Progetu finantziau cun sa Lei Arregionali 26/97 – art. 13. Annualidadi 2010
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Progetu finantziau cun sa Lei Arregionali 26/97 – art. 13. Annualidadi
2010
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Archivi giornalieri: 1 ottobre 2014
Gazzetta Amministrativa
Gazzetta Informa News del 28 settembre 2014
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AREA IL QUOTIDIANO DELLA P.A.
(alcune news tratte da www.ilquotidianodellapa.it il nuovo di servizio di informazione quotidiana)
AREA AMMINISTRATIVA
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti dell’orientamento A.N.AC. n. 66/2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti dell’orientamento A.N.AC. n. 65/2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti del decreto n. 140/2014 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 222 del 24.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. III del 26.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. VI del 23.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. IV del 22.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. V del 5.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. IV del 3.9.2014
AREA TECNICA
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti del comunicato della Camera dei Deputati del 26.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. III del 26.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. V del 26.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. VI della sentenza del 23.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. V del 5.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. V del 5.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. V del 5.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza breve del Consiglio di Stato Sez. V del 5.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. VI del 4.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. IV del 15.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della sentenza del Consiglio di Stato Sez. IV del 15.9.2014
AREA CONTABILE
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della nota del Ministero dell’Interno n. 00182/2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della comunicazione del Dipartimento delle Finanze del 23.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti del decreto del Ministero dell’Interno pubblicato sulla G.U. n. 216 del 17.9.2014
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti del parere della Corte dei Conti
segnalazione del Prof. Avv. Enrico Michetti della risoluzione dell’Agenzia delle Entrate del 16.9.2014
segnalazione della Dott.ssa Eleonora Finizio della sentenza della Corte dei Conti Sez. II giurisdizionale centrale di appello del 5.9.2014
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Autoriciclaggio: no all’impunità per mafiosi e corruttori. Firma contro chi ci ruba il futuro
ULTIME FIRME
Andrea L.1 minuto fa
Monique D.4 minuti fa
Renzo T.4 minuti fa
Autoriciclaggio: no all’impunità per mafiosi e corruttori.
Firma contro chi ci ruba il futuro
Corruzione, truffa, appropriazione indebita, evasione fiscale, finanziamento illecito ai partiti: tutti questi reati rimarrebbero fuori dalle pene previste per il nuovo reato di autoriciclaggio.
Curiosità
In ascensore con uomo armato, Obama ha rischiato la vita per un svista della sicurezza
(AGI) – Washington, 1 ott. – Ennesimo scivolone degli agenti del Secret Service, gli uomini che hanno il compito di proteggere la vita del presidente degli Stati Uniti e della sua famiglia: il 16 settembre scorso Barack Obama e un uomo con antecedenti penali e che era armato, hanno condiviso un ascensore, un incidente che viola clamorosamente i protocolli dei Servizi Segreti americani. L’imbarazzante incidente e’ avvenuto ad Atlanta, in Georgia, il 16 settembre scorso, tre giorni prima che un uomo con un coltello riuscisse a scavalcare la cancellata della Casa Bianca e pote’ non solo attraversare i prati, ma entrare nella East