Archivi giornalieri: 18 luglio 2014

Edilizia scolastica

Edilizia scolastica, ecco il piano da un miliardo

 

4 Luglio 2014

Il piano di edilizia scolastica, fortemente voluto dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, fin dal suo discorso di fiducia alle Camere del 24 febbraio 2014, prende il via. Un piano, composto da tre principali filoni, che coinvolgerà complessivamente 20.845 edifici scolastici per investimenti pari a 1.094.000.000 di euro. Quattro milioni di studenti e una scuola italiana su due sono protagonisti di questo primo progetto, che porta nell’arco del biennio 2014-2015 ad avere scuole più belle, più sicure e più nuove.

Si tratta della costruzione di nuovi edifici scolastici o di rilevanti manutenzioni, grazie alla liberazione di risorse dei comuni dai vincoli del patto di stabilità per un valore di 244 milioni (#scuolenuove) e del finanziamento per 510 milioni dal Fondo di sviluppo e coesione, dopo la delibera Cipe del 30 giugno, per interventi di messa in sicurezza (#scuolesicure), di decoro e piccola manutenzione (#scuolebelle). Al lavoro su questo obiettivo c’è una specifica Unità di missione istituita dalla Presidenza del Consiglio in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, l’Università e la Ricerca per mettere in sicurezza le strutture scolastiche.

Sblocca patto: #scuolenuove 
Sblocco del patto di stabilità per 404 cantieri in corso o che stanno aprendo, con progetti dall’importo medio di un milione, generando circa 400 milioni di valore complessivo. Tutti i sindaci che hanno risposto all’appello del Presidente del 3 marzo scorso segnalando interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili, finanziati completamente con fondi propri e per i quali sbloccare il patto di stabilità, hanno infatti trovato accoglimento nei DPCM firmati dal Presidente in giugno: i sindaci riceveranno la comunicazione dalla Ragioneria dello Stato secondo le procedure gestionali ordinarie di sblocco del patto per l’anno 2014 e 2015. Per gli altri sindaci che – rispondendo all’appello del governo – hanno chiesto finanziamenti o lo sblocco del patto per interventi che inizieranno nel 2015, si aprirà una nuova possibilità con il prossimo Documento programmatico di economia e finanza e con i mutui in fase di attivazione con oneri a totale carico dello Stato.

Finanziamento delle graduatorie e interventi di decoro: #scuolesicure e #scuolebelle
Con le delibere approvate dal Cipe il 30 giugno scorso sono stati destinati complessivamente 510 milioni all’edilizia scolastica riprogrammando Fondi di Sviluppo e Coesione. 
#scuolesicure. Di questa somma 400 milioni di euro sono stati destinati a interventi di messa in sicurezza ed agibilità delle scuole per un totale di 2.480 interventi del valore medio di circa 160.000 euro: interventi già resi ammissibili e presenti in graduatorie, ma che solo oggi sono finanziati e che potranno partire terminato l’iter di registrazione delle delibere. Comuni e Province per acquisire i relativi finanziamenti dovranno aggiudicare gli appalti entro il 30 ottobre 2014, esaurendo i primi 1.635 interventi previsti dal DL Fare. In seguito agli accertati ribassi d’asta, saranno finanziati altri 845 progetti previsti dal DDG 267 del MIUR. 
#scuolebelle. Gli altri 110 milioni, abbinati a 40 milioni in capo al MIUR, finanzieranno gli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale che interesseranno 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014. Ulteriori 300 milioni sono in attesa di essere sbloccati nel 2015 e riguarderanno 10.160 plessi. In totale si tratta quindi di 17.961 interventi di piccola manutenzione.

Per saperne di più

NEWSLETTER LAVORO n. 631 del 17 luglio 2014

Comunicazione

17-07

Dal catalogo della Scuola di formazione IPSOA, questa settimana ti segnaliamo:

Gestione dei conflitti aziendali e delle relazioni sindacali

– REGGIO EMILIA, dal 17 ottobre 2014 – accreditato per Avvocati (24 CFP) e CdL

Ti ricordiamo che grazie all’accordo con la Scuola di formazione IPSOA, gli utenti del sito potranno avere uno sconto ulteriore del 5 % su tutte le quote di partecipazione.

