Addio a Gino Strada, è morto il fondatore di Emergency
Gino Strada è morto oggi, venerdì 13 agosto, mentre si trovava in Normandia. Il fondatore di Emergency aveva 73 anni e soffriva da tempo di problemi cardiaci.
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“Amici, il mio papà Gino Strada non c’è più. Io vi abbraccio ma non posso rispondere ai vostri tanti messaggi (grazie), perché sono qui: dove abbiamo appena fatto un soccorso e salvato vite. È quello che mi hanno insegnato lui e la mia mamma. Abbracci forti a tutte e tutti”, lo ha twittato la figlia Cecilia Strada annunciando il salvataggio di 85 persone su una nave in Libia.
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Il medico chirurgo lombardo aveva costruito ospedali e posti di primo soccorso in 18 Paesi, curando oltre 11 milioni di persone.
“La notizia ci ha colto tutti di sorpresa, lasciateci riprendere dal dolore”, così la presidente di Emergency, Rossella Miccio, appena appresa la tragica notizia. La Ong in un messaggio si Facebook ha scritto: “Tra i suoi ultimi pensieri, c’è stato l’Afghanistan, ieri. Ti vogliamo bene Gino. Non riusciamo a pensare di stare senza di lui, la sua sola presenza bastava a farci sentire tutti più forti e meno soli, anche se era lontano”.
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Chi era Gino Strada
Nato a Sesto San Giovanni (Milano), il 21 aprile 1948, Strada si era diplomato al liceo Classico e aveva conseguito nel 1978 la laurea in Medicina. Aveva iniziato a lavorare all’ospedale di Rho, poi si era trasferito negli Usa e in Sudafrica.
Tra il 1989 e il 1994 aveva lavorato con il comitato internazionale della Croce Rossa in zone di guerra quali Pakistan, Etiopia, Somalia e Bosnia. Al termine di questa esperienza aveva fondato insieme alla moglie Emergency, associazione umanitaria internazionale per la riabilitazione delle vittime della guerra e delle vittime antiuomo.
Il primo progetto di Emergency con Gino Strada in prima linea è stato in Ruanda durante il genocidio.
Nel 2013 il Movimento 5 stelle lo aveva segnalato come possibile candidato alla presidenza della Repubblica. Per il suo impegno umanitario aveva ricevuto diversi premi e scritto due libri.
Per quanto riguarda la vita privata, Gino Strada aveva sposato Teresa Sarti nel 1971: il matrimonio è durato fino al 2009, quando la moglie è venuta a mancare a causa di un tumore. La figlia Cecilia è nata nel 1979. Di recente Gino Strada si era risposato a Milano con Simonetta Gola.
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Il cordoglio di Draghi: “Sempre dalla parte degli ultimi”
Il premier Mario Draghi ha appreso “con tristezza” della morte del fondatore di Emergency. “Gino Strada – si legge in una nota di Palazzo Chigi – ha trascorso la sua vita sempre dalla parte degli ultimi, operando con professionalità, coraggio e umanità nelle zone più difficili del mondo. L’associazione Emergency, fondata insieme alla moglie Teresa, rappresenta il suo lascito morale e professionale”.
Mattarella: “Gino Strada portò la vita dove la guerra voleva la morte”
Anche Sergio Mattarella ha espresso il suo cordoglio per la morte di Gino Strada. “Ha portato le ragioni della vita dove la guerra voleva imporre violenza e morte. Ha invocato le ragioni dell’umanità dove lo scontro cancellava ogni rispetto per le persone”. Lo si legge in una note del presidente della Repubblica in cui si ricordano anche “la solidarietà e l’altruismo” espressi in maniera “ruvida ma generosa” da parte del fondatore di Emergency.
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Le frasi di Gino Strada
Due anni fa Gino Strada aveva detto al Corriere della Sera: “Non chiamatemi pacifista, nel mondo umanitario c’è molto dilettantismo”. Su La Stampa di oggi il medico e attivista ha firmato un commento sulla situazione in Afghanistan intitolato “Così ho visto morire Kabul”.
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“Ho vissuto in Afghanistan complessivamente 7 anni: ho visto aumentare il numero dei feriti e la violenza, mentre il Paese veniva progressivamente divorato dall’insicurezza e dalla corruzione. Dicevamo 20 anni fa che questa guerra sarebbe stata un disastro per tutti. Oggi l’esito di quell’aggressione è sotto i nostri occhi: un fallimento da ogni punto di vista”, ha scritto sul quotidiano.