Archivi giornalieri: 2 agosto 2010

54° anniversario della tragedia di Marcinelle.

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54° anniversario della tragedia di Marcinelle.

L’otto agosto l’Inca Belgio ricorda le vittime

Sono passati 54 anni dalla tragedia di Marcinelle, ma per l’Inca ogni anno l’anniversario dell’8 agosto rappresenta una nuova occasione per rinnovare la memoria dei 262 minatori, per lo più italiani (136), che morirono inghiottiti in uno dei pozzi della miniera di carbon fossile “Le Bois du Cazier”.

Proprio al “Grand’ Place de Marcinelle”, l’8 agosto, alle ore 9.45, l’Inca Belgio depositerà una corona di fiori al monumento internazionale dedicato alle vittime del lavoro.

La cerimonia proseguirà alle 10,30 al cimitero ai piedi del monumento “Aux mineurs et sacrifice des minerurs Italiens”. Alle 11.30, un’altra corona di fiori sarà depositata nello stesso luogo dove è avvenuta la tragedia di Bois du Cazier, dalle associazioni dei minatori al monumento “Aux victimes”.

Ricorreva l’anno 1956, quando il mondo si fermò a guardare ciò che accadeva in Belgio, in quella maledetta miniera dove si sono fermati i cuori di coloro che, emigrati dai paesi più poveri, speravano  in una vita migliore.

“L’Italia può esportare dei lavoratori, ma non degli schiavi”, in questo modo titolava l’editoriale del Corriere della Sera il 9 agosto 1956. Con un eccezionale slancio di professionalità ed umanità, gli operatori del patronato italiano della Cgil, accorsero per portare i primi soccorsi; aiutarono le famiglie delle vittime, promossero azioni giudiziarie per accertare le responsabilità civili e penali del disastro.

“L’impegno prioritario dell’Inca Cgil, sin dalla sua costituzione – afferma Morena Piccinini, presidente dell’Inca –  è stato quello di tutelare i diritti individuali e, insieme al sindacato, di difendere la salute e le condizioni di vita dei lavoratori in Italia e dei nostri connazionali all’estero”.

“Ogni anno, in occasione del triste anniversario – aggiunge Piccinini – è importante e doveroso ricordare il prezzo pagato dai lavoratori italiani emigrati in Belgio perché aiuta a far comprendere, soprattutto alle giovani generazioni, quanto sia importante in qualsiasi democrazia il ruolo del sindacato e del patronato nella difesa dei diritti”.

“Far vivere la centralità del lavoro, battersi contro la precarietà aumentando le tutele  e i diritti – conclude la presidente dell’Inca -, rappresentano i principi e i valori che, immutati nel tempo, ci aiutano ogni giorno a svolgere il nostro lavoro con la stessa passione che animò il nostro intervento in quel lontano 1956”.

Lussemburgo. Accordo di cooperazione tra Ogbl e Inca

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Inaugurata una nuova sede Inca

In Lussemburgo l’Inca apre una nuova sede e intende rafforzare la collaborazione con il sindacato locale Ogbl per estendere l’attività di tutela individuale. Morena Piccinini, presidente del patronato della Cgil, in occasione dell’inaugurazione, nell’illustrare le finalità della cooperazione tra il sindacato Ogbl e l’Inca, si è soffermata sulla gravità della crisi occupazionale che sta colpendo il nostro paese.

“Stiamo attraversando una fase particolarmente difficile. Tutti i settori sono toccati, e malgrado qualche flebile segnale di ripresa, l’attività  produttiva resta ancora molto limitata. Le pressioni e i ricatti nei luoghi di lavoro sono sempre più frequenti e tutto ciò è incoraggiato dal governo italiano che, fra l’altro, dopo aver per mesi negato la crisi, ne ha annunciato sorprendentemente la fine”.

