Archivi giornalieri: 28 settembre 2014

Maurizio Landini

Maurizio Landini

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« Ho cominciato a lavorare a 15 anni, a fare l’apprendista saldatore. Eravamo un gruppo di ragazzi giovani, lavoravamo in una cooperativa di Reggio Emilia. Dovevamo lavorare all’aperto, faceva freddo d’inverno e c’era un disagio. Non è che volessimo lavorare meno, volevamo vedere riconosciuto questo disagio e abbiamo chiesto alla cooperativa di affrontare questo problema. Era una cooperativa rossa, eravamo tutti iscritti al Partito Comunista e i dirigenti ci dissero che sì, avevamo ragione, però dovevamo tenere conto che la cooperativa aveva dei problemi e che dovevamo fare degli sforzi. Io ero giovane e d’istinto mi venne di interromperlo e di dirgli: “Guarda, tu sei un dirigente, e io in tasca ho la tessera del partito che hai anche tu. Però ho freddo lo stesso”. Lì ho capito una cosa: il sindacato deve rappresentare le condizioni di chi lavora e non deve guardare in faccia nessuno[1]»

 

Maurizio Landini, Bologna, 17 giugno 2011 (110° Fiom)

Maurizio Landini (Castelnovo ne’ Monti7 agosto 1961) è un sindacalista italiano, segretario generale della FIOM-CGIL.

Dal 1º giugno 2010 è segretario generale della Federazione Impiegati Operai Metallurgici FIOM[2] In precedenza è stato segretario della FIOM di Reggio Emilia, dell’Emilia-Romagna, e di Bologna, prima di entrare a far parte della Segreteria nazionale dove si è occupato in particolare dell’Ufficio sindacale.

 

 

Cenni biografici[modifica | modifica wikitesto]

Maurizio Landini è il penultimo di cinque figli. Il padre, attivo durante Resistenza, svolgeva l’attività di cantoniere, la madre lavorava come casalinga. Cresciuto a San Polo d’Enza, dopo le scuole medie si iscrisse a un istituto per geometri, ma fu costretto ad abbandonare la scuola dopo due anni per contribuire alle magre entrate familiari, e a quindici anni lavorava già in un’azienda metalmeccanica in qualità di apprendista saldatore. A metà degli anni ottanta, delegato sindacale della FIOM, venne convinto a impegnarsi a tempo pieno all’interno della struttura sindacale di appartenenza, e da lì iniziò l’itinerario che lo avrebbe portato venticinque anni dopo a raggiungere il vertice dell’organizzazione[3].

Attività sindacale[modifica | modifica wikitesto]

Landini è stato un funzionario della Federazione Impiegati Operai Metallurgici di Reggio Emilia e poi suo segretario generale. Successivamente, è stato eletto segretario generale della FIOM dell’Emilia-Romagna e di quella di Bologna.

 

Landini nel 2013

Il 30 marzo del 2005 Landini è stato eletto nella segreteria nazionale della FIOM, il sindacato dei metalmeccanici della Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL).

In qualità di segretario nazionale è stato responsabile del settore degli elettrodomestici e di quello dei veicoli a due ruote. Ha condotto trattative con imprese quali ElectroluxIndesit Company e Piaggio. A questi incarichi si è aggiunto quello di responsabile dell’Ufficio sindacale che lo ha portato a seguire a stretto contatto con l’allora segretario generale, Gianni Rinaldini, le trattative per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici nel 2009.

Sempre con l’incarico di responsabile dell’Ufficio sindacale, Landini è stato il responsabile della delegazione FIOM nelle trattative per il rinnovo dei contratti nazionali delle imprese aderenti alla Unionmeccanica-Confapi e di quello delle imprese artigiane.

Nel 2011 ha pubblicato per Bompiani – con Giancarlo Feliziani – Cambiare la fabbrica per cambiare il mondo – la FIAT, il sindacato, la sinistra assente, un libro-intervista nel quale ripercorre l’intera vicenda FIAT, il rapporto conMarchionne, quello con gli altri sindacati e con il mondo della politica.

