Archivi giornalieri: 9 gennaio 2009

Intervista a Federico

federico bussu.jpg

Titolo: Ollolai, intervista a Bussu Federico
Autore: Murgia Gabriele
Regia: Cabiddu Gianfranco
Montaggio: Porcu Martina
Riprese: Nieddu Stefano
Editore: Regione Autonoma della Sardegna
Produzione: Karel, Space S.p.A.
Data di registrazione: 2008/10/14
Descrizione: Impiegato comunale ed ex sindaco di Ollolai, il signor Federico Bussu traccia un quadro accattivante della vita della comunità, raccontandone aneddoti e storie di vita vissuta.

Decreto flussi 2008

Decreto flussi 2008 – Oltre 127mila le richieste di assunzione dei datori di lavoro non comunitari

Sabato scorso a mezzanotte si è conclusa la procedura di conferma  attivata con il decreto flussi 2008 per i datori di lavoro stranieri non comunitari che avevano fatto richiesta di assunzione presentando la domanda entro il 31 maggio 2008.

Sabato scorso a mezzanotte si è conclusa la procedura di conferma  attivata con il decreto flussi 2008 per i datori di lavoro stranieri non comunitari che avevano fatto richiesta di assunzione presentando la domanda entro il 31 maggio 2008.
Il sito internet del Ministero dell’Interno ha ricevuto complessivamente 127.151 richieste di assunzione rinnovate dai datori di lavoro non comunitari. Conferme a cui vanno a sommarsi, per coprire i 150.000 ingressi previsti dal decreto flussi 2008, le domande presentate dai datori di lavoro italiani e comunitari per i quali non è stata prevista la convalida. La procedura, infatti, è stata attivata per i soli datori di lavoro stranieri non comunitari, persone fisiche in possesso di carta di soggiorno, permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o carta di soggiorno rilasciata a cittadini stranieri familiari di cittadini comunitari. Il Marocco è il Paese di provenienza del maggior numero dei lavoratori richiesti con 26.568 conferme pervenute, segue il Bangladesh con 18.118 e il Pakistan con 12.115.
Ricordiamo a tal proposito che la Cgil e l’Inca hanno depositato un ricorso al Tar del Lazio, la cui udienza è fissata per il prossimo 14 gennaio, contro la norma che obbliga i datori di lavoro stranieri presenti in Italia al possesso della Carta di soggiorno, pena l’impossibilità di regolarizzare i lavoratori dipendenti stranieri. Un requisito non previsto neppure dal Testo Unico sull’immigrazione che, invece, prevede il solo possesso del permesso di soggiorno. La novità è stata introdotta con l’esplicito intento di creare disparità di trattamento tra i datori di lavoro italiani e quelli stranieri.

08/01/2009

Amianto

amianto1.jpgNEWS

Situazioni di lavoro che espongono all’amianto

Analisi delle situazioni di lavoro che comportano interventi su materiali o apparecchiature nel corso dei quali possono liberarsi fibre di amianto con conseguente rischio per la salute dei lavoratori.

Prosegue, sulla newsletter medico legale n. 41,  la traduzione del vasto studio dell’INR (Institut National de Recherche et de Sécurité pour la prévention des accidents du travail et des maladies professionnelles) in cui vengono analizzate le situazioni di lavoro che comportano interventi su materiali o apparecchiature nel corso dei quali possono liberarsi fibre di amianto con relativa quantificazione. In questo numero sono analizzati i rischi lavorativi a cui  possono essere esposti i lavoratori edili e gli elettricisti in maniera diretta ossia  durante lavorazioni sui materiali contenenti amianto e in maniera indiretta o passiva quando essi operano in ambienti di lavoro in cui sono comunque presenti le fibre di asbesto.

412008numeronewsletter.docHome Page > News > 30-01-2009

Amianto: in Liguria nuovo allarme sociale

Ancora in alto mare la situazione dei pensionati di ex Ansaldo ed ex Cap 

Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, ha lanciato un nuovo allarme sociale dopo che stamani la commissione Attivita’ Produttive della Camera dei deputati ha dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati da governo, maggioranza e opposizione per garantire le pensioni sospese dall’Inps ai lavoratori ex Ansaldo esposti all’amianto ed ex Consorzio Autonomo del Porto.

“La situazione è grave – ha detto Burlando – e si rischia anche un gesto drammatico, perché queste persone sono al limite dell’esasperazione. Per ben tre volte era stato detto loro che la situazione era stata risolta”.

