Tasi

Casa, la Tasi si pagherà in due rate: a giugno e dicembre. Sulla Tari possibili nuovi sconti per le imprese

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La Tasi si pagherà il 16 giugno e il 16 dicembre di ogni anno, con la possibilità comunque di versare in unica soluzione entro metà giugno. Se poi per il 2014 i Comuni non emaneranno il regolamento su aliquote, detrazioni ed esenzioni dalla Tasi entro il 31 maggio prossimo gli acconti dovuti per gli immobili diversi dallk’abitazione principale saranno calcolati sulla base dell’aliquota dell’1 per mille. Anche per la Tari il pagamento avverrà in due rate semestrali fissate dai comuni e per le imprese saranno possibili nuovi sconti nel caso dimostrino di aver avviato al riciclo i rifiuti speciali. Sono alcune delle principali modifiche introdotte ieri notte dalle Commissioni Finanze e Bilancio della Camera al decreto “salva-Roma ter” in materia di tasse sul mattone e sui rifiuti.

I versamenti di Tari e Tasi 
Con un emendamento di Marco Di Maio (Pd) approvato nella notte, viene chiarito che i termini di pagamento per la tassa sui rifiuti dovranno essere stabiliti dal comune prevedendo, di norma, almeno due rate a scadenza semestrale e in modo differenziato rispetto alla Tasi. Quest’ultima, invece, dovrà essere pagata in due rate: la prima entro il 16 giugno e la seconda entro il 16 dicembre, sulla falsariga di quanto è già accaduto per l’Imu. Con l’emendamento viene comunque cancellato il riferimento alle due rate di pari importo, il che presuppone che le due rate di giugno e dicembre potranno essere di importo differente. Per chi vuole liberarsi dell’obbligo fiscale in unica soluzione sia per la Tasi che per la Tari è prevista la possibilità di un unico pagamento entro il 16 giugno. Per provare a semplificare la vita a cittadini e imprese il versamento della prima rata della Tasi sarà eseguito sulla base dell’aliquota dei 12 mesi precedenti, mentre il saldo dovrà tenere conto degli atti pubblicati dal comune entro il 28 ottobre. Fa eccezione il 2014. Il versamento della prima rata, secondo quanto stabilisce lo stesso emendamento del Pd , sarà effettuato con l’aliquota base Tasi dell’1 per mille, qualora il comune non abbia deliberato una diversa aliquota entro il 31 maggio 2014.

 
 

Le detrazioni 
Il cuore del decreto legge sulla possibilità per i comuni di aumentare le aliquote Tasi fino a un massimo dello 0,8 per mille è rimasto immutato. Fatta salva la precisazione introdotta con un emendamento della Lega secondo cui le detrazioni introdotte per la Tasi possono generare carichi di imposta anche inferiori rispetto a quelli determinatisi con riferimento all’Imu. Respinte, invece, le modifiche chieste da Forza Italia. Per il presidente della Commissione Finanze, Daniele Capezzone, si tratta dell’ennesimo grande imbroglio: «è stato bocciato perfino un nostro emendamento minimale che chiedeva ai Comuni almeno (ed era davvero il …minimo sindacale!) di allegare ai bilanci un documento che dimostrasse e certificasse l’effettiva e integrale destinazione dello 0,8 aggiuntivo alle detrazioni». E in Aula Capezzone annuncia battaglia: «questo ulteriore aumento della Tasi è stato chiesto, e concesso, allo scopo di alleggerire l’imposta sulla prima casa, o semplicemente un’ulteriore tosatura dei contribuenti?».

Pagamenti ed esenzioni 
Novità sui pagamenti dell’Imu in caso di multiproprietà e un ritocco alla platea dei soggetti esenti dalla Tasi.Per gli immobili oggetto di “multiproprietà” , come diritti di godimento a tempo parziale, il versamento dell’Imu dovrà essere effettuato dall’amministratore del bene, il quale potrà prelevare comunque l’importo dovuto dal fondo comune e riattribuendo le quote ai singoli titolari con addebito nel rendiconto annuale. Sul fronte delle esenzioni, invece, un emendamento bipartisan Lega-Pd ha esteso dal tributo per i servizi indivisibili (Tasi), oltre agli immobili dello Stato e gli enti territoriali destinati esclusivamente ai compiti istituzionali, anche i rifugi alpini non custoditi, i punti d’appoggio e i bivacchi.

La Tari per le imprese 
Saranno demandati ai regolamenti comunali le possibili riduzioni della Tari per le imprese che hanno avviato al riciclo i rifiuti speciali. Con un emendamento “travagliato” e rivisto più volte nella notte viene previsto che saranno i comuni con il regolamento sulla Tari a prevedere eventuali riduzioni per rifiuti assimilati avviati al riciclo dal produttore, direttamente o tramite soggetti autorizzati. Lo stesso Comune dovrà individuare le aree di produzione di rifiuti speciali non assimilabili e i magazzini ai quali si estende il divieto di assimilazione. In caso, poi, di conferimento al servizio pubblico di raccolta di rifiuti urbani di rifiuti speciali non assimilati scatteranno le sanzioni del Codice ambientale, ovvero l’arresto da tre mesi a un anno o l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti non pericolosi. O ancora l’arresto da sei mesi a due anni e l’ammenda da duemilaseicento euro a ventiseimila euro se si tratta di rifiuti pericolosi. Lo steso emendamento firmato da Fregolent del Pd cancella il comma 661 della legge di stabilità 2014, che prevede che il tributo non è dovuto in relazione alle quantità di rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato al recupero.

Tasiultima modifica: 2014-04-05T12:08:05+02:00da vitegabry
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