Cgil- Sulle pensioni il Senato deve intervenire per cambiare le norme

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“Si deve trovare subito una soluzione per tutti i lavoratori in mobilità, per tutti gli esodi, per tutti gli accordi individuali e collettivi, insomma per tutti quei lavoratori che per diversi motivi rischiano di rimanere senza lavoro, quindi senza stipendio, ma anche senza pensione”. L’allarme viene lanciato da Vera Lamonica, Segretaria confederale della Cgil con delega ai problemi previdenziali e del welfare.
 
Secondo la Cgil, non è dato sapere quanti siano effettivamente i lavoratori coinvolti perché le fattispecie interessate sono tantissime (accordi collettivi, accordi individuali, piccole e piccolissime aziende, uscite senza ammortizzatori, ecc.). “Comunque si tratta di un numero molto superiore a quello che il Governo lascia intendere e di quel bacino coperto dalle risorse stanziate finora – spiega Lamonica – ma in questo momento è sicuro che vengono rimessi in discussione anche accordi di aziende grandi e importanti, o perché sono stati sottoscritti nel lasso di tempo tra il 4 e il 31 dicembre 2011, o perché prevedono la risoluzione effettiva del rapporto di lavoro successivamente al dicembre 2011”.
 
La drammaticità della situazione per migliaia di lavoratori e lavoratrici è resa evidente dai primi elenchi parziali delle aziende interessate.
 
Per il settore metalmeccanico, Agile/Eutelia (386 esuberi), Alenia (747), Fiat Irisbus (653), Fiat Termini Imerese (640), Fincantieri (1240), Selex Elsag (230), Wirpool (495).

Per il settore edile: Rdb (137), Unical (50). 

Per il farmaceutico, Sanofi (460), Sigma Tau (569).

Nel settore dei servizi: Poste italiane (2000), Defendini (400), Telepost (125).

Per il trasporto aereo: Alitalia/Meridiana e altre (5000, 4 anni di CIG più 3 di mobilità dal 2008). 

Poi ci sono tante altre procedure ancora aperte, tanto per citarne una, l’Alcoa con 1.000 lavoratori coinvolti. 

“Ma tutti questi casi – spiega Vera Lamonica – sono purtroppo solo la punta di un iceberg molto consistente. Si tratta di un drammatico limbo, di migliaia di storie individuali di persone a cui non si dà ancora nessuna risposta certa”.

“Abbiamo conquistato il risultato che la Camera riaprisse la discussione – dice ancora Lamonica – ma le modifiche apportate non sono sufficienti. Bisogna garantire a tutte le fattispecie interessate la data del 31 dicembre. Bisogna aumentare le risorse previste, non bisogna fare riferimento alla data effettiva di risoluzione del rapporto di lavoro, bensì a quella di sottoscrizione degli accordi”.

Cgil- Sulle pensioni il Senato deve intervenire per cambiare le normeultima modifica: 2012-02-07T09:06:27+01:00da vitegabry
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