Eurispes

Eurispes – La crisi e la sfida del giorno per giorno

Secondo le ultime rilevazioni dell’Eurispes, 7 italiani su 10 hanno visto peggiorare la situazione economica personale, il 60,6%, 3 su 5, è costretto a intaccare i propri risparmi per arrivare alla fine del mese; il 62,8% ha grandi difficoltà ad affrontare la quarta (quando non la terza) settimana; il 79,2% non riesce a risparmiare, questo vuol dire che solo 1 su 5 riesce a mettere qualcosa da parte.

La perdita del proprio potere d’acquisto è invece una realtà per il 73,4% degli italiani che nel corso dell’ultimo anno ne hanno constatato una diminuzione. Il reddito netto medio per famiglia nel lungo periodo tende progressivamente a ridursi. La debolezza dei consumi e la continua riduzione del potere d’acquisto delle famiglie sono ormai un dato acclarato. Ciò è testimoniato anche dalla contrazione delle “attività finanziarie delle famiglie” monitorata ed elaborata dalle banche. La sindrome della quarta settimana e la difficoltà di far quadrare i conti e arrivare con il proprio reddito alla fine del mese hanno rappresentato a partire dai primi anni del Duemila, il primo sintomo di una crisi complessa e spesso sottovalutata che l’Eurispes, per primo, ha segnalato.

L’escalation di un andamento economico costantemente negativo ha acuito le caratteristiche di questo fenomeno che si è tradotto nella difficoltà reale delle famiglie ad affrontare la terza settimana. Tutti i segnali e i dati indicano che oggi si è innescato un ulteriore meccanismo negativo e si può ormai parlare di una condizione che spinge le famiglie alla “sindrome del day by day”, a vivere alla giornata insomma, senza alcuna previsione per un futuro, anche solo a breve termine, e con la consapevolezza di doversi barcamenare nel quotidiano.

Si tagliano non solo le spese superflue, ma si inizia a limitare fortemente le uscite per beni primari come quelli alimentari, di vestiario, di trasporto e per la salute. Questa è di certo una delle indicazioni più preoccupanti della situazione economica italiana.
Sono molti gli escamotage messi in atto dagli italiani “presi” da questa sindrome per la quale il risparmio non è più una componente delle spese da sostenere mensilmente, ma diventa l’arte di districarsi nelle piccole ristrettezze quotidiane.
Benzinai e panettieri sono alcuni dei “supervisori” del tasso di sofferenza delle famiglie e vedono attuata questa nuova strategia di consumo. Non il pieno per l’auto, ma un rifornimento con piccole somme dai 5 ai 10 euro per non privarsi del contante. Meno sprechi e più risparmio significa anche acquistare mezzo filone piuttosto che uno intero o attendere il tardo pomeriggio quando il prezzo cala. Ancora più estrema un’idea che alcune realtà in Italia stanno già sperimentando, ossia la panetteria che vende il prodotto del giorno precedente (con i dovuti suggerimenti per “rinfrescarlo”) ad un prezzo fortemente calmierato.
Ritorna anche uno stile di vita da dopoguerra per quanti si trovano in condizioni di grave indigenza o a rischio di povertà costretti a dover rinunciare ad un pasto, passando da due a uno al giorno, eliminando dalla propria dieta gli alimenti più costosi come carne o pesce.
La stessa Caritas, dal suo osservatorio privilegiato, segnala la sempre maggiore e preoccupante presenza di italiani che siedono ai tavoli delle mense per i poveri.
La sindrome del day by day spinge a comportamenti e stili di consumo dettati dalla necessità di arrivare a fine giornata senza previsioni di miglioramento per il giorno successivo. Insomma  “oggi è così, domani si vedrà”. Un circolo vizioso: indebitamento, insolvenze, vendita dei propri beni e rischio usura.

In parallelo, le stime di Bankitalia indicano che le sofferenze bancarie a fine 2012 ammontano ad un importo di 125 miliardi di euro (lordi), con un tasso di crescita sui 12 mesi aumentato al 17,5%. 
Difficile anche la situazione abitativa delle famiglie: la difficoltà di far fronte alle rate del muto per la casa si somma all’aumento del costo degli affitti e alla conseguente morosità. I pignoramenti e le esecuzioni immobiliari sono cresciuti, nel periodo tra il 2008 e il 2011, del 75% circa.
Appare evidente come la spirale che si innesca è sintomatica della crisi che l’Italia sta affrontando e che attanaglia i cittadini in una condizione di disagio profondo dalla quale sembra non vi sia altra via d’uscita se non quella di alimentare l’indebitamento.

Fonte: www.eurispes.eu

Eurispesultima modifica: 2013-04-08T16:00:34+02:00da vitegabry
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