Lavoro: L’Italia nel mirino su norme antidiscriminazione

 

 

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L’Italia, insieme alla Germania, finisce nel mirino di Bruxelles per “scorretto recepimento delle norme comunitarie che vietano la discriminazione basata su religione o convinzioni personali, handicap, età o tendenze sessuali in materia di occupazione e condizioni di lavoro”.

In un parere motivato inviato a Roma, la Commissione Ue, in particolare, sottolinea come “la direttiva europea impone ai datori di lavoro l’obbligo generale di provvedere a una sistemazione ragionevole per le persone disabili”.

“La legislazione italiana – si legge in una nota – contiene disposizioni volte a facilitare il lavoro di queste persone, ma riguardanti solo certi disabili e non tutti. Inoltre, stabilisce una condizione speciale di gravità per l’inversione dell’onere della prova, il che va oltre le prescrizioni della direttiva”.(ANSA).

 

NEWS

Corte Costituzionale – Una sentenza stabilisce che il DLgs 198  viola il principio di parità tra uomini e donne

Violati gli articoli 3 e 37 dellaCostituzione

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Viola il principio della parità tra uomini e donne la parte dl decreto legislativo che impone alle donne, che al compimento del sessantesimo anno di età intendono continuare a lavorare, di comunicarlo almeno tre mesi prima del perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia al proprio datore di lavoro.

Lo ha stabilito la Corte Costituzionale nella motivazione della sentenza depositata oggi sul decreto legislativo 198 dell’11 aprile 2006 (governo Berlusconi bis).

Gli articoli violati sono il 3 (uguaglianza di tutti i cittadini) e il 37 (uguaglianza di lavoratori e lavoratrici).

La reintroduzione dell’onere di comunicazione “non può essere ritenuta giustificata in ragione di una maggiore considerazione delle esigenze organizzative del datore di lavoro, dato che, proprio per effetto dell’invocata declaratoria di illegittimità costituzionale, quest’ultimo, nell’organizzare il proprio personale dovrà considerare come normale la permanenza in servizio della donna oltre l’età pensionabile e come meramente eventuale la scelta del pensionamento anticipato, nella prospettiva, già indicata da questa Corte, della tendenziale uniformazione del lavoro femminile a quello maschile”, si legge nelle motivazioni.

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Barriere architettoniche: Guida dell’Atm di Milano per i disabili

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Su 88 stazioni della metropolitana di Milano 52 consentono l’accesso libero ai disabili motori, visivi e uditivi, con un indice di accessibilità internazionale (FHC) del 59%, contro il 40% di Berlino, il 14% di Londra e il 5% di Parigi.

E’ quanto emerso nel corso della presentazione della guida per i passeggeri con disabilità realizzata da Atm in collaborazione con il Comune di Milano e la Ledha, associazione impegnata nella difesa sei diritti delle persone disabili.

L’opuscolo, che sarà distribuito nei prossimi giorni nelle stazioni e negli Atm point, fornisce una descrizione dettagliata dei servizi e dei dispositivi che consentono l’accesso ai mezzi pubblici da parte delle “utenze svantaggiate”.

“Il lavoro da fare è ancora molto”, ha ammesso Elio Catania, presidente di Atm. “Il problema è la vetustà delle linee: non è un caso che ai primi posti ci siano le metropolitane di Taipei e Shanghai, costruite di recente e progettate espressamente per garantire l’accesso libero di disabili e anziani”, ha continuato Catania, ricordando come gli interventi messi in atto finora siano “completamente autofinanziati”.

“Ci aspettiamo che le istituzioni competenti forniscano risorse per migliorare l’aspetto dell’accessibilità”, ha concluso il presidente dell’Azienda Trasporti.

Per il 2010 Atm prevede una serie d’interventi, come l’installazione di 13 nuovi ascensori nelle stazioni della metropolitana e la sostituzione di 500 pedane montascale elettriche con altrettante manuali, più resistenti agli atti vandalici.

“La guida è uno strumento prezioso e utile”, ha affermato Edoardo Croci, assessore comunale ai Trasporti.

Rischi per la salute nei florovivaisti, orticoltori e addetti alla mungitura

Analisi sui fattori di rischio per la salute

La nuova newsletter dell’INCA CGIL propone un’analisi presentata in un recente convegno, tenutosi a Bergamo, che ha posto l’attenzione su tre diversi settori agricoli: zootecnia, florovivaismo e orticoltura e avente come obiettivo  la presentazione di proposte di protocollo sanitario, ai sensi del D.Lgs 81, riferite alle tre diverse mansioni lavorative  (addetto alla mungitura,  florovivaista e orticoltore).
In tali attività sono stati individuati e stimati i fattori di rischio comuni, quali ad esempio, lo sforzo fisico e la movimentazione manuale di carichi,  l’esposizione a vari tipi di polveri, ai movimenti ripetuti, alla presenza di prodotti derivanti da fermentazioni

Lavoro: L’Italia nel mirino su norme antidiscriminazioneultima modifica: 2009-10-30T09:02:00+01:00da vitegabry
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