Archivi giornalieri: 1 dicembre 2009

Sicurezza sul lavoro

NEWS

Morti bianche – “Unità di intenti tra le forze politiche”

La sicurezza sul lavoro è un problema di civiltà

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“La cultura del rendimento massimo, a tutti i costi, va sconfitta perchè spesso è alla base di incidenti fatali e di morti sul lavoro”. E’ quanto ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ricevendo al Quirinale la delegazione dell’Anmil, assieme ai familiari di “morti sul lavoro”.

Il Presidente della Repubblica ha sottolineato ancora una volta la sua attenzione al problema delle morti sul lavoro, e in particolare alla questione della prevenzione “…è un tema essenziale della civiltà del mondo della produzione e del grado di civiltà generale del Paese, oltre ad essere un fenomeno doloroso dal punto di vista umano oltre che sociale”.
Quindi ha sottolineato Napolitano “sono confortato” dal fatto che i miei “insistenti richiami sono serviti a imprimere una accelerazione sul piano dell’attenzione dell’opinione pubblica e dell’intervento delle istituzioni. Oggi – ha proseguito – possiamo registrare una diminuzione nel numero delle vittime e una inversione di tendenza, anche se un solo caduto sul lavoro comporta un collettivo rammarico, preoccupazione e dolore”.

“Io vorrei che su questioni di questa natura, così scottanti, che hanno una tale portata umana e sociale, fosse sempre possibile, e mai troppo difficile, poter raggiungere una unità di intenti tra tutte le forze politiche e quelle presenti in Parlamento” e cita come esempio il lavoro fatto dalla commissione parlamentare di inchiesta del Senato su questa tragedia e osserva come “sia stato importante raggiungere una convergenza tra le parti politiche”.

Cittadinanza per i nati in Italia

Immigrazione – Una nuova proposta di legge arriva a Montecitorio

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“Ius soli temperato” e cittadinanza “attiva e qualitativa”: sono questi, in sintesi, i due capisaldi della proposta di legge sulla cittadinanza presentata dai deputati Sarubbi (Pd) e Granata (Pdl) a appena calendarizzata a Montecitorio per il 21 e 22 dicembre. L’intento è quello di modificare l’attuale legge 91/1992, introducendo criteri più rispondenti al contesto sociale attuale.
 
A motivare la proposta, alcune cifre significative: nel 2007 i nati di cittadinanza non italiana hanno superato quota 64 mila con un incremento di quasi il 90% rispetto a sei anni fa. “Ogni giorno nascono in Italia 200 bambini figli di stranieri. Vuol dire 8 ogni ora. Insomma, continuano a nascere “non cittadini italiani” – ha detto l’on.le Sarubbi – , che chiedono di essere riconosciuti. I minori stranieri in Italia erano 862 mila nel 2008: come la quinta città italiana. Complessivamente, gli stranieri in Italia sono 4,5 milioni. Gli elettori della Lega sono 3 milioni. Se gli stranieri in Italia formassero un partito, sarebbero un partito del 12%.E’ su questa realtà, che tanti nostri colleghi ancora si ostinano a negare, che si fonda la nostra proposta di legge”.
 
Il primo elemento della proposta è infatti il riconoscimento della cittadinanza per i nati in Italia, sulla base del passaggio dall’attuale “ius sanguinis” a uno “ius soli, temperato e condizionato – si legge nella proposta – dalla stabilità del nucleo familiare in Italia”. Nel caso dei minori stranieri, la proposta prevede la possibilità di riconoscimento della cittadinanza in caso di completamento di un percorso scolastico-formativo nel nostro Paese.
 
Per quanto riguarda gli adulti, la cittadinanza può essere richiesta dopo cinque anni di permanenza stabile in Italia, previa verifica dell’integrazione linguistica e sociale e dopo giuramento di osservanza della costituzione.
 
Un’obiezione frequente alla nostra proposta  è che “sradicherebbe l’identità culturale italiana – ha detto l’on.le Granata – Ma la nostra identità si basa proprio sulla contaminazione. La cittadinanza non è questione economica, né un contratto sociale, ma la partecipazione politica alla polis, fondata sulla volontà di sentirsi cittadini, aderendo alla comunità nazionale. Non basta dimezzare i tempi, ma occorre introdurre una cittadinanza attiva e di qualità, fuori dalla logica concessoria e burocratica”.

Congedo parentale

NEWS

UE – Accordo sul Aumento del congedo parentale per i Paesi dell’UE

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I ministri degli Affari sociali dell’Unione europea hanno raggiunto l’accordo su un progetto di direttiva che metta in applicazione l’Accordo quadro di revisione sul congedo parentale concluso dalle parti sociali a livello europeo.

L’accordo stabilisce prescrizioni minime sul congedo parentale, al fine di contribuire a una migliore conciliazione tra vita professionale e vita familiare e promuovere la parità tra i sessi sul mercato del lavoro.

Il testo riveduto estende il diritto dei lavoratori: il congedo parentale passa da tre a quattro mesi per ciascun genitore, di cui almeno un mese è rigorosamente non trasferibile. Importante elemento di novità rispetto al precedente accordo è l’inclusione dei lavoratori a tempo determinato, part-time e temporanei.

In conformità con il trattato UE, le parti sociali possono richiedere congiuntamente che gli accordi conclusi da essi a livello di UE su una serie di questioni assuma forza legale in seguito a una decisione del Consiglio. Il recente accordo sul congedo parentale è stato concluso nel giugno 2009 tra le quattro componenti delle parti sociali europee: BusinessEurope (Confederazione delle imprese europee), Ueapme (Associazione delle piccole e medie imprese europee), Ceep (Centro europeo dei datori di lavoro e imprese che forniscono servizi pubblici) e dalla Ces (Confederazione europea dei sindacati).

La nuova direttiva verrà formalmente adottata a inizio 2010 e dovrà essere trasposta in diritto nazionale entro due anni dalla sua pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Redattore sociale