Archivi giornalieri: 13 marzo 2019

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Dossier Pensioni, perché quota 100 conviene molto agli over 63

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Dossier | N. 42 articoli Pensioni 2019: calcolo, requisiti, novità e approfondimenti

Pensioni, perché quota 100 conviene molto agli over 63

Saranno soprattutto over 63enni i lavoratori ad uscire quest’anno con una pensione anticipata da “quota 100”. Un plotone che vale l’81,6% della platea dei potenziali beneficiari, e che nonostante questa nuova flessibilità è destinato ad alzare le statistiche Inps sull’età di decorrenza delle nuove pensioni, visto che fino all’anno scorso si viaggiava in media tra i 61 e i 62 anni. Il dato, abbastanza paradossale, emerge da una delle tante analisi contenute nel documento predisposto da Ufficio parlamentare di Bilancio per l’audizione su decretone all’esame della Camera.

GUARDA IL VIDEO – Pensioni: la più gettonata è quota 104, over 63 in pole per l’uscita anticipata


Una quota minima avrà solo 62 anni
La “quota 100” vera e propria, ovvero con i requisiti minimi di 62 anni di età e 38 di contributi, sarà appannaggio di appena l’1,9% della popolazione di lavoratori che si ritirerà quest’anno con la nuove forma di pensionamento. Il restante 98,1% avrà o più di 63 anni o almeno 39 anni di contribuzione. Come ha fatto notare anche l’agenzia Adnkronos, della minoranza che si ritirerà con 62 anni, un percentuale ancor minore (1,9%) lo farà con soli 38 anni di contributi. Si tratta del classico “effetto stock” ovvero l’accumulo di più coorti di lavoratori nel primo anno di riconoscimento dei nuovi requisiti che, vale ricordarlo, riducono fino a 5 anni, i termini per il pensionamento rispetto ai “requisiti Fornero”. Nei prossimi due anni di sperimentazione la percentuale di 62enni è, infatti, destinata a crescere.

PER SAPERNE DI PIÙ / DOSSIER PENSIONI 2019


La più gettonata sarà “quota 104”
Lo stesso ex presidente dell’Inps, Tito Boeri, nella sua ultima audizione al Senato aveva con enfasi parlato a più riprese di «cosiddetta quota 100» proprio per sottolineare come in realtà la finestra di uscita anticipata colga coorti diverse di lavoratori. Al primo posto, sommando età e contributi, ci sono i “quota 104”, che ammontano al 19,4% degli aspiranti pensionati. Seguono i “quota 105”, pari al 17,3% della platea pronta per lasciare il lavoro, e “quota 103”, con il 16%.

GUARDA IL VIDEO – Quota 100: 40% domande da Sud, molti disoccupati


Poi ci sono i “quota 106” con il 13,7% dei potenziali pensionati; seguiti dai “quota 102” con l’11,2% e “quota 107” con l’8,6%. In coda i “quota 101” con il 6% e “quota 108” con il 4,3%. Infine arriva la “quota 100”, seguita solo da “quota 109” con l’1,3% e “quota 110” con lo 0,1%. Se dalle quote si passa agli anni di contribuzione, si scopre che il gruppo più numeroso è quello con 41 anni di versamenti (23,5%), seguito da chi ne ha 40 anni (21,3%) e dai 42 anni di contributi (20,8%).

Pensioni – uscita anticipata –

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San Rodrigo di Cordova

San Rodrigo di Cordova


San Rodrigo di Cordova

Nome: San Rodrigo di Cordova
Titolo: Sacerdote e martire
Ricorrenza: 13 marzo

Nei primi secoli della dominazione mussulmana della penisola iberica visse e morì martire San Rodrigo, accanto a molti altri cristiani intransigenti nella loro fede e troppo zelanti nel loro apostolato.

L’avvento dei Mussulmani segnò infatti, in Spagna, una dolorosa divisione tra popolazione cristiana e popolazione maomettana; una divisione che spesso si insinuava fin nell’interno delle famiglie, dando luogo a situazioni incresciose, e talvolta addirittura grottesche.

Nella famiglia di Rodrigo, per esempio, un fratello era acceso mussulmano; un altro, fervente cristiano. Rodrigo stesso, poi, era stato ordinato sacerdote cristiano. La convivenza, perciò, non era facile, e un giorno, in occasione di un alterco più violento del solito tra i due fratelli, Rodrigo si interpose come paciere, finendo per buscarne dall’uno e dall’altro. Ridotto privo di sensi, il fratello mussulmano gli giuocò il tiro più subdolo, caricandolo su una barella e portandolo in giro per le strade di Cordova, proclamando a gran voce che il fratello, già sacerdote cristiano, si era finalmente convertito alla fede del Profeta.

Ignaro di tutto ciò, quando si fu rimesso in sesto, Rodrigo riprese a esercitare il sacerdozio, e quando scoppiò una delle periodiche persecuzioni contro i cristiani, si allontanò da Cordova per ritirarsi in una località vicina.

Venne presto arrestato, non tanto perché cristiano, quanto come rinnegato. Se era vera infatti, come il fratello aveva proclamato, la sua conversione al Corano, il ritorno all’antica fede appariva come un vero e proprio tradimento, a meno che Rodrigo non si piegasse a rinnegare pubblicamente, davanti al Cadì, cioè al giudice arabo, la religione cristiana.
E poiché San Rodrigo non volle piegarsi, venne condannato al carcere, dove incontrò quel Salomone il quale viene oggi festeggiato, ma sul cui conto, fino a quel punto, non abbiamo notizia alcuna.

Si sa soltanto che tutti e due, Rodrigo e Salomone, si esortarono a vicenda nella fede, preparandosi al prossimo martirio. Furono infatti decapitati ambedue nell’anno 837, diventando, per così dire, fratelli di sangue, uniti in una famiglia che non conosce discordie né rivalità.

MARTIROLOGIO ROMANO. A Cordova, nella Spagna, i santi Martiri Ruderico Prete e Salomone.