La CGIL sulle modifiche al Testo Unico
A grave rischio il diritto alla salute e sicurezza nel lavoro
La segretaria confederale, Paola Agnello Modica, nel commentare in un comunicato l’approvazione del decreto modificativo del TU su salute e sicurezza, afferma che “Il testo interviene pesantemente su tutti i capitoli fondamentali a partire dal Titolo primo, che pure era stato lungamente discusso dal precedente Governo con tutte le parti sociali, mentre l’attuale Governo, benché ripetutamente sollecitato, non ha mai consentito al Sindacato né alle Regioni di discutere il testo che oggi ha varato.
Nel testo – prosegue Agnello Modica – si riducono drasticamente le responsabilità del datore di lavoro e dei dirigenti, fino ad addossarle al lavoratore si interviene su ben due articoli dello Statuto dei Lavoratori, superando il divieto di visita preassuntiva da parte del medico competente (di fiducia del datore di lavoro) e limitando fortemente le RSU e il sindacato nella contrattazione delle condizioni di lavoro che hanno ripercussioni sulla salute e sicurezza. Le buone prassi e le norme tecniche potranno di fatto sostituire le norme di legge. La certificazione della corretta attuazione delle norme (“esimenti” della responsabilità amministrativa delle imprese) può essere esercitata anche dagli Enti bilaterali. Si riduce la tutela sanitaria delle lavoratrici e dei lavoratori, superando la cartella sanitaria di rischio e la relazione del medico competente alle ASL, facendo così anche scomparire di fatto la tutela dalle malattie di origine professionale. Si sposta l’asse dalla rappresentanza dei lavoratori, in particolare delle micro e piccole imprese, verso la bilateralità. Si riducono le tutele per i lavoratori –dipendenti e autonomi- delle imprese in appalto e in sub-appalto. Si riducono fino a dimezzamento le sanzioni, che però vengono aumentate a carico dei lavoratori.
Per tutte queste ragioni – conclude la segretaria confederale – la CGIL ribadisce il giudizio positivo sul Dlgs 81/08 e la propria contrarietà al suo svuotamento. Per questo promuove iniziative diffuse nel territorio, invitando alla partecipazione lavoratrici, lavoratori e RLS.”
Newsletter INCA: disturbi muscolo-scheletrici in utilizzatori di computer
Il problema del rachide cervicale
La newsletter dell’INCA si occupa in questo numero delle ripercussioni che determinate attività lavorative hanno sul rachide cervicale. Un tema che nel nostro Paese ancora non è assurto all’attenzione della medicina del lavoro e di quanti si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
In un recente lavoro appena pubblicato su “La Medicina del lavoro” da Lorusso, Bruno e L’Abbate dell’Università di Bari e Foggia, gli Autori analizzano i disturbi muscolo- scheletrici in studenti universitari che utilizzano il computer. Nello studio che ha riguardato 183 studenti della facoltà di architettura (del secondo e quarto anno di corso) , sono state indagate la presenza di sintomi muscolo-scheletrici (a carico di collo, spalla, braccio e polso/mano), le caratteristiche ergonomiche della postazione di lavoro al videoterminale, il tempo complessivo di utilizzo giornaliero del P.C., la durata media di utilizzo continuativo e la proporzione di utilizzo del mouse.
L’indagine ha riscontrato un’alta presenza di sintomi muscolo-scheletrici che tende ad aumentare con il progredire del corso di studi, di pari passo con l’intensificazione dell’utilizzo del computer. Gli Autori concludono la loro indagine con considerazioni riguardanti una specifica formazione atta a prevenire l’insorgenza di problemi di salute vista la diffusa sottovalutazione del rischio specifico presente non solo in questa categoria ma in quanti, per motivi di lavoro, operano al computer.
IMMIGRAZIONE: DENUNCIA DOPO PARTO
Clandestina denunciata dopo il parto al Fatebenefratelli di Napoli
Una donna clandestina originaria della Costa d’Avorio in attesa di status di rifugiata politica è stata denunciata dopo aver partorito all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli il 5 marzo scorso. La donna, vedova di un uomo ucciso, quattro anni fa, dalla guerra civile che dilania la Costa d’Avorio, e’ in Italia dal 2007. L’asilo politico, chiesto subito, le e’ stato negato due volte e attualmente pende il ricorso innanzi al Tribunale di Roma contro quella bocciatura. Stabilitasi a Napoli, si e’ innamorata di un falegname dellaCosta d’Avorio ed e’ rimasta incinta. Una gravidanza difficile, in cui si e’ fatta seguire dai medici dell’ospedale San Paolo. Al San Paolo però per il parto non ha trovato posto ed è finita al Fatebenefratelli. Poche ore dopo la nascita del piccolo Abou, la donna si e’ trovata alla porta della stanza d’ospedale le forze dell’ordine, che l’hanno portata in questura per l’identificazione. Per dieci giorni non ha potuto allattare, fino a quando non è arrivata dagli uffici dell’Immigrazione la conferma che il suo fascicolo esisteva davvero.
