Contributi a fondo perduto per covid-19: quali sono

Contributo a fondo perduto nel modello Redditi 2021: ecco come indicarlo

Imprese, professionisti e lavoratori autonomi che, nel 2020, hanno ricevuto uno o più contributi a fondo perduto per covid-19, devono prestare molta attenzione alla compilazione del modello Redditi 2021. Infatti, pur trattandosi di contributi esentasse, devono essere comunque indicati nella dichiarazione dei redditi 2021, periodo d’imposta 2020.

L’obbligo riguarda, come anticipato sopra, professionisti, imprese a autonomi (commercianti, artigiani ecc.) sia in contabilità semplificata che ordinaria, che devono compilare il proprio quadro di riferimento, quadro RE per i professionisti, RG per le imprese in contabilità semplificata, RF per quelle in contabilità ordinaria. Tutti devono compilare il prospetto aiuti di Stato del quadro RS.

In questa guida spiegheremo come indicare correttamente i contributi a fondo perduto nel modello Redditi 2021.

Contributi a fondo perduto per covid-19: quali sono

Per far fronte alla grave crisi economia legata al covid-19 e alla conseguente perdita di liquidità che ha colpito imprese e professionisti, il Governo ha adottato una serie di misure volte a ristorare le attività maggiormente colpite.

Tra le misure più incisive, sicuramente rientrano i contributi a fondo perduto, riproposti di volta in volta dai vari decreti legge emergenziali. Le varie versione che si sono succedere nel corso del tempo hanno avuto un ambito soggettivo più o meno differenziato. In alcuni casi, il contributo a fondo perduto è stato riservato alle sole attività che presentavano precisi codici ATECO e che erano specificatamente individuate dal legislatore.

In altri casi, i ristori sono stati destinate alla attività economiche svolte nella c.d zone rosse, zone ad alto rischio di diffusione del contagio da covid-19.

I contributi a fondo perduto per covid-19: dal D.L. Rilancio al Ristori-Bis

A livello normativo, i contributi a fondo perduto a cui stiamo facendo riferimento sono così individuati:

  • art. 25 del D.L. n. 34 del 2020, decreto Rilancio;
  • 59 del D.L. n. 104 del 2020, decreto Agosto (fondo perduto attività economiche centri storici);
  • art. 1 del D.L. n. 137 del 2020, decreto Ristori;
  • art. 2 del D.L. n. 149 del 2020, decreto Ristori-bis.

Ad esempio, i  contributi a fondo perduto previsti dal decreto “Ristori” (Dl n. 137 del 28 ottobre 2020) e “Ristori bis” (Dl n. 149 del 9 novembre 2020) sono stati riconosciuti a coloro che  che esercitano l’attività prevalente in uno dei settori economici individuati rispettivamente nelle tabella 1 e 2 allegate ai due decreti.

Sulla tabella 1, la stessa  è stata modificata,  con ampliamento dei codici Ateco dal decreto “Ristori bis”. Il decreto “Ristori quater” ha previsto all’allegato 1 un’ulteriore tabella di codici Ateco per i quali era possibile beneficiare del contributo.

Ancora, il contributo a fondo perduto di cui al decreto Ristori-bis era destinato ai contribuenti che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nelle aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità (zone/regioni rosse).

Detto ciò, i contributi a fondo perduto sopra elencati devono essere indicati nel modello Redditi 2021, periodo d’imposta 2020.

I contributi a fondo perduto sono esentasse:  sia per quanto riguarda le imposte sui redditi sia per l’Irap. Inoltre non incidono sul calcolo del rapporto per la deducibilità delle spese e degli altri componenti negativi di reddito, compresi gli interessi passivi, di cui agli artt. 61 e 109, comma 5, del Tuir.

Modello Redditi 2021 Contributo a fondo perduto professionisti, imprese e lavoratori autonomi

Nei quadri RE, RF, RG e LM del modello Redditi 2021, periodo d’imposta 2020, è stata prevista l’indicazione dei contributi a fondo perduto in esame.

Nello specifico, l’obbligo riguarda i professionisti e le imprese. Imprese sia in contabilità semplificata che ordinaria. Ognuno deve compilare il proprio quadro di riferimento:

  • quadro RE per i professionisti,
  • RG per le imprese in contabilità semplificata,
  • RF per quelle in contabilità ordinaria.

Tutti devono compilare il prospetto aiuti di Stato del quadro RS.

