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Rendita per inabilità al lavoro
Cassazione, per il diritto vale la consapevolezza del nesso causale
Non è dalla mera diagnosi della malattia che decorre il termine di prescrizione per la rendita Inail. Lo ha stabilito la Cassazione, nell’ordinanza  2842/18, depositata il 6 febbraio, con la quale ha accolto il ricorso di un lavoratore, affetto da un tumore alla vescica, contro la sentenza della Corte d’Appello di Roma, che gli aveva rigettato la richiesta di rendita Inail, a causa del superamento del termine  prescrizionale di tre anni . Per i giudici di legittimità, “esistenza, natura e grado di indennizzabilità” di una malattia professionale sono i tre elementi  “rilevanti” che il giudice di merito deve considerare per verificare il decorso del termine triennale di prescrizione del diritto alla rendita permanente di inabilità al lavoro.
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ISEE.  Nel 2016, 4mln  e mezzo di dichiarazioni
Nel 2016, sono stati oltre 4 milioni e mezzo i nuclei familiari che hanno presentato una dichiarazione Isee, per un totale di oltre 14 milioni di persone, pari al 23,4% della popolazione residente. La crescita è di circa il 6% rispetto all’anno precedente, in recupero rispetto al calo registrato nel 2015 in occasione della riforma. E’ quanto emerge dal rapporto di monitoraggio sull’Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) pubblicato dal ministero del Lavoro.
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Previdenza. Per i collaboratori aliquota contributiva al 34,23%
“Occorre intervenire per riequilibrare la disparità fra il carico contributivo dei collaboratori e quello dei dipendenti, evitando che gli aumenti dell’aliquota previdenziale previsti dalla Legge Fornero si scarichino sui compensi dei lavoratori determinandone una cospicua riduzione”. Lo ribadisce il NIdiL Cgil dopo la pubblicazione della nota Inps sull’applicazione della Legge Fornero sul Mercato del Lavoro e successiva Legge 81/2017, che dal 1° gennaio 2018 prevede che l’aliquota contributiva dei collaboratori sia pari al 34,23%, di cui l’11,41% in capo al lavoratore, mentre per i dipendenti, l’aliquota previdenziale è pari al 9,19%.
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Giustizia UE: diritto a indennità di disoccupazione agli autonomi 
La Corte di Giustizia europea ha ribadito che tutti i lavoratori (e, quindi, anche gli autonomi) hanno diritto a un sussidio di disoccupazione secondo il diritto comunitario. La sentenza del 20 dicembre 2017, infatti, ha stabilito che anche il cittadino europeo che vive e lavora in un altro Stato membro, qualora non sia più in grado di esercitare la propria attività come lavoratore autonomo, ha diritto a mantenere il proprio status di lavoratore, così come prevede la direttiva 2004/38/CE sulla libera circolazione.
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Sicurezza sociale nel mondo: il Rapporto dell’ILO
Un rapporto dell’ILO evidenzia che, nonostante i progressi significativi nell’estensione della protezione sociale in molte parti del mondo, il diritto alla sicurezza sociale non è ancora una realtà per la maggior parte della popolazione mondiale. “La protezione sociale, o la sicurezza sociale, è un diritto dell’uomo ed è definita come l’insieme di politiche e programmi progettati per ridurre e prevenire la povertà e la vulnerabilità durante l’intero ciclo di vita”.
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Incaultima modifica: 2018-02-12T07:37:42+01:00da vitegabry
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