Italiani all’estero: nuova emigrazione verso il Belgio

Italiani all’estero: nuova emigrazione verso il Belgio

Nei giorni scorsi all’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles è stata presentata una ricerca dal titolo “Frontiere Europa – La nuova migrazione italiana in Belgio: nuove rotte, confini e diritti”, organizzata da “La Comune del Belgio asbl” in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles. 

Dalla ricerca condotta dalla Comune del Belgio nel 2014 è emersa la presenza di 500 nuovi migranti italiani di età compresa tra i 18 e i 35 anni.

Dei nuovi italiani arrivati in Belgio, il 47,7% ha tra i 30 e i 45 anni, il 45.2% ha meno di 30 anni e il 7,1% ha più di 45 anni. Un’età quindi mediamente elevata rispetto alla narrativa corrente che vuole la nuova migrazione come fenomeno esclusivamente giovanile. Tra le motivazioni principali di questa nuova ondata di emigrazione dall’Italia c’è soprattutto la ricerca di un lavoro (84%). 

Del campione preso in esame, il 59.2% ha già un’occupazione, il 15,9% è ancora alla ricerca di un impiego e soltanto il 19.5% dichiara di essersi trasferito in Belgio per studiare. Due terzi degli intervistati non sono alla loro prima esperienza all’estero.

Coloro che già lavorano sono in ampia maggioranza  qualificati (76%), di questi, l’81,3 per cento dichiara di essere soddisfatta dell’attività professionale svolta, con impieghi che corrispondono alle loro qualifiche. 

L’inchiesta mostra quanto abbia giocato nelle decisioni di trasferimento l’involuzione dei rapporti di lavoro in Italia e la ricerca di un percorso professionale stabile, retribuito a sufficienza e con coperture sociali giochi un ruolo fondamentale. Il 75% del campione, infatti, già lavorava in Italia, ma era occupato con un contratto atipico/precario (32%); il 23 per cento, aveva un contratto di lavoro a tempo determinato; l’11 per cento era in nero e il 3 per cento a partita iva. 

Anche l’83% di coloro che stanno cercando lavoro in Belgio risultavano occupati in Italia, ma quasi uno su tre non in regola (26,3%); altrettanti erano quelli che nel nostro paese potevano contare su contratti atipici/precari (26,3%), con partita Iva (2,6%) o su un contratto a tempo determinato (21%). 

Il desiderio di trovare comunque un’occupazione spinge le persone ad accettare un impiego anche non in linea con il titolo di studio posseduto (75,7% del campione). Lo studio inoltre rivela che la nuova emigrazione italiana non investe soltanto le persone qualificate. Infatti, il 25% dei migranti che si sono trasferiti in Belgio è costituita da persone senza un alto livello di scolarizzazione. 

L’indagine si conclude indicando che solo 1/3 del totale risulta  iscritto all’AIRE (Anagrafe Italiana Residenti Estero) e che soltanto 2 persone su 10 dichiarano di voler fare ritorno in Italia.

Jean-Michel Lafleur, Università di Liegi, ha chiarito come “gli italiani in Belgio sono ancora la prima nazionalità presente e che, per effetto della crisi economica, la percentuale annua di italiani in ingresso è aumentata di circa il 94% dal 2011”.

All’iniziativa hanno partecipato in qualità di relatori anche Anne Morelli dell’Università Libera di Bruxelles (ULB) e Costanza Margiotta dell’Universita di Padova, insieme ai rappresentanti di associazioni italiane e belga, Teresa Butera del Casi-Uo, Andrea Malpassi dell’Inca-Cgil, Pietro Lunetto della la Filef Belgio Nuova Migrazione e Francesca Simeoni di Piola Libri.  Le organizzazioni e le associazioni partecipanti hanno sottolineato con forza la necessità di un impegno maggiore a sostegno dei cittadini italiani che sono ancora vittime di discriminazioni, di un accesso differenziale ai diritti rispetto agli autoctoni, e di un generalizzato abbassamento della soglia dei diritti nel paese d’origine, che spinge a migrazioni non volontarie. 

Secondo “La Comune del Belgio” è necessario che le forze sociali e progressiste riconoscano “la sfida collettiva, politica e sociale, e facciano propria la battaglia per una Europa sociale forte e armonizzata, poiché senza di essa il cittadino torna ad essere isolato, solo e per questo debole. I cittadini dell’UE e i loro familiari, nonché i cittadini di paesi terzi, continuano ad oggi a non essere protetti”.

 

da www.italiannetwork.it

Italiani all’estero: nuova emigrazione verso il Belgioultima modifica: 2015-06-16T18:45:19+02:00da vitegabry
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