Archivi giornalieri: 2 aprile 2009

Notizie INCA

La CGIL sulle modifiche al Testo Unico

A grave rischio il diritto alla salute e sicurezza nel lavoro

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La segretaria confederale, Paola Agnello Modica, nel commentare in un comunicato  l’approvazione del decreto modificativo del TU su salute e sicurezza, afferma che “Il testo interviene pesantemente su tutti i capitoli fondamentali a partire dal Titolo primo, che pure era stato lungamente discusso dal precedente Governo con tutte le parti sociali, mentre l’attuale Governo, benché ripetutamente sollecitato, non ha mai consentito al Sindacato né alle Regioni di discutere il testo che oggi ha varato.
Nel testo – prosegue Agnello Modica – si riducono drasticamente le responsabilità del datore di lavoro e dei dirigenti, fino ad addossarle al lavoratore  si interviene su ben due articoli dello Statuto dei Lavoratori, superando il divieto di visita preassuntiva da parte del medico competente (di fiducia del datore di lavoro) e limitando  fortemente le RSU e il sindacato nella contrattazione delle condizioni di lavoro che hanno ripercussioni sulla salute e sicurezza. Le buone prassi e le norme tecniche potranno di fatto sostituire le norme di legge.  La certificazione della corretta attuazione delle norme (“esimenti” della responsabilità amministrativa delle imprese) può essere esercitata anche dagli Enti bilaterali. Si riduce la tutela sanitaria delle lavoratrici e dei lavoratori, superando la cartella sanitaria di rischio e la relazione del medico competente alle ASL, facendo così anche scomparire di fatto la tutela dalle malattie di origine professionale. Si sposta l’asse dalla rappresentanza dei lavoratori, in particolare delle micro e piccole imprese, verso la bilateralità. Si riducono le tutele per i lavoratori –dipendenti e autonomi- delle imprese in appalto e in sub-appalto. Si riducono fino a dimezzamento le sanzioni, che però vengono aumentate a carico dei lavoratori.
Per tutte queste ragioni – conclude la segretaria confederale – la CGIL ribadisce il giudizio positivo sul Dlgs 81/08 e la propria contrarietà al suo svuotamento. Per questo promuove iniziative diffuse nel territorio, invitando alla partecipazione lavoratrici, lavoratori e RLS.”

Newsletter INCA: disturbi muscolo-scheletrici in utilizzatori di computer

Il problema del rachide cervicale

 

La newsletter dell’INCA si occupa in questo numero delle ripercussioni che determinate attività lavorative hanno sul rachide cervicale. Un tema che nel nostro Paese  ancora non è assurto all’attenzione della medicina del lavoro e di quanti si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
In un recente  lavoro appena pubblicato su “La Medicina del lavoro” da Lorusso, Bruno e L’Abbate dell’Università di Bari e Foggia, gli Autori analizzano i disturbi muscolo- scheletrici in studenti universitari che utilizzano il computer. Nello studio che ha riguardato 183 studenti della facoltà di architettura (del secondo e quarto anno di corso) , sono state indagate la presenza di sintomi muscolo-scheletrici (a carico di collo, spalla, braccio e polso/mano), le caratteristiche ergonomiche della postazione di lavoro al  videoterminale, il tempo complessivo di utilizzo giornaliero del P.C., la durata media di utilizzo continuativo e la proporzione di utilizzo del mouse.
L’indagine ha riscontrato un’alta presenza di sintomi muscolo-scheletrici che tende ad  aumentare con il progredire del corso di studi, di pari passo con l’intensificazione dell’utilizzo del computer. Gli Autori concludono la loro indagine con considerazioni riguardanti una specifica formazione atta a prevenire l’insorgenza di problemi di salute vista la diffusa sottovalutazione del rischio specifico presente non solo in questa categoria ma in quanti, per motivi di lavoro, operano al computer.