Wing, l’ala della residenza dove non lavora il presidente, ma ci sono gli uffici della ‘first lady’. A rivelare entrambi gli episodi e’ stato il Washington Post. Il 16 settembre era il giorno in cui il presidente americano visitava i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie di Atlanta, per analizzare -insieme ai super-esperti virologi che lavorano nella struttura- la risposta del Paese all’epidemia di ebola in Africa. I protocolli del servizio Segreto impongono di verificare gli antecedenti penali di tutti coloro che entrano in qualche modo a contatto con il presidente. A entrare nell’ascensore con Obama fu una guardia giurata armata: nel breve tragitto l’uomo comincio’ a scattare fotografie e fare video con il cellulare, senza smettere neppure quando gli fu chiesto. Usciti dall’ascensore gli uomini del Secret Service lo hanno fermato, ma non si sono accorti che era armato fino a quando non e’ arrivato il suo superiore e gli ha chiesto di consegnare l’arma. Non solo: l’inchiesta successiva ha accertato che l’uomo, in tre occasioni, era stato dichiarato colpevole di violenza e aggressione. Insomma, una vera e propria debacle, per uomini la cui affidabilita’ e’ sempre stata considerata leggendaria. Il direttore del Secret Service, Julia Pierson, martedi’ dinanzi a una commissione del Congresso a cui ha dovuto relazionare l’accaduto, ha ammesso che si e’ trattato di un incidente “inaccettabile” e di cui si e’ assunta “la piena responsabilita’”. (AGI)
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Diritto & Diritti
Newsletter del 01/10/2014
IN EVIDENZA
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ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE01/10/2014
GIURISPRUDENZACOMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALESENTENZACOMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE FIRENZE – Sentenza 09 luglio 2014, n. 1396FISCALEAccertamento – Illegittima detrazione di imposta COMMISSIONE TRIBUTARIA REGIONALE ROMA – Sentenza 20 giugno 2014, n. 4147FISCALEAccertamento – Plusvalenza IRPEF a seguito di atto di vendita di un complesso immobiliare CONSIGLIO DI STATOSENTENZACONSIGLIO DI STATO – Sentenza 25 settembre 2014, n. 4822LAVORORicostruzione della carriera – Criterio di calcolo del trattamento economico accessorio CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 26 settembre 2014, n. 4844LAVORODiniego rinnovo del permesso di soggiorno CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 26 settembre 2014, n. 4846LAVORORinnovo permesso di soggiorno per lavoro autonomo CORTE DI CASSAZIONESENTENZACORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 settembre 2014, n. 40327FISCALEReati fiscali – Omessa dichiarazione – Stabile organizzazione in Italia – Presupposti CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 settembre 2014, n. 20595LAVOROLavoro – Previdenza e assistenza – Contributi assicurativi – Indennità di trasferta giornaliera CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 settembre 2014, n. 40344LAVORO, FISCALEReati fiscali – Omesso versamento delle ritenute ai dipendenti – Imprenditore – Stato di insolvenza – Fase pre-fallimentare CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 settembre 2014, n. 40347FISCALEReati fiscali – Omesso versamento Iva – Dolo generico CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 settembre 2014, n. 4037FISCALEReati fiscali – Competenza per omessa o infedele dichiarazione – Luogo della società fittizia – Irrilevanza CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 settembre 2014, n. 40394FISCALEOmesso versamento dell’Iva – Fallimento dell’unico cliente – Scriminante – Opera TRIBUNALESENTENZATRIBUNALE DI ROMA – Sentenza 22 settembre 2014, n. 8472LAVOROLavoro – Licenziamento per giustificato motivo oggettivo – Soppressione ufficio paghe – Riduzione dei costi operativi – Obbligo del repechege LEGISLAZIONEAGENZIA DELLE ENTRATEPROVVEDIMENTOAGENZIA DELLE ENTRATE – Provvedimento 30 settembre 2014, n. 122854/2014FISCALEDefinizione delle