Archivi giornalieri: 11 settembre 2017

Inca Estero

Bilancio dell’attività in Tunisia 

a cura dell’Area Migrazioni e Mobilità Internazionali

Il Patronato INCA CGIL Tunisia per tutto il 2017 ha posto con particolare forza e incisività le problematiche riguardanti i lavoratori e le lavoratrici tunisine in Italia, una tema questo che ha acquistato un centralità sempre più vistosa e consistente. Questo grazie agli sforzi e all’impegno profuso in questi anni dalle strutture Inca in Tunisia, che costituiscono oggi una realtà apprezzata da più parti, che gode di grande credibilità e della fiducia piena dei lavoratori e delle lavoratrici tunisine.

Un lavoro continuo e incessante che si è sviluppato su più fronti e su più direzioni e che non si è fermato nemmeno nel mese di agosto. Anche in piena estate l’Inca Cgil Tunisia ha infatti promosso tutta una serie di iniziative che hanno visto tra l’altro il coinvolgimento delle istituzioni locali quali la CNSS, la CNAM, l’OTE (Ufficio dei Tunisini all’estero) e la realizzazione di una serie di incontri con i lavoratori tunisini, approfittando del loro rientro in patria per le ferie estive (va segnalato come questi appuntamenti con i lavoratori non si sono limitati alle zone territoriali centrali, ovvero Beja, Ben Arous, Ariana, Sousse, Mahdia ecc., ma hanno riguardato anche le zone più interne e periferiche, come la Jedaida, Teboulba, El Batane, etc.).

A questi incontri hanno partecipato alcune centinaia di persone per quanto riguarda le realtà più grandi, dalle 30 alle 40 persone invece se guardiamo alle realtà più piccole e periferiche. I partecipanti non erano solo i lavoratori e le lavoratrici tunisine rientrate provvisoriamente nel loro paese per le vacanze estive, ma anche i familiari degli stessi che vivono e risiedono in Tunisia. Le problematiche che sono emerse con maggiore forza negli incontri sono quelle relative all’applicazione dell’Accordo italo-tunisino in materia di sicurezza e protezione sociale, con particolare riferimento alle difficoltà nell’accesso alle prestazioni previdenziali e di sostegno al reddito, nonché alle forme di tutela e risarcimento per i casi di danni da lavoro cui si imbattono i lavoratori tunisini migranti in Italia; questioni che sono state oggetto anche di un importante seminario che si è svolto a Tunisi a fine luglio, ma su questo si tornerà più avanti.

Sempre ad agosto è arrivato un importante riconoscimento del ruolo svolto dall’Inca Cgil in Tunisia, stavolta da parte delle stesse istituzioni pubbliche tunisine. Il Patronato Inca è stato infatti chiamato a partecipare alla prima conferenza nazionale sulle lavoratrici tunisine all’estero organizzato dal Ministero della donna, infanzia e famiglia tunisino che si è svolto nei primi giorni di agosto 2017. Questa presa d’atto del governo tunisino del valore e della funzione preziosa svolta dal nostro Patronato a sostegno e a tutela tanto dei lavoratori e delle lavoratrici tunisine in Italia, quanto naturalmente dei lavoratori e dei pensionati italiani che oggi vivono e lavorano in Tunisia, ci consentirà di approfondire e migliorare le relazioni con gli enti pubblici tunisini per una più efficace e incisiva attività sindacale.

Nel frattempo si è andata rafforzando la relazione e la collaborazione dell’Inca CGIL Tunisia con l’UGTT (Unione Generale dei Lavoratori Tunisini), che assieme hanno promosso più seminari e conferenze sul tema delle vecchie e nuove migrazioni. Ci basti qui ricordare il seminario di coordinamento sulla Convenzione bilaterale tunisino-italiana, cui si è già accennato, organizzato dalle strutture sindacali di UGTT, CGIL, INCA, FLAI e FGA, con il contributo della Fondazione Friedrich Ebert, con al centro le questioni legate all’attività di tutela e assistenza dei lavoratori tunisini occupati in ambito pesca e agricoltura.

Le organizzazioni sindacali protagoniste del seminario si sono lasciate concordando sulla necessità di aumentare il livello di informazione, tutela e assistenza a favore dei lavoratori migranti lungo le due sponde del Mediterraneo, attraverso la presenza di sportelli presenti nei territori di entrambe le nazioni, facendo particolare attenzione alla nuova normativa di contrasto del caporalato (legge n. 199/2016). Questo, in breve, quanto è stato fatto dall’Inca Cgil Tunisia in questi ultimi mesi con particolare riferimento alle giornate di fine luglio ed agosto; si tratta di un breve resoconto, certo non pienamente esaustivo e completo, che ci serve però non solo pe

Lavoro Fiscale

 

