Lavoro e Previdenza - "Triballadores" - a cura di Vittorio Casula -

ILO

Ilo, salari fermi, a guadagnarci è il capitale

Stagna la crescita globale dei salari, ancora lontana dai livelli pre-crisi, e a trainarla sono le economie emergenti mentre segnano ancora il passo le economie sviluppate. Intanto, si allarga la forbice tra incremento della produttività del lavoro e retribuzioni: un divario che si è tradotto in un declino della quota di Pil destinata al lavoro, mentre aumenta quella che va al capitale, specie nelle economie sviluppate. E’ questo il quadro che tratteggia il Rapporto globale sui salari 2014-2015 dell’Ilo, l’organizzazione internazionale del lavoro.

Questo, secondo l’Ilo, vuol dire che i lavoratori e le loro famiglie ricevono la parte più piccola della crescita economica, mentre chi detiene il capitale ottiene maggiori  benefici.

La crescita dei salari ha subito un rallentamento, passando dal 2,2 per cento del 2012 al 2,0 per cento nel 2013. Un dato ancora lontano dal 3,0 per cento del periodo precedente alla crisi. Per quanto modesta, la crescita dei salari globali è stata quasi interamente trainata dalle economi emergenti del G20 dove si è registrato un aumento del 6,7 per cento nel 2012 e del 5,9 per cento nel 2013.

La maggior parte dell’aumento globale dei salari è determinato dalla Cina, sia a causa delle dimensioni della sua economia che per la forte crescita dei salari reali. Se si esclude la Cina, l’aumento globale dei salari reali è praticamente dimezzato, dal 2,0 per cento all’1,1 per cento nel 2013, e dal 2,2 per cento all’1,3 per cento nel 2012.

Invece, nelle economie sviluppate, la crescita media dei salari ha fluttuato intorno all’1 per cento l’anno a partire dal 2006 ed è ulteriormente rallentata nel 2012 e nel 2013, con un aumento rispettivo dello 0,1 per cento e dello 0,2 per cento. In alcuni paesi, come Giappone, Grecia, Irlanda, Italia, Regno Unito e Spagna, nel 2013, i salari reali medi erano sotto il livello del 2007.

Il rapporto contiene anche un’analisi dettagliata delle tendenze più recenti in materia di disuguaglianze di reddito delle famiglie e del peso ricoperto dai salari. I salari sono la principale fonte di reddito delle famiglie nei paesi sviluppati, emergenti e in via di sviluppo, ma lo sono soprattutto per le classi medie, mentre il10 per cento più povero e il 10 per cento più ricco dei nuclei familiari dipendono in varia misura anche da altre fonti di reddito.

Nelle economie sviluppate, i salari rappresentato spesso tra il 70 e l’80 per cento del reddito delle famiglie con almeno un membro in età lavorativa. Nelle economie emergenti e in via di sviluppo, dove è più diffuso il lavoro autonomo, la quota dei salari nel reddito delle famiglie è generalmente inferiore e varia dal 50-60 per cento in Messico, nella Federazione Russa, in Argentina, in Brasile e in Cile, a circa il 40 per cento in Perù o al 30 per cento in Vietnam.

ILOultima modifica: 2014-12-09T12:24:08+01:00da
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