modalità operative per la registrazione, ai fini dell’IVA, di cui all’articolo 2, comma 3, del regolamento (UE) n. 967/2012 del Consiglio, del 9 ottobre 2012, recante disposizioni di applicazione della direttiva 2006/112/CE del Consiglio, del 28 novembre 2006, relativa al sistema comune di imposta sul valore aggiunto PRASSIINAILCIRCOLAREINAIL – Circolare 30 settembre 2014, n. 46LAVOROPrestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale: settore industria, compreso il settore marittimo, agricoltura, medici esposti a radiazioni ionizzanti e tecnici sanitari di radiologia autonomi – Rivalutazione annuale con decorrenza 1° luglio 2014 INPSCIRCOLAREINPS – Circolare 30 settembre 2014, n. 114LAVOROTrasferimento alla Direzione Provinciale di Asti della competenza alla trattazione delle pratiche di pensione trasmesse dalle Casse francesi CANSSM di Parigi e CRAV di Strasburgo relativamente ai residenti in Francia. MINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTICOMUNICATOMINISTERO INFRASTRUTTURE E TRASPORTI – Comunicato 30 settembre 2014LAVORORequisiti e modalità di abilitazione del personale destinato a svolgere funzioni di sicurezza sugli impianti a fune in servizio pubblico (capo servizio, macchinista, agente di stazione e di vettura). |
ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE01/10/2014
GIURISPRUDENZACONSIGLIO DI STATOSENTENZACONSIGLIO DI STATO – Sentenza 26 settembre 2014, n. 4844EDILIZIADiniego rinnovo del permesso di soggiorno CONSIGLIO DI STATO – Sentenza 26 settembre 2014, n. 4846EDILIZIARinnovo permesso di soggiorno per lavoro autonomo CORTE DI CASSAZIONESENTENZACORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 settembre 2014, n. 20595COOPERATIVE, EDILIZIALavoro – Previdenza e assistenza – Contributi assicurativi – Indennità di trasferta giornaliera CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 30 settembre 2014, n. 40344COOPERATIVE, EDILIZIAReati fiscali – Omesso versamento delle ritenute ai dipendenti – Imprenditore – Stato di insolvenza – Fase pre-fallimentare TRIBUNALESENTENZATRIBUNALE DI ROMA – Sentenza 22 settembre 2014, n. 8472COOPERATIVE, EDILIZIALavoro – Licenziamento per giustificato motivo oggettivo – Soppressione ufficio paghe – Riduzione dei costi operativi – Obbligo del repechege PRASSIINAILCIRCOLAREINAIL – Circolare 30 settembre 2014, n. 46COOPERATIVE, EDILIZIAPrestazioni economiche per infortunio sul lavoro e malattia professionale: settore industria, compreso il settore marittimo, agricoltura, medici esposti a radiazioni ionizzanti e tecnici sanitari di radiologia autonomi – Rivalutazione annuale con decorrenza 1° luglio 2014 |
Funzione Pubblica Staff del Ministro
Staff del Ministro |
CAPO DI GABINETTO CAPO UFFICIO LEGISLATIVO
PORTAVOCE MINISTRO |
Circolari e Direttive Funzione pubblica
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EUROPA
Le poesie in lingua sarda
Le poesie in lingua sarda degli alunni di Prima media di Florinas (SS)
Quando studenti della scuola media scrivono poesie in lingua sarda
di Francesco Casula
Gli studenti di una prima Media di Florinas (SS) hanno partecipato con 13 belle poesie al Premio nazionale di Poesia “Città di Iglesias”, giunto alla Sedicesima edizione. Hanno ricevuto il plauso della Giuria e saranno premiati il 18 ottobre prossimo. Riguardano i temi più vari (Sa manta, Sole e luna, Sos colores de su mundu, Sa cane mia, Sas fozas, Pasca de Abrile est…, Su bentu, Sos colores, Mama, Su colore de sa vida, Atunzu, In beranu, Deo so cuntentu), ma tutte sono accomunate da accuratezza lessicale e una grafia precisa e corretta. A testimoniare che quando i docenti, sollecitano stimolano e seguono gli alunni in un percorso didattico intelligente, la creatività poetica e scrittoria dei giovani emerge con forza e qualità.
Segno che anche nella scuola qualcosa inizia a muoversi sul versante della lingua sarda. Dopo decenni di censura, ostilità e condanna, esemplificate, plasticamente da quell’antipedagogico e antididattico :Non parlare in dialetto!
