Archivi giornalieri: 2 agosto 2014
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IL Messaggero
Al via la campagna di comunicazione “Costruisci il tuo futuro”
29 luglio 2014
Al via la campagna di comunicazione “Costruisci il tuo futuro”
Il 15 maggio 2014 il Parlamento ha convertito nella Legge n.78 del 16 maggio 2014, il Decreto Legge n. 34/2014, introducendo nuove misure innovative sul mercato del lavoro per favorire il rilancio dell’occupazione e semplificare gli adempimenti a carico delle imprese.
Al fine di consentire alle imprese, e a tutti coloro che sono alla ricerca di un’occupazione, di cogliere a pieno le opportunità che vengono offerte dalla legge e la migliore informazione sui suoi contenuti, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha realizzato la Campagna di comunicazione “Costruisci il tuo futuro”. La campagna sarà diffusa nei prossimi mesi attraverso un video istituzionale, uno spot televisivo e uno spot radiofonico.
Fra gli obiettivi principali della legge, infatti, proprio la semplificazione, attraverso un utilizzo più semplice e meno appesantito da obblighi burocratici del contratto a tempo determinato e del contratto di apprendistato, per renderli più coerenti con le esigenze attuali del contesto occupazionale e produttivo. La legge introduce, inoltre, la verifica per via telematica della regolarità contributiva (la cosiddetta smaterializzazione del Durc). Infine, è prevista la possibilità di una decontribuzione del 35% sui contratti di solidarietà, in modo da rendere più conveniente l’utilizzo di uno strumento che consente la salvaguardia dell’occupazione in presenza di situazioni di crisi.
Le principali novità introdotte dal decreto-legge 34/2014
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Contratto di lavoro a tempo determinato
– si prevede che il contratto a tempo determinato possa essere stipulato, nell’ambito di complessivi 36 mesi, comprensivi di eventuali proroghe, senza l’indicazione di ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo (c.d. causali);
– nell’ambito dei 36 mesi è possibile utilizzare complessivamente 5 proroghe (potendo in tal modo prolungare, oltre la scadenza inizialmente fissata, la durata di un contratto a termine ancora in corso), indipendentemente dal numero dei rinnovi;
– si consente al datore di lavoro di stipulare contratti a tempo determinato nel limite del 20 per cento del numero dei lavoratori a tempo indeterminato in forza al 1° gennaio dell’anno di assunzione; per i datori di lavoro che occupano fino a 5 dipendenti è in ogni caso possibile stipulare almeno un contratto di lavoro a tempo determinato. Resta comunque ferma la possibilità per i contratti collettivi nazionali di lavoro, stipulati dai sindacati comparativamente più rappresentativi, di individuare limiti quantitativi diversi per il ricorso ai contratti di lavoro a tempo determinato;
– si prevede che il limite percentuale del 20 per cento non sia applicabile ai contratti di lavoro a tempo determinato stipulati tra istituti pubblici di ricerca ovvero enti privati di ricerca e lavoratori chiamati a svolgere in via esclusiva attività di ricerca scientifica o tecnologica, di assistenza tecnica alla stessa o di coordinamento e direzione della stessa. E’ stato inoltre stabilito che i contratti a termine che abbiano ad oggetto in via esclusiva lo svolgimento di attività di ricerca scientifica possano avere durata pari a quella del progetto a cui si riferiscono;
– per le ipotesi di violazione del limite percentuale, si stabilisce l’applicazione di una sanzione amministrativa a carico del datore di lavoro, pari al 20 per cento della retribuzione, per ciascun mese o frazione di mese superiore a quindici giorni di durata del rapporto di lavoro, qualora la violazione si riferisca ad un solo lavoratore assunto in eccedenza del predetto limite e pari invece al 50 per cento della retribuzione qualora la violazione si riferisca a due o più lavoratori assunti in eccedenza del predetto limite;
– in relazione al diritto di precedenza previsto in favore del lavoratore a termine che abbia prestato attività lavorativa per un periodo superiore a 6 mesi, per le assunzioni a tempo indeterminato nella stessa azienda entro i successivi 12 mesi, viene riconosciuto che per le lavoratrici il congedo obbligatorio di maternità, intervenuto nell’esecuzione di un precedente contratto a termine, concorra a determinare il periodo complessivo di prestazione lavorativa utile al diritto di precedenza. Alle lavoratrici è inoltre riconosciuto il diritto di precedenza anche nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi;
− si prevede, infine, che il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, decorsi 12 mesi dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto, presenti una relazione alle Camere sull’utilizzo dei contratti a tempo determinato e dei contratti di apprendistato.
