Archivi giornalieri: 11 settembre 2014

Piccinini,

Piccinini, Inca Cgil: Renzi non commetta gli errori del passato

“Quante volte è stata annunciata e addirittura invocata una nuova fase di riforma della pubblica amministrazione – sottolinea Morena Piccinini, presidente Inca Cgil – definita più  volte e con una certa enfasi come la madre di tutte le altre. Negli anni, però, le modifiche apportate non hanno cancellato gli sprechi e la cattiva gestione della macchina pubblica. Il governo Renzi, come i suoi predecessori, intende mettervi mano pesantemente, anche se ancora non è chiaro il quadro complessivo. Nel nome della semplificazione e della trasparenza vuole eliminare inefficienze, ottimizzare l’utilizzo delle risorse umane e finanziarie, rendere la pubblica amministrazione una macchina ben rodata, più vicina ai bisogni dei cittadini. Intenzioni – aggiunge Piccinini – difficilmente non condivisibili che  tuttavia mal si conciliano con i soli reiterati annunci, specchio di un paese in profonda crisi che sembra non riuscire a trovare una strada alternativa al declino”.

“Sette anni di recessione economica senza una strategia di uscita hanno avuto un impatto sulla pubblica amministrazione – prosegue il presidente dell’Inca Cgil – di notevole portata che ha moltiplicato le conseguenze nefaste dei provvedimenti tampone, scambiati per anni come vere e proprie riforme e che hanno  prodotto soltanto l’effetto moltiplicatore degli sprechi e delle inefficienze”.

“Per convincere il paese che questa volta si fa sul serio, il governo Renzi non deve commettere gli errori del passato. La pubblica amministrazione è una macchina complessa – ribadisce Piccinini – sulla quale bisogna agire con oculatezza distinguendo nella miriade dei soggetti che la compongono quelli che hanno svolto e continuano a svolgere, nonostante le difficoltà, un ruolo fondamentale per il buon funzionamento della burocrazia statale e con essa l’accesso ai servizi di prossimità, amica dei cittadini, da quelli che sono stati la causa di tanti sprechi”.

“Metter mano ad una seria riforma della pubblica amministrazione significa innanzi tutto valorizzare il lavoro e le professionalità dei suoi dipendenti, evitando azioni punitive contro di loro, e contemporaneamente patrimonializzare l’impegno dei soggetti intermedi, come i patronati, che quotidianamente – sottolinea il presidente del patronato della Cgil -, facilitando il lavoro della pubblica amministrazione, permettono a milioni di persone, ogni anno, di poter esercitare gratuitamente i loro diritti di cittadinanza e del lavoro sanciti dalle leggi. Partire da queste premesse è la migliore garanzia per evitare che l’ennesimo annuncio di riforma venga percepito come l’ennesimo tentativo di allontanare i cittadini da quello Stato che dovrebbe tutelarli, alimentando in loro sfiducia e rassegnazione al declino. Le grandi riforme diventano tali solo se si fanno per il bene comune e mostrando una grande capacità di ascolto e di accoglimento delle legittime istanze sociali”. 

INCA

Rinnovata la convenzione tra Inca Cgil Brasil e l’Istituto di previdenza Brasiliano

Il 4 agosto è stato firmato l’accordo  di “cooperazione tecnica”  tra l’Inca Cgil e l’INSS. Con tale atto si rinnova la convenzione con l’Istituto di Previdenza Brasiliano in materia di previdenza sociale, non solo a favore dei beneficiari che rientrano nella convenzione bilaterale Brasil-Italia, ma anche di quanti, nella vasta comunità italiana in Brasile(oriundi e discendenti) dipendono esclusivamente dalla legislazione Brasiliana.

L’accordo definisce le modalità operative e indica le Agenzie di riferimento dell’Istituto, in tutti gli Stati del Paese (il Brasile è una Repubblica federativa) per inoltrare le richieste relative alle diverse fattispecie di prestazioni previdenziali e assistenziali in conformità alla legislazione Brasiliana e agli accordi internazionali.

“L’accordo di cooperazione con l’INSS – spiega Antonio Galante, dell’Inca Brasile – rappresenta uno strumento di lavoro importante per il nostro patronato, in quanto consente di sviluppare e consolidare, al tempo stesso, il rapporto con i nostri assistiti, allargare il nostro campo di azione alle famiglie dei discendenti italiani, anche attraverso gli accordi di partenariato con i Sindacati Brasiliani”.