Per i pensionati, che oggi hanno manifestato nuovamente per le strade di Genova, il presidente della Regione chiede o un ricorso alla presidenza della Camera (“ma difficile da vincere”) oppure “un atto autonomo e specifico del governo sulle due materie, con un decreto d’urgenza già venerdì mattina. Sarebbe però necessario annunciarlo al più presto”. “Non è immaginabile – ha aggiunto Burlando – che centinaia di persone restino senza pensione per l’insipienza, direi il dilettantismo, del governo”.

Intanto, i parlamentari liguri del Pd hanno già presentato ricorso per gli emendamenti, considerati inammissibili,  da loro presentati per sbloccare la vicenda. Una risposta è attesa in serata.

Il deputato Mario Tullo (Pd) auspica e chiede un intervento del presidente della Camera, Gianfranco Fini, dato anche l’elevato allarme sociale che la questione sta determinando.

“Non ci si può rifugiare dietro rigidità di materia e di regolamenti – afferma Tullo – . Il governo deve manifestare la volontà politica dichiarata dai parlamentari del centrodestra e procedere in tal senso”. “Ognuno – ha poi aggiunto il parlamentare del Pd – si dovrà assumere le proprie responsabilita’ di fronte al crescente allarme sociale che si sta determinando”. (ANSA).

17/03/2009

NEWS

Amianto, la Commissione europea ci riprova

Estensione della deroga per l’importazione di amianto nell’Unione europea.

Da due anni la Commissione europea tenta d’accordare una deroga che permetterebbe ad alcune imprese di continuare ad importare l’amianto in tutta l’Unione europea, senza alcun limite di tempo definito. L’estensione di questa deroga, che costituisce una rimessa in discussione della Direttiva europea 1999/77 che ha proibito l’uso dell’amianto in Europa dal 1 gennaio 2005, è il risultato di un lavoro di pressione della multinazionale Dow Chemical, sostenuta da Solvay.
Solo le imprese Solvay, Dow Chemical e Zachem continuano ad utilizzare diaframmi ad amianto, e ciò soltanto nelle loro fabbriche tedesche e polacche. Tutte le altre imprese europee del settore si sono adattate e lavorano ormai senza amianto.
Dopo l’adozione di REACH, la Commissione ha tentato di andare più lontano ancora: vuole inserire nel testo dell’allegato XVII di REACH una seconda clausola di deroga che permetterebbe l’immissione sul mercato e l’uso di prodotti che contengono l’amianto a condizione che “siano stati prodotti prima del 2005”.
“Questa seconda deroga è redatta in termini vaghi e confusi – denuncia l’Istituto sindacale europeo – ed è aperta ad interpretazioni divergenti”.
Queste due deroghe sono state presentate agli Stati membri il 17 dicembre. La Commissione sperava di raccogliere la loro approvazione affinché il testo possa entrare in vigore nel giugno 2009. Al termine della riunione del 17 dicembre, la Commissione ha però rinunciato ad organizzare un voto, avendo capito che la sua proposta avrebbe incontrato la resistenza di diversi Stati membri, tra cui l’Italia.
“Quest’arretramento è una notizia eccellente per i difensori della salute sul lavoro e della sanità pubblica – ha dichiarato Laurent Vogel, Direttore del Dipartimento Salute e sicurezza sul lavoro dell’Istituto sindacale europeo – ma è troppo presto per sapere quale sarà il seguito degli eventi. La Commissione presenterà probabilmente una nuova proposta nel gennaio 2009. Rinuncerà alle deroghe che riguardano l’amianto? La vigilanza s’ impone!”.
“La mobilizzazione delle associazioni delle vittime e dei sindacati ha portato i suoi primi frutti. Molte delegazioni governative hanno rinunciato a sostenere la Commissione. Questo primo successo deve essere consolidato in modo che l’Europa applichi una politica coerente di divieto dell’amianto”.
Se le deroghe che riguardano l’amianto dovessero essere accettate da una maggioranza di Stati membri, il Parlamento europeo dovrebbe reagire entro tre mesi per impedire l’entrata in vigore delle nuove disposizioni. Il voto degli Stati membri è previsto per 19 febbraio. Per il movimento sindacale europeo, è incoerente raccomandare un divieto dell’amianto nel mondo e continuare ad importarlo e ad utilizzarlo.

da www.Osservatorioinca.org

Amianto 

Normativa sull’amianto

bilanciaPer molti anni il rischio di esposizione alle fibre di amianto è stato legato soltanto ai lavoratori del settore; solo a partire dagli anni ottanta l’attenzione si è spostata sulle esposizioni non professionali e sulla possibilità di considerare l’amianto un contaminante ambientale.

 

Sulla base di queste considerazioni, oltre alla Legge 257/92, che vieta nel nostro paese l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, sono stati emanati alcuni decreti e circolari applicative con l’obiettivo di gestire il potenziale pericolo derivato dalla presenza di amianto negli edifici, manufatti e coperture.

