Sostituire o no il dissidente Corradino Mineo? Per Boschi ‘Deve decidere il gruppo’
Il ministro delle riforme si rimette a Zanda affinché il Pd dimostri «una compattezza plastica». Dopo la sostituzione di Mario Mauro, al Senato cresce la tensione sul civatiano Corradino Mineo.
11 giugno 2014
Sostituire o no, il dissidente demCorradino Mineonella commissione affari costituzionali? La decisione, per il ministro delle riformeMaria Elena Boschi«è rimessa al gruppo del Pd e al capogruppo Luigi Zanda». Evidentemente il ministro non sente il bisogno di fugare la tentazione di un secondo cambio dopo il popolare Mauro nella composizione della commissione che dovrà licenziare il testo della riforma del Senato.
Ma Civati esprime la sua preoccupazione: «farebbe meglio a smentire, almeno in questi giorni di retorica sulla gestione unitaria», dice all’Espresso.
«Non è una mia scelta e non dipende da me» ha replicato però Boschi, senza mancare di far capire come la pensa, indicando «la necessità di avere compattezza nel gruppo Pd». Una compattezza che sia «plastica», dice Boschi, e che quindi non può prevedere voti in dissenso.
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Se Boschi non smentisce e anzi rimanda a una decisione del gruppo, sembra aver ragione chi da settimane scrive dell’idea. In Senato sono in parecchi a denunciare questa intenzione: i civatiani, su tutti, ma anche la senatrice di Sel Loredana De Petris che ne ha parlato in aula durante il dibattito sulle dimissioni delle senatrici del Movimento 5 Stelle, o il senatore del Pd Luigi Manconi: «Trovo bizzarro anche solo ipotizzare la sostituzione del senatoreCorradino Mineo in ragione del suo dissenso rispetto alla proposta di riforma del Senato avanzata dal Governo» ha detto Manconi, specificando che non condivide «le posizioni di Mineo» e non ha sottoscritto «il disegno di legge presentato dal senatore Vannino Chiti».