Pensionati all’estero

Pensionati all’estero
Campagna di accertamento di esistenza in vita

Al via la campagna 2017 per l’accertamento dell’esistenza in vita dei pensionati residenti all’estero.  Con il messaggio n. 3378, pubblicato il 30 agosto scorso, l’Inps fa il punto sulle nuove procedure di verifica ricordando che le relative operazioni saranno effettuate dalla Citibank, l’istituto di credito a cui sono affidati i pagamenti esteri per conto di Inps.
Le novità per il 2017 prevedono che l’accertamento generalizzato dell’esistenza in vita sarà attuato in due fasi, tra loro cronologicamente distinte, in rapporto ai Paesi di residenza dei beneficiari, come risultanti dall’archivio della Banca. La definizione di tale attività con modalità frazionate rispetto al Paese di residenza dei pensionati consentirà alla Banca di gestire in maniera più puntuale le attività di verifica della documentazione pervenuta e le richieste di assistenza dei pensionati. Inoltre, la segmentazione per aree geografiche permetterà di limitare i disagi, legati alle condizioni climatiche o sociali, in cui incorrono i pensionati residenti in alcuni Paesi del mondo, per presentare le attestazioni richieste per la prova dell’esistenza in vita.
La prima fase, che si svolgerà da settembre 2017 a febbraio 2018, riguarda le pensioni erogate a pensionati residenti in Africa, Australia (Oceania) ed Europa, ad esclusione dei Paesi Scandinavi, dei Paesi dell’Est Europa e degli Stati limitrofi. Le comunicazioni saranno inviate ai pensionati a settembre 2017 e il pagamento della rata di febbraio 2018 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza per coloro i quali non faranno pervenire l’attestazione entro i primi giorni di gennaio 2018. In caso di mancata riscossione personale, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di marzo 2018.
La seconda fase, che si svolgerà da febbraio a luglio 2018, riguarda  i pensionati residenti in Sud America, Centro America, Nord America, Asia, Estremo Oriente, Paesi Scandinavi, i Paesi dell’Est Europa e Paesi limitrofi. Le comunicazioni saranno inviate ai pensionati a febbraio 2018 e il pagamento della rata di luglio 2018 avverrà in contanti presso le agenzie Western Union del Paese di residenza per coloro i quali non faranno pervenire l’attestazione entro i primi giorni di giugno 2018. In caso di mancata riscossione personale, il pagamento delle pensioni sarà sospeso a partire dalla rata di agosto 2018.
L’Inps fa presente che i soggetti compresi in ciascuno dei due blocchi, ai quali Citibank invierà la richiesta di attestazione dell’esistenza in vita, sono stati individuati dalla stessa Citibank; infatti, poiché tale verifica generalizzata è condotta da Citibank quale soggetto contrattualmente preposto a tale servizio, i criteri adottati per la suddivisione per aree geografiche non potranno che essere riferiti ai dati di residenza registrati negli archivi della banca stessa.
Qualora si verifichino variazioni di domicilio, nel corso delle due diverse fasi, che potrebbero comportare l’inclusione dello stesso pensionato in entrambe le fasi della verifica, per evitare la reiterazione dell’invio delle richieste di attestazione dell’esistenza in vita, Citibank escluderà i soggetti che sono già stati sottoposti a verifica nella fase precedente.
L’Inps ricorda che la riscossione in contanti presso gli sportelli Western Union non costituisce una valida prova dell’esistenza in vita nel caso in cui il pagamento delle rate correnti di pensione sia disposto a favore dei legali rappresentati e procuratori dei pensionati. Tale modalità, tuttavia, non è consentita nei seguenti casi:
qualora il pensionato risulti residente in Italia;
nei paesi in cui non sono presenti Agenzie Western Union;
nel caso in cui l’importo della pensione mensile in pagamento sia superiore 6.300,00 euro o 7.300,00 dollari statunitensi.
In questi casi, a febbraio 2018 saranno sospesi i pagamenti delle pensioni intestate a soggetti, residenti in Paesi rientranti nella prima fase di verifica, che non avranno prodotto la prova di esistenza in vita entro i primi giorni di gennaio 2018. Analogamente, a luglio 2018 saranno sospesi i pagamenti delle pensioni intestate a soggetti, residenti in Paesi rientranti nella prima fase di verifica, che non avranno prodotto la prova di esistenza in vita entro i primi giorni di giugno 2018.
Sono esclusi dalla verifica i pensionati che riscuotono, annualmente, assegni di importo mensile inferiore a 10 euro; i titolari di pensioni che sono oggetto di scambi mensili di informazioni con le Istituzioni previdenziali tedesche e svizzere, in virtù dell’accordo che l’Istituto ha stipulato con Deutsche Rentenversicherung -DRV- e Ufficio Centrale di Compensazione; infine, i beneficiari che hanno riscosso la pensione direttamente agli sportelli di Western Union nei mesi di maggio e giugno 2017; per la seconda fase della verifica, invece, i pensionati che hanno riscosso personalmente ai suddetti sportelli nei mesi di novembre e dicembre 2017.

Sono altresì esentati dall’adempimento anche i beneficiari che, di propria iniziativa, hanno fornito a Citibank una valida attestazione/certificazione di esistenza in vita con data recente e quelli per i quali le strutture territoriali Inps hanno comunicato alla Banca, tramite la procedura Comunicazioni Certificate Citibank, di aver ricevuto una valida prova dell’esistenza in vita nell’imminenza dell’avvio della verifica.  Per la prima fase della verifica saranno esclusi dall’invio delle lettere i soggetti che hanno prodotto la prova di esistenza in vita nei mesi di maggio e giugno 2017; per la seconda fase della verifica, invece, i pensionati che avranno attestato l’esistenza in vita nei mesi di novembre e dicembre 2017.
Relativamente ai soggetti inseriti nella prima fase, nella lettera verrà indicato che la restituzione del modulo di attestazione dell’esistenza in vita dovrà avvenire entro il 5 gennaio 2018; in caso di mancata produzione della prova di esistenza in vita entro tale termine, il pagamento della rata di febbraio 2018 sarà localizzato presso gli sportelli Western Union per la riscossione personale.