Il caso Thyssen[modifica | modifica wikitesto]

Il 16 aprile 2011 ha definito “una sentenza storica” la condanna dei vertici della Thyssen Krupp a pene detentive per l’incidente sul lavoro nella fabbrica di Torino che ha causato la morte di sette operai. La FIOM si era costituita parte civile. L’amministratore delegato della Thyssen Krupp è stato condannato alla pena di 16 anni.

Il caso Taranto[modifica | modifica wikitesto]

Il 26 luglio 2012 il GIP del Tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, titolare dell’indagine che vede il vertice ILVA accusato di gravissimi reati legati all’inquinamento dell’ambiente e all’avvelenamento della popolazione della città ionica, ordina il sequestro di sei impianti dell’area a caldo del locale siderurgico (parco minerali, cokerie, agglomerato, altoforni, acciaierie, gestione rottami ferrosi)[4]. I lavoratori escono dai cancelli e si dirigono verso la Prefettura del capoluogo ionico; al termine della giornata vengono allestiti blocchi presso le principali arterie stradali urbane ed extra-urbane (dureranno per i successivi due giorni). Il 27 luglio Maurizio Landini è a Taranto per chiarire la posizione della sua organizzazione: esprime sostegno all’azione della magistratura e avanza ad ILVA la richiesta di realizzare tutti gli investimenti necessari a mettere a norma lo stabilimento. Il suo intervento, tenuto all’interno dei cancelli della fabbrica davanti a diverse migliaia di lavoratori, riceve gli applausi dei presenti[5]. Per il 2 agosto le tre sigle confederali indicono quattro ore di sciopero in tutti gli stabilimenti ILVA e convocano un corteo con comizio finale a Taranto. Pochi minuti dopo aver iniziato a parlare Maurizio Landini viene interrotto da un gruppo composto da ultras, centri sociali, COBAS ed ex dirigenti FIOM. I contestatori, accorsi nella centrale Piazza della Vittoria a seguito di un’ape car, in particolare imputano alla FIOM l’inopportunità della scelta di manifestare insieme a chi, come la Uilm, nei giorni precedenti aveva manifestato solidarietà nei confronti dei dirigenti Ilva arrestati. In realtà la piattaforma di convocazione dell’iniziativa non esprimeva alcuna censura nei confronti dell’azione dei giudici[6]. Landini denuncia: «A me risulta che tra coloro che hanno tentato di impedirmi di parlare ci fosse un gruppo di ex iscritti alla Cgil ora confluito nella Fim. Non voglio nemmeno immaginare che degli iscritti alla Fim volessero togliermi il microfono per questo motivo»[7]. L’8 agosto, in una conferenza stampa tenuta presso la Camera del Lavoro di Taranto, il segretario della FIOM annuncia l’intenzione della sua organizzazione di avviare una vera e propria vertenza sindacale sugli investimenti ambientali nel siderurgico di Taranto; inoltre segnala la volontà dei metalmeccanici della CGIL di costituirsi parte civile in caso di rinvio a giudizio degli indagati[8], come già fatto di recente in un caso analogo[9]. La posizione della FIOM assume ancora maggiore risalto a partire dal 13 agosto, quando l’organizzazione decide di non aderire allo sciopero di due ore indetto per quello e i successivi tre giorni da FIM e UILM[10] a seguito della decisione del GIP di revocare a Bruno Ferrante, presidente del CdA ILVA, l’incarico di custode degli impianti posti sotto sequestro[11], come disposto invece l’8 agosto dal Tribunale del Riesame[12]. Landini in questa occasione dichiara: «Non abbiamo ritenuto utile scioperare contro la magistratura non solo perché è sbagliato ma perché le leggi, la loro applicazione, la difesa di un lavoro con diritti e quindi con una sua dignità, sono l’obiettivo su cui tutte le forze dovrebbero convergere e lavorare»[13]. La distanza da FIM e UILM viene ribadita in occasione della visita dei ministri Corrado Clini e Corrado Passera a Taranto il 17 agosto: a conclusione del confronto coi membri del governo, Maurizio Landini ed Elena Lattuada (segreteria nazionale CGIL) tengono una conferenza separata dai vertici delle altre due organizzazioni[14], confermando l’intenzione della FIOM di aprire la vertenza sulla messa a norma degli impianti.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal discorso tenuto il 16 giugno 2011 in occasione della manifestazione Tutti in piedi, realizzata in collaborazione con la FIOM.
  2. ^ Segretario Generale, fiom.cgil.it. URL consultato il 18-10-2010.
  3. ^ Roberto Mania, Landini, il signor Fiom che non ha letto Marx e non ha tessere di partitoLa RepubblicaURL consultato il 19 giugno 2014.
  4. ^ http://pubblicogiornale.it/ilvia-tutti-sapevano-parola-di-gip/2012-07-30#more-3316
  5. ^ Intervento di Maurizio Landini all’assemblea ILVA – YouTube
  6. ^ http://www.cgilpuglia.it/public/news/documenti/369_GYCxv.pdf
  7. ^ Chi ci attacca vuole la fabbrica chiusa e vivere di sussidi a carico dello Stato – la Repubblica.it
  8. ^ Maurizio Landini a Taranto. Conferenza stampa su ILVA – YouTube
  9. ^  rinvio a giudizio dei dirigenti Ilva per omicidio colposo plurimo aggravato, disastro ambientale ed omissione colpose di cautele
  10. ^ La Stampa – Ilva, sciopero di due ore dei sindacati Corteo degli operai sulla statale Appia
  11. ^ Revoca di Ferrante (Ilva), il gip: “Palese conflitto di interessi” – — Inchiostro Verde
  12. ^ File Den
  13. ^ Ilva, gli operai protestano. Landini: “Sbagliato sciopero contro magistrati” – Il Fatto Quotidiano
  14. ^ La Gazzetta del Mezzogiorno.it