 

La messa al bando dell’utilizzo delle fibre naturali di amianto ha determinato che oggi solo gli operatori addetti allo smaltimento dei prodotti contenenti asbesto o alla bonifica degli ambienti, in cui è stato applicato, risultano professionalmente esposti.

 

(c.c. – Redazione Ministerosalute.it – novembre 2002)

Legge 27.03.1992 n. 257 Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto Suppl. Ord. G.U. n..87 del 13.04.92
Circolare 17.02.93 Censimento imprese G.U. n. 53 del 05.03.93
Legge 04.08.93 n.271 Disposizioni urgenti per i lavoratori settore amianto G.U. n. 181 del 04.08.93
DPR 13.04.94 n.336 Regolamento recante le nuove tabelle delle malattie professionali nell’industria e nell’agricoltura G.U. n.131 del 07.06.94
DPR 08.08.94 Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni e alle provincie autonome di trento e bolzano per l’adozione di piani di protezione , di decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell’ambiente, ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto G.U. n. 251 del 26.10.94
D.M. 06.09.94 Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3 e dell’art, 12 comma 2 della legge 27-3-92, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto Suppl Ord. G.U. n. 288 del 10.12.94
Circolare Min. Sanità 12.04.95 n. 7 Circolare esplicativa del d.m. 6-9-94 G.U. n. 91 del 10.04.95
D.M. 28.03.95 n.202 Regolamento recante modalità e termini per la presentazione delle domande di finanziamento a valere sul fondo speciale per la riconversione delle produzioni di amianto, previsto dalla legge 27-3-92 n. 257, concernente norme relative alla dismissione dell’amianto G.U. n. 91 del 19.04.95
D.L.vo 17.03.95 n.114 Attuazione della direttiva 87/217/cee in materia di prevenzione e riduzione dell’inquinamento dell’ambiente causato dall’amianto G.U. n. 92 del 20.04.95
D.M. 26.10.95 Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica dei materiali contenenti amianto presenti nei mezzi rotabili Suppl. Ord. n.66 alla G.U. n. 91 del 18.04.96
DPCM 16.11.95 Ex art. 16 contributi alle regioni per piani regionali fondo 1994

Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo e la bonifica di siti industriali dismessi

Criteri per la manutenzione e l’uso di unita’ prefabbricate contenenti amianto

G.U. n. 2 del 03.01.96
D.M. 14.05.96 Criteri per la manutenzione e l’uso di tubazioni e cassoni di cemento amianto destinati al trasporto e/o al deposito di acqua potabile e non

Criteri relativi alla classificazione e all’utilizzo delle pietre verdi in funzione del loro contenuto di amianto

Requisiti minimi dei laboratori pubblici e privati che intendono effettuare attivita’ analitiche sull’amianto

Suppl. Ord. n 178 alla G.U. n. 251 del 25.11.96
D.M. 12.02.97 Criteri per l’omologazione dei materiali sostitutivi dell’amianto (Concerto Industria-Ambiente- Sanità) G.U. n. 60 del 13.03.97
D.M.0 7.07.97 Approvazione della scheda di partecipazione al programma di controllo di qualita’ per l’idoneita’ dei laboratori di analisi che operano nel settore “amianto” Min. Sanità G.U. n.236 del 09-10-97
Art. 5/1 lettera c della L. 257/92 Disciplinari tecnici sulle modalità per il trasporto e il deposito dei rifiuti di amianto nonchè sul trattamento l’imballaggio la ricopertura dei rifiuti medesimi nelle discariche autorizzate ai sensi del dpr 10/9/82 n. 915 e successive modificazioni e integrazioni (Concerto Ambiente-Sanità) documento licenziato il 27-06-97 dalla Commissione, per predisposizione decreto previsto all’art. 6/4 MAI PUBBLICATO (in corso di aggiornamento)
D.M. 26.03.98 Elenco contenente i nomi delle imprese e dei materiali sostitutivi dell’amianto che hanno ottenuto l’omologazione Min. Industria G.U. n.83 del 09.04.98
Legge 09.12.98 n. 426 Nuovi interventi in campo ambientale ART. 4 COMMA 29 (pag. 46) DEROGHE GUARNIZIONI 31-10-2000 G.U.. n.291 del 14.12.98
D.M. 20.08.99 Normative e metodologie tecniche per la valutazione del rischio, il controllo, la manutenzione e la bonifica di materiali contenenti amianto presenti a bordo di navi o unita’ equiparate

Prodotti incapsulanti per la bonifica di manufatti in cemento-amianto requisiti di efficacia tecnica e sfecifiche di impiego

Criteri di scelta dei dispositivi di protezione individuali per le vie respiratorie

