CGIL

Indagine Cgil sul sindacato

Il sindacato in Italia ancora regge, ispira fiducia ed ha una sua precisa funzione sociale. A testare lo stato di salute e di gradimento nel mondo del lavoro dei cosiddetti ”corpi intermedi” è un’indagine della Cgil che suona come una risposta alle feroci critiche che ai sindacati, e al loro ruolo, continua a rivolgere il premier Matteo Renzi. L’indagine a campione, condotta dall’Istituto Bruno Trentin e coordinata da Fulvio Fammoni, ha monitorato perciò umori e giudizi di circa 3.600 lavoratori, per metà iscritti alla Cgil (tra attivi, pensionati e disoccupati), e per l’altra metà senza alcuna tessera in tasca, disegnando una realtà ancora viva.

Per il 55% dei non iscritti ad alcuna organizzazione, infatti , i sindacati sono utili; percentuale che sale al 77% tra gli iscritti alla Cgil anche se la diffidenza è comunque dura da abbattere considerato che ad una domanda successiva per conoscere a chi si rivolgerebbero per rivendicare un loro diritto sul lavoro, i non iscritti barrano per il 43% del campione la casella Istituzioni, il 36% il sindacato, solo l”1% i partiti politici, il 20% altri soggetti.

Eppure indagando su possibili discriminazioni sul posto di lavoro è emerso che è discriminato più un lavoratore non iscritto al sindacato che uno iscritto. Il 15% degli intervistati non iscritti, infatti, ha denunciato di essere stato al centro di molestie o discriminazioni in azienda contro il 5% degli iscritti.

E se l’89% degli iscritti si sono già ovviamente rivolti ad una organizzazione per risolvere un problema, la quota tra i non iscritti raggiunge un picco del 72% degli intervistati. L’esperienza di sindacato inoltre, lascia il segno considerato che nel 15% del campione dei non iscritti ha espresso l”interesse a iscriversi ad una organizzazione sociale.

Ma il sindacato è visto anche come un ”antidoto all’isolamento”: il 58% dei non iscritti, contro il 22% di quelli iscritti, infatti, denuncia un sentimento di solitudine nell”affrontare da soli i problemi del lavoro mentre tra gli iscritti è emerso, con il 54% di sì’, la capacità di fare rete, di confrontarsi, attraverso il sindacato, con altre persone con gli stessi problemi. I più soli sicuramente, con il 70%, i lavoratori in mobilità non iscritti al sindacato (contro il 41% degli iscritti).

Seguono i disoccupati non iscritti con il 67% (contro il 38% degli iscritti), i pensionati, sempre non iscritti con il 60% (contro il 18% degli iscritti), i dipendenti a tempo determinato con il 58% (contro il 34% degli iscritti), quelli a tempo determinato, con il 55% (contro il 23% degli iscritti).

AdnKronos

CGILultima modifica: 2014-10-14T20:07:53+02:00da vitegabry
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