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Predecessore Segretario generale della FIOM Successore
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Statistiche congiunturali sull’occupazione e sui redditi

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Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali

Alla fine di agosto 2014 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 41,0% degli occupati dipendenti e corrispondono al 38,9% del monte retributivo osservato.

Nel mese di agosto l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,1% nei confronti di agosto 2013. Complessivamente, nei primi otto mesi del 2014 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,3% rispetto al corrispondente periodo del 2013.

Con riferimento ai principali macrosettori, ad agosto le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,4% per i dipendenti del settore privato e una variazione nulla per quelli della pubblica amministrazione.

I settori che ad agosto presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: telecomunicazioni (3,1%), estrazione minerali (2,9%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi e legno, carta e stampa (entrambi 2,8%). Si registrano variazioni nulle in tutti i comparti della pubblica amministrazione e una variazione negativa nel settore dei trasporti, servizi postali e attività connesse (-0,3%).

Tra i contratti monitorati dall’indagine, nel mese di agosto non sono stati recepiti nuovi accordi e nessuno è scaduto.

Alla fine di agosto la quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 59,0% nel totale dell’economia e del 47,0% nel settore privato. L’attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 32,0 mesi per l’insieme dei dipendenti e di 17,1 mesi per quelli del settore privato.

tag:
conflitticontratti collettivilavorooccupatiore lavorateretribuzionirinnovo contrattualesciopero,statistica flash
argomento:
Lavoro
tipo di documento:
Comunicato stampa
Periodo di riferimento
Agosto 2014
Pubblicato
giovedì 25 settembre 2014
Testo integrale
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Serie storiche
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Nota metodologica
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Nota informativa
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Finanziati i comuni per l’ampliamento e la costruzione dei cimiteri
Legge regionale 23 maggio 2013, n. 12, art 5 comma 37 (legge finanziaria 2013) – Programma di spesa per la concessione di finanziamenti per l’ampliamento e la costruzione di cimiteri di cui all’articolo 34 della legge regionale 18 gennaio 1999, n. 1 (legge finanziaria 1999).
1-10 di 947
 

Rassegna stampa del 28/09/2014

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Rassegna stampa del 28/09/2014

San Venceslao

San Venceslao


San Venceslao

Nome: San Venceslao
Titolo: Martire
Ricorrenza: 28 settembre

S. Venceslao, re di Boemia, era figlio di Uratislao e di Drahomira e nipote di Boivoro, primo duca cristiano di Boemia e della beata Ludmilla. Suo padre Uratislao era un principe virtuoso, valoroso e benigno; ma la madre Drahomira, atea e pagana, univa ad una alterigia diabolica una grande crudeltà e perfidia. Venceslao ebbe anche un fratello più giovane, di nome Boleslao, perfido come la madre. 

