.

3087736549.jpg


del 24/02/2012

I pifferai di regimepone.jpg

che suonano

contro Celentano

di Francesco Casula

450051422.jpg



Celentano è un cantante delizioso,

dai testi mai banali e che rifuggono

il sentimentalismo lagrimoso, svenevole

e melenso. Molti sono intensamente

sociali e anticipano, denunciandoli,

fenomeni come l’urbanesi –

mo selvaggio con la cementificazione

e l’asfalto che devastano la natura e

inquinano l’ambiente. A significare

che il personaggio non può essere recintato

nel ghetto della “canzonetta”:

egli infatti pensa, denuncia, protesta.

Da qualche decennio ama anche fare

il “predicatore ”. Come ha fatto nell’ultimo

Festival di Sanremo. Suscitando

vaste e numerose polemiche.

Con i pifferai di regime che si sono

scoperti difensori della libertà di

stampa: quando in realtà sono in genere

i trombettieri di Cesare e del potere.

Sono gli stessi che non biascicano

verbo a proposito della “morte ” di

giornali come il Manifesto, una delle

poche voci libere in Italia. Che magari

plaudono alla “cacciata” dei vari Luttazzi,

Santoro, Dandini. Certo, grammatici

e filologi possono discettare

sulla narrazione e l’eloquio di Celentano.

E trovare limiti ed errori. Probabilmente

quel “Famiglia Cristiana e

l’Avvenire dovrebbero essere chiusi”

è stato un errore. Ma perché guardare

il dito di Celentano e non la luna che

indica? Forse che non è vero che i due

giornali, spesso, rimangono impastoiati

nella politica politicante, negli

interessi partitici, nei giochi di potere?

lion, ovvero il messaggio e il progetto

di Cristo? Come dovrebbero fare giornali

che, programmaticamente. si definiscono

“cristiani ”o sono portavoce

dei Vescovi, come Famiglia Cristiana

appunto e l’Avvenire? Perché non imparano

da Don Gallo, il prete genovese

–ricordato da Celentano –che quel

messaggio cristiano non solo predica

ma pratica fino in fondo, svolgendo il

suo servizio non come un mestiere

ma un ministero evangelico e profetico

di salvezza? Vivendo la Chiesa non

come struttura e istituzione gerarchica,

irrigidita e tesa alla conservazione

del passato e dell’establishement, ma

come comunità aperta, occupandosi

non solo dei fedeli ma di tutti gli uomini

e soprattutto dei diseredati?

 

ultima modifica: 2012-02-24T20:23:00+01:00da vitegabry
Reposta per primo quest’articolo