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Comunicato stampa
Il 23 febbraio è stato depositato presso il TAR del Lazio il ricorso per chiedere l’annullamento del decreto che istituisce il contributo aggiuntivo per i permessi di soggiorno. Promosso dalla Cgil e dal patronato Inca, il ricorso si fonda su motivazioni che ne mettono in risalto l’ingiustizia e la illegittimità costituzionale.
Il tributo incide sulle persone più deboli ignorandone di fatto la scarsa capacità contributiva, penalizza maggiormente con la sua gradualità di applicazione i lavoratori stagionali e le somme raccolte, solo in minima parte, vanno ad alimentare il miglioramento dei processi amministrativi a vantaggio del fondo rimpatri e delle misure di pubblica sicurezza. I costi delle politiche di contrasto alla immigrazione irregolare vengono così addebitati a chi si impegna e si sforza per rimanere nella regolarità e si è avviato al processo di integrazione.
Il ricorso si spinge a chiedere la sospensione del provvedimento fino al giudizio del Tribunale Amministrativo. Ricorrendo per l’annullamento del decreto 304 del 6 ottobre 2011, la sentenza avrà effetto sulla totalità dei soggetti interessati dalla norma e non, come quando si ricorre per i singoli, sui soli ricorrenti.