La vicenda è di ”una gravità inaudita ed è indicativa del clima in cui siamo piombati”, ha affermato la deputata del Pd Luisa Bossa, della
commissione Affari sociali, che presenterà un’interpellanza urgente ai Ministri Maroni e Sacconi ”per chiedere chiarimenti su questa gravissima vicenda”.
”Siamo al paradosso – dice Bossa – i medici del
Fatebenefratelli applicano una legge che ancora non c’è. Il disegno di legge sulla sicurezza, infatti, che contiene la norma sulla denuncia dei clandestini da parte dei medici, non e’ stato
ancora approvato alla Camera ma solo al Senato. E’ bastato parlarne, però, perché immediatamente ci si attivasse. Siamo di fronte ad un caso gravissimo. Una donna incinta si presenta
in ospedale per partorire e viene segnalata alla Polizia perché clandestina. Di questo passo dove arriveremo? Chi si presenterà più presso ospedali e presidi sanitari? In quale abisso di illegalità costringeremo i migranti che sono sul nostro
territorio?”.
La parlamentare del Pd, con altri parlamentari del suo gruppo, ha depositato una serie di emendamenti al disegno di legge sulla sicurezza che arriverà alla Camera dopo Pasqua.
(ANSA).
Newsletter medico-legale
Via G. Paisiello, 43 – 00198 Roma – Tel. 06/855631
a cura di Marco Bottazzi e Gabriele Norcia della Consulenza medico-legale Inca Cgil
Numero 9°/2009
Disturbi muscolo-scheletrici in utilizzatori di computer: il problema del rachide cervicale
Negli ultimi anni le Istituzioni europee (Bilbao, e Dublino ecc) hanno posto all’attenzione il tema delle ripercussioni delle attività lavorative sul rachide cervicale, tema che nel nostro Paese, come evidenziato nel corso del dibattito sulla revisione delle tabelle, ancora non è assurto all’attenzione della medicina del lavoro e di quanti si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Già qualche tempo orsono commentammo un articolo che indagava l’incidenza di patologie cervicali fra i lavoratori addetti al microscopio, oggi torniamo sul tema presentando un lavoro appena pubblicato su “La Medicina del lavoro” da Lorusso, Bruno e L’Abbate dell’Università di Bari e Foggia, in cui gli Autori analizzano i disturbi muscolo- scheletrici in studenti universitari che utilizzano il computer.
Lo studio ha riguardato 183 studenti della facoltà di architettura (del secondo e quarto anno di corso) , attraverso un questionario autoamministrato sono state indagate la presenza di sintomi muscolo-scheletrici (a carico di collo, spalla, braccio e polso/mano) nel mese precedente la compilazione del questionario stesso, le caratteristiche ergonomiche della postazione di lavoro al videoterminale, il tempo complessivo di utilizzo giornaliero del P.C., la durata media di utilizzo continuativo e la proporzione di utilizzo del mouse.
Dall’esame dei questionari è emersa una differenza significativa fra i due gruppi in quanto nel gruppo degli studenti del quarto anno sono risultati significativamente maggiori sia il tempo complessivo di utilizzo giornaliero del PC che la durata media di utilizzo continuativo, questi stessi studenti riferiscono anche un utilizzo più intenso del mouse rispetto alla tastiera.
Complessivamente 153 studenti (pari alle’85% del campione) hanno riportato nel mese precedente la compilazione del questionario sintomi muscolo-scheletrici in almeno uno dei distretti indagati.
Il distretto maggiormente interessato è risultato essere il collo (69% dei casi), seguito dal segmento polso/mano (53%), spalla (49%) e braccio (8%).
Gli studenti del quarto anno riportano prevalenze maggiori per tutti i distretti, con differenze significative per i disturbi a carico di collo e polso/mano.
L’indagine ha riscontrato alte prevalenze di sintomi muscolo-scheletrici, prevalenza che tende ad aumentare con il progredire del corso di studi, di pari passo con l’intensificazione dell’utilizzo del computer.
Nel gruppo di studenti del IV anno oltre ad un maggiore utilizzo del computer si registrava anche una maggiore durata di utilizzo senza interruzione ed un maggiore utilizzo del mouse rispetto alla tastiera per il passaggio dalla videoscrittura ai software grafici.
I dati che emergono da questo studio sono coerenti con quelli presentati in analoghi studi condotti in altri paesi europei e negli USA.
Inoltre i tassi di prevalenza appaiono più elevati nel gruppo in cui sono stati osservati livelli espositivi significativamente superiori a confermare l’associazione con l’esposizione..
Gli Autori concludono poi la loro indagine con considerazioni in merito alla necessità di specifica formazione atta a prevenire l’insorgenza di problemi di salute stante una diffusa sottovalutazione del rischio specifico presente in questa categoria ma possiamo dire diffusamente presente in quanti per motivi di lavoro opera al PC.
Tutta la documentazione citata può essere richiesta alla Consulenza Medico-Legale Nazionale via e-mail all’indirizzo m.bottazzi@inca.it