Contratto di apprendistato
− si prevede che il contratto di apprendistato debba contenere, in forma sintetica, anche il piano formativo individuale, definito anche sulla base di moduli e formulari stabiliti dalla contrattazione collettiva o dagli enti bilaterali;
− le condizioni alle quali è subordinata l’assunzione di nuovi apprendisti (ovvero la prosecuzione del rapporto di lavoro al termine dell’apprendistato, nei 36 mesi precedenti la nuova assunzione, di una determinata percentuale degli apprendisti dipendenti dallo stesso datore di lavoro), si applicano solo ai datori di lavoro che occupano almeno 50 dipendenti. Viene inoltre fissata al 20 per cento la percentuale di “stabilizzazione” di precedenti apprendisti, fatta salva la possibilità per i contratti collettivi di individuare limiti diversi;
− si prevede che per le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, che abbiano definito un sistema di alternanza scuola-lavoro, i contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati da associazioni di datori e prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale possano prevedere specifiche modalità di utilizzo del contratto di apprendistato, anche a tempo determinato, per lo svolgimento di attività stagionali;
− viene confermato che la formazione del lavoratore assunto con contratto di apprendistato professionalizzante o di mestiere è integrata dall’offerta formativa pubblica. A tal fine, si prevede che la regione debba comunicare al datore di lavoro, entro 45 giorni dalla comunicazione dell’instaurazione del rapporto di lavoro, le modalità di svolgimento dell’offerta formativa pubblica, anche con riferimento alle sedi e al calendario delle attività previste, avvalendosi anche dei datori di lavoro e delle loro associazioni che si siano dichiarate disponibili.
Semplificazioni in materia di documento unico di regolarità contributiva
− Si prevede di realizzare una modalità telematica per verificare la regolarità contributiva nei confronti di Inps, Inail e Casse edili, per giungere alla definitiva “smaterializzazione” del DURC (documento unico di regolarità contributiva). Le modalità applicative della disposizione sono demandate ad un decreto ministeriale da adottare entro 60 giorni.
Contratti di solidarietà
− si prevede che, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, siano stabiliti criteri per la concessione del beneficio della riduzione provvisoria della quota di contribuzione previdenziale a carico del datore di lavoro. Vengono inoltre destinate a tale finalità risorse per 15 milioni di euro annui a decorrere dal 2014;
− viene fissata al 35 % la riduzione della contribuzione previdenziale per i datori di lavoro che stipulano contratti di solidarietà con riduzione dell’orario di lavoro superiore al 20% (eliminando le precedenti differenziazioni su base territoriale e le maggiori riduzioni previste in relazione a percentuali di riduzione dell’orario di lavoro superiori al 30%);
− si prevede, infine, che i contratti di solidarietà siano depositati presso l’archivio nazionale dei contratti e degli accordi collettivi di lavoro.
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Per maggiori informazioni e approfondimenti leggi le notizia del 21 maggio 2014 e la notizia del 31 luglio 2014 (Circolare n. 18/2014 contenente indirizzi interpretativi sulla disciplina dei contratti a tempo determinato e di apprendistato).
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EUROPA
L’OSSERVATORE ROMANO
Il Fatto Quotidiano
il manifesto
Sant’ Eusebio di Vercelli
Sant’ Eusebio di Vercelli
Nacque a Cagliari da famiglia benestante e cristiana. Il padre, di cui non si sa il nome, morì martire. La madre, di nome Restituta, fu una santa donna, e l’unica sorella, Eusebia, coronò la vita col martirio.
La sua educazione, più che a Cagliari, la ricevette in Roma, dove si recò all’età di quindici anni in compagnia della sorella. Qui venne istruito nella religione cristiana, specialmente nelle Sacre Scritture. Spessissimo si portava presso le tombe dei martiri per venerarne le reliquie e pregare. Questo influì non poco sul suo animo, che, infiammato dallo spirito del Signore, decise di dedicarsi totalmente all’apostolato tra i pagani. Si preparò quindi convenientemente con lo studio, e, nell’anno 335, venne ordinato sacerdote.