Da decenni infatti la pedagogia moderna più attenta e avveduta ritiene che la lingua materna e i valori alti di cui si alimenta siano i succhi vitali, la linfa, che nutrono e fanno crescere i bambini senza correre il gravissimo pericolo di essere collocati fuori dal tempo e dallo spazio contestuale alla loro vita. Solo essa consente di saldare le valenze e i prodotti propri della sua cultura ai valori di altre culture. Negando la lingua materna, non assecondandola e coltivandola si esercita grave e ingiustificata violenza sui bambini, nuocendo al loro sviluppo e al loro equilibrio psichico. Li si strappa al nucleo familiare di origine e si trasforma in un campo di rovine, la loro prima conoscenza del mondo. I bambini infatti – ma il discorso vale anche per i giovani studenti delle medie e delle superiori – se soggetti in ambito scolastico a un processo di sradicamento dalla lingua materna e dalla cultura del proprio ambiente e territorio, diventano e risultano insicuri, impacciati, “poveri” sia culturalmente che linguisticamente.
Ma c’è di più : la presenza della lingua materna e della cultura locale nel curriculum scolastico si configurano non come un fatto increscioso da correggere e controllare, ma come elementi indispensabili di arricchimento, di addizione e non di sottrazione, che non “disturbano” anzi favoriscono lo sviluppo comunicativo degli studenti perché agiscono positivamente nelle psicodinamiche dello sviluppo.
Sostiene Antonella Sorace, che insegna Linguistica acquisizionale all’Università di Edimburgo, dove ha creato un centro di informazione,Bilingualism Matters,(con filiali in tutta Europa, una ha operato anche in Sardegna), che diffonde gli esiti delle ricerche fra i non addetti ai lavori,: Un bambino che parla più lingue ha la mente più flessibile. È più capace di gestire conflitti tra informazioni diverse e selezionare ciò che conta. E continua: Un bambino plurilingue è anche più capace di comprendere il punto di vista altrui. Dietro ogni lingua c’è un modo di pensare, un’intera cultura: i bambini plurilingui lo percepiscono,gli adulti spesso no. Ma ci sono aspetti sociali rilevanti. Un bimbo circondato da persone che svalutano una delle lingue, magari perché la credono inutile e superata, come accade in Sardegna, crescerà meno motivato a parlarla.
Non è necessario programmare un’educazione bilingue sin dalla nascita, ma è meglio che la seconda lingua sia introdotta quanto prima. Purtroppo – continua Sorace – molti genitori non lo sanno, credono che il bambino possa apprendere solo una lingua per volta.E se gli idiomi diventano tre: italiano, sardo e inglese? “Nessun danno per il cervello del bambino ironizza la docente: Ma se gli studiosi sono ormai certi che è salutare parlare più di un idioma, le famiglie spesso non lo sanno. E, fatto ancor più grave, spesso non ne sono coscienti neppure i docenti.
Di qui l’urgenza che la lingua sarda entri organicamente nei curricula scolastici, delle scuole di ogni ordine e grado: anche come strumento per iniziare a risolvere i problemi dello svantaggio culturale e della stessa dispersione e mortalità scolastica come della precaria alfabetizzazione di gran parte della popolazione, evidente e diffusa a livello di scolarità di base ma anche superiore. Specie a livello comunicativo e lessicale. Che oggi risulta essere, in modo particolare nei giovani e negli stessi studenti, povero, banale, gergale.
Del resto oggi sono – almeno parzialmente – gli stessi programmi scolastici ministeriali ad indicare nelle esperienze linguistiche e nelle culture locali i fondamenti su cui costruire tutto il processo di apprendimento della stessa lingua italiana ma soprattutto la formazione della personalità dello studente: una profonda conoscenza dell’ambiente come base ineludibile e come condizione necessaria del processo educativo e didattico degli studenti e dei giovani. Certo l’ambiente naturale con i suoi monti fiumi e pianure, con la sua flora e la sua fauna, ma soprattutto ambiente come società umana con le sue specificità culturali: storiche e linguistiche in primis.