Il codice sconto da utilizzare è:  000721-708034  (basta copiarlo nel box BUONI SCONTO/CONVENZIONI presente nella pagina IL TUO CARRELLO e cliccare su Ricalcola).

Novità in materia di Lavoro

16-07

Le quote di TFR, accantonate al 31 dicembre 2013, vanno rivalutate dello 0,960084%.

16-07

Il Ministero del Lavoro ha sottoscritto, in data 15 luglio 2014, un protocollo di collaborazione con Assolavoro e Rete Lavoro, Associazioni nazionali delle agenzie per il lavoro.

16-07

La Regione Emilia Romagna ha pubblicato il “Piano di attuazione regionale di cui alla DGR n. 475/2014 – Approvazione delle prime procedure di attuazione” per la Garanzia Giovani.

14-07

Il Ministero del Lavoro comunica che sono stati trasmessi all’Ufficio Centrale del Bilancio gli ordini di pagamento del contributo per la stabilizzazione di lavoratori socialmente utili.

14-07

L’Aran pubblica una Guida operativa sulle “Modalità di calcolo del monte ore dei permessi sindacali di spettanza delle organizzazioni sindacali rappresentative nei luoghi di lavoro”.

14-07

L’Agenzia delle Entrate fornisce i chiarimenti per il recupero del “bonus Irpef” erogato ai dipendenti esclusivamente mediante utilizzo in compensazione tramite modello F24.

14-07

L’Inps regola l’attuazione delle disposizioni di cui alla c.d. Riforma Fornero, in relazione ai lavoratori iscritti alla gestione ex Enpals che raggiungano i requisiti minimi per il pensionamento, di vecchiaia o anticipato.

11-07

Con circolare congiunta del Ministero dell’Interno e del Lavoro, sono stati prorogati i tempi per poter presentare domanda di assunzione di un lavoratore che abbia completato un programma di istruzione e formazione nel suo Paese di origine.

11-07

La Corte Europea di Giustizia, ha ritenuto che, in materia di appalti pubblici, sia legittima la previsione contenuta nella normativa italiana dell’esclusione dalla procedura di aggiudicazione della gara, dell’impresa non in regola con il pagamento dei contributi previdenziali.

11-07

L’Inps comunica di aver annullato tutte le PEC inviate dalle procedure centrali con una richiesta di regolarizzazione per ottenere il riconoscimento dei benefici nel mese di giugno 2014.

Sentenze di Cassazione in materia di Lavoro

15-07

sentenza n. 16089 del 14 luglio 2014

15-07

sentenza n. 13959 del 19 giugno 2014

14-07

sentenza n. 15705 del 9 luglio 2014

Interpelli del Ministero Lavoro in materia di sicurezza

14-07

interpello in materia di sicurezza n. 15/2014

14-07

interpello in materia di sicurezza n. 14/2014

14-07

interpello in materia di sicurezza n. 13/2014

14-07

interpello in materia di sicurezza n. 12/2014

14-07

interpello in materia di sicurezza n. 11/2014

14-07

interpello in materia di sicurezza n. 10/2014

Approfondimenti

16-07

articolo di approfondimento di Eufranio Massi

15-07

articolo di approfondimento di Eufranio Massi

14-07

articolo di approfondimento di Luca Peluso

14-07

Rassegna.it

 

Alitalia: Nasso (Filt), positivo passo avanti nel contratto trasporto aereo (17/07/2014 21:34)

“Sofferto ma necessario l’accordo sul costo del lavoro”

Ast: «Inaccettabile il piano ThyssenKrupp» (17/07/2014 19:06)

Cgil-Cisl-Uil e Fiom-Fim-Uilm: “Il piano presentato dall’azienda per le acciaierie di Terni è irricevibile. Mobilitazione immediata e sciopero di 8 ore proclamato unitariamente per venerdì 18 luglio”

Avellino, lavoro sommerso: allarme Cgil, «controlli diminuiscono» (17/07/2014 18:53)

