Riforma pensioni 2019

le 13:49 – Lorenzo Torrisi

Riforma pensioni 2019, Tridico fa il punto sulla Quota 100: “importo medio a 1865 euro”. Gli esiti delle prime domande erogate

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Pasquale Tridico (Lapresse)
 

TRIDICO “IMPORTO MEDIO QUOTA 100 DI 1865 EURO”

Con una lunga intervista al Corriere della Sera, il “designato” Presidente Inps Pasquale Tridico ha fatto il punto sulla Quota 100 e sulle domande ricevute all’Istituto in merito alla nuova riforma pensioni targata Lega-M5s: «Sono arrivate oltre 117 mila domande, in prevalenza di persone di età tra i 63 e i 65 anni, dipendenti privati. Le domande dal settore pubblico sono intorno a 40 mila, la metà dalla scuola. Sono 55 mila quelle presentate per avere la decorrenza da aprile: 51mila sono state lavorate e di queste 41mila accolte e 10mila no per mancanza dei requisiti. Circa 35 mila pensioni sono in pagamento, le altre lo saranno a maggio. L’importo medio mensile di una pensione “quota 100” è di 1.865 euro». Secondo Tridico il flusso di domande finora è in linea con le aspettative e si pensa che il numero di liquidazioni finali sarà più o meno tra i 290mila e i 300mila. (agg. di Niccolò Magnani)

MEZZO MILIONE AGGIRERÀ LA RIFORMA QUOTA 100

Secondo i calcoli fatti da Ferruccio de Bortoli su “Economia” (domani in uscita sul Corriere della Sera, ndr) sarebbero oltre 340 mila lavoratori italiani che in questi primi mesi hanno già “evitato” la riforma pensioni della Fornero, mentre sono ben 190mila che esenzioni e Quota 100 hanno “aggirato” le norme del Governo gialloverde. Insomma, secondo i calcoli dell’Inps nei prossimi mesi si avranno oltre mezzo milione di italiani che faranno spendere al Paese 60 miliardi per il loro lavoro quotidiano avendo “evitato” il pensionamento in piena legittimità. «Così non si mette a posto ancora una volta il nostro sistema previdenziale» annota de Bortoli sul settimanale economico del CorSera. «Il nostro sistema dei pagamenti continua a far fatica: le imprese in ritardo sono aumentate del 6%. Spesso le piccole e medie sono più virtuose delle grandi. Tutta colpa della crisi? Certamente, ma forse servirebbe un esame di coscienza collettivo nel Paese dei mille condoni dove nessuno salda, aspettando la sanatoria», rilancia il giornalista esperto di economia. (agg. di Niccolò Magnani)

RIFORMA PENSIONI, IL PROBLEMA PER LE DONNE

Con un post sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social, Orietta Armiliato torna a spiegare l’importanza di una riforma delle pensioni che punti alla valorizzazione del lavoro di cura delle donne. Questo alla luce anche di una Quota 100 che non si può certo definire una misura che guarda alle italiane, dato che mettere insieme almeno 38 anni di contributi, requisito necessario per poter aspirare alla pensione, non è un’impresa alla portata di tutte loro. Il problema è che, come rilevato dalla stessa Armilato, spesso sono le donne stesse a opporsi a questa istanza. “Pare che rivendicare il nostro ruolo di lavoratrici a tempo pieno e indeterminato sia fuori sia dentro casa, sia per molte, salvo lamentarsene, una questione irrilevante; peccato però che sia proprio quella la condizione che ci penalizza ogni giorno, tutti i giorni sia lavorativamente sia nel momento in cui si vorrebbe raggiunge la quiescenza”, scrive l’amministratrice del Cods.

VALORIZZAZIONE LAVORO DI CURA NELLA RIFORMA DELLE PENSIONI

Armiliato poi aggiunge: “Ancora non si comprende che una valorizzazione in termini contributivi ancorché anagrafici, ci darebbe la possibilità di ‘tirare il fiato’ un po’ prima del previsto, e riallocherebbe anche se inizialmente solo formalmente, il welfare al suo posto giacché, colmare le carenze del sistema non è solo ‘affare di donne’ come in maniera automatica per cultura anzi per sotto-cultura, ci viene attribuito?”. Oltretutto questa istanza sui lavori di cura non contrasta assolutamente con Opzione donna e la richiesta di una sua proroga. Anzi, si tratta di istanze che potrebbero essere portate avanti insieme.

Riforma pensioni 2019ultima modifica: 2019-04-14T15:06:56+02:00da vitegabry
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