Bruno Trentin
Il carisma e la determinazione del giovane gappista. Celebriamo i 70 anni della riconquistata libertà attraverso la pubblicazione del racconto inedito di quelle giornate redatto in forma di verbale da un giovanissimo Bruno Trentin DI I. ROMEO
di Ilaria Romeo*
“Vivrà a Milano sette mesi intensissimi, come dirigente dei Gap di GL, facendo una vita totalmente clandestina, cambiando continuamente residenza. Non teme di sporcarsi le mani. Il suo compito è di fare attentati, giustiziare spie, compiere azioni per acquisire armi, organizzare sabotaggi e azioni di propaganda nelle fabbriche”.
“[…] Bruno è un gappista determinato, dal sangue freddo eccezionale. I compagni di lotta ne ricordano il carisma: ti inchiodava con lo sguardo. Più giovane di tutti loro, impartisce ordini, risolve problemi, corre da un posto all’altro ‘con la furia di un ragazzo che aveva solo voglia di divorare, di divorare conoscenze, luoghi, persone’” (2) .
Emilio Lussu, in una lettera dell’11 maggio 1945 alla sorella di Bruno, Franca Trentin, lo definisce come “uno dei più audaci capi dell’insurrezione di Milano. […] È stato semplicemente magnifico e ha rischiato mille volte: gli hanno sparato addosso in tante occasioni e si è sempre salvato. Egli ha in modo luminoso tenuto alto il nome dei Trentin”. E in un’altra del 6 giugno: “Capo delle squadre giovanili all’insurrezione di Milano, comandava oltre 2.000 uomini. Ora fa dei comizi nelle fabbriche con successi strepitosi! Se l’è cavata per miracolo. In una spedizione, sullo stesso camion sono morti 8 suoi giovani compagni presi di mira dai fascisti che vi lanciavano bombe. Si è salvato solo lui e lo chauffeur. Ha avuto anche altre avventure del genere. Insomma, è in vita. Ed è ben orgoglioso di portare il nome di Trentin” (3) .
Così nel Journal de guerre (scritto nella sua lingua madre, il francese) Bruno si esprimeva a proposito della Resistenza: “L’Italia finalmente si risveglia! Su tutta la superficie della penisola occupata dagli invasori tedeschi e dai loro degni sicari fascisti, il popolo italiano, quello del 1848, quello di Garibaldi e di Manin è in piedi e lotta […]”. A partire da ora, “i criminali di Matteotti, gli assassini di Amendola, di Rosselli e di tutte le migliaia di eroi che non hanno voluto piegarsi alla loro ignobile tirannia, cominciano a pagare il pesante tributo dei loro crimini. [….] La guerra è aperta, oramai. Sorda, segreta, ma terribile. È lo spirito dei rivoluzionari che si facevano ammazzare nelle barricate ad animare oramai il popolo del Risorgimento”.
“Dopo aver dormito vent’anni, questo popolo martire fa sentire all’immondo aguzzino in camicia nera tutte le terribili conseguenze del suo risveglio, È in piedi oramai. Lo si era creduto morto, servitore, vile e codardo, e invece è là!” (4) .
* Responsabile Archivio storico Cgil nazionale
(1) Archivio storico Cgil nazionale, Fondo Bruno Trentin (III), b. 1, fasc. 1.
(2) Luisa Bellina, “La formazione antifascista e l’ingresso nella Cgil”, in “Bruno Trentin e la sinistra italiana e francese”, a cura di S. Cruciani, Roma, Collection de l’Ecole Française de Rome, 2012.
(3) Archivio personale di Franca Trentin.
(4) Bruno Trentin, “Diario di guerra (settembre-novembre 1943)”, Donzelli, Roma 2008.
