Annuario del lavoro 2011

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E’ stato presentato quest’oggi “L’Annuario del lavoro 2011”, un volume di 336 pagine che racconta, analizza e commenta quanto accaduto nel corso dell’anno nel campo del lavoro.

Dalla crisi economica che ci ha fatto sfiorare il default, alla politica che ha dato forfait, alla regressione delle relazioni industriali verso il Far West, alla speculazione finanziaria.
Quaranta tra giornalisti e docenti universitari, giuslavoristi, economisti, sociologi hanno raccontato e commentato nelle pagine dell’Annuario gli snodi cruciali del 2011 arrivando alla conclusione che il sistema Italia ha saputo reggere anche questa prova, mostrando carattere e tenuta al di là di quanto era lecito attendersi.

Nel corso dell’iniziativa la segretaria della Cgil, Susanna Camusso ha sottolineato che “la crisi ha reso evidente quello che è stato perpetrato  nel corso di questi ultimi anni e cioè la svalorizzazione del lavoro che, insieme ad una progressiva svalorizzazione e dualizzazione del sistema di istruzione, hanno contribuito a mettere definitivamente in crisi il mercato del lavoro”.

“La Cgil – ha proseguito la Camusso –  chiede a questo governo di ”uscire dalla logica degli annunci” sulla riforma del mercato del lavoro e di entrare nel merito del confronto con proposte che affrontino il tema della crescita e della riduzione della precarietà sul lavoro. Bisogna parlare concretamente di quali siano le politiche di crescita che devono necessariamente accompagnare la riforma e di come si intenda intervenire sulla precarietà e sugli ammortizzatori sociali per renderli universali”.

Sulla stessa questione del mercato del lavoro e dell’articolo 18, i segretari generali di Cisl e Uil, hanno chiesto al governo di essere coerente con quanto dichiarato: e cioè di eliminare quelle “flessibilità malate”, rappresentate dalle partite Iva, dai contratti in compartecipazione, dalle ditte individuali; così come a mantenere un sistema di ammortizzatori sociali che prevedano garanzie  per quelle tipologie di lavoratori che sono “neglette” nel mercato del lavoro e che sono rappresentate da giovani, donne e ultra60enni”.

Michel Martone, vice ministro al lavoro ha ribadito che “il governo intende operare per valorizzare il lavoro aumentando la produttività e l’occupazione giovanile. Per fare ciò è necessario avere il coraggio di affrontare delle riforme strutturali partendo da una riforma del mercato del lavoro dialogando obbligatoriamente con le parti sociali”.

A questo proposito Martone ha sottolineato che è “importante intervenire su una riduzione delle forme contrattuali, su una riforma del processo del lavoro che è assolutamente necessario rivedere dopo più di 40 anni, sui criteri di licenziamento collettivi, sull’apprendistato, ma anche su misure che servano ad efficientare il sistema per aumentare la produttività delle imprese pur sempre nell’ambito di un pieno consenso sociale”.

Sul problema delle risorse Martone ha dichiarato che sarebbero disponibili “14 miliardi di euro di risparmi, che dovrebbero arrivare dalla riforma previdenziale, ma questo dipende dall’efficacia del dialogo in essere e dalla capacità di arrivare a una riforma condivisa”.

Il presidente di Unindustria, Aurelio Regina ha sottolineato nel suo intervento che “per il prossimo biennio è assolutamente indispensabile che il governo confermi il sistema di ammortizzatori sociali, stante il perdurare della crisi.

“Un sistema – ha proseguito – che va comunque rioerientato verso una crescita ricorrendo a forme di ammortizzatori solidali e a percorsi di formazione per favorire il ricollocamento dei lavoratori e delle lavoratrici”.

 “Per colmare il deficit di domanda interna, il presidente di Unindustria auspica anche che,  oltre a un aumento dei salari si prosegua sulla strada tracciata dall’accordo del 28 giugno che rappresenta il risultato più importante degli ultimi anni. Ma è necessario – ha proseguito Regina – anche un riequilibrio del sistema fiscale e un abbattimento del debito pubblico”.

Annuario del lavoro 2011ultima modifica: 2012-02-15T09:54:58+01:00da vitegabry
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