A Padova una nuova Fondazione per le vittime dell’amianto
La Fondazione vittime dell’amianto, dedicata a “Bepi Ferro”, sarà presentata il 15 dicembre 2008 alle ore 21 presso la Multisala MPX, sala Petrarca di Padova.
La Fondazione vittime dell’amianto “Bepi Ferro” onlus, si è costituita il 23 aprile 2008 per dare voce a quei lavoratori esposti alle polveri di amianto e definiti “invisibili” sia perché di amianto si parla malvolentieri perché è un problema ancora non risolto, sia perché molti di loro sono ormai fuoriusciti dal mondo del lavoro
La Fondazione, fortemente voluta dalla CGIL e dall’INCA di Padova, da sempre impegnati per tutelare i lavoratori colpiti dagli effetti nocivi determinati dall’esposizione alle polveri d’amianto, si propone finalità esclusivamente solidali volte al sostegno della ricerca scientifica e medica per la diagnosi e la cura delle patologie determinate dalla esposizione alla fibra killer, sia per incrementare l’istruzione e l’attività di coloro che si dedicano alla prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro.
Il 15 dicembre 2008, alle ore 21, presso la Multisala MPX, sala Petrarca di Padova, al termine della cerimonia di presentazione della Fondazione, si terrà uno spettacolo “Storie di vite invisibili”che, attraverso canzoni, immagini e narrazioni, racconta le vite di tanti uomini e donne del nostro Paese che dai primi anni del ‘900 fino ai nostri giorni, sono stati coinvolti in una realtà scandita da cifre, statistiche, percentuali riferite al drammatico scorrere delle pagine di cronaca che ogni giorno ci riportano il bollettino di guerra delle morti sul lavoro. Lo spettacolo chiude con uno sguardo proiettato al futuro verso un unico obiettivo: infortuni zero.
Parteciperanno all’iniziativa Massimo Carlotto e Moni Ovadia.
La sentenza affronta un tema ampiamente dibattuto e che continua a produrre sentenze contrastanti riguardo alla giurisdizione del giudice amministrativo o contabile relativamente ad una controversia sulla legittimità o meno di un atto di indirizzo con cui viene accertata la situazione dei dipendenti di una determinata impresa in ordine al rischio – amianto, e ciò al fine del riconoscimento dei benefici previdenziali connessi con la situazione dell’esposizione all’amianto e previsti dalla legge 27 marzo 1992 n. 257…
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
N. 1447 Reg. Dec.
N. 1325/06 Reg- Ric.
ANNO 2007
Il Tribunale Amministrativo Regionale della Calabria,
Sede di Catanzaro, Sezione Prima
composto dai Signori
CESARE MASTROCOLA Presidente
GIOVANNI RUIU Giudice
MARCO MORGANTINI Giudice relatore ed estensore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 1325/06 R.G. proposto da X rappresentato e difeso dall’Avv. X e domiciliato ex officio presso la Segreteria di questo Tribunale
contro
– il Ministero della Giustizia, in persona del Ministro e legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall´Avvocatura Distrettuale dello Stato presso la cui sede in Catanzaro Via G. da Fiore ex lege domicilia;
– l’Istituto Nazionale di Previdenza per i Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica, rappresentato e difeso dall’Avvocatura dell’Inpdap, in persona dell’Avv. Francesco Muscari Tomaioli e dell’Avv. Giacinto Greco, elettivamente domiciliato presso l’Avvocatura Inpdap via Lombardi n° 1 Catanzaro;
per l’accertamento
dell’esposizione del ricorrente al rischio dell’amianto e del diritto del ricorrente a che l’intero periodo assicurativo soggetto all’assicurazione obbligatoria contro i rischi derivanti dall’esposizione all’amianto venga moltiplicato ai fini delle prestazioni pensionistiche per il coefficiente 1,5 ai sensi dell’art. 13 comma 8 della legge 257/92 e per il riconoscimento di tutti i benefici economici previsti da tale legge; nonché per la condanna degli enti intimati alla erogazione delle relative prestazioni nella misura e con le decorrenze di legge;
VISTO il ricorso con i relativi allegati;
VISTE le memorie prodotte dalle parti a sostegno delle rispettive difese;
VISTI gli atti tutti della causa;
Relatore alla pubblica udienza del 13 luglio 2007 il dr. Marco MORGANTINI;
Sentiti i difensori come da verbale di udienza;
Ritenuto in fatto e considerato in diritto:
FATTO
Col ricorso in epigrafe il ricorrente, magistrato in servizio presso il Tribunale di Paola, lamenta che illegittimamente l’Amministrazione intimata gli avrebbe negato i benefici di cui alla legge 257/92, che ha introdotto provvidenze economico-previdenziali per i lavoratori esposti al rischio amianto. Assume il dottor Greco di aver lavorato in ambienti inquinati dall’amianto per più di dieci anni, così come prescrive la citata legge per l’accesso ai benefici suddetti, onde nessun dubbio a suo dire sussisterebbe circa il suo buon diritto al riconoscimento dei suddetti trattamenti.
