Archivi giornalieri: 12 settembre 2012

Piano del lavoro Cgil: il 13 e 14 settembre a Salerno assemblea nazionale su crisi e proposte

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Confronto tra sindacato, politica e imprese

 “Il Mezzogiorno: prospettive per l’occupazione e proposte per contrastare la crisi”. E’ il titolo dell’assemblea nazionale promossa dalla Cgil a Salerno per giovedì 13 e venerdì 14 settembre che si inscrive nell’ambito delle iniziative che la confederazione di corso d’Italia promuove per la costruzione del nuovo “Piano per il Lavoro”.

Una due giorni dedicata alla questione Mezzogiorno che avrà ospiti rilevanti – non solo del mondo sindacale, a partire da Susanna Camusso; e imprenditoriale, come Alessandro Laterza – ma anche autorevoli esponenti del governo come il ministro Fabrizio Barca e manager di stato come Giuseppe Orsi, presidente di Finmeccanica.

L’assemblea, che si terrà a Salerno al Grand Hotel sul Lungomare Clemente Tafuri 1, parte giovedì 13 settembre alle ore 10 con il saluto del segretario generale della Cgil Salernitana, Franco Petraglia, e del sindaco della città, Vincenzo De Luca. Subito dopo è in calendario l’intervento del segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino. Partirà poi la prima sessione: “Sistema produttivo del Sud”; con la comunicazione di Stefano Palmieri del dipartimento Politiche di coesione della Cgil Nazionale.

Alle ore 18, sempre di giovedì 13 settembre, si apre una “finestra sulla storia d’Italia” con la discussione su “Nord e Sud uniti nella lotta a 40 anni da Reggio Calabria”, ovvero la grande manifestazione del 22 ottobre del 1972 legata ai moti di Reggio dei primi anni ’70.

Venerdì 14 settembre, seconda e ultima giornata dell’assemblea Nazionale Cgil sul Mezzogiorno, parte alle ore 10 con la seconda sessione: “Competitività dei sistemi territoriali del Sud”.

Infine, alle ore 14.45, prenderà il via la sessione conclusiva “Contrattazione e strumenti di intervento per una politica della coesione territoriale”.

Chiude la sessione, e la due giorni Cgil sul Mezzogiorno, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso.

Programma_Salerno_13_14_settembre.pdf

Rivalutazione delle prestazioni Inail

 

Secondo quanto dispone l’art. 11 del decreto leg.vo 38/2000, a decorrere dal 1° luglio di ciascun anno, la retribuzione di riferimento per la liquidazione delle prestazioni corrisposte dall’Inail è rivalutata annualmente sulla base della variazione effettiva dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati rispetto all’anno precedente.

Per il 2012 la rivalutazione ha decorrenza 1°gennaio;  ciò, in quanto, lo stesso articolo 11 prevede che, gli incrementi annuali devono essere riassorbiti nell’anno in cui scatta la variazione retributiva minima non inferiore al 10 per cento rispetto alla retribuzione prese a base per l’ultima rivalutazione effettuata.

L’ultima volta che è stato applicato tale sistema risale al 2007.  Da tale anno si è verificata una variazione dell’11,62% (superiore quindi al 10%) tra la retribuzione media giornaliera dell’anno 2011 rispetto a quella dell’anno 2007 e pertanto non si applica la variazione calcolata dall’Istat  bensì la previsione di cui sopra.

In particolare, a seguito della suddetta variazione dell’11,62% da questa percentuale sono state riassorbite tutte le rivalutazioni relative al costo della vita intervenute dall’anno 2011 all’anno 2007, cosicché la riliquidazione risulta pari al 5,68% .

L’assegno per assistenza personale continuativa, a decorrere dal 1° gennaio 2012 è fissato in euro 510,83. L’assegno funerario è fissato in euro 2.046,81.

Per gli infortuni in ambito domestico la retribuzione annua convenzionale è di euro 15.514,80  pari al minimale di legge previsto per il settore industria.

E’ stato rivalutato anche l’assegno di incollocabilità. Con decorrenza 1 luglio 2012 l’importo mensile dell’assegno è di euro 245,62 considerato che la variazione dell’indice dei prezzi al consumo intervenuta fra il 2010 ed il 2011, registrata dall’ISTAT è risultata pari al 2,70%.