Referendum sul fiscal compact: d’austerità si muore (17/07/2014 18:15)

Al via la raccolta delle 500.000 firme necessarie per la consultazione popolare. Sempre più economisti denunciano gli effetti recessivi delle politiche di austerità. Tutte le ragioni per sostenere il referendum DI RICCARDO REALFONZO

Ue: Cgil, entra nel vivo raccolta firme referendum “Stop Austerità” (17/07/2014 18:02)

Domani banchetto a Roma in corso d’Italia 25

Tnt: sindacati, con internalizzazione handling ricollocati esuberi (17/07/2014 17:33)

Ast: Cgil Umbria, piano Thyssen irricevibile, 18/7 manifestazione a Terni (17/07/2014 17:30)

Perugia: sistema Camerale, 60 posti a rischio con decreto governo (17/07/2014 17:27)

Lucchini, offerta di Jsw: «Ora garanzie per i lavoratori»(17/07/2014 17:19)

Lunedì scorso la Jsw di Sajjan Jindal ha presentato l’offerta per la Lucchini. La Fiom: “Ognuno deve avere chiaro il proprio percorso e avere precise garanzie. Bisogna ricostruire 4000 posti di lavoro” DI JACOPO FORMAIONI

Trasformazione tabacco, rinnovato il contratto (17/07/2014 16:37)

Un passo in avanti per la difesa produttiva dell’intera filiera, per la tutela del potere d’acquisto dei salari e dei posti di lavoro. Flai Cgil: un passo importante per la difesa produttiva dell’intera filiera

Ricerche di mercato: raggiunta l’intesa fra sindacati e GFK Eurisko (17/07/2014 15:59)

Industria e ambiente, la sfida da vincere (17/07/2014 13:37)

Conferenza Cgil sull’energia. Filippi: “Sfida epocale alla quale nessuno può sottrarsi”. Camusso: “Indispensabili politiche industriali che diano nuove risorse”. De Vincenti: “La ‘priorità delle priorità’ per il governo è l’efficienza energetica”

Brics: sindacati, la nuova Banca di sviluppo promuova il lavoro(17/07/2014 13:32)

Il vertice dei Paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) dà vita a una Banca autonoma e in concorrenza con Banca mondiale e Fmi. Il Forum sindacale chiede che promuova il lavoro dignitoso e lo sviluppo sostenibile

Ttip, Dichiarazione di principi comuni Ces/Afl-Cio (17/07/2014 13:10)

Il partenariato transatlantico su commercio e investimenti (ttip) deve funzionare per le persone, altrimenti non funzionerà affatto

Riforma Pa: una sedia vuota, occasione mancata (17/07/2014 11:34)

Il ministro Madia non si presenta al dibattito organizzato dalla Cgil nazionale, con Fp, Flc e Cgil di Roma e Lazio. Il segretario Cgil: “La riforma della funzione pubblica serve, ma bisogna capire con chi la si vuole fare” DI ROBERTO GRECO

Cig in deroga: Cgil, 400 milioni non bastano (17/07/2014 09:02)

Il sindacato accoglie positivamente lo stanziamento di fondi per pagare la restante parte del 2013, ma giudica “insufficiente” la copertura prevista per il 2014. Sorrentino: “Sbagliato in questa fase ridurre l’accesso agli ammortizzatori”

Amsicora: chi era costui? Un ascaro o un eroe sardo?

Amsicora: chi era costui? Un ascaro o un eroe sardo?

di Francesco Casula .

La fonte fondamentale della storia e della figura di Amsicora, è costituita in buona sostanza dall’opera dello storico romano “Ab urbe condida, XXIII, 40”.

Ebbene il più grande latinista italiano, Ettore Paratore, nella sua monumentale <Storia della Letteratura latina> (1) scrive, in modo impietoso, che “chi volesse farsi un’idea precisa delle campagne militari romane attraverso Livio, finirebbe per non capire nulla”. Perché?

Perché Livio intende la storia come diletto e ammaestramento che lo portano ad alterare le vicende storiche: di qui –per esempio- il prevalere degli interessi letterari e morali su quelli storici, soprattutto nella narrazione del periodo più arcaico.