“La manovra finanziaria di 25 miliardi di euro, votata dal governo italiano, ricadrà esclusivamente sulle spalle dei lavoratori”, ha detto Piccinini. L’Inca, si propone di dare assistenza di qualità a tutti  gli italiani  residenti nel mondo, a cominciare dai tanti connazionali che vanno in Lussemburgo alla ricerca di un posto di lavoro.

Secondo Piccinini, questo servizio è complementare rispetto a quello che può offrire un sindacato come l’Ogbl ai suoi associati.

Un accordo di cooperazione transfrontaliero tra l’Ogbl, gli uffici Inca del Lusseburgo e della Francia è già stato sottoscritto nel 1993, successivamente rivisto nel 2008, alla luce dell’evoluzione del mercato del lavoro.

La presidente dell’Inca ha anche ricordato che il Lussemburgo attira molti lavoratori stranieri residenti e frontalieri. “L’ondata di mobilità delle persone alla ricerca di un lavoro è un fenomeno moderno con il quale dobbiamo fare i conti – ha concluso -. Per il patronato è una sfida poter accompagnare questi nuovi emigrati”.

Invalidi civili e le verifiche dell’Inps

 

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Sale il numero delle visite di verifica dell’invalidità

La manovra economica contenuta nel decreto legge  78/2009, art.10, ha previsto un potenziamento del piano di verifica straordinaria dei requisiti che hanno dato titolo a prestazioni economiche di invalidità civile, cecità e sordità, per il triennio 2010-2012, stabilendo in 500.000  il numero di soggetti da sottoporre ad accertamento sanitario e reddituale. La legge di conversione del decreto legge 78 citato, approvata oggi in via definitiva dalla Camera dei Deputati, ha  aumentato complessivamente di 100.000 unità  le verifiche previste nel 2011 e nel 2012 .

L’Inps ha elaborato il campione da sottoporre alle verifiche attingendo dai nominativi esistenti nel casellario delle pensioni alla data del 1° gennaio 2010. Sono stati presi in considerazione solo i titolari di trattamenti aventi decorrenza anteriore al 1° aprile 2007.

Tra questi sono stati estrapolati i titolari di indennità di accompagnamento e di comunicazione di età compresa tra i 18 ed i 67 anni compiuti e i titolari di assegno mensile di età compresa tra i 45 ed i 60 anni compiuti.

E’ evidente che l’Istituto mira ad accertare le situazioni relative ai riconoscimenti avvenuti nel periodo in cui le funzioni in materia  relative all’esame formale e sostanziale delle valutazioni della Commissione medica della Asl, alla verifica a campione della sussistenza dei requisiti medico-legali e alla verifica dei requisiti reddituali, erano ancora in capo al Ministero dell’economia e delle finanze e l’Istituto aveva la sola funzione di erogazione delle prestazioni. Infatti è solo   a decorrere dal 1° aprile del 2007, che l’Inps è subentrato al citato Dicastero entrando quindi anche nel merito della fase relativa agli accertamenti sanitari.

Non è chiaro invece perchè tra le categorie da verificare non sono compresi i titolari di indennità speciale (ciechi ventesimisti), a differenza dei ciechi assoluti titolari di indennità di accompagnamento e dei sordi titolari di indennità di comunicazione, così come non sono stati considerati  gli invalidi civili totali titolari di sola pensione, a differenza degli stessi invalidi totali titolari di indennità di accompagnamento.

I soggetti chiaramente esclusi sono gli ultrasessantacinquenni titolari di assegno e pensione sociale sostitutivi, i soggetti di cui al DM 2 agosto 2007 nei cui confronti sia già avvenuto il riconoscimento di  portatori di menomazioni e patologie ingravescenti, inclusi i soggetti affetti da sindrome di talidomide che siano titolari di indennità di accompagnamento o di comunicazione e i residenti nella Regione della Valle d’Aosta e nelle province autonome di Trento e Bolzano che saranno verificati in base agli statuti locali  e alle relative  norme di attuazione.

L’esclusione dalle verifiche degli ultrasessantacinquenni titolari di assegno o pensione sociale è ormai prassi consolidata  ma è bene ricordare che  tali fattispecie di invalidi potrebbero rientrare tra i soggetti da verificare se titolari anche di indennità di accompagnamento o di comunicazione.