(Concerto Sanità-Industria) G.U. n. 249 del 22.10.99
Legge.23.03.01 n.93 Disposizioni in campo ambientale
Art. 20 “Censimento dell’amianto e interventi di bonifica”
G.U. n. 79 del 04.04.01
D.M. 25.07.01 Rettifica al decreto 20 agosto 1999 G.U. n. 261 del 09.11.01
D.M. 18.09.01 Regolamento recante: “programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale” Suppl. Ord. n.10/L alla G.U. n 13 del 16.01.02

Fonte: Ministero della Salute – Direzione Generale della Prevenzione – Ufficio X

Amianto: il processo contro i proprietari di Eternit

Oggi seconda udienza preliminare al tribunale di Torino

L’avevano promesso quelli di Casale Monferrato. Il giorno d’apertura del processo contro i proprietari dell’Eternit doveva diventare la giornata mondiale, simbolo della collera contro l’amianto.

15 pullman stracolmi di persone provenienti da Casale, da Francia e Belgio, in rappresentanza delle migliaia di vittime dell’amianto si sono date appuntamento davanti al Tribunale di Torino il 6 aprile scorso per presidiare l’udienza preliminare del primo processo penale in Europa contro i due proprietari del colosso Eternit. 

“Un aspetto non indifferente – afferma il pubblico ministero, Raffaele Guariniello -. Per la prima volta si potranno accertare le vere responsabilità. Sarà quindi un processo giusto sia per gli imputati, ma soprattutto per le vittime”.
  
Oltre 2900 sono le parti lese che hanno cominciato a registrarsi già in questa prima udienza. La Cgil nazionale e le sedi territoriali dell’Emilia Romagna e del Piemonte si sono costituite parte civile. Così come hanno fatto i rispettivi rappresentanti delle amministrazioni locali.

Davanti al Tribunale di Torino la sete di giustizia trapelava dai volti delle centinaia di persone italiane e straniere, organizzate nelle tante associazioni che nel corso degli anni si sono costituite per creare questa straordinaria rete di solidarietà. Tra le delegazioni straniere spicca quella francese, a Torino con quattro pullman.

“In Francia – riferisce Attilio Manerin, del Caper (Comitato amianto prevenzione e risarcimento) dal ’97 ad oggi sono morte 40 mila persone e secondo alcuni studi epidemiologici entro il 2025 la cifra dovrebbe addirittura più che raddoppiare.

La Francia è il paese con il più alto indice di presenza di amianto: circa 70 kilogrammi di fibre per ciascun abitante ancora svolazzano nell’aria. E nonostante sia stato bandito nel 1997 continua ad essere il paese che ne importa di più in Europa.

In questo pezzo di continente europeo i comitati hanno già realizzato 18 mila cause civili e ottenuto per i familiari delle vittime un risarcimento medio di circa 160 mila euro ciascuno. “Ma non siamo ancora riusciti a fare un processo penale – precisa Manarin -. Per questo guardiamo con un certo interesse ciò che sta accadendo in Italia”.
   
La fase preliminare del processo proseguirà con altre udienze fissate per il mese di aprile. Tra maggio e giugno è attesa la sentenza di rinvio a giudizio per i due imputati assenti e rappresentati da una squadra di avvocati ben nutrita. Alla fine dell’anno il processo entrerà nel vivo con il dibattimento.

Sarà dunque lungo e difficile; pesano su esso le incognite di quale sarà la strategia difensiva di Eternit. Lo scoglio più grande sono la prescrizione dei reati e quale sarà la reazione dei familiari rispetto alla proposta di risarcimento giunta alla vigilia del processo da parte dello svizzero  Schmidheiny, che per circoscrivere le proprie responsabilità, ha offerto un massimo di 60 mila euro a ciascun lavoratore e cittadino deceduti, di Casale Monferrato, ma solo per gli anni che vanno dal ’73 e al 1986, data di dichiarazione di autofallimento di Eternit.

Sono quindi esclusi i molti morti prima e dopo questo periodo. “Si tratta di una proposta unilaterale – spiega Gianni Marchioro, coordinatore dell’Inca Piemonte – ed è chiaro l’intento di Eternit di ridurre il numero delle parti lese a questo processo. Ciononostante, noi faremo la nostra parte”.

“Come patronato – avverte Marchioro – stiamo già seguendo le domande di quelli che vorranno accettare. Per noi non ci sono morti di serie A e di serie B. Per questo vorremmo che qualunque cifra dovesse essere decisa da questo tribunale finisse in un fondo comune da ripartire tra tutte le vittime dell’amianto”.  

Lisa Bartoli 

08/04/2009

processoeternit09.jpg