Livio è persuaso che quella di Roma fosse una storia provvidenziale, una specie di <storia sacra>, quella del popolo eletto dagli dei.

Deriva da questa convinzione la più attenta cura a far risaltare tutti gli atti e tutte le circostanze in cui la virtus romana abbia rifulso. Tutto ciò è chiaramente adombrato anche nel proemio dell’opera “Ab urbe condita” dove si insiste sul carattere tutto speciale del dominio romano, provvidenziale e benefico anche per i popoli soggetti: “Se a qualche popolo è opportuno permettere che circondi le proprie origini col fascino della sacralità e le attribuisca agli dei, è anche da rilevare che la maggior gloria del popolo romano in guerra è che, sebbene esso vanti particolarmente Marte come primogenitore suo e del suo fondatore Romolo, le nazioni della terra sopportino questo vanto con la medesima buona disposizione con cui si assoggettano al suo dominio”.

Di qui l’impegno politico che porta Livio ad esaltare i grandi valori etici, religiosi e patriottici dell’antica Roma sulla base del “Tu regere imperio populos, Romane, memento” (Ricordati, Romano, che tu devi dominare gli altri popoli) e del “Parcere subiectis et debellare superbis” (Occorre perdonare chi si sottomette e distruggere chi osa resistere).

Livio scrive dunque una storia “ideologica”, senza alcun rigore storico, con svarioni colossali e immani contraddizioni: Eccone alcune:

1) Iosto, figlio di Amsicora, mentre il padre si trovava presso i Sardi Pelliti, preso dalla baldanza giovanile avrebbe attaccato sconsideratamente i Romani e sarebbe stato sconfitto e ucciso,volto in fuga l’esercito dei Sardi con 3.000 morti e 1.300 prigionieri.

Dopo tale colossale disfatta inflitta ai Sardi il console Tito Manlio Torquato invece di inseguire il resto dell’esercito e occupare Cornus – aveva ben quattro legioni! – volge le spalle al nemico e si trincera a Cagliari. A questo proposito c’è da chiedersi – come si domanda il Carta Raspi (2) in <Storia della Sardegna>: “Perchè Manlio non attacca i Cartaginesi che sbarcavano non lontano dagli accampamenti romani con circa 10.000 fanti e alcune centinaia di cavalieri mentre il console romano aveva il doppio di effettivi 22.000 fanti e 1.200 cavalieri?”

2) Nella seconda battaglia, svoltasi pare, nei pressi di Assemini, dopo la morte di Iosto, i Sardi e i Cartaginesi ebbero 12.000 morti, persero 27 insegne e circa 3.700 prigionieri.

Sempre, naturalmente secondo Livio o meglio – in questo caso – secondo Valerio Anziate, (3) da cui pare, abbia attinto i dati. E Amsicora, quando seppe della morte del figlio si sarebbe ucciso.

Dopo tale vittoria Manlio Torquato – che a parere di Teodor Mommsen (4) in < Storia di Roma antica>: “ distrusse interamente l’esercito sbarcato dei Cartaginesi e conservò di nuovo ai Romani l’incontrastato possesso dell’Isola – trionfante, parte per Roma a portarvi il lieto annuncio della Sardegna “ vinta e domata per sempre”.

Dopo poco più di 30 anni – è lo stesso Livio a dircelo – questa Sardegna vinta e domata per sempre insorge di nuovo: “ In Sardinia magnum tumultum esse cognitum est….Ilienses adiunctis Balanorum auxiliis pacatam provinciam invaserant…”.

Evidentemente era stata “conquistata ma non convinta nè domata” – intendendo per Sardegna, la regione della montagna, “perché questa fu la ribelle…con i fierissimi Iliesi e Balari” almeno secondo Salvatore Merche,(5) storico sardo dell’inizio del ‘900.

Ci saranno infatti rivolte sia nel 181 che nel 178 a.c: gli Iliesi con l’aiuto dei Balari avevano attaccato la Provincia, la zona controllata da Roma e i Romani non potevano opporre resistenza perchè le truppe erano colpite da una grave epidemia, forse la malaria.