Rispetto alle precedenti verifiche strordinarie il procedimento di verifica di quest’anno ha subito notevoli trasformazioni. Infatti, saranno inviate alle Direzioni Regionali Inps le liste dei soggetti selezionati che, a loro volta, dovranno  essere tempestivamente inviate  alle Asl per l’inoltro successivo ai Centri medico-legali di competenza.

Una richiesta parallela della documentazione sanitaria sarà inviata dall’Inps anche ai diretti interessati con lettera raccomandata.

I destinatari, entro 15 giorni dal ricevimento, dovranno inviare al Centro medico-legale dell’Inps  competente la documentazione richiesta che verrà esaminata dalla  Commissione medica Superiore che a tal fine è articolata in sottocommissioni mediche decentrate composte da due medici, la quale  potrà decidere se il soggetto è ancora affetto dalle patologie che hanno dato luogo ai benefici economici o, se in base alla documentazione deve essere nuovamente sottoposto a visita.

La convocazione a visita è prevista anche per coloro che non invieranno nessuna documentazione sanitaria e sarà  effettuata dalla stessa sottocommissione decentrata.

Se l’interessato non può recarsi alla visita perchè intrasportabile o ricoverato,  può inviare  al CML dell’Inps,  nel limite dei 7 giorni precedenti la data di convocazione , la certificazione sanitaria che attesti la sua condizione (intrasportabile o ricoverato) con la richiesta di visita  domiciliare o presso la struttura sanitaria di ricovero. Tale visita, secondo le intenzioni dell’Inps, sarà “possibilmente” effettuata nello stesso giorno fissato nella convocazione.

Nei casi di mancata presentazione  alla visita senza  giustificato motivo, l’ Inps, verificato che il sistema di invio della convocazione a visita sia stato correttamente effettuato, procederà con la sospensione della prestazione dalla data della convocazione.

S UE – Parità di trattamento per gli autonomi

 

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Abolite le discriminazioni di genere

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 180/1 del 15 luglio 2010 è pubblicata la Direttiva 2010/41/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 7 luglio 2010 sull’applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma e che abroga la direttiva 86/613/CEE del Consiglio.

La direttiva 86/613/CEE del Consiglio, dell’11 dicembre 1986, relativa all’applicazione del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma, ivi comprese le attività nel settore agricolo, e relativa altresì alla tutela della maternità, garantisce l’applicazione negli Stati membri del principio della parità di trattamento fra gli uomini e le donne che esercitano un’attività autonoma e che contribuiscono all’esercizio di un’attività autonoma. Per quanto riguarda i lavoratori autonomi e i coniugi di lavoratori autonomi la direttiva 86/613/CEE non si è dimostrata molto efficace e, pertanto, il Parlamento europeo ha ritenuto opportuno riconsiderare il suo ambito di applicazione poiché la discriminazione fondata sul sesso e le molestie si verificano anche al di fuori del lavoro salariato. Per ragioni di chiarezza, quindi, è opportuno sostituire la direttiva 86/613/CEE con la presente direttiva.

Nelle sue conclusioni del 5 e 6 dicembre 2007 sui “Ruoli equilibrati di uomini e donne per l’occupazione, la crescita e la coesione sociale, la crescita e la coesione sociale” il Consiglio ha invitato la Commissione ha tener conto della necessità di rivedere la direttiva 86/613/CEE, al fine di salvaguardare i diritti relativi alla condizione di madre o padre dei lavoratori autonomi e dei coniugi che l’assistono.

