Archivi giornalieri: 4 ottobre 2014

Unu meledu subra pastores e pastoralismu

Unu meledu subra pastores e pastoralismu

Unu meledu subra pastores e pastoralismu: sena pastores morit sa Sardigna intrea

di Francesco Casula

I pastori il 23 settembre scorso sono ritornati in Piazza a Cagliari. Come fanno oramai da anni. A ben vedere assistiamo a una vera e propria rivoluzione sociologica e persino antropologica: che smentisce i luoghi comuni sui pastori individualisti, restii alla collaborazione, isolati, soli e solitari nelle loro aziende e nei loro ovili. In periodiche assemblee si riuniscono per discutere, concordare e decidere, collettivamente e democraticamente, obiettivi della vertenza, forme di lotta, iniziative. In migliaia scendono in piazza, organizzati ma senza avere dietro le burocratiche Associazioni tradizionali del mondo agro-pastorale: anzi, spesso contro di loro. Coinvolgendo famiglie e  sindaci  ma anche studenti e lavoratori di altri comparti: tanto che possiamo considerare la lotta dei pastori una vera e propria lotta di popolo e, dunque, non di una sola categoria. Questo, non a caso.

Il pastore infatti non è solo una delle una delle tante figure sociali e la pastorizia non è solo un comparto economico: essa infatti ha prodotto ben altro che latte, formaggi, carne e lana: ha dato luogo al pastoralismo e ai codici e valori che esso sottende e che in buona sostanza costituiscono il nerbo della civiltà e dell’intera cultura sarda.

Per intanto però occorre sottolineare che la pastorizia, come comparto economico, nonostante crisi e difficoltà, nella storia ha sempre retto e i pastori, ancora oggi, non sono una sorta di tribù sopravvissuta alla storia (Ignazio Delogu). Nonostante i reiterati tentativi storici di interrarli.

Pur con crisi e difficoltà immani, la pastorizia è stata storicamente l’unico comparto economico che ha sempre retto: anche a fronte, della fallimentare industrializzazione, dello strozzinaggio delle banche, della lingua blu. Ha retto perché si tratta dell’unica industria, endogena e autocentrata, che  crea un indotto che nessuna altra industria nell’Isola ha mai creato. L’unica “industria” legata al territorio e ai saperi tradizionali, diffusa ubiquitariamente, al contrario dell’industria per “poli”. Che presiede, salvaguardia e difende l’ambiente, garantendo la manutenzione di oltre il 70% del territorio isolano.

Oggi corre un serio pericolo: se non di scomparsa, certo di drastico ridimensionamento che potrebbe ridurla ad attività marginale, sia dal punto di vista economico che occupazionale. C’è infatti da chiedersi quante delle 16.000 aziende pastorali oggi presenti in Sardegna potranno ancora “resistere” a fronte della gravissima crisi che attanaglia il comparto. Quanti occupati potranno ancora sopravvivere producendo “in perdita”. Una pluralità di motivi convergono infatti ad acuire la crisi: primo fra tutti il prezzo del latte pagato una miseria. Sostanzialmente come 20-25 anni fa! A fronte dei mangimi che nel frattempo sono quadruplicati, insieme  all’energia e al gasolio. Il prezzo del latte – pur se fondamentale è solo uno degli elementi della vertenza: dalla piattaforma del MPS emergono tutta una serie di richieste e di obiettivi finalizzati all’uscita dalla crisi. Ad iniziare dal credito e la burocrazia: ormai – ha affermato il leader Felice Floris – il pastore passa più tempo negli uffici che nelle campagne!

Se muore il pastore e la pastorizia non muore solo una delle tante figure sociali o un comparto economico ma la Sardegna intera: il suo etnos, il suo universo culturale, artistico e rituale. Ad iniziare dall’immaginario simbolico rappresentato – fra l’altro  dalle maschere di carnevale; dall’immaginario musicale rappresentato soprattutto dal Canto a tenore, riconosciuto dall’Unesco, nel 2004, come patrimonio immateriale dell’Umanità.

Ma c’è altro ancora: sottesi al pastoralismo vi sono codici  e valori che storicamente hanno segnato e impregnato la civiltà sarda,

Un patrimonio secolare –scrive l’antropologo Bachisio Bandinu, gran conoscitore delle cose sarde – che dall’età dei nuraghi, ha prodotto una cultura, un simbolo, una scuola di vita, un modo di essere, praticamente scomparso in Europa, che perdura ancora oggi, in Sardegna, pur nella sua forma attuale di civiltà… Non come semplice revival etnologico-folklorico, come museo di tradizioni popolari, operazione di nostalgia o folklorizzazione turistica ma, pur attingendo a lingua e linguaggi, atteggiamenti e comportamenti, interessi e valori, riti e simboli del passato, pone la questione di un rapporto positivo tra locale e globale e si interroga se questa civiltà secolare sia capace di inserirsi nel processo di mondializzazione, elaborando alcuni caratteri distintivi della propria cultura per adattarsi alla nuove esigenze della contemporaneità.

Senza la pastorizia la Sardegna si ridurrebbe a forma di ciambella: con uno smisurato centro abbandonato, spopolato e desertificato: senza più uno stelo d’erba. Con le comunità di paese, spogliate di tutto, in morienza. Di contro, con le coste sovrappopolate e ancor più inquinate e devastate dal cemento e dal traffico. Con i sardi ridotti a