Esodati

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Esodati: dichiarazione dei segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil

 

Per Cgil, Cisl e Uil è un errore la scelta del Pdl di opporsi alla calendarizzazione della discussione in aula della proposta di legge sugli esodati che  è stata votata all’unanimità dalla Commissione Lavoro della Camera per la cui definizione ha dato un contributo decisivo.

Abbiamo apprezzato  – dicono i segretari Lamonica (Cgil, Petriccioli (Cisl) e Proietti (Uil) -l’impegno di tutte le forze politiche che in Commissione hanno lavorato per definire un testo in grado di porre rimedio ad una problematica che ormai da mesi genera incertezza e preoccupazione per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che rischiano, anche per lunghi periodi, di rimanere senza reddito e senza pensione. Per la necessità ed urgenza di rispondere a questi lavoratori, – concludono i tre segretari confederali – chiediamo ora al Parlamento che questo impegno possa tradursi al più presto in legge, eliminando le incertezze e restituendo loro fiducia nel futuro e nelle stesse istituzioni del Paese.

Agenti chimici pericolosi

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Agenti chimici pericolosi – L’Italia è fra gli Stati che non rispettano le norme Ue

 

A fine giugno la Commissione europea ha chiesto all’Italia e al Regno Unito di adempiere i loro obblighi ai sensi della legislazione Ue recependo la Direttiva 2009/161/UE del 2009 sulla protezione dei lavoratori contro gli agenti chimici pericolosi.

La direttiva fissa valori limite indicativi per 19 sostanze chimiche cui i lavoratori possono essere esposti nel corso della loro attività e completa i limiti indicativi per sostanze chimiche potenzialmente pericolose, fissati da direttive precedenti. La richiesta rivolta al Regno Unito riguarda solo il settore marittimo, mentre per l’Italia riguarda tutti i settori.

Tutti gli Stati membri avrebbero dovuto recepire la direttiva entro il 18 dicembre 2011. Italia e Regno Unito, che non si sono ancora adeguati, hanno ora 2 mesi di tempo per informare la Commissione dei provvedimenti presi per conformare la loro legislazione al diritto Ue. Se ciò non avverrà, la Commissione potrà decidere di deferire i 2 Stati membri alla Corte di giustizia della UE. Oltre alle cause contro l’Italia e il Regno Unito, esiste una causa di infrazione ancora aperta riguardante tale direttiva nei confronti dell’Austria.

 
www.osservatorioinca.org

“sofferenza occupazionale”

Lavoro: 4,4 milioni in “sofferenza occupazionale”

 

Uno studio dell’Ires Cgil, ha definito l’area del “vero” disagio occupazionale che coinvolge ormai quasi 4 milioni e mezzo di persone. L’inattività è un fenomeno molto più diffuso nel nostro paese rispetto al resto dell’Europa, dentro al quale si trova una parte rilevante di esclusi dal mondo del lavoro non formalmente riconosciuti come disoccupati. Sarebbe altrimenti inspiegabile un tasso di disoccupazione nella media e un tasso di occupazione molto più basso di quello europeo.

“Le motivazioni dell’inattività sono molteplici – spiegano Raffaele Minelli, presidente dell’Ires e Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio – ma la forza lavoro potenziale rilevabile al suo interno è appunto di oltre 3 milioni di persone”.

Per definire l’area della vera sofferenza occupazionale l’Ires ha scelto di prendere a riferimento, oltre ai disoccupati, solo i cosiddetti “scoraggiati” disponibili a lavorare e i cassaintegrati. Si arriva così alla enorme cifra di 4 milioni e 392mila persone. Gli stessi aggregati nel secondo trimestre del 2007, cioè prima della grande crisi, assommano a 2 milioni e 475mila persone (l’aumento è del 77%).
 
“E’ una simulazione molto realistica e prudenziale della vera area di disagio occupazionale e rappresenta l’immagine, purtroppo più vera e drammatica, di come la crisi ha colpito il lavoro – scrive in una nota la Cgil nazionale – A questi milioni di persone non si può dire che la prospettiva di essere travolti dalla crisi si è allontanata. E’ evidente che il lavoro è il principale fattore non affrontato dal Governo per uscire dalla crisi”.