Nel 177 e 176 nuove e potenti sommosse costringeranno il Senato romano ad arruolare sotto il comando del console Tiberio Sempronio Gracco – lo stesso console della conquista romana del 238-237 –due legioni di 5.200 fanti ciascuna, più di 300 cavalieri, 10 quinquiremi cui si associeranno altri 12.000 fanti e 600 cavalieri fra alleati e latini.

Commenta Salvatore Merche nell’opera citata (6): “La grandezza di questa spedizione militare e lo sgomento prodotto nell’urbe dal solo accenno a una sollevazione dei popoli della montagna, dimostra quanto questi fossero terribili e temuti, anche dalla potenza romana, quando si sollevavano in armi. Evidentemente poi, perdurava in Roma la terribile impressione e i ricordi delle guerre precedenti con i Pelliti di Amsicora e di Iosto, nelle quali i Romani avevano dovuto constatare d’aver combattuto con un popolo d’eroi, disposti a farsi ammazzare ma non a cedere”.

Alla fine dei due anni di guerra – ne furono uccisi 12 mila nel 177 e 15 mila nel 176- nel tempio della Dea Mater Matuta a Roma fu posta dai vincitori questa lapide celebrativa, riportata da Livio: “Sotto il comando e gli auspici del console Tiberio Sempronio Gracco la legione e l’esercito del popolo romano sottomisero la Sardegna. In questa Provincia furono uccisi o catturati più di 80.000 nemici. Condotte le cose nel modo più felice per lo Stato romano, liberati gli amici, restaurate le rendite, egli riportò indietro l’esercito sano e salvo e ricco di bottino, per la seconda volta entrò a Roma trionfando. In ricordo di questi avvenimenti ha dedicato questa tavola a Giove”.

Gli schiavi condotti a Roma furono così numerosi che “turbarono“ il mercato degli stessi nell’intero mediterraneo, facendo crollare il prezzo tanto da far dire a Livio “Sardi venales “: da vendere a basso prezzo.

Ma le rivolte non sono finite neppure dopo il genocidio del 176 da parte di Sempronio Gracco. Altre ne scoppiano nel 163 e 162. Non possediamo – perchè andate perse le Deche di Tito Livio successive al 167 – sappiamo però da altre fonti che le rivolte continueranno: sempre causate dalla fiscalità esosa dei pretori romani e sempre represse brutalmente nel sangue. Così ci saranno ulteriori guerre nel 126 e 122: tanto che l’8 Dicembre di quest’anno viene celebrato a Roma il trionfo “ex Sardinia“ di Lucio Aurelio; nel115-111, con il trionfo il 15 Luglio di quest’anno di Marco Cecilio Metello ben annotato nei Fasti Trionfali, e infine nel 104 con la vittoria di Tito Albucio, l’ultima ribellione organizzata che le fonti ci tramandano, ma non sicuramente l’ultima resistenza che i Sardi opposero ai Romani.

Lo stesso Livio, che scriveva alla fine del I secolo a.c., affermerà – soprattutto a proposito degli Iliesi – che si tratta di “gente ne nunc quidem omni parte pacata “. Il che trova conferma in un passo di Diodoro Siculo (7), da riportarsi a questo stesso periodo, secondo il quale gli abitanti delle zone montuose sarde, ai suoi tempi :”Ancora hanno mantenuto la libertà”.

Altro che Sardegna pacificata o Sardi “avvezzi ad essere battuti facilmente”! (facile vinci) come sostiene Livio e di cui ora parlerò.

3) I Sardi dunque – secondo Livio – erano avvezzi ad essere facilmente battuti. Ma come fa a sostenere ciò? A parte quanto succederà dopo il 215 – e che ho testè documentato – non conosce forse lo storico romano quanto è successo prima, dal 238 almeno?

Fin dal 236 infatti, due anni dopo la conquista da parte romana del centro sardo-punico della Sardegna, i Romani – come annota brevemente Giovanni Zonara (8), risalendo a Dione Cassio (9) – condussero operazioni contro i Sardi che rifiutavano di sottomettersi.

