Aran Segnalazioni

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Newsletter del 19/6/2019

 

Attività istituzionale dell’Agenzia

 

Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni CentraliÈ corretto computare nel monte-ore dei permessi studio di cui all’art. 46 del CCNL Funzioni centrali 2016/2018 anche il tempo di percorrenza necessario per recarsi nel luogo di svolgimento delle lezioni?

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Orientamenti applicativi
Comparto Funzioni Centrali

Una volta terminati i permessi ex art. 35 del CCNL Funzioni centrali 2016/2018, al lavoratore possono essere concessi ulteriori permessi ex art. 32 per le finalità di cui all’art. 35, dovendosi ricomprendere tali finalità (espletamento di visite, terapie, prestazioni specialistiche od esami diagnostici) nella più generale casistica dei “motivi personali”?

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Sezione Giuridica

 

Corte Costituzionale
Sentenza n. 138 del 6/6/2019
Pubblico impiego – trattamento giuridico ed economico di dipendenti pubblici – competenze esclusive del legislatore statale – illegittimità costituzionale delle leggi Provincia autonoma di Bolzano e Regione autonoma Trentino-Alto Adige
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La Corte dichiara l’illegittimità costituzionale – con riferimento agli artt. 81 e 117 comma 2 lett. l) e o) della Costituzione – delle seguenti norme: art.1 comma 3, art. 2 e art. 17 comma 2 legge Provincia autonoma di Bolzano n. 9/2017 (Disciplina dell’indennità di dirigenza e modifiche alla struttura dirigenziale dell’amministrazione provinciale); art. 1 legge Provincia autonoma di Bolzano n. 1/2018 (Norme in materia di personale); art. 4 comma 1 terzo periodo e comma 3 legge Regione autonoma Trentino-Alto Adige n. 11/2017 (Legge regionale di stabilità 2018). Tali norme infatti incidono in due materie di competenza esclusiva statale quali l’ordinamento civile e la previdenza sociale, alcune di esse offrendo: “copertura normativa alle erogazioni avvenute in forza di meccanismi retributivi e previdenziali adottati dalla Provincia autonoma in violazione di norme imperative contenute nella legislazione esclusiva statale….altri a seguito di meccanismi di trasformazione graduale della retribuzione di posizione e dell’indennità di direzione in assegno personale”. Ricordano infatti i giudici che a seguito della privatizzazione del pubblico impiego la disciplina del trattamento giuridico ed economico dei dipendenti pubblici – tra i quali, ai sensi dell’art. 1 comma 2 del d.lgs. 165/2001, rientrano anche i dipendenti delle Regioni – compete esclusivamente al legislatore statale, rientrando nella materia ordinamento civile.Vai al documento

 

Corte di Cassazione
Sezione Lavoro
Sentenza n. 14069 del 23/5/2019
Pubblico impiego – licenziamento disciplinare – principi di diritto
Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
La Corte rigetta il ricorso presentato da un dipendente dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza”, avverso il suo licenziamento disciplinare. I giudici costruiscono il loro percorso argomentativo basandosi su alcuni importanti principi di diritto in materia, richiamati nella sentenza.Vai al documento

 

Corte di Cassazione
Sezione Lavoro 

Pubblico impiego – comparto sanità 

Ordinanza n. 14507 del 28/5/2019
Pubblico impiego – comparto sanità – indennità di coordinamento ex art. 10 c. 3 CCNL 20/9/2001 biennio 2000/2001 – attribuzione parte fissa e parte variabile – interpretazione e principi di diritto

Ordinanza n. 14508 del 28/5/2019
Pubblico impiego – comparto sanità – indennità di coordinamento e passaggio a livello economico DS – art. 19 CCNL comparto sanità quadriennio 2001/2005 e art. 10 CCNL comparto sanità biennio 2000/2001 – interpretazione – art. 10 c. 7 CCNL biennio 2000/2001 chiarimento Aran

Ordinanza n. 14509 del 28/5/2019
Pubblico impiego – comparto sanità – CCNL 20/9/2001 biennio 2000/2001 – art. 10 c. 3 indennità di coordinamento – sua natura – interpretazione autentica – prima applicazione della norma e applicazione della norma a regime – conferimento dell’incarico di coordinamento e oggetto della sua attività – rapporto tra indennità di coordinamento e posizione organizzativa – chiarimenti

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale

Le ordinanze sopra riportate riguardano tutte l’art. 10 del CCNL comparo sanità del 20/9/2001 – biennio 2000/2001 – che ha previsto l’indennità di coordinamento. Poiché ogni sentenza affronta e chiarisce solo parti specifiche del suddetto istituto, si è ritenuto di riportarle tutte al fine di ottenere un quadro generale ed il più possibile esaustivo della materia.