Di qui l’iniziativa giudiziaria per il riconoscimento di tale diritto e per la condanna degli enti intimati alla erogazione dei previsti trattamenti, il tutto con il favore delle spese di lite.
DIRITTO
Come anticipato in narrativa il ricorrente, quale magistrato dell’ordine giudiziario, assume di aver diritto alla rivalutazione ai fini contributivi degli anni per i quali è rimasta acclarata la sua esposizione al rischio amianto, ai sensi della legge 257/92.
In limine, tuttavia il Collegio deve farsi carico d’ufficio di dirimere la questione inerente la stessa giurisdizione nella materia del giudice amministrativo.
Il comma 8 dell’art. 13 della legge 257/92 così testualmente recita “ Per i lavoratori che siano stati esposti all’amianto per un periodo superiore a dieci anni, l’intero periodo lavorativo soggetto all’assicurazione obbligatoria contro le malattie professionali derivanti dall’esposizione all’amianto, gestita dall’INAIL è moltiplicato ai fini delle prestazioni pensionistiche per il coefficiente di 1,5”.
Si tratta evidentemente di una disposizione di favore per i lavoratori che siano stati esposti all’amianto, la quale consente una particolare rivalutazione del periodo lavorativo di esposizione all’amianto ai fini delle prestazioni pensionistiche.
Ma allora è evidente, stante il nesso teleologico di quell’accertamento circa la sussistenza del rischio espositivo, che il presente giudizio ha natura strettamente pensionistica giacchè involge il diritto ad un certo conteggio di favore – previsto appunto dalla ridetta L. 257/92- dell’anzianità contributiva ai fini pensionistici; per tal guisa la giurisdizione sulla presente controversia non può che considerarsi di pertinenza del giudice contabile, attributario in via esclusiva di ogni controversia di natura pensionistica.
Le spese del giudizio possono essere compensate ricorrendo giusti motivi.
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria – Sezione Prima, definitivamente pronunciando sul ricorso in epigrafe indicato, lo dichiara inammissibile per difetto di giurisdizione.
Spese compensate.
Ordina che la presente sentenza venga eseguita dall´Autorità Amministrativa.
Così deciso in Catanzaro nella Camera di Consiglio del 13 luglio 2007.
IL GIUDICE EST.
Dott. Marco Morgantini
IL PRESIDENTE
dott. Cesare Mastrocola
Newsletter INCA: mesoteliomi negli edili del Veneto
Mappatura amianto nel Veneto
La newsletter dell’INCA ci informa su un recente studio pubblicato su “La medicina del lavoro” e curato da Merler, Bressan, Somigliana e dal Gruppo regionale Veneto che indagando sulla presenza di amianto nel settore edile negli ultimi 40 anni, fornisce utili strumenti sia al lavoro di tutela del patronato che alla medicina del lavoro in generale.
L’amianto, usato in edilizia come materiale isolante, per proteggere dal fuoco e dal rumore è entrato, in modo particolare, come rafforzante del cemento e di plastiche, cemento-amianto e nelle pavimentazioni viniliche e lo studio, di cui riferisce la newsletter dell’INCA, ha ricercato, appunto, tutti i nuovi casi di mesotelioma supportati da una diagnosi citologica o istologica e avvenuti tra i residenti nella Regione Veneto nel periodo che va dal 1987 al 2006.
I risultati hanno fornito una mappatura precisa dell’insorgenza dei tumori rilevando:
1382 nuovi casi di mesotelioma di cui il 70% uomini e 30% donne;
1229 mesoteliomi della pleura;
153 peritoneali o di altre sedi.
In generale i soggetti che hanno lavorato come edili hanno svolto questa attività per tutta la vita lavorativa o almeno per un’importante frazione di questa (la media è di 22 anni di lavoro nel settore) e il mesotelioma, insorto all’età media di 66-69 anni, ha causato in tempi brevi il decesso.
Un altro importante dato rilevato è quello riferito ai lavoratori che hanno svolto l’attività di edile all’estero. Un lavoro svolto prevalentemente in Svizzera e caratterizzato da un utilizzo di amianto più frequente che in Italia, con l’utilizzo di materiali di coibentazione a spruzzo e con un esteso utilizzo di materiali in amianto (ad esempio, con applicazione di tegole piane in finta “ardesia”, per la difesa dal freddo).
Gli Autori, infine, affrontano il tema dell’indennizzo INAIL e lo confrontano con altri paesi della Comunità Europea. Risulta infatti che il numero dei riconoscimenti in Italia per mesotelioma non raggiunge i valori di altri paesi e si risponde a questa desolante sistematicità invocando il ruolo di fattori di rischio extralavorativi…
NEWS
Tumori da amianto: Italia e Francia, simili i numeri e le cause, diverse le risposte
Amianto – Opportunità, necessità, prospettive
“Amiante” e “amianto”: due parole simili nella forma, identiche nella sostanza, nemico comune di due nazioni che si sono messe a confronto e si sono scambiate esperienze. Tra Francia e Italia infatti sono molte le affinità in materia di mesotelioma, tumore che invade le persone esposte ad amianto: non troppo diversi i numeri, uguali le cause, ma diverse sono le risposte. E l’Italia deve ancora imparare. Il sistema francesce di riconoscimento e indennizzo si dimostra collaudato ed efficace, capace di dare risposte concrete in termini economici e con tempistiche ridotte. Ne dà prova Marcel Goldberg dell’Inserm, Unità per la sanità pubblica, che ha raccontato a Padova, nel corso di un seminario organizzato dall’Associazione Bepi Ferro onlus, l’esperienza d’oltralpe.
La Francia così come gli altri paesi europei ha registrato un aumento progressivo della malattia dagli anni ’80 fino a oggi e gli scenari futuri dividono gli esperti tra ottimisti e pessimisti. Sta di fatto comunque che dal 1997, anno in cui l’amianto è stato proibito, fino al 2005 la malattia sta aumentando con un andamento lento ma inesorabile. Ad oggi sono circa 800 i nuovi casi di mesotelioma l’anno, di cui 600 riguardano uomini. Ma non tutti i settori sono a rischio allo stesso modo: “In genere il 25% dei lavoratori salariati è stato esposto almeno una volta nel corso della propria vita lavorativa – ha spiegato Goldberg –, mentre il dato arriva al 50% per gli artigiani”. La triste classifica delle professioni più a rischio vede al primo posto chi lavora nella cantieristica navale, con una possibilità di ammalarsi dieci volte superiore a chi fa altri lavori. Seguono gli idraulici, a rischio sei volte in più rispetto agli altri. La malattia colpisce invece le donne soprattutto per un fattore ambientale, dovuto cioè alla vicinanza a strutture con amianto.
Dati alla mano, il governo francese decise nel 2001 di intervenire a favore delle vittime istituendo il Fiva, un fondo per le vittime che ora è in grado di trarre un primo importante bilancio: “Sono circa 20-25mila le domande che ci arrivano ogni anno, di cui il 75% sono nuove, mentre il 25% è la richiesta di revisione di una situazione già indennizzata”. L’85% dei casi sottoposti al Fiva sono già riconosciuti come malattie professionali dalla cassa d’assicurazione.
L’esperienza francese si pone come esempio per diverse sue caratteristiche: in primis la tempestività, garantita dall’obbligo di dare una risposta alla vittima entro sei mesi dalla presentazione della domanda. Attraverso questo istituto, inoltre, è stato possibile sgravare i tribunali civili dalle molte cause, che ora per il 90% vengono dirottate al Fondo. Il budget annuale a disposizione per i risarcimenti è di 300-500 milioni di euro, che vengono interamente devoluti alle vittime riconosciute e che sono versati quasi per intero dai datori di lavoro attraverso la “cassa di assicurazione malattia”. I risarcimenti possono variare da un massimo di 160 mila euro per un mesotelioma occorso a persone sotto i 40 anni fino a 15mila euro per placche o ispessimento pleurale. Il 60% del budget comunque va a favore di persone con il cancro.
Il Fondo, istituito nel 2001, ha potuto offrire la garanzia di omogeneità a livello nazionale e di copertura di tutte le professioni. In precedenza infatti non erano tutelati gli artigiani, i lavoratori agricoli nè quelli del settore pubblico. I risarcimenti, poi, tenevano conto solo del periodo in cui si era effettivamente assenti dal posto di lavoro. Il comitato di amministrazione è composto da stato, sindacati, datori di lavoro, associazioni delle vittime, esperti.
da Redattore Sociale