IMMIGRAZIONE: DENUNCIA DOPO PARTO

Clandestina denunciata dopo il parto al Fatebenefratelli di Napoli

Una donna clandestina originaria della Costa d’Avorio in attesa di status di rifugiata politica è stata denunciata dopo aver partorito all’ospedale Fatebenefratelli di Napoli il 5 marzo scorso.         La donna, vedova di un uomo ucciso, quattro anni fa, dalla guerra civile che dilania la Costa d’Avorio, e’ in Italia dal 2007. L’asilo politico, chiesto subito, le e’ stato negato due volte e attualmente pende il ricorso innanzi al Tribunale di Roma contro quella bocciatura. Stabilitasi a Napoli, si e’ innamorata di un falegname dellaCosta d’Avorio ed e’ rimasta incinta. Una gravidanza difficile, in cui si e’ fatta seguire dai medici dell’ospedale San Paolo. Al San Paolo però per il parto non ha trovato posto ed è finita al Fatebenefratelli. Poche ore dopo la nascita del piccolo Abou, la donna si e’ trovata alla porta della stanza d’ospedale le forze dell’ordine, che l’hanno portata in questura per l’identificazione. Per dieci giorni non ha potuto allattare, fino a quando non è arrivata dagli uffici dell’Immigrazione la conferma che il suo fascicolo esisteva davvero.

La vicenda  è di ”una gravità inaudita ed è indicativa del clima in cui siamo piombati”,  ha affermato la deputata del Pd Luisa Bossa, della 
commissione Affari sociali, che presenterà un’interpellanza urgente ai Ministri Maroni e Sacconi ”per chiedere chiarimenti su questa gravissima vicenda”.
”Siamo al paradosso – dice Bossa – i medici del 
Fatebenefratelli applicano una legge che ancora non c’è. Il  disegno di legge sulla sicurezza, infatti, che contiene la norma sulla denuncia dei clandestini da parte dei medici, non e’ stato 
ancora approvato alla Camera ma solo al Senato. E’ bastato parlarne, però, perché immediatamente ci si attivasse. Siamo di fronte ad un caso gravissimo. Una donna incinta si presenta 
in ospedale per partorire e viene segnalata alla Polizia perché  clandestina. Di questo passo dove arriveremo? Chi si presenterà  più presso ospedali e presidi sanitari? In quale abisso di illegalità costringeremo i migranti che sono sul nostro 
territorio?”. 
La parlamentare del Pd, con altri parlamentari del suo gruppo, ha depositato una serie di emendamenti al disegno di legge sulla sicurezza che arriverà alla Camera dopo Pasqua. 
(ANSA).

  

Newsletter medico-legale

Via G. Paisiello, 43 – 00198 Roma – Tel. 06/855631

    a cura di Marco Bottazzi e Gabriele Norcia della Consulenza medico-legale Inca Cgil

 

 

Numero 9°/2009

Disturbi muscolo-scheletrici in utilizzatori di computer: il problema del rachide cervicale

 

            Negli ultimi anni le Istituzioni europee (Bilbao, e Dublino ecc) hanno posto all’attenzione il tema delle ripercussioni delle attività lavorative sul rachide cervicale, tema che nel nostro Paese, come evidenziato nel corso del dibattito sulla revisione delle tabelle, ancora non è assurto all’attenzione della medicina del lavoro e di quanti si occupano di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

            Già qualche tempo orsono commentammo un articolo che indagava l’incidenza di patologie cervicali fra i lavoratori addetti al microscopio, oggi torniamo sul tema presentando un lavoro appena pubblicato su “La Medicina del lavoro” da Lorusso, Bruno e L’Abbate dell’Università di Bari e Foggia, in cui gli Autori analizzano i disturbi muscolo- scheletrici in studenti universitari che utilizzano il computer.

            Lo studio ha riguardato 183 studenti della facoltà di architettura (del secondo e quarto anno di corso) , attraverso un questionario autoamministrato sono state indagate la presenza di sintomi muscolo-scheletrici (a carico di collo, spalla, braccio e polso/mano) nel mese precedente la compilazione del questionario stesso, le caratteristiche ergonomiche della postazione di lavoro al  videoterminale, il tempo complessivo di utilizzo giornaliero del P.C., la durata media di utilizzo continuativo e la proporzione di utilizzo del mouse.

            Dall’esame dei questionari è emersa una differenza significativa fra i due gruppi in quanto nel gruppo degli studenti del quarto anno sono risultati significativamente maggiori sia il tempo complessivo di utilizzo giornaliero del PC che la durata media di utilizzo continuativo, questi stessi studenti riferiscono anche un utilizzo più intenso del mouse rispetto alla tastiera.