Nel 235, sobillati –a parere di Zonara– dai Cartaginesi che “agivano segretamente“ i Sardi si ribellano e vengono repressi nel sangue da Manlio Torquato – lo stesso console che sarà scelto per combattere Amsicora – che celebrerà il trionfo sui Sardi, il 10 Marzo del 234, come attesteranno i Fasti trionfali capitolini.

Nel 233 ulteriori rivolte saranno represse dal Console Carvilio Massimo, che celebrerà il trionfo il Primo Aprile del 233.

Nel 232 sarà il console Manio Pomponio a sconfiggere i Sardi e a meritarsi il trionfo celebrandolo il 15 Marzo.

Nel 231 vengono addirittura inviati due eserciti consolari, data la grave situazione di pericolo, uno contro i Corsi, comandato da Papirio Masone e uno, guidato da Marco Pomponio Matone, contro i Sardi. I consoli non otterranno il trionfo, a conferma che i risultati per i Romani furono fallimentari. E a poco varrà a Papirio Masone celebrare di sua iniziativa il trionfo negatogli dal senato, sul monte Albano anzichè sul Campidoglio e con una corona di mirto anzichè di alloro. In questa circostanza il console Matone –la testimonianza è sempre di Zonara– chiederà segugi addestrati nella caccia e adatti nella ricerca dell’uomo per scovare i sardi barbaricini che, nascosti in zone scoscese e difficilmente accessibili, infliggevano dure perdite ai Romani.

Nel 226 e 225 si verificherà una recrudescenza dei moti, ma ormai – come sottolinea Piero Meloni (10) “ Roma è intenzionata fortemente al dominio del Mediterraneo e dunque al possesso della Sardegna che continua ad essere di decisiva importanza” e l’Isola unita con la Corsica – come la Sicilia – dopo il 227 ha avuto la forma giuridica di Provincia con l’invio di due pretori per governarla.

4) Livio parla di “Sociorum populi romani“ (alleati di Roma) e in un’altro passo di “Comunità sarde, amiche di Roma che contribuirono <benigne> con tributi e con la decima, visto che non si poteva pagare il soldo ai militari nè distribuire viveri”. Ma a chi allude? Ma non è lui stesso, in altri passi delle sue “Storie“ a sostenere che le popolazioni vennero multate per aver partecipato al conflitto? Obbligate a pagare gravi tributi in denaro e frumento? E non in base alle possibilità contributive ma semplicemente per aver partecipato alla rivolta a fianco di Iosto e Amsicora? La verità è che in Sardegna non esistevano popolazioni amiche dei Romani: del resto è lo stesso Cicerone (11)a confermarlo nell’Orazione “Pro Scauro“ in cui afferma che non vi era fino a quel tempo <215> in Sardegna neppure una città amica dei Romani:” …quae est enim praeter Sardiniam provinciam, quae nullam habeat amicam populo romano ac liberam civitatem?

5) Livio parla di Iosto ucciso in battaglia, Silio Italico (12) scrive che fu ucciso dal poeta latino Ennio (13). Questi nella sua opera “ Annales “ non fa cenno di questo episodio.

6) Livio scrive di Amsicora come di un sardo-cartaginese per i suoi interessi di grande latifondista, integrato nell’aristocrazia punicizzata. Insomma una sorta di ascaro. Ma come spiegare in questo caso la sua “auctoritate“, il suo prestigio persino presso le popolazioni delle tribù nuragiche dell’interno, tanto da recarsi presso di loro per chiedere e sollecitare il loro aiuto nella guerra contro Roma? Non si tratta forse degli stessi sardi che intorno alla metà del VI secolo avevano lanciato una grande offensiva contro i Cartaginesi, fino a distruggere la fortezza di Monte Sirai?

E allora?

