Voucher

Voucher asili nido o baby-sitting prorogati fino al 2018

La Legge di Bilancio approvata a dicembre scorso contiene una serie di interventi a sostegno della genitorialità, noti come “Pacchetto Famiglia”. Tra questi, è disposta la proroga per il biennio 2017/2018 del contributo economico a sostegno dell’acquisto di servizi all’infanzia (i cosiddetti voucher asili nido o baby-sitting).

In cosa consistono i voucher?

I voucher asili nido o baby-sitting prevedono un contributo di 600 euro mensili da utilizzare per massimo sei mesi negli undici successivi al congedo obbligatorio di maternità.

A chi sono rivolti i voucher?

La misura, introdotta in via sperimentale nel 2013, interessa:

  • le madri lavoratrici (anche adottive o affidatarie) dipendenti di amministrazioni pubbliche o di privati datori di lavoro.
  • le collaboratrici iscritte alla gestione separata
  • dal 2016 anche le lavoratrici autonome

Le lavoratrici autonome e le collaboratrici iscritte alla gestione separata possono usufruirne per massimo tre mesi, pari alla durata massima del congedo parentale prevista per loro dalla legge.

In caso di lavoro a tempo parziale l’assegno si riduce in funzione della percentuale di part time lavorato.

Restano escluse le lavoratrici che non abbiano diritto al congedo parentale (ad es. le lavoratrici domestiche, a domicilio, le disoccupate), nonché quelle esentate dal pagamento dei servizi pubblici o privati per l’infanzia o che godano di contributi del Fondo per le Politiche relative ai diritti ed alle pari opportunità.

Voucher o congedo parentale

Il legislatore ha posto la misura come alternativa al congedo parentale. Ne consegue che i genitori che decidano di avvalersene rinunciano alla fruizione dei corrispondenti mesi di congedo. Sono ammesse anche le lavoratrici che abbiano già usufruito in parte del congedo parentale; per queste, il contributo potrà essere richiesto nel limite dei mesi di congedo parentale ancora disponibili.

Nel caso che il bambino frequenti dei servizi pubblici per l’infanzia o privati accreditati, l’INPS riconoscerà il contributo direttamente alla struttura a condizione che questa rientri tra quelle accreditate presso l’Istituto. Per il baby-sitting, l’Ente corrisponderà alla madre l’equivalente del contributo in buoni lavoro da utilizzare per il pagamento della lavoratrice. Questa potrà riscuotere il corrispettivo del servizio presentando i buoni all’incasso entro i limiti di validità.

Come fare la domanda

Le domande di contributo possono essere presentate all’Inps esclusivamente per via telematica con il proprio codice PIN oppure mediante Patronato. La misura è soggetta ad un tetto di spesa stabilito anno per anno, il cui superamento comporta per l’INPS l’impossibilità di accogliere altre richieste

Voucherultima modifica: 2017-02-22T17:29:33+01:00da vitegabry
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