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Corte dei Conti
Sezione Regionale controllo Lombardia n. 226/2019
Enti Locali – Esclusione oneri contrattuali da spesa personale 

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
Il Collegio interviene in merito alla possibilità di escludere gli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali, previsti dalla contrattazione collettiva nazionale, ai fini del computo della spesa di personale. I giudici ribadiscono l’orientamento consolidato della magistratura contabile secondo il quale il principio ermeneutico da valorizzare è costituito “dalla cogenza degli oneri economici derivanti dalla contrattazione collettiva” e dalla conseguente carenza di spazi di discrezionalità in capo all’amministrazione locale; in particolare, i giudici evidenziano che: “la carenza di discrezionalità dell’amministrazione nel riconoscere gli emolumenti aventi origine nei c.d. rinnovi contrattuali ovvero il loro essere non affatto riconducibili ad una volontà dell’ente locale, finalizzata ad espandere la spesa per il personale, non può che determinare l’esclusione della computabilità di tali oneri nel limite di spesa” (in tal senso Corte dei Conti, Sezione delle Autonomie, n 19/2018/QMIG; Corte dei Conti, Sezione delle Autonomie, n 2/2010/QMIG; Corte dei Conti, Sez. reg. controllo Abruzzo, n. 121/2018/PAR).Vai al documento

 

Corte dei Conti
Sezione Regionale controllo Toscana n. 215/2019
Enti Locali – Capacità assunzionale – Calcolo resti

Segnalazione da U.O. Monitoraggio contratti e legale
I magistrati contabili, si sono espressi relativamente alla corretta individuazione della capacità assunzionale dell’Ente per l’esercizio in corso, con particolare riferimento ai resti assunzionali maturati. Il Collegio evidenzia che trovano applicazione i principi di diritto enunciati dalla Sezione delle Autonomie in base ai quali: “nell’ambito della determinazione della capacità assunzionale degli Enti, questa vada determinata tenendo conto della capacità assunzionale di competenza, calcolata applicando la percentuale di turn over utilizzabile secondo la legge vigente nell’anno in cui si procede all’assunzione e sommando a questa gli eventuali resti assunzionali”. Inoltre, i resti assunzionali, a parere dei giudici, dovranno essere calcolati “in base al regime normativo vigente al momento di cessazione del personale dal servizio, avuto riguardo al triennio precedente e solo se non utilizzati” (in tal senso Sezione delle Autonomie, delib. 28/SEZAUT/2015/QMIG; SEZAUT. delib. n. 25/ /2017).Vai al documento

 

Sezione Economica

 

Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato
Trattenute mensili sugli stipendi dei dipendenti pubblici mediante l’istituto della delegazione convenzionale di pagamento – Circolare n. 18/2019
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato la Circolare del 3 giugno 2019, n. 18 con l’aggiornamento della misura degli oneri amministrativi a carico degli istituti delegatari per il biennio 2019-2020. È stata confermata, in particolare, la misura degli oneri amministrativi dovuti a far data dal 1° gennaio 2019 dagli istituti delegatari allo scopo di ristorare, seppure in modo forfetario, l’impiego di risorse, principalmente umane e strumentali, per lo svolgimento del servizio fornito dall’amministrazione relativamente alle delegazioni convenzionali di pagamento. Sono state fornite, inoltre, anche indicazioni circa l’estinzione anticipata del finanziamento da parte dei dipendenti, con riferimento agli adempimenti da porre in essere da parte degli uffici ordinatori dello stipendio.

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Ministero dell’Economia e delle Finanze – Ragioneria Generale dello Stato
Corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare – Rivalutazione dei livelli di reddito per il periodo dal 1° luglio 2019 al 30 giugno 2020 – Circolare n. 19/2019
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
La Ragioneria Generale dello Stato ha pubblicato la Circolare dell’11 giugno 2019, n. 19 in cui sono stabiliti i nuovi limiti di reddito familiare da considerare, elaborati sulla base del reddito conseguito nel 2018, ai fini della corresponsione dell’assegno per il nucleo familiare per il periodo 1° luglio 2019 – 30 giugno 2020. Tabelle di riferimento. Modello di domanda.

