Sergio Garavini

Sergio Garavini

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Andrea Sergio Garavini
Sergio Garavini 1952.jpg

Segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista
Durata mandato 10 febbraio 1991 –
27 giugno 1993
Predecessore carica non istituita
Successore Fausto Bertinotti

Dati generali
Partito politico Partito Comunista Italiano (1948-1991)
Partito della Rifondazione Comunista(1991-2001)
on. Andrea Sergio Garavini
Bandiera italiana
Parlamento italiano
Camera dei deputati
Partito Partito Comunista Italiano(X), PRC(XI)-(XII)
Legislatura XXIXII
Gruppo COMUNISTA, PRC
Circoscrizione Piemonte(X), Lazio(XI),Toscana(XII)
Collegio Torino(X), Roma(XI),13-Montevarchi(XII)
Incarichi parlamentari
  • Componente della III COMMISSIONE (ESTERI) dal 31 luglio 1991 al 22 aprile 1992 e dal 1992 al 1994
  • Componente della V COMMISSIONE (BILANCIO E TESORO) dal 4 agosto 1987 al 18 ottobre 1989
  • Componente della IX COMMISSIONE (TRASPORTI) dal 18 ottobre 1989 al 20 giugno 1991
  • Componente della X COMMISSIONE (ATTIVITA’ PRODUTTIVE) dal 20 giugno 1991 al 31 luglio 1991
  • Componente della VI COMMISSIONE (FINANZE) dal 25 maggio 1994 all’8 maggio 1996

Andrea Sergio Garavini (Torino18 maggio 1926 – Roma7 settembre 2001) è stato un sindacalista, scrittore e uomo politicoitaliano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di Ida Rina Ferraris e del noto industriale torinese Eusebio, fondatore della Diatto-Garavini e della Carrozzeria E. Garavini, Sergio frequentò il Liceo Gioberti, per poi accedere alla facoltà diIngegneria del Politecnico di Torino. Dopo la morte del padre, interruppe gli studi universitari e, nel 1948, decise di lasciare la conduzione dell’azienda di famiglia al fratello Aldo e di abbracciare la carriera politica, iscrivendosi al Partito Comunista Italiano e allaCGIL. Nello stesso anno si sposò con Maria Teresa detta “Sesa”, sorella del dirigente comunista Antonio Tatò.

In seguito alla sconfitta della CGIL nelle elezioni sindacali alla FIATdel 1955, non ancora trentenne fu nominato segretario provinciale della FIOM.[1]. Venne eletto consigliere comunale del capoluogo piemontese nelle liste comuniste e poi, dopo essere entrato nel sindacato, divenne in breve tempo segretario regionale della CGIL, segretario dei tessili[2], segretario dei metalmeccanici (FIOM)[3] e segretario confederale.

In campo sindacale, egli chiese ed ottenne la contrattazione articolata sulle qualifiche e sull’organizzazione del lavoro. Puntò inoltre alla costruzione del sindacato dei consigli e di nuove piattaforme sociali, quali ad esempio l’egualitarismo, la salute in fabbrica, il controllo dei ritmi, che divennero i protagonisti della stagione di rivolta operaia degli anni sessanta, in particolare nel biennio 19681969.

Nel conflitto interno al sindacato tra le posizioni estremiste di Fausto Bertinotti (del quale in CGIL si diceva che “non ha mai firmato un contratto”) e quelle di Sergio Cofferati (incline al dialogo e alla concertazione) egli promosse sempre la centralità della contrattazione e l’autonomia sindacale basata su una reale democrazia sindacale, promuovendo idee nuove quali lo sciopero a singhiozzo e la consultazione permanente: da Segretario Nazionale della FIOM – CGIL, nel 1988 lanciò il primo referendum nazionale sindacale, mai visto prima in Italia, che pretese vincolante per decidere la firma o meno della CGIL al nuovo CCNL dei Metalmeccanici.

Favorevole ad uno sganciamento del PCI dall’Unione Sovietica, fu l’unico membro del Comitato Fedrerale del PCI di Torino a votare, nel 1956, contro l’appoggio del PCI all’invasione sovietica dell’Ungheria. Garavini sostenne Rossana Rossanda durante la scissione del gruppo del Manifesto, ma non volle mai abbandonare il suo partito. La sua battaglia principale negli anni Settanta ed Ottanta, politica e sindacale insieme, fu quella di criticare la “Svolta dell’Eur” e di agire contro la liquidazione della scala mobile. Egli divenne per la prima volta deputato nel giugno del 1987, per poi essere confermato cinque anni più tardi. Dal 1989 al 1992 è stato “ministro” di infrastrutture e trasporti del governo ombra del PCI.[4]

Dopo La Bolognina[modifica | modifica wikitesto]

Non aderì alla “svolta della Bolognina” di Achille Occhetto e non partecipò al progetto PDS. Insieme ad Armando CossuttaRino Serri,Nichi VendolaLucio Libertini ed altri fondò il 15 dicembre 1991 il Partito della Rifondazione Comunista[5], di cui fu segretario nazionale fino al 27 giugno 1993, giorno in cui fu costretto alle dimissioni per protestare contro la gestione conservatrice e settaria del partito da parte di Armando Cossutta, che si alleò con Lucio Magri per eleggere, al suo posto, Fausto Bertinotti, il quale accettò l’incarico senza preoccuparsi di essere proposto in contrapposizione alla componente ingraiana del partito. Alle elezioni politiche del 1992, il PRC ottenne il 5,6% dei voti alla Camera (con 35 seggi) e il 6,5% dei consensi al Senato (e 20 seggi).

Nel 1995 Garavini, che in quel momento era deputato, votò insieme ad altri 12 deputati dissidenti del PRC, la fiducia al governo Dini, sostenuto dalla coalizione di centro sinistra per impedire il ritorno al governo di Silvio Berlusconi, dopo che la Lega Nord era uscita dalla maggioranza di centro destra. Garavini si contrappose alla volontà massimalista di Cossutta e Bertinotti, che per attirare il mero voto di protesta ruppero l’unità dell’alleanza dei Progressisti, nelle liste della quale erano stati eletti la maggioranza dei parlamentari del PRC, e uscì dal partito per continuare ad impegnarsi senza risparmio, da uomo libero per una causa che non fosse più quella del Prc.

Dal 1995 Garavini partecipa al dibattito politico come presidente dell’Associazione nazionale “per la sinistra”, oggiMovimento per la Sinistra di Tommaso Fulfaro.

Sergio Garavini ha scritto numerose opere di carattere politico, storico e sindacale. La sua ultima opera è Ripensare l’illusione. Una prospettiva dalla fine del secolo del 1993. In precedenza aveva scritto: Gli anni duri della Fiat (1982) e Le ragioni di un comunista. Scritti e riflessioni sullo scioglimento del PCI e sulla nascita di una nuova forza comunista in Italia (1991).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Su questi anni scrisse con Emilio Pugno, Gli anni duri alla FIAT: la resistenza sindacale e la ripresa, Torino, Einaudi, 1974
  2. ^ Filtea-CGIL – La storiaURL consultato il 20090428.
  3. ^ FIOM-CGIL – 1986 – XVIII Congresso – 12/15-febbraio, NapoliURL consultato il 20090428.
  4. ^ Ecco le ombre rosse, la Repubblica, 18 luglio 1989. URL consultato il 2/6/2008.
  5. ^ Rifondazione Comunista – profilo storicoURL consultato il 20090428.

 

Predecessore Segretario di Rifondazione Comunista Successore
nessuno 1991 – 1993
Sergio Garaviniultima modifica: 2014-09-29T20:24:43+02:00da vitegabry
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