Allora bisogna concludere che la versione Liviana non è assolutamente credibile e la storia di Amsicora occorre riscriverla, partendo a mio parere da un’ipotesi fondamentale: che esso era non solo un sardo verace ma addirittura un barbaricino, come ci testimonia Silio Italico secondo cui Amsicora si gloriava di essere iliense, discendente dei coloni venuti da Troia e quindi un montanaro del più nobile sangue e assai coraggioso e fiero.Versione questa di Silio Italico, fatta propria da uno storico sardo del 1600, Giovanni Proto Arca di Bitti (14) che chiama Amsicora “dux barbaricinorum”: “erat dux Barbaricinorum Hampsagoras et eius filius Oscus”.

Del resto, Amsicora, fin dal tempo di Cicerone non è stato sempre raffigurato con tanto di barba, pugnale e mastruca, tipico dei Sardi Pelliti?

Ed è un caso che nell’immaginario collettivo, soprattutto degli artisti e dei poeti Sardi, venga considerato come un eroe sardo che difende la Sardegna contro il romano invasore e non un ascaro? Si tratta solo di fantasie e sogni?

Può darsi.

Ma forse che l’Amsicora liviano non è ugualmente costruito e disegnato sulle fantasie dello storico latino tutto proteso a magnificare la stirpe romana, piegando a tale filosofia dati, date e avvenimenti come ormai ci risulta con certezza?

Riferimenti bibliografici

1) Ettore Paratore, Storia della Letteratura latina, Sansoni editore, pag.455

2) Raimondo Carta-Raspi, Storia della Sardegna, ed. Mursia, pag.212.3) Valerio Anziate, storiografo romano vissuto nell’Età di Silla (1° secolo a.c.) Scrisse 75 libri di “Annales”, quasi completamente perduti. Godeva già presso gli storici antichi e ancor più ne gode oggi presso gli storici moderni fama di grande falsario o comunque di faciloneria, mancanza di scrupoli ed esagerazioni.

4) Theodor Mommsen, Storia di Roma antica, vol.I, tomo I, pag.143.

5) Salvatore Merche, Barbaricini e la Barbagia nella storia della Sardegna pag.26 segg.

6) Salvatore Merche,op. cit. pag. 28.7) Diodoro Siculo (90 a.c.- 20 d.c.) Vive ai tempi di Cesare e nei primi anni di Augusto. Storico greco scrive in 40 libri la “Biblioteca storica”.

8) Giovanni Zonara (1080-1118) storico e scrittore ecclesiastico bizantino, autore di un’opera “Epitome storica” che tratta dalle Origini alla morte di Alessio Commeno.

9) Dione Cassio, storico greco. Autore di “La storia di Roma” dalle origini al 229 d.c. in 80 libri.

10) Piero Meloni, “La Sardegna romana”, Chiarelli editore.

11) Cicerone (106-43 a.c.) Parla della Sardegna – sempre in termini dispregiativi – in più opere, fra l’altro nell’orazione “ Pro Scauro”. Diventerà per altri scrittori e storici che parleranno successivamente della Sardegna, la principale fonte.

12) Silio Italico, (25-101 d.c.) Poeta latino. La sua opera principale è il poema epico “Punica” in 17 libri e 12.200 versi.Tratta della 2° Guerra Punica: dall’assedio di Sagunto fino a Zama. Fu lui che attribuì al poeta Ennio la morte in duello di Iosto, il figlio di Amsicora.

13) Ennio (239-169 a.c.) poeta latino, autore degli “ Annales”, poema epico in 18 libri e in 30.0 00 versi, per la gran parte andati persi in cui celebra la Storia di Roma dalle Origini ai suoi giorni, ispirati ad entusiastica ammirazione per l’espansionismo romano, tanto da essere ammiratissimo da Cicerone.

14) G. Proto Arca, “Barbaricinorum libri”, Ed. Sarda Fossataro

 

Questo breve saggio storico è la base su cui è stato costruito la monografia in lingua sarda della Collana “Omines e feminas de gabbale”:

Amsicora, Frantziscu Casula-Amos Cardia (Alfa editrice, Quartu, 2007)

Ora anche in Italiano, inserita nel volume (pagine 9-30):

Uomini e donne di Sardegna, Francesco Casula, (Alfa editrice, Quartu, 2010)