IL DOCUMENTO
Brigata “Carlo Rosselli”
Incaricato al 24 Aprile del 1945 dal Comando Formazioni Giustizia e Libertà di assumere il Comando della Brigata Roselli [sic] lasciai al compagno Aldo Chiattelli (Chi[?]) la direzione delle GAP sindacali GL e raggiunsi i compagni Carlo Sampietro, Enzo Bracca[?], Franco Baietti e Gianni Santambrogio e altri in via Lovagno n. 5 incaricando loro di fare convergere per la mattina del 25 tutte le formazioni della Brigata dislocata nei vari settori disponendo intanto con il compagno Sampietro, commissario di guerra, un piano di occupazione di punti di appoggio in città.
Alla sera del 24 travestiti in divisa tedesca coi compagni Baietti franco operai vari disarmi nelle strade della città e ricupero di materiale ripartito in vari punti dal precedente Comandante della Brigata Enrico Mantero all’ora nell’impossibilità di agire per causa di infermità contratta in servizio.
Durante la notte mi tenni in continuo collegamento con il Comando Brigate Giustia [sic] e Libertà (Signorelli e Liberti).
Alle ore 5 del 25 Aprile uscì una squadra al mio comando che operò vari disarmi in zona Loreto – Vittoria e Garibaldi e che si portò alla protezione della tipografia Same ove si stampava, allora, l’Italia Libera.
Radunata la Brigata al completo (mille uomini circa) ci portammo, come previsto, in piazza della Scala per proteggere da eventuali attacchi, le trattative che si svolgevano allora in Municipio tra rappresentanti del CVL e 10a Mas.
Appena giunti, in piazza fummo investiti da raffiche di mitra e fucilate da parte dei fascisti imboscati dietro le inferriate. Seguii un combattimento. Da parte nostra un morto e 4 feriti tra i quali Franco Baietti colpito all’addome da una scheggia di bomba a mano e che malgrado ciò continuò a procedere combattendo alla protezione dei civili rimasti nella piazza.
Fascisti: morti 1 arresti 2.
La colonna si divise. Parte occupò definitivamente assieme ad una formazione Matteotti un Comando della Muti all’Arena ove rinvenne vario bottino (camion, deposito munizioni ed esplosivi, ingentissimo, bestiame, tutto regolarmente consegnato al Comando Carabinieri).
Al Comando del distaccamento “Arena” fu posto il compagno Col. Rolandi al vice Comando il maggiore Panizza.
Il Comando della zona Centro della Brigata fu posto, dopo breve combattimento, in piazzale Duse, da un nostro distaccamento giovanile, un altro Comando fu distaccato in Corso Magenta, un altro alle scuole Carlo Tenca. Il Comando Centrale della Brigata rimanendo in via Lovagno 5.
Il 26 dopo incarico ricevuto dal Capo di Stato Maggiore del Comando Piazza Liberti occupai con un distaccamento della Brigata il Comando Areonautica in piazza Italo Balbo respingendo in un ala [sic] dello stabile gli 80 tedeschi che lo presidiavano. Dopo varie trattative che duravano 1 giorno e 1 notte e con l’intervento di una divisione oltre Po i tedeschi deposero le armi e furono trasferiti al campo di Concentramento in piazza Fiume. In quella occasione fu arrestata, dopo vari tentativi di resistenza, la tristemente celere [sic] Squadra Azzurra dell’Areunatica. Fu rinvenuto ingentissimo bottino militare alimentare, di vestiario ecc. regolarmente consegnato all’Autorità del Comando Areunatico e al Comando Divisione oltre Po.
Operate varie perquisizioni e azioni armate da parte di gruppi e distaccamenti della Brigata tra le più importante l’arresto del Vice Comandante della Xa Mas a Milano con il successivo rinvenimento di lingotti d’oro, marenghi, sterline, gioielli per un valore approssimativo di oltre venti milioni regolarmente consegnati al Comando Piazza di Milano in presenza del Capo di Stato Maggiore e il fermo dopo accaniti combattimenti di due delle macchine fasciste che terrorizzavano la città.
