Guerra crudele
· Oltre 570 morti e tremila feriti a Gaza dopo quattordici giorni di combattimenti che non risparmiano i civili ·
22 luglio 2014
Vertice al Cairo tra Kerry, Ban Ki-moon ed El Sissi per proporre una tregua
Serve un cessate il fuoco immediato a Gaza, «non vogliamo più vedere civili uccisi»: la richiesta arriva dal presidente statunitense Barack Obama al termine di un’altra giornata di sangue che ha visto aggravarsi il bilancio dei morti, arrivati a oltre 570 — tra i quali di nuovo molti bambini — e dei feriti, oltre 3200. L’intervento israeliano nella Striscia di Gaza non sembra dunque arrestarsi, dopo quattordici giorni di scontri durissimi.
Uno degli eventi più tragici della giornata di ieri è stato il colpo di artiglieria dell’esercito israeliano che ha centrato l’ospedale Al-Aqsa, nella parte centrale della Striscia, provocando quattro morti.
Secondo alcune emittenti arabe, che citano fonti palestinesi, una tregua umanitaria potrebbe essere annunciata già nelle prossime ore al Cairo. E sempre al Cairo dovrebbe tenersi oggi un vertice tra il segretario di Stato americano, John Kerry, il segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, e il presidente egiziano El Sissi.
Sul terreno, intanto, il conflitto sta diventando sempre più ravvicinato tra le parti. L’esercito israeliano ha riferito questa mattina che un soldato manca all’appello: probabilmente è morto. I vertici israeliani ritengono che il militare sia rimasto ucciso insieme ad altri sei soldati in un attacco a bordo di un blindato, domenica scorsa.
Il bilancio degli scontri a fuoco ha visto nelle ultime 48 ore — secondo il portavoce militare — dieci miliziani uccisi e quattro soldati morti. I miliziani palestinesi hanno lanciato ieri circa settanta ordigni contro il territorio israeliano. Complessivamente, i militari morti nel corso dell’operazione terrestre — sempre secondo il portavoce — sono 25 contro 150 palestinesi uccisi. Sempre ieri in serata, un palazzo a Gaza è stato colpito dall’artiglieria israeliana con un bilancio di almeno dieci morti, compresi donne e bambini.