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ISTAT
Prezzi al consumo – maggio 2019
Segnalazione da U.O. Studi e analisi compatibilità
Nel mese di maggio 2019, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una variazione nulla rispetto al mese precedente e aumenti dello 0,8% su base annua (era +1,1% ad aprile). La decelerazione è principalmente dovuta alla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (da +2,8% di aprile a +1,6%), dei Beni energetici non regolamentati (da +3,7% a +2,4%) e, in misura minore, dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +1,6% a +1,0%). L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici decelerano entrambe di due decimi di punto, rispettivamente da +0,6% a +0,4% e da +0,7% a +0,5%. La variazione congiunturale nulla dell’indice generale è la sintesi di dinamiche opposte: da un lato la crescita dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (+1,8%) e dei Beni energetici non regolamentati (+0,8%), dall’altro il calo dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (-0,9%) e dei Servizi relativi alle comunicazioni (-0,5%). L’inflazione acquisita per il 2019 è +0,6% per l’indice generale e +0,3% per la componente di fondo. Per i Beni alimentari, per la cura della casa e della persona l’inflazione rimane al di sotto di quella generale, stabile a +0,3%, mentre per i prodotti ad alta frequenza d’acquisto la crescita dei prezzi, in lieve rallentamento da +1,1% a +1,0%, torna al di sopra di quella riferita all’intero paniere. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (IPCA) aumenta dello 0,1% su base mensile e dello 0,9% in termini tendenziali (da +1,1% del mese precedente), confermando la stima preliminare.Vai al documento

 

Osservatorio Internazionale

 

Eurofound
Minimum wages 2019 – Annual Review
Segnalazione da Direzione Contrattazione 1
Le revisioni dei salari minimi previsti dalla legge suscitano un grande impatto, ed al tempo stesso, un grande interesse pubblico. Le aliquote di retribuzione che si trovano nei contratti collettivi possono essere adattate in risposta ad un aumento del salario minimo, che colpisce più generalmente i lavoratori meno retribuiti. A loro volta, anche le prestazioni sociali potrebbero risentire di tali cambiamenti ed aver bisogno di revisioni. La presente relazione riguarda l’evoluzione delle retribuzioni minime fissate nel 2018-2019 nei paesi dell’UE e in Norvegia. Il report analizza il livello dei salari minimi concentrandosi sugli sviluppi in termini nominali e reali. Affronta anche il tema di come sono stati fissati i livelli minimi di salario. La revisione annuale di Eurofound sulle retribuzioni minime nell’UE è significativa in quanto analizza i processi politici, le strutture di contrattazione collettiva e le tendenze a lungo termine dei salari minimi e il modo in cui i salari minimi influiscono sui diversi gruppi di lavoratori.

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Eurofound
Working Conditions in a global perspective
Segnalazione da Direzione Contrattazione 1
Le buone condizioni di lavoro contribuiscono al benessere dei lavoratori e al tempo stesso portano al successo delle imprese. Uno studio congiunto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) e della Fondazione europea per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro (Eurofound), fornisce un’analisi comparativa senza precedenti sulla qualità del lavoro nel mondo. Lo studio include l’analisi degli orari di lavoro, delle differenze retributive di genere, dell’esposizione a rischi professionali e delle opportunità formative per l’aggiornamento delle competenze. Partecipano a questo lavoro sia 28 paesi dell’Unione Europea, sia paesi extraeuropei come Cina, Repubblica di Corea, Turchia, Stati Uniti, e paesi di lingua spagnola. La qualità del lavoro assume un ruolo sempre maggiore in ambito europeo ed è un punto fondamentale all’interno dell’agenda di lavoro dell’ILO. Lo studio si focalizza sull’analisi di sette dimensioni della qualità del lavoro: i luoghi di lavoro (ambiente fisico), l’intensità del lavoro, gli orari di lavoro, l’ambiente sociale, lo sviluppo di competenze, le prospettive della vita lavorativa e i salari.Vai al documento

 

A cura della Direzione Studi, risorse e servizi dell’Aran

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Aran Segnalazioniultima modifica: 2019-06-22T10:04:51+02:00da vitegabry
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