La presente direttiva fa salve le facoltà degli Stati membri di organizzare i rispettivi sistemi di protezione sociale. La competenza esclusiva degli Stati membri per quanto riguarda l’organizzazione dei rispettivi sistemi di protezione sociale comprende, fra l’altro, le decisioni relative all’istituzione, al finanziamento e alla gestione di detti sistemi e delle relative istituzioni, nonché il contenuto e l’erogazione delle prestazioni, il livello dei contributi e le condizioni di accesso.
Nell’ambito del lavoro autonomo l’applicazione del principio della parità di trattamento significa che non deve sussistere alcuna discriminazione fondata sul sesso per quanto riguarda, ad esempio, la creazione, la fornitura di attrezzature o l’ampliamento di un’impresa o l’avvio o l’ampliamento di ogni altra forma di attività autonoma.

Inoltre, occorre garantire che le condizioni fissate per la costituzione di imprese tra coniugi o, se e nella misura in cui riconosciuti dal diritto nazionale, fra conviventi non siano più restrittive di quelle per la costituzione di una società tra altre persone.

La vulnerabilità economica e fisica delle lavoratrici autonome gestanti e delle coniugi gestanti e, se e nella misura in cui siano riconosciute dal diritto nazionale, delle conviventi gestanti di lavoratori autonomi impone che venga loro riconosciuto il diritto alle prestazioni di maternità. A condizione che siano rispettati i requisiti minimi della presente direttiva, gli Stati membri restano competenti per l’organizzazione di tali prestazioni, inclusa la definizione del livello di contributi e tutti gli accordi in merito a prestazioni e pagamenti. In particolare, essi possono determinare il periodo precedente e/o successivo al parto in cui è riconosciuto il diritto alle prestazioni di maternità.

In base all’articolo 9 della presente direttiva (“Tutela dei diritti”), gli Stati membri provvedono affinché tutte le persone che ritengono di aver subito una perdita o un danno a seguito della mancata applicazione nei loro confronti del principio della parità di trattamento,possano accedere, anche dopo la cessazione del rapporto che si lamenta affetto da discriminazione, a procedimenti giudiziari o amministrativi, comprese, qualora gli Stati membri lo ritengano opportuno, le procedure di conciliazione, finalizzati al rispetto degli obblighi derivanti dalla presente direttiva.

100mila giovani stagionali a rischio

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Il triste primato delle morti in agricoltura

Nel 2010 sono circa 100mila i nuovi occupati come lavoratori stagionali in agricoltura. Tutti ragazzi che devono essere adeguatamente formati sul fronte della sicurezza, perchè proprio i campi hanno il primato di morti bianche nella nostra penisola. Questo l’allarme che arriva  dall’osservatorio sulla sicurezza Vega Engineering di Mestre, organismo di progettazione e consulenza accreditato dalla Regione Veneto.

“L’agricoltura – scrive l’istituto nel rapporto mensile – è uno dei settori, insieme a quello del turismo, che offre le maggiori opportunità di lavoro estivo. Soprattutto per i giovani. E quest’anno i ragazzi tra i 18 e i 27 anni che lavoreranno nei campi, come stimato dalla Coldiretti, saranno ben 100mila. Nuove generazioni impegnate nella raccolta di frutta e ortaggi entreranno a stretto contatto con la natura, ma anche con un mondo in cui si conta il maggior numero di vittime nei luoghi di lavoro. Il 39% delle morti bianche, infatti, si verifica proprio nel settore agricolo. Queste le stime del primo semestre 2010”.

“Non si può che essere d’accordo sull’incentivare l’occupazione giovanile nell’agricoltura – precisa il presidente di Vega Engineering – ma è indispensabile predisporre tutti gli strumenti di formazione e di informazione per i giovani sul fronte della sicurezza. Anche se non lavoreranno utilizzando direttamente macchinari e trattori. Perché gli infortuni mortali sui campi, purtroppo, fanno parte della cronaca quotidiana da Nord a Sud della penisola”.

Con percentuali che nel Nordest, ad esempio, arrivano addirittura al 46,2% sul totale. Praticamente la metà delle morti bianche del territorio. E l’allarme è rosso anche per altre regioni.  Stando ai dati dell’Osservatorio Vega aggiornati al 19 luglio gli incidenti mortali in agricoltura sono un’emergenza anche in Lombardia (16 su un totale di 42 decessi), in Puglia (9 su 24), in Sicilia (9 su 20),  in Calabria (6 su 12). E ancora in Emilia Romagna (6 su 18), in Toscana (4 su 11), in Abruzzo (7 su 11) e nelle Marche (4 su 10).

