Sintesi dei lavori della Conferenza europea sulle pensioni
Con diversi mesi di ritardo, la Commissione europea ha pubblicato a febbraio 2012 il suo Libro bianco, un’agenda dedicata a pensioni adeguate, sicure e sostenibili, a cui è seguita la consultazione pubblica sulle pensioni avviata nel luglio 2010.
Il Libro bianco “delinea un programma per garantire pensioni adeguate e sostenibili a lungo termine, cercando di ampliare la partecipazione di uomini e donne all’attività professionale per tutto l’arco della vita e di rendere sicuro il risparmio destinato alle pensioni complementari”.
Aumentare la partecipazione al mercato del lavoro delle donne e dei lavoratori più anziani; allineare l’età pensionabile all’aumento della speranza di vita; limitare l’accesso ai regimi di prepensionamento e altri percorsi di uscita anticipata; equiparare l’età pensionabile delle donne a quella degli uomini; sostenere lo sviluppo del risparmio a fini di pensioni complementari; rendere le pensioni integrative compatibili con la mobilità: ecco in breve le principali indicazioni contenute nel Libro bianco.
Con oltre 100 iscritti e 23 relatori, ricercatori, sindacalisti e rappresentanti delle istituzioni comunitarie e di 8 Stati membri, la Conferenza organizzata lo scorso 17 aprile a Bruxelles da Inca, Ose, Turi e Etui, con il sostegno del Comitato economico e sociale europeo (Gruppo dei lavoratori) ha messo l’accento sul ruolo degli attori sindacali e sulle nuove prospettive di ricerca in merito al futuro dei programmi pensionistici e alle prospettive per il coordinamento europeo in materia di sicurezza sociale.
Qual è stato l’impatto della crisi economica e finanziaria sulla sostenibilità delle pensioni? Come le sfide congiunturali interagiscono con quelle di lungo periodo (ad esempio l’invecchiamento)? Quali nuove domande di protezione sociale emergono dal fronte del lavoro atipico e precario? Quali sono le “zone d’ombra” del nuovo coordinamento Ue dei regimi di sicurezza sociale? Qual è il ruolo specifico degli attori sindacali?
In particolare, è stato criticato l’approccio del Libro bianco alle sfide demografiche e di sostenibilità economica dei prossimi cinquant’anni, che possono essere invece un’opportunità per riformare l’attuale mercato del lavoro in vista del raggiungimento degli obiettivi dell’Europa 2020.
Di là dei singoli momenti di analisi, è emersa dal Colloquio la notevole la distanza del Libro bianco dalla realtà dei processi in atto: le “lezioni” offerte dalla crisi, le esperienze nazionali di riforma previdenziale, la frammentazione e la precarizzazione del mercato del lavoro, l’organizzazione del lavoro e degli orari. Valga per tutti il caso degli “esodati” italiani, troppo vecchi per il lavoro e troppo giovani per il pensionamento.