Salario Minimo

Morando: salario minimo e galera per chi non lo rispetta. La platea di Cernobbio promuove la Renzinomics

dal nostro inviato a Cernobbio (Como) 5 aprile 2014Commenta

IN QUESTO ARTICOLO

 I fuochi d’artificio, come si conviene, sono arrivati alla fine. Con la proposta del vice ministro Enrico Morando di capovolgere il sistema della contrattazione in tre mosse: salario minimo, con tanto di «galera» a chi non lo garantisce, un contratto nazionale che agisca solo «per default», ovvero là dove sul territorio non si è stati in grado di fare accordi di secondo livello, che rappresentano terzo tassello di quella che Morando definisce «una rivoluzione delle relazioni sindacali», sfruttando l’accordo sulla rappresentanza raggiunto sulle parti sociali che giace inutilmente nel cassetto.

Si farà? Non sarà facile. Ma la proposta del vice ministro – che ha già acceso il dibattito – dà il senso del clima che si è respirato al workshop Ambrosetti di Cernobbio, dove le consuete discussioni sulle riforme sono parse un po’ più realistiche del passato e con la ripresa che finalmente pare prendere forma. Merito della Renzinomics – promossa dal 59% della platea composta da economisti e finanzieri – e della Draghinomics, con particolare riferimento a quel quantitative easing confermato giovedì che ora scatena l’appetito ma anche un po’ la fantasia degli operatori. Sì, perché il presidente della Bce ha detto che agirà con strumenti non convenzionali ma non ha specificato quali saranno: così, via alle ipotesi, scommettendo anzitutto sull’acquisto di Titoli di Stato (Bundesbank permettendo) ma anche sugli Abs, anche se non sarà facile perché il mercato in Europa è ancora acerbo.

 
 

Anche la stretta attualità, ovvero la spending review, è stata affrontata con un respiro più ampio, con il commissario straordinario Carlo Cottarelli che ha raccontato la sua ricetta, mutuata dalle recenti esperienze di Olanda, Gran Bretagna e Austria, che prevede una sorta di cantiere permanente in cui la Pubblica amministrazione sarà chiamata a ragionare per obiettivi e a monitorare costantemente le proprie pratiche: obiettivo 32 miliardi di risparmi in tre anni, quanto necessario a recuperare il gap che separa l’Italia dal resto dell’area euro in tema di cuneo fiscale. Possibile? Si vedrà. Certo è che serve stabilità, come ha ricordato ancora Morando. Che si è spinto a un auspicio che sa di azzardo: «Per attuare le riforme, l’orizzonte del governo non può che essere quello del 2018. E anche dopo, ci sarà da continuare la stagione riformista che stiamo avviando ora».

Salario Minimoultima modifica: 2014-04-06T17:38:02+02:00da vitegabry
Reposta per primo quest’articolo