Ma la pietà e la erudizione del Santo non poteva sfuggire al Papa Giulio, che lo ordinò vescovo e lo mandò a reggere la diocesi di Vercelli.
Intanto in Oriente l’eresia di Ano si estendeva, e non tardò a penetrare anche in Italia e persino a Roma, nel centro del Cristianesimo. Quivi gli ariani, protetti dall’imperatore Costanzo, si impossessarono delle chiese. In tale frangente Eusebio, richiamato dal Papa, si portò sollecitamente a Roma, dove, trovando la chiesa di Santa Maria Maggiore già invasa dagli ariani, si presentò alle porte per prenderne possesso, ma essi gliele chiusero in faccia. Il santo Vescovo però non si sgomentò. Radunati i fedeli, li invitò a pregare ed a confidare nel Signore. Pochi giorni dopo andò processionalmente verso la chiesa con grande seguito di popolo, e, percossa leggermente la porta con il pastorale, subito si spezzarono i catenacci ed i battenti si aprirono. Atterriti da questo fatto gli ariani fuggirono, lasciando libero ingresso al santo Vescovo.
Scacciati dal centro dell’Italia, i nemici della fede non si rassegnarono, ma presero a spargere le loro false dottrine nell’Italia settentrionale; per questo il Papa Liberio dovette radunare a Milano un concilio è invitò Eusebio a parteciparvi. Saputo il Santo che si trattava di deporre e condannare Ario, acceso da divino zelo, non esitò: la sola sua presenza bastò a gettare la confusione tra gli eretici, e così la Chiesa d’Italia venne salvata.
Ma gli ariani giurarono vendetta contro il vescovo Eusebio e protetti dall’imperatore lo fecero relegare a Scitopoli nella Tebaide, coll’intento di farlo morire di fame. Ebbe invece abbondanti soccorsi dall’Italia, specialmente dai suoi fedeli di Vercelli, per cui scampò dalla morte. Infuriati maggiormente per questa protezione, i nemici, caricandolo di ingiurie, lo trascinarono in una oscura prigione. Eusebio non volle ricevere nessun cibo dalle mani di questi sacrileghi, e scrisse una protesta in questi termini: Io Eusebio, servo di Dio, lascio il mio corpo nelle mani dei miei persecutori, ma riserbo l’anima mia al mio Dio, Padre e Figliuolo e Spirito Santo.
La sua morte avvenne in esilio nell’anno 371, ed il suo corpo è ancora venerato nella cattedrale di Vercelli.
PRATICA. Siamo pronti a difendere la nostra fede anche in pubblico.
PREGHIERA. Aiutaci, o Signore, per i suoi meriti, onde possiamo a lui unirci nella lotta contro il male su questa terra e nella gloria in cielo.
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Autore/i | Francesco Casula Joyce Mattu |
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Editore | Alfa Editrice |
Edizione | 2008 |
Pagine | 48 (illustrato) |
Formato | 20 x 29 cm |
Rilegatura | Brossura e cucitura filo refe |
Collana | Omines e feminas de gabbale |
Genere | Storia, biografie e araldica, archeologia e preistoria |
Supporto | Cartaceo |
Lingua di pubblicazione | italiano, sardo |
L’operaLa collana Omines e feminas de Gabbale, di cui fa parte questo volume, è dedicata agli uomini e alle donne che hanno reso onore alla Sardegna facendola conoscere in tutto il mondo. Di ogni personaggio, l´Autore propone la vita, la storia e le opere, dando spazio soprattutto ai luoghi e ai contesti socio-culturali ove si sono svolti gli avvenimenti. Lo studio e la conoscenza dei personaggi della storia e della cultura sarda, soprattutto nelle scuole della Sardegna, considerato che i libri di testo li ignorano del tutto, è importante. I volumi, infatti, sono rivolti ai giovani, perchè sappiano quello che questi personaggi hanno fatto, scritto e pensato. Perchè conoscendo loro, conosceremo la storia della Sardegna e dei sardi, chi sono stati e ciò che hanno fatto come popolo e come nazione sarda. |