Ludmilla, nonna di questi due principi, volle Venceslao presso di sé, premendole educare l’erede secondo le massime del Cristianesimo. Venceslao ebbe per maestro un prete di santità e prudenza non comune, alle cui cure corrispose lodevolmente, mostrando già in tenera età il suo amore per lo studio e la virtù. Fu messo in seguito a compire gli studi in un collegio di Praga. 

Era ancor giovane, quando gli morì il padre. La madre Drahomira allora prese le redini del regno. Questa pessima donna sfogò il suo odio contro il Cristianesimo, facendo atterrare le chiese, proibendo il culto pubblico e persino l’insegnamento della religione cristiana ai fanciulli. Revocò tutte le leggi emanate dal marito Uratislao in favore dei cristiani e scacciò i magistrati che non si professavano pagani. Gran numero di fedeli furono vittime di questo suo odio. 

Non è a dire quanto grande fosse il dolore di Ludmilla per queste cose e quanto raddoppiasse i suoi sforzi e le sue preghiere perché Venceslao, erede al trono, un giorno ponesse termine a questi mali. E appena fu possibile, incitò Venceslao a prendere in mano le redini del governo, assicurando da parte sua protezione, preghiera e consiglio. Ma bisognava fare i conti col fratello Boleslao, educato e sostenuto dalla perfida Drahomira. Si decise di dividere il regno: la parte preponderante toccò a Boleslao e la Boemia propriamente detta rimase a Venceslao. Non contenta Drahomira volle sopprimere anche la pia Ludmilla, rea di aver educato cristianamente Venceslao. La fece infatti strangolare nel suo oratorio mentre stava in orazione. Ludmilla è venerata come martire di Boemia e la Chiesa ne celebra la solennità il 16 di settembre. Intanto scoppiò la guerra: Radislao, principe di Gurima, si portò con una potente armata negli stati del nostro santo; Venceslao. per difendersi prese anch’egli le armi. Quando i due eserciti si trovarono di fronte, Venceslao, divinamente ispirato, propose a Radislao di affidare l’esito della contesa a un duello, per impedire in tal modo spargimento di sangue innocente. Il principe di Gurima accettò, certo di vincere. Ma ecco che mentre combattevano, due Angeli si posero ai fianchi di Venceslao, dandogli la vittoria. 

Lo zelo di Venceslao nel reprimere i disordini della nobiltà e difendere gli oppressi, gli attirarono molti nemici, e la stessa sua madre si mise a capo della congiura. A tradimento lo invitò nel suo palazzo, ed una notte, mentre Venceslao si recava a pregare, lo fece barbaramente trucidare. Era l’anno 936. 

PRATICA. — La preghiera deve essere sempre il nostro conforto, anche nelle più atroci pene. 

PREGHIERA. O Dio, che per mezzo della palma del martirio trasferisti il beato Venceslao dal principato terreno alla gloria celeste, custodiscici per le sue preghiere da ogni avversità, , e concedici di gioire della sua compagnia.

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Circolare numero numero 113 del 24-09-2014
Contenuto:  Convenzione tra l?Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e l?Ente Bilaterale Ebilcoba, per la riscossione dei contributi destinati al finanziamento dell?Ente Bilaterale medesimo di cui al CCNL sulla disciplina del rapporto di lavoro colf e badanti stipulato in data 8 maggio 2013.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 7170 del 22-09-2014
Contenuto:  Gestione Ex Enpals. Estensione dei servizi telematizzati. Presentazione telematica delle domande di rate maturate e non riscosse a favore di eredi di pensionati deceduti.
Tipologia:  MESSAGGIO