I professionisti devono compilare il quadro RE; nello specifico (fonte istruzioni modello Redditi):

Nella colonna 1 del rigo RE3, va indicato l’ammontare dei contributi a fondo perduto che non concorrono alla formazione del reddito (da non riportare nella colonna 2), previsti dalle seguenti disposizioni del 2020: art. 25 del D.L. n. 34, art. 1 del D.L. n. 137, e art. 2 del D.L. n. 149 e art. 2 del D.L. n. 172.

Se gli articoli citati ammettevano i professionisti tra i soggetti beneficiari.

Imprese in contabilità semplificata e ordinaria

Le imprese in contabilità semplificata indiano i contributi a fondo perduto ricevuti nel 2020, nel quadro RG, rigo RG10, con il codice 27

l’ammontare dei contributi a fondo perduto che non concorrono alla formazione del reddito, previsti dalle seguenti disposizioni del 2020: art. 25 del D.L. n. 34, art. 59 del D.L. n. 104, art. 1 del D.L. n. 137, e art. 2 del D.L. n. 149 e art. 2 del D.L. n. 172.

Da qui, per sterilizzare l’indicazione dei contributo a fondo perduto tra i componenti positivi di reddito, lo stesso deve essere indicato nel rigo RG 22 con il codice 47.

Le imprese in contabilità ordinaria devono compilare il rigo RF 55.

In tale rigo trovano allocazione, le variazioni in diminuzione da indicare con apposito codice nel campo immediatamente precedente quello che accoglie l’importo. In particolare, vanno indicati con il codice 83: l’ammontare dei contributi a fondo perduto indicati a conto economico che non concorrono alla formazione del reddito, previsti dalle seguenti disposizioni del 2020: art. 25 del D.L. n. 34, art. 59 del D.L. n. 104, art. 1 del D.L. n. 137 e art. 2 del D.L. n. 149 e art. 2 del D.L. n. 172.

Il reddito d’impresa è determinato apportando all’utile o alla perdita risultante dal conto economico, da indicare rispettivamente nel rigo RF4 o RF5, le variazioni in aumento e in diminuzione conseguenti all’applicazione delle disposizioni contenute nel TUIR o in altre leggi.

Prospetto aiuti di Stato, quadro RS nel Modello Redditi 2021

I contributi a fondo perduto sono riconosciuti nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dalla Comunicazione della Commissione europea del 19 marzo 2020 C(2020) 1863 final “Quadro temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia nell’attuale emergenza del COVID-19” e, pertanto, va compilato anche  il prospetto “Aiuti di Stato” presente nel quadro RS.


Esonero contributi professionisti ed autonomi: ecco il testo del decreto

Nell’ottica di contribuire ad alleviare il carico degli oneri gravanti su lavoratori autonomi e liberi professionisti, il giorno 9 maggio il Ministro del Lavoro – insieme al MEF – hanno sottoscritto un provvedimento apposito, ossia un decreto che stabilisce lo stop al versamento dei contributi 2021, per i lavoratori a partita IVA il cui testo completo è consultabile a fondo pagina.

Infatti, con una nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, si puntualizza quanto segue: “Il Ministro del Lavoro, Andrea Orlando  ha firmato il decreto interministeriale per l’esonero contributivo dei lavoratori autonomi e dei professionisti, ricevuto ieri dal Mef con le osservazioni, prontamente recepite stamattina. Gli uffici del ministero hanno già avviato una interlocuzione con l’Inps per dare corso agli ulteriori passaggi necessari a garantire la massima tutela della platea interessata dal provvedimento”.

Si tratta, evidentemente, di un provvedimento tanto atteso quanto doveroso, visto il delicatissimo momento a livello socio-economico per il Paese. Ma tutto il mondo del lavoro è attualmente interessato da novità di un certo rilievo. Tra le altre, in prospettiva abbiamo infatti la riforma degli ammortizzatori sociali e la proroga del blocco licenziamenti fino ad ottobre 2021.

Per quanto riguarda invece il decreto in oggetto, detto documento include le scadenze; le procedure e le istruzioni per presentare le domande per lo sconto contributi, previsto dalla Legge di Bilancio 2021. Vediamo allora che cosa è opportuno ricordare proprio su questo tema.

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Esonero contributi professionisti ed autonomi: previsto un fondo ad hoc

Vero è che il Ministero del lavoro avrebbe dovuto definire l’esonero contributi, in dettaglio, entro 60 giorni  dall’entrata in vigore della finanziaria. Ossia entro il primo marzo 2021 era atteso il decreto ad hoc sulle modalità e i criteri di attribuzione dell’agevolazione. Tuttavia, le tempistiche si sono dilatate, anche per la crisi di Governo di febbraio e la staffetta tra i ministri. La densissima Agenda di Governo delle ultime settimane ha altresì contribuito al rinvio.

