Lettera aperta delle lavoratrici Fiat al ministro Fornero

NEWS

 

Le lavoratrici del gruppo Fiat e Fiat industrial hanno inviato una lettera alla ministra Elsa Fornero, con la quale tentano di spiegare tutti i motivi per cui “il cosiddetto contratto collettivo specifico di lavoro di primo livello del 29 dicembre 2010” – applicato dal gennaio 2012 e che “pretende di sostituire ogni precedente accordo e contratto previgente nelle aziende del gruppo” – è particolarmente discriminatorio per le donne.

“Il contratto – si legge nella lettera – è stato stipulato con associazioni sindacali rappresentative di una minoranza di addetti del gruppo e contro il parere della Fiom, associazione sindacale di maggioranza in Fiat e a cui molte di noi aderiscono e nelle cui posizioni tutte ci riconosciamo. Ci teniamo a farle presente che ad oggi nessun sindacalista delle associazioni firmatarie ha mai chiesto il nostro parere sulle materie che andava a sottoscrivere e che nessuno ha inteso sottoporre al voto di lavoratrici e lavoratori le intese realizzate”. Per questo le lavoratrici firmatarie della missiva hanno condiviso la scelta di promuovere il referendum abrogativo del contratto in questione, “perché ci toglie diritti e libertà fondamentali in un paese democratico e peggiora drammaticamente le condizioni di lavoro e di fatica per ciascuna di noi”.

Ma c’è una ragione in più, sostengono le lavoratrici, per voler cancellare quell’accordo: in esso sono contenute norme gravemente discriminatorie nei confronti di madri e padri, lesive della legislazione vigente e dei principi di parità sanciti dalla Costituzione italiana e riaffermati dalle normative europee: “Nel testo dell’accordo è chiaro che è esclusa dal computo delle ore di effettiva prestazione lavorativa ogni assenza-mancata prestazione lavorativa retribuita e non retribuita a qualsiasi titolo, ivi comprese le assenze la cui copertura è per legge e/o contratto parificata alla prestazione lavorativa”.

Detto in altri termini, ciò vuol dire che in Fiat qualsiasi assenza dovuta a maternità, le due ore di riposo per allattamento, congedi parentali, assenze per malattia figlio, permessi per legge 104, faranno perdere il diritto a percepire il premio 2012.

“Sul codice delle pari opportunità tra uomo e donna – proseguono le lavoratrici – è scritto che in Italia è considerato discriminatorio ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonché di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell’esercizio dei relativi diritti; riteniamo quindi palesemente discriminatorio un accordo che nega l’erogazione del premio in ragione dell’esercizio da parte di lavoratrici e lavoratori dei diritti a tutela della maternità e a favore della conciliazione”.

Lettera aperta delle lavoratrici Fiat al ministro Forneroultima modifica: 2012-02-08T10:13:29+01:00da vitegabry
Reposta per primo quest’articolo