Ma c’è di più: i giovani che non hanno compiuto neppure 30 anni e che hanno perso la vita nei primi sei mesi dell’anno sul lavoro sono quasi il 10 per cento del totale.

Sulla distribuzione dei giovani agricoltori stagionali la Coldiretti fa sapere che in Puglia si concentra l’esercito più numeroso (18% del totale), in Sicilia il 13%, in Calabria il 12%, in Campania il 7%, in Veneto il 6%, in Trentino e Lombardia il 5%. E queste sono anche le regioni in cui si emergono i dati più preoccupanti quando si parla di morti bianche.

Sospensione pagamento contributi e termini per i comuni dissestati della provincia di Messina

 

Testo della newsia di Messina

Data pubblicazione: 30/07/2010

Testo NewsLa Circolare numero 103 del 29-07-2010.pdf fornisce le istruzioni relative alla sospensione degli obblighi contributivi a carico dei datori di lavoro che operano nei comuni della provincia di Messina, colpiti dai gravi dissesti idrogeologici nei giorni dall’11 al 17 febbraio 2010.
La sospensione, prevista per il periodo 11 febbraio-30 settembre 2010, opera in favore dei datori di lavoro privati e dei lavoratori autonomi che alla data dell’evento esercitavano attività di impresa o professionale in immobili dichiarati inagibili nei comuni di San Fratello, Caronia, Sant’Angelo di Brolo e Raccuja.
Per lo stesso periodo è prevista, in favore degli stessi soggetti, anche la sospensione dei termini prescrizionali e delle procedure esecutive.

circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

>>> Titolo: Circolare numero numero 104 del 30-07-2010
Contenuto: Convenzione fra l?INPS e la Confederazione Italiana Lavoratori Autonomi Italia (CONFIMPRESE ITALIA) per la riscossione dei contributi associativi degli artigiani e dei commercianti, ai sensi della legge 4 giugno 1973, n. 311.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero numero 103 del 29-07-2010
Contenuto: Gravi dissesti idrogeologici che hanno interessato il territorio della provincia di Messina nei giorni dall’11 al 17 febbraio 2010. Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3865 del 15 aprile 2010. Sospensioni contributive. Sospensioni termini. Modalità di recupero. Istruzioni
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero numero 102 del 29-07-2010
Contenuto: Convenzione tra l?INPS e la CISL (Confederazione Italiana Sindacati Lavoratori) ai sensi dell?art. 18 della legge 23 luglio 1991 n. 223, per la riscossione dei contributi associativi sulle prestazioni temporanee dovuti dagli iscritti alle Organizzazioni sindacali aderenti. Istruzioni procedurali e
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Messaggio numero numero 19818 del 28-07-2010
Contenuto: Con messaggio n. 10309 del 7 maggio 2009 è stata rilasciata la procedura di modifica dei dati relativi all?utilizzo di gas naturale, al POD o all?indirizzo del beneficiario e/o del titolare della carta.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero numero 19685 del 28-07-2010
Contenuto: Risposta del Ministero del lavoro a interpello n. 14/2010 in materia di indennità di trasferta. Chiarimenti.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero numero 19684 del 28-07-2010
Contenuto: Applicazione web “Piano di rientro”. Avvio della fase di sperimentazione per le aziende che operano con il sistema UniEmens.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Circolare numero numero 101 del 26-07-2010
Contenuto: Costituzione di rendita vitalizia ex art. 13 legge 12 agosto 1962, n. 1338, a favore dei soggetti iscritti alla Gestione Separata di cui alla legge n. 335/95, art. 2, comma 26, che non siano titolari dell?obbligo contributivo.
Tipologia: CIRCOLARE