Ovviamente, per consentire l’esonero contributi in oggetto, le istituzioni hanno dovuto predisporre un fondo ad hoc, in cui riversare le risorse apposite. Anzi, il fondo istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato in un primo tempo pari un miliardo di euro di risorse; ora sono salite di ulteriori 1,5 miliardi di euro a seguito del primo maxi provvedimento economico del Governo Draghi, vale a dire il noto decreto Sostegni.

Lo scopo del fondo: consentire l’”anno bianco” delle p. Iva

La finalità, del tutto evidente, è quella di sostenere e finanziare il cosiddetto “anno bianco fiscale” delle partite IVA: è infatti previsto un esonero (parziale) dal pagamento dei contributi previdenziali, collegati all’anno 2021 di importo massimo di 3.000 euro.

Da rimarcare che nelle scorse settimane, in attesa che si concretizzasse il decreto ad hoc sopra citato, sono stati non pochi  gli Ordini professionali che hanno comunque deciso di anticipare in qualche modo l’esonero contributi previdenziali a favore dei propri iscritti. In altre parole, si è trattato di un impulso immediato e concreto, per incentivare la ripresa dalla crisi da parte delle varie casse di previdenza.

Nel dettaglio, gli Ordini hanno sospeso o rinviato la riscossione dei contributi vicini alla scadenza per gli iscritti con reddito al di sotto dei 50mila euro. Con ciò peraltro allineandosi al testo della Legge di Bilancio 2021.

Chi sono i destinatari dell’esonero? Le categorie

A questo punto, vediamo in generale quali sono le categorie che potranno avvalersi dell’esonero contributi previdenziali 2021:

  • lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali e alla gestione separata INPS;
  • professionisti con cassa previdenziale ordinistica;
  • medici, infermieri e altri professionisti e operatori di cui alla legge 11 gennaio 2018 n. 3, già collocati in quiescenza ai quali sono stati assegnati incarichi di lavoro autonomo o di co.co.co., per far fronte all’emergenza pandemia.

I requisiti di accesso all’agevolazione: ecco quali sono

Attenzione però ai dettagli circa i presupposti che fanno scattare il diritto al beneficio in esame. Infatti, per quanto riguarda le prime due categorie di destinatari, appena citate, il diritto all’esonero (parziale) dai contributi previdenziali 2021 sussiste laddove siano soddisfatti i due requisiti seguenti:

  • i destinatari hanno ottenuto nel periodo d’imposta 2019 un reddito totale non al di sopra dei 50.000 euro;
  • i destinatari hanno patito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non al di sotto del 33% rispetto a quelli dell’anno 2019.

Tra le regole in materia, sono menzionate anche delle incompatibilità degne di nota. Infatti, per poter aver diritto all’esonero contributi previdenziali 2021, i lavoratori autonomi e professionisti:

  • non devono essere titolari di contratto di lavoro subordinato;
  • non devono essere titolari di pensione diretta (tranne l’assegno ordinario di invalidità o le somme mirate ad integrare il reddito a titolo di invalidità di ambito previdenziale).

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Sconto contributi: le date di scadenza per fare domanda

Gli interessati tra libero professionisti e autonomi dovranno fare particolare attenzione anche alle date di scadenza per la domanda di esonero contributivo:

  • entro il 31 luglio 2021, andranno inviate le domande all’Inps, da parte degli iscritti alla Gestione separata;
  • entro il 31 ottobre, le domande alle Casse private, da parte dei professionisti iscritti agli Ordini.

Concludendo, e restando per ora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo del decreto ad hoc sull’esonero contributi, rimarchiamo che il documento – firmato dal Ministro del Lavoro e dal Ministro dell’Economia –  è al momento all’esame della Corte dei Conti; ma vi dovrà anche essere  l’approvazione della Commissione UE. Prevista anche una circolare Inps apposita.

In verità, la misura, parziale o totale, dell’esonero non è ancora stata resa nota. Occorre infatti il testo bollinato dalla Corte dei Conti. Certamente, però, l’intenzione è quella di accelerare con l’attuazione del provvedimento, tanto che secondo alcuni osservatori l’esonero contributivo 2021 ai professionisti e autonomi potrebbe già scattare dalle scadenze del 16 maggio.

Decreto esonero contributi autonomi e professionisti

Alleghiamo quindi seguito il testo del decreto interministeriale.

Contributi a fondo perduto per covid-19: quali sonoultima modifica: 2021-05-16T08:42:26+02:00da vitegabry
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