Archivi giornalieri: 23 gennaio 2024

Contributi handicap grave e grave malattia 2023: online il bando

Contributi handicap grave e grave malattia 2023: online il bando

Online le date e gli orari di apertura e di scadenza del bando Contributi per handicap grave e grave malattia per l’anno 2023.

Pubblicazione: 23 gennaio 2024

È stato pubblicato il bando di concorso Contributi per handicap grave e grave malattia a. 2023, per il conferimento di contributi a sostegno dei soggetti in condizione di handicap grave o affetti da patologia grave o rara durante il periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023.

Il bando si rivolge ai dipendenti e pensionati del gruppo Poste Italiane SpA, ai dipendenti e pensionati ex IPOST, ai loro coniugi o uniti civilmente e ai loro figli, conviventi o domiciliati presso strutture di cura e assistenza specializzate.

La domanda può essere presentata dalle 12 del 23 gennaio 2024 fino alle 23.59 del 29 febbraio 2024 attraverso il Portale prestazioni welfare.

Gigi Riva

Gigi Riva, addio ad un campione amato da tutti: timido e silenzioso, rifiutò le grandi per il suo Cagliari

Gigi Riva con la maglia del Cagliari e della Nazionale

Gigi Riva con la maglia del Cagliari e della Nazionale
 

E’ morto Gigi Riva. Uno dei più grandi campioni di calcio di tutti i tempi. Aveva 79 anni. Era lombardo di Leggiuno ma da ragazzo si era trasferito a giocare a pallone a Cagliari ed era diventato cagliaritano. Della sua generazione è stato forse il più grande. Giocava col numero 11 sulla maglia, ala sinistra in teoria, ma era un attaccante puro. Travolgente, preciso e potentissimo. Tirava col sinistro, tirava cannonate. Lo chiamavano rombo di tuono. O anche il piede sinistro di Dio.

Insieme a un grande allenatore, Manlio Scopigno, trascinò una squadretta che era salita dalla B da pochi anni a vincere lo scudetto. A suon di gol. Il Cagliari era in serie A da appena 6 anni quando vinse.

Riva era un ragazzo di 26 anni e aveva raggiunto un valore di mercato altissimo. Lo volevano la Juve, il Milan, l’Inter. Lo avrebbero coperto d’oro. E lui avrebbe vinto tutto se fosse andato in una grande squadra. Forse anche la coppa dei Campioni. Lui, sempre timido e silenzioso, si limitò a scuotere la testa: “Resto a Cagliari”. Facendo saltare il mercato.

Fu tra i protagonisti dell’impresa italiana in Messico nel 1970, quando insieme a Rivera guidò la nazionale a liquidare la Germania nella famosa finale del 4 a 3. Giocava con furia, grinta, forza, per questo si infortunò molto spesso e anche in modo grave.

Credo che fosse amato da tutti in Italia. Oltre le fazioni, le maglie, il tifo. Se ne va così presto. Viene da piangere.

Sposalizio di Maria e Giuseppe

 

Sposalizio di Maria e Giuseppe


Sposalizio di Maria e Giuseppe

autore: Adeodato Malatesta anno: 1844 titolo: Sposalizio della vergine luogo: Chiesa di San Giuseppe, Bologna
Nome: Sposalizio di Maria e Giuseppe
Titolo: Giuseppe prende Maria in moglie
Ricorrenza: 23 gennaio
Tipologia: Commemorazione
Si festeggia il 23 gennaio la celebrazione liturgica del matrimonio tra Maria e Giuseppe, coloro che hanno accolto e cresciuto il figlio di Dio sulla Terra, secondo le Sacre Scritture.

A parlare maggiormente della figura di Giuseppe, altrimenti alquanto marginale nei Vangeli, seppur importante, è l’evangelista Matteo.

Egli scrive: « Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme, si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto ». I due secondo l’uso di quei tempi sono fidanzati sì, ma è come fossero già sposati.

Maria, appena 15enne, è stata scelta da Dio stesso per mettere al mondo suo figlio incarnato Gesù. E deve accoglierlo da vergine assieme al vergine sposo Giuseppe. Come detto a quei tempi il fidanzamento valeva già come matrimonio, con gli stessi diritti e doveri ma non la convivenza. Un anno dopo, proprio come avvenne a Maria e Giuseppe, la sposa poteva essere introdotta nella casa del marito per dare inizio ad una nuova famiglia.

Durante la festa di fidanzamento il promesso sposo mette al dito dell’amata un anello, e da tradizione occorre aspettare un anno affinché lui possa finire di pagare il suo dono, e lei possa preparare il corredo.

Quando la Vergine, piena di paura, gli confida di essere incinta del Figlio di Dio, Giuseppe non ha dubbi, conosce bene questa anima pia, ma non sa come comportarsi. Se dovesse ripudiarla in pubblico, come era suo diritto, le avrebbe rovinato la vita. Così pensa di divorziare in segreto per permetterle di assolvere il suo compito. Ma ecco che Matteo racconta: « Mentre Giuseppe stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore, e gli disse: ‘Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria tua sposa, perché quel che è generato in Lei viene dallo Spirito Santo. Ella partorirà un Figlio e tu lo chiamerai Gesù: Egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati’ ».

Un matrimonio quindi benedetto dal Signore, tra due Santi che hanno deciso di votare la loro vita alla castità. Un matrimonio che serve a Maria per non essere considerata adultera e lapidata, e per poterle consentire di vivere tranquilla con qualcuno che condivide il suo pensiero e il suo desiderio di purezza.

Secondo la veggente e mistica Beata Anna Caterina Emmerich Giuseppe sin da piccolo è credente e aspetta la venuta del Messia, a 12 anni inizia a frequentare una bottega che lo farà diventare falegname, e a 30 anni va a vivere da solo. Un giorno mentre pregava gli apparve un angelo che gli intimò di recarsi presso il Tempio dove avrebbe trovato la sua futura sposa. La Madonna all’epoca ha appena 14 anni e vuole consacrare la sua vita a Dio, ma la mamma vuole che trovi marito. Anche la giovane chiede aiuto in preghiera e le viene consigliato di accettare.

Così sull’altare vengono posti i ramoscelli dei pretendenti, ma solo quello di Giuseppe fiorisce: è lui il prescelto! E assieme, casti e puri, acconsentono alla venuta del Figlio di Dio permettendo la nostra salvezza