Mi permetto di proporre ad un riconoscimento speciale (Medaglia o citazione) il compagno Celso Solari Ufficiale di collegamento della Brigata dal Gennaio del 1945 il quale arrischiando spessissime volte la propria vita ha adempiuto pericoli servizi in varie città dell’Alta Italia per conto del Comando delle nostre Formazioni e che è caduto il 26 Aprile sera abbattuto in un’imboscata fascista in Corso XXII Marzo nell’adempimento del proprio dovere.
N.B. Il compagno Enrico Mantero Comandante della Brigata fino all’accidente che lo ha costretto a letto ha assunto il comando del distaccamento areonautico, malgrado il suo stato d’infermità e la sua grande debolezza provvedendo di persona all’arresto degli elementi fascisti in Aereonautica e la tutela dell’ordine partecipando ai vari combattimenti svoltisi il 25-26-27.
In fede
Il Comandante Bruno Trentin
Bruno Trentin dalla guerra partigiana alla CGIL
1926 Il 7 gennaio il padre di Bruno, Silvio Trentin, si dimette dall’insegnamento universitario; in febbraio, con la moglie Giuseppina e i due figli Giorgio e Franca, arriva esule in Francia. Il 9 dicembre Bruno nasce nel piccolo villaggio di Pavie.
1928 La famiglia Trentin si trasferisce ad Auch, capoluogo del Dipartimento del Gers, a circa 80 chilometri da Tolosa. Silvio Trentin lavora come operaio in una tipografia.
1929 Silvio Trentin aderisce a Giustizia e Libertà di Carlo Rosselli.
1932 Bruno inizia a frequentare la scuola elementare ad Auch.
1934 In seguito al licenziamento di Silvio Trentin dalla tipografia, la famiglia si trasferisce a Tolosa, dove Silvio Trentin acquista e gestisce una libreria.
1940 Dopo l’invasione della Francia da parte delle truppe hitleriane e l’instaurazione della repubblica collaborazionista di Vichy, Silvio Trentin entra a far parte del Réseau Bertaux e la sua libreria diventa il centro della cospirazione antinazista.
1941 A casa Trentin, in ottobre, viene sottoscritto il Patto di Tolosa per l’unione di tutte le forze antifasciste italiane (Pda, Pci, Psi). Bruno fonda, con alcuni compagni di liceo, il Gif (Gruppo insurrezionale francese), di tendenze anarchiche.
1942 In estate Silvio Trentin costituisce il movimento politico Libérer et fédérer che presto diventerà uno dei gruppi principali della Resistenza francese. Alla fine dell’autunno, Bruno viene arrestato con i compagni del Gif; compie 16 anni e passa le vacanze di Natale in carcere. Dopo il processo viene inviato in un campo di detenzione, ma con i compagni riesce a fuggire.
1943 Bruno si rifugia in un villaggio nelle vicinanze di Tolosa presso una colonia di esuli spagnoli collegati con il Moi (Movimento manodopera immigrata). Dopo la caduta del fascismo, il 25 luglio, è chiamato dal padre a seguirlo in Italia insieme al fratello Giorgio. Con l’aiuto dei servizi segreti tentano la traversata dei Pirenei, ma devono tornare indietro per un malore del padre. Si dirigono verso Nizza.
Il 20 agosto ottengono i passaporti. Arrivano a Mestre il 4 settembre e il 5 settembre a Treviso, dove prendono alloggio presso il nonno materno di Bruno, Francesco Nardari. Il 9 settembre a Bruno viene rilasciatala carta d’identità n. 12472183 dal Comune di Treviso. Segue il padre nell’organizzazione del movimento di liberazione nel Veneto.
