Roma, 18/11/2023 (II mandato)
Non svolgerò considerazioni aggiuntive a quelle di così grande significato, che abbiamo ascoltato, dei Ministri, della Presidente del CNR, dei due preziosi dialoghi, per i quali ringrazio molto.
Mi limito soltanto a seguire l’impulso di non poter lasciare questa Sala senza esprimere un ringraziamento per quello che fa il CNR nel nostro Paese.
Mi colpisce la scritta che vi è lassù: “La Ricerca venuta dal futuro”. È quello, in realtà, che ha attraversato quanto abbiamo ascoltato questa mattina.
Mi ha ricordato il verso del grande poeta austriaco, Rilke: “Il futuro entra in noi”.
Ecco, il futuro arriva tra di noi, entra in noi attraverso la Ricerca. E questa è una frontiera fondamentale in qualunque Paese. Nel nostro lo è particolarmente. E va – come anche i Ministri hanno sottolineato – sorretta e sviluppata. È il futuro del nostro Paese.
Questo richiede un ringraziamento molto forte, che intendo esprimere, ai nostri ricercatori, per quel che viene fatto: recano davvero il futuro nel nostro ambito, dentro di noi e tra di noi.
Vi è anche un altro motivo di ringraziamento, che in questo momento, in questa stagione internazionale, è particolarmente prezioso: la Ricerca è uno strumento di pace. È stato detto più volte questa mattina.
Questo reticolo di collaborazioni che, sempre di più, si realizza, si intreccia, si sviluppa al di sopra dei confini – incompatibili con la Ricerca scientifica – è un elemento che consolida il mondo e la sua convivenza.
Ed è un’alternativa, un messaggio alternativo, concreto, praticato, alle tensioni internazionali che, nella loro frequente insensatezza, creano drammatici problemi e sofferenze.
Anche per questo è indispensabile che le collaborazioni scientifiche internazionali non vengano condizionate dalle tensioni internazionali. Non vengano pregiudicate, ostacolate, interrotte dalle tensioni internazionali. Perché significherebbe trasferire sul piano della scienza le irrazionali tensioni che si registrano sulla scena internazionale.
Per questo il ringraziamento è duplice. Anche per questo contributo alla vita del mondo che la Ricerca fornisce.
La Ricerca di conoscenza è quel che unisce il genere umano nelle sue migliori espressioni.
Per questo – ripeto – la riconoscenza della Repubblica italiana ai ricercatori che in questo campo si impegnano.
Grazie per quanto fate.