            Complessivamente 153 studenti (pari alle’85% del campione) hanno riportato nel mese precedente la compilazione del questionario  sintomi muscolo-scheletrici in almeno uno dei distretti indagati.

            Il distretto maggiormente interessato è risultato essere il collo (69% dei casi), seguito dal segmento polso/mano (53%), spalla (49%) e braccio (8%).

            Gli studenti del quarto anno riportano prevalenze maggiori per tutti i distretti, con differenze significative per i disturbi a carico di collo e polso/mano.

            L’indagine ha riscontrato alte prevalenze di sintomi muscolo-scheletrici, prevalenza che tende ad  aumentare con il progredire del corso di studi, di pari passo con l’intensificazione dell’utilizzo del computer.

            Nel gruppo di studenti del IV anno oltre ad un maggiore utilizzo del computer si registrava anche una maggiore durata di utilizzo senza interruzione ed  un maggiore utilizzo del mouse rispetto alla tastiera per il passaggio dalla videoscrittura ai software grafici.

            I dati che emergono da questo studio sono coerenti con quelli presentati in analoghi studi condotti in altri paesi europei e negli USA.

            Inoltre i tassi di prevalenza appaiono più elevati nel gruppo in cui sono stati osservati livelli espositivi significativamente superiori  a confermare l’associazione con l’esposizione..

            Gli Autori concludono poi la loro indagine con considerazioni in merito alla necessità di specifica formazione atta a prevenire l’insorgenza di problemi di salute stante una diffusa sottovalutazione del rischio specifico presente in questa categoria ma possiamo dire diffusamente presente in quanti per motivi di lavoro opera al PC. 

           

 

 

Tutta la documentazione citata può essere richiesta alla Consulenza Medico-Legale Nazionale via e-mail all’indirizzo m.bottazzi@inca.it

Disoccupazione

Nuove disposizioni in caso di disoccupazione conseguente a perdita del lavoro per crisi aziendale o occupazionale
24/03/2009

L’articolo 19 del D.L.185/2008, convertito in Legge 2/2009, ha dettato disposizioni in tema di indennità di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti normali e ridotti per i lavoratori sospesi per crisi aziendali o occupazionali, rinviando ad un successivo Decreto ministeriale l’estensione di altri strumenti di tutela del reddito, per quanto riguarda l’introduzione di un sostegno al reddito per i collaboratori coordinati e continuativi e il potenziamento del legame tra politiche attive e ammortizzatori sociali.

Con Circolare n.39 del 6 marzo 2009, l’Inps detta le prime istruzioni applicative delle nuove norme, richiamando l’attenzione delle proprie sedi periferiche sulla necessità di attivare con urgenza ogni intervento che renda immediatamente operative le disposizioni dettate dalla legge. “La situazione in corso – si legge nella Circolare – rende necessario un impegno straordinario dell’Istituto al fine di consentire ai lavoratori delle aziende in crisi la tempestiva percezione dei sostegni al reddito definiti dalla nuova e dalla vigente normativa.”

inps_circolare39_060309.pdf

Inps

Massimale retributivo per chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995: l’Inps ritorna sull’argomento
24/03/2009

La Legge 335/95 (Riforma “Dini) ha stabilito che per gli iscritti alla previdenza obbligatoria successivamente al 31 dicembre 1995, il calcolo di pensione sarà di tipo “contributivo”, cioè fondato sulla contribuzione versata lungo l’arco dell’intera vita lavorativa, annualmente rivalutata in base ad un tasso di capitalizzazione determinato dall’Istat con riferimento alla variazione del PIL.
La medesima legge afferma che la contribuzione è dovuta entro un massimale, che per l’anno 1996 era stato determinato in lire 132 milioni, e che annualmente rivalutato, risulta fissato per l’anno 2009 in euro 91.507,00.

All’Inps si è posto il problema di come considerare la situazione di coloro che, pur avendo iniziato a lavorare dopo il 1995, chiedano l’accredito di contribuzione figurativa o da riscatto collocata anteriormente al 1996.
Con la Circolare n.42 del 17 marzo 2009, l’Inps ha ritenuto che in caso di retribuzione eccedente il massimale contributivo, i lavoratori rendano una dichiarazione ai datori di lavoro in merito all’esistenza o meno di periodi anteriori al 1996, utili ai fini dell’anzianità contributiva.

inps_circolare42__1732009.pdf