Negli ultimi giorni un argomento tornato nuovamente in voga, è quello relativo al salario minimo orario. Soprattutto alcune formazioni politiche che fanno parte della squadra di Governo guidata dal Presidente del Consiglio Draghi, stanno spingendo per favorire la futura introduzione di questa misura di garanzia per i lavoratori, che al momento è assente nel nostro apparato di norme giuslavoristiche.

In particolare sono Movimento 5 Stelle e PD a sostenere con decisione l’idea della stesura di una Legge sul salario minimo orario pari a 9 euro, da approvare ed emettere quanto prima. Da segnalare, peraltro, che questa proposta avrebbe l’appoggio dell‘INPS. Proprio l’Istituto di previdenza negli ultimi mesi è stato molto attivo su diverse questioni legate a lavoro e pensioni – come dimostrano i vari interventi da parte del Presidente Pasquale Tridico.

Vediamo allora un po’ più nel dettaglio quelli che sono i contorni dell’iniziativa relativa alla possibile introduzione del salario minimo orario. Davvero può essere considerata una proposta di prossima attuazione?

Salario minimo orario: cos’è e come funziona

Comprendere che cos’è il salario minimo orario è assai semplice. Il salario minimo, nel diritto del lavoro, consiste infatti nella più bassa remunerazione o paga oraria; giornaliera o mensile che – negli Stati in cui detto istituto è regolato dalla norme vigenti – i datori di lavoro o le aziende devono obbligatoriamente versare ai propri lavoratori dipendenti, vale a dire impiegati e operai.

In altre parole, il salario minimo rappresenta la retribuzione minima che dovrebbe essere assicurata ai lavoratori dipendenti, per una certa quantità di lavoro in un determinato lasso di tempo. Si tratta della definizione rintracciabile negli atti dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Ci riferiamo soprattutto alla “General Survey of the reports on the Minimum Wage Fixing Convention, 1970 ” e la “Minimum Wage Fixing Recommendation, 1970”.

Ed attenzione a non confondere le misure. Infatti, il salario minimo orario non va mai ritenuto sinonimo di reddito minimo; quest’ultimo è infatti mirato ad assicurare un minimo vitale ai cittadini – disoccupati compresi. Ciò sempre in rapporto ad uno stato di bisogno e di difficoltà economica acclarato. E non bisogna altresì confondere il salario minimo con il reddito di cittadinanza, il quale è un sussidio che si fonda sulla necessità di (re)inserire il beneficiario nel mondo del lavoro.

Il primario scopo del salario minimo è rappresentato dal contrasto alla povertà; con la garanzia di una retribuzione che sia proporzionata al lavoro compiuto.

Se diamo una rapida occhiata alla situazione nel resto d’Europa, possiamo affermare che nella maggioranza dei paesi del continente, il salario minimo è stabilito in modo unico ed universale dalla legge. Mentre esclusivamente in una minoranza di paesi europei, è la contrattazione collettiva a porre, per settore, la misura dei minimi salariali.

Salario minimo orario a 9 euro: i rischi connessi alla sua introduzione

Come abbiamo accennato all’inizio, vi è una parte della maggioranza che sostiene l’attuale Esecutivo, la quale nuovamente chiede a gran voce l’introduzione di una legge ad hoc sul salario minimo orario. Sono M5s e PD, ma anche CGIL e INPS: vorrebbero infatti che sia stabilita da norme di legge, una retribuzione non al di sotto dei 9 euro all’ora.

Come chiarito dagli studi effettuati dall’Istituto di previdenza, si tratterebbe di una novità per ben 4 milioni di lavoratori.

Vi è da ricordare che la proposta in oggetto è in realtà un ‘rilancio’ di quanto già suggerito nel recente passato. Nel 2019 fu il ministro del Lavoro dell’epoca Catalfo a proporlo come misura di garanzia per i lavoratori. Ma i contrasti all’interno del primo Governo Conte non consentirono di proseguire con il progetto.

In verità, la soluzione del salario minimo orario non è esente da rischi per la tenuta del sistema economico del paese. Infatti, gli economisti hanno più volte rilevato che il costo del lavoro – a seguito dell’introduzione del salario minimo – lieviterebbe in modo sostanziale. Dal punto di vista pratico, non poche imprese sarebbero costrette a scappare all’estero; provocando un oggettivo danno a tantissimi lavoratori residenti in Italia.

Salario minimo e aumento della produttività

Un po’ più nel dettaglio, in caso di introduzione del salario minimo orario, ma in mancanza di un corposo aumento della produttività, le imprese sarebbero obbligate ad alzare i prezzi dei beni e servizi, riducendo di fatto i margini di guadagno. Insomma, oggigiorno quella sul salario minimo rappresenta una scommessa ad alto rischio per i conti delle aziende. Senza dimenticare che – come opportunamente rilevato dagli esperti in materia di economia e lavoro – in caso di introduzione del salario minimo, vi potrebbero essere ancora più chiusure e il lavoro nero potrebbe avere un nuovo e indesiderato boom.

C’è chi ha sostenuto e sostiene che il rilancio dell’idea del salario minimo orario abbia meramente finalità politico-propagandistiche; ma staremo a vedere se, nelle prossime settimane, il progetto potrà davvero avere margini per concretizzarsi.