Terremoto

Modena: il terremoto ha cancellato 940 posti di lavoro

A un anno di distanza, gli effetti del terremoto dell’Emilia Romagna sul tessuto produttivo e sul mondo del lavoro cominciano ad essere quantificabili con maggiore esattezza. L’Osservatorio Cgil su economia e lavoro della provincia di Modena tenta proprio di misurare questi effetti presentando i dati, dati molto pesanti: alla fine del 2012 nelle aree colpite i posti di lavoro cancellati erano circa 940.

Ma in particolare, ci sono Comuni come Medolla dove il 69% dei lavoratori è stato coinvolto dagli effetti del sisma, con un danno diretto sul 20% delle attività produttive, e molti altri come Mirandola, San Felice, Concordia e Camposanto dove i lavoratori interessati sono più del 50%, mentre in chiave settoriale il sisma ha colpito più del 10% delle imprese del manifatturiero.

E ancora, per effetto del terremoto, 2.414 imprese hanno aperto procedure semplificate per l’accesso agli ammortizzatori sociali con 25.874 lavoratori coinvolti: in percentuale si tratta del 3,5% delle imprese attive e del 10,9% dei lavoratori.

 “E’ evidente che le misure tampone applicate fino ad oggi tra cui la flessibilità, non bastano a risolvere la strutturalità della crisi- spiega all’agenzia Dire il segretario della Cgil di Modena Tania Scacchetti -. E’ assolutamente necessario un cambio di passo nella gestione di questa situazione e il pubblico può e deve essere il volano della ripresa, attraverso una serie di investimenti importanti”.

Altro punto fondamentale secondo Scacchetti “la decisione chiara da parte del Governo di quale orientamento dare allo sviluppo industriale del Paese” in particolare con un occhio di riguardo “alla bioedilizia e alle fonti energetiche rinnovabili”.

Terremotoultima modifica: 2013-06-24T17:03:29+02:00da vitegabry
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