Il 9 novembre, con il padre, Bruno assiste all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Padova, da parte del rettore Concetto Marchesi. Si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza, ma comincerà a frequentare i corsi e a sostenere esami soltanto nel 1946. Il 19 novembre viene arrestato insieme al padre. Resta in carcere fino al 29 novembre. Dopo la scarcerazione del padre, il 2 dicembre, tornano a Treviso dove Silvio Trentin viene ricoverato all’ospedale civile.
1944 Nel mese di gennaio, dettata dal padre, Bruno scrive la bozza di una Costituzione per il nuovo Stato italiano. L’11 febbraio Silvio Trentin viene trasferito nella clinica di Monastier. Bruno, insieme al fratello Giorgio, partecipa alle attività di una formazione locale di Giustizia e Libertà.
Il 12 marzo Silvio Trentin muore. La madre di Bruno e il fratello Giorgio, in seguito ai bombardamenti su Treviso, si trasferiscono in una casa sul Sile, a Silea. Bruno si reca invece a Padova, mettendosi a disposizione del CLN regionale che lo invia come ispettore presso la formazione «Italia libera» del maggiore Pierotti, all’Archeson, sul Monte Grappa. Da luglio ad ottobre Bruno resta nella pedemontana trevigiana e partecipa ad attentati contro camion tedeschi e alla linea ferroviaria Venezia-Udine, nonché all’organizzazione delle zone libere del Quartier del Piave e ai combattimenti a Pieve di Soligo e Solighetto. In seguito ai rastrellamenti delle truppe tedesche e alla conseguente «pianurizzazione» delle formazioni partigiane di montagna, Bruno torna a Padova. Da qui viene inviato al Comando militare del CLN di Milano, alle dirette dipendenze di Leo Valiani. A Milano gli viene affidato il coordinamento dei GAP del Pda.
1945 In febbraio Bruno viene inviato a Verona con l’incarico di formare un commando per la liberazione di Ferruccio Parri. Nelle settimane che precedono la Liberazione, gli viene affidato il comando della brigata Rosselli, con compiti precisi per l’insurrezione della città di Milano.
Il 28 aprile, dopo Pertini, Longo e Moscatelli, prende la parola al comizio di piazza del Duomo. Terminata la guerra, Bruno si ferma a Milano a lavorare nella redazione di «Italia Libera» e poi al «Giornale di mezzogiorno» diretto da Riccardo Lombardi. In agosto riceve la visita della sorella Franca che, con mezzi di fortuna, dalla Francia cerca di raggiungere la famiglia in Veneto. A novembre viene inviato come rappresentante dei giovani azionisti al Congresso mondiale della gioventù a Londra, dove viene fondata la Federazione mondiale della Gioventù democratica (Fmjd).
1946 Partecipa alla vita politica del Partito d’azione nazionale. Viene nominato segretario nazionale del movimento giovanile del Pda. Inizia a frequentare le lezioni e a sostenere esami all’Università di Padova.
1947 Si reca negli Stati Uniti come delegato ad un convegno internazionale. È ospite di un’amica di famiglia a New York; ad Harvad, per due mesi presso la Biblioteca del campus, lavora alla sua tesi sulla Corte Suprema degli Stati Uniti. Qui incontra Gaetano Salvemini.
1948 Partecipa alla campagna elettorale del Fronte popolare a Treviso, e a iniziative del Pci locale.
1949 Il 16 ottobre si laurea a Padova con una tesi dal titolo La funzione del giudizio di equità nella crisi giuridica contemporanea (con particolare riferimento all’esperienza giuridica americana), relatore il professor Enrico Opocher.
In autunno la famiglia Trentin si trasferisce da Treviso a Venezia. Bruno accetta la proposta di Vittorio Foa di lavorare per l’Ufficio studi della CGIL nazionale e si trasferisce a Roma.
Bibliografia
Iginio Ariemma e Luisa Bellina – Bruno Trentin dalla guerra partigiana alla CGIL – Nuova Iniziativa Editoriale 2008