Archivi giornalieri: 4 agosto 2020

Pensioni

 
 

Il governo in questo periodo sta lavorando alla riforma delle pensioni, dopo aver confermato Quota 100 per il 2021 ed aver dichiarato che alla fine del triennio di sperimentazione non verrà rinnovata. Ne aveva dato comunicazione nelle scorse settimane anche il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, che aveva rassicurato anche i partner europei (tra cui l’Olanda, molto critica su Quota 100), che alla fine del triennio nel 2021 la misura per la pensione anticipata non sarebbe stata rinnovata.

Opzione Donna: requisiti per accedere

Ma quali sono i requisiti per accedere ad Opzione Donna? La misura di pensione anticipata è in vigore da diversi anni ed è usufruibile dalle donne di 58 anni di età e con un numero di anni di contributi pari a 35. Per le lavoratrici autonome l’età aumenta di un anno a 59 anni. Queste condizioni sono più favorevoli rispetto a quelle della riforma Fornero, per questo ogni anno migliaia di donne fanno richiesta per Opzione Donna, che a livello di bilancio di Stato costa meno di Quota 100, circa un miliardo all’anno.

Il costo inferiore è dovuto alle pesanti penalizzazioni che l’assegno mensile subisce per la pensione anticipata: infatti i contributi retributivi vengono trasformati in contributivi, con conseguente penalizzazione, ma rendendo la misura sostenibile a livello fiscale.

Richieste di proroga al 2023 di Opzione Donne

Le associazioni di categoria, in particolare il CODS, Comitato Opzione Donna Social, di Orietta Armiliato, sono molto attive da alcuni anni, chiedendo la resa strutturale della riforma delle pensioni. Le ultime richieste che arrivano dal CODS fanno riferimento ad una proroga per almeno 3 anni, in maniera tale da dare l’opportunità di pianificazione a molte donne, con una proroga fino al 2023.

Pensioni ultime novità Opzione Donna: possibile la proroga per il 2021

Per il momento la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha aperto alla possibilità di rinnovo di un anno per le misure di pensione anticipata, come Opzione Donna e Ape Social, che resterebbero utilizzabili fino al 31 dicembre 2021, mentre ora sono in scadenza al 31 dicembre 2020. Quest’anno le donne nate nel 1962 possono accedere alla misura di pensione anticipata, qualora abbiano 35 anni di contributi.

Quota 100

RIFORMA PENSIONI/ La sfida per il dopo Quota 100 (ultime notizie)

Pubblicazione: 04.08.2020 – Lorenzo Torrisi

Maria Cecilia Guerra parla di Quota 100 e del dibattito relativo alla riforma pensioni che è stato oggetto di confronto tra Governo e sindacati

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RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI GUERRA

In una recente intervista al Manifesto, Maria Cecilia Guerra ha risposto a una domanda relativa a Quota 100, la misura di riforma pensioni di cui tanto si è discusso il mese scorsi nei giorni di Consiglio europeo, visto che il Premier olandese Mark Rutte ne ha chiesto l’abolizione. La sottosegretaria all’Economia ha ricordato che si tratta di “una misura emergenziale in un contesto in cui sarebbe stato meglio procedere con proposte di tipo strutturale. Mi ha colpito che, oltre ai dipendenti pubblici, nel lavoro privato hanno fatto richiesta persone con un reddito basso o nullo. Il problema non è l’anticipo della pensione, ma l’età prossima alla pensione di soggetti esclusi dal mercato che non hanno la possibilità di trovare un’altra occupazione. Dovremo accompagnare queste persone alla pensione, oltre a lavorare con un orario ridotto, ad esempio”.

 

LA SFIDA PER IL DOPO QUOTA 100

Secondo Guerra, questo è “un problema che dovremo affrontare nel medio periodo. Accadrà sempre più spesso con la trasformazione tecnologica”. Come noto, è ripreso il confronto tra Governo e sindacati sulla riforma pensioni e per l’esponente del Pd bisognerà “individuare con maggiore scientificità le categorie di persone interessate, a partire da coloro che hanno fatto lavori usuranti. Dovremo anche considerare un problema posto da un sistema previdenziale sempre più contributivo. A chi ha carriere lavorative intermittenti perché si è formato, è precario, è disoccupato dovrebbe essere riconosciuta la tutela sociale. È una sfida enorme. Anche questo passaggio va affrontato con un pensiero lungimirante”.

San Giovanni Maria Vianney

 

San Giovanni Maria Vianney


Nome: San Giovanni Maria Vianney
Titolo: Sacerdote
Nascita: 8 maggio 1786, Dardilly, Francia
Morte: 4 agosto 1859, Ars-sur-Formans, Francia
Ricorrenza: 4 agosto
Tipologia: Commemorazione
Protettore di: parroci, sacerdoti

Dardilly, piccolo paesello della diocesi di Lione, fu la patria del santo Curato. La sua famiglia si dedicava ai lavori agricoli, e Giovanni medesimo quando fu giunto all’età di sette anni dovette, aiutare il fratello maggiore nei campi. Ma in quella buona casa regnava l’amor di Dio e del prossimo.

Quanta pietà aveva il nostro piccolo Vianney, nei suoi primi anni di età, e quale devozione alla Vergine! Lo dirà poi, quando sarà sacerdote e confessore: « Io non conoscevo il male, lo conobbi più tardi, dalle labbra dei penitenti ».

Dopo qualche anno Giovanni dovette recarsi a Ecully da sua zia. Anche qui era la Provvidenza che lo guidava: in questa casa, dalle mani di D. Balley, sfuggito alla terribile persecuzione, riceve la prima Comunione. Dopo sei anni sente nell’anima il desiderio ardente di farsi sacerdote; egli vorrebbe subito seguire la divina chiamata, ma per un pò ne è impedito dai lavori campestri. In questo tempo però egli si esercita nella grammatica latina sotto il buon Balley ed impara a recitare il Rosario: senonché la chiamata alle armi interrompe gli studi.

Dopo 14 lunghi mesi di perplessità e di fatiche, viene quasi miracolosamente rimandato a casa, e D. Balley si incarica di farlo accettare in seminario.

Quante difficoltà trova il povero Giovanni negli studi! Ma egli è costante, prega la ‘SS. Vergine e per la sua pietà viene ammesso agli ordini sacri il 9 agosto del 1815.

Sacerdote, viene eletto come vicario di Ecully e poi mandato parroco ad Ars. Trovò quella parrocchia completamente abbandonata e subito si diede a risanarla dai corrotti costumi. Il suo zelo, la sua eroica penitenza, la sua profonda umiltà, la sua ardente carità, in poco tempo avevano cambiato quel popolo: la chiesa era frequentata, i fedeli si accostavano spesso ai Sacramenti ed i vizi lasciavano il posto alle virtù: in qualsiasi tempo i fedeli si recassero alla parrocchia, trovavano il loro Curato in chiesa. Il confessionale era il suo luogo ordinario di abitazione e non passarono molti anni che Ars divenne la mèta degli uomini più eminenti: persone di stato, letterati e vescovi, si recavano dal santo Curato per ricevere i suoi illuminati consigli.

Fu ammirabile nella devozione a Maria, al Rosario, all’Eucaristia: queste furono le sorgenti della sua efficacia sulle anime. Il demonio però non mancò di mettere a dura prova la virtù del Santo. Ma tutto ciò non fece che irrobustire il suo spirito.

Estenuato dalle fatiche, macerato dai digiuni e dalle penitenze, il 4 agosto 1859 terminò i suoi giorni nel bacio del Signore. Ma dal cielo il suo apostolato si perpetua coll’esempio della sua vita e delle sue virtù.

PRATICA. Facciamo oggi un atto di carità.

PREGHIERA. Onnipotente e misericordioso Iddio, che rendesti illustre per lo zelo apostolico il beato Giovanni Maria, concedici che a suo esempio ed intercessione possiamo guadagnare a Cristo le anime dei fedeli e raggiungere con essi la gloria dell’eternità.

MARTIROLOGIO ROMANO. Memoria di san Giovanni Maria Vianney, sacerdote, che per oltre quarant’anni guidò in modo mirabile la parrocchia a lui affidata nel villaggio di Ars vicino a Belley in Francia, con l’assidua predicazione, la preghiera e una vita di penitenza. Ogni giorno nella catechesi che impartiva a bambini e adulti, nella riconciliazione che amministrava ai penitenti e nelle opere pervase di quell’ardente carità, che egli attingeva dalla santa Eucaristia come da una fonte, avanzò a tal punto da diffondere in ogni dove il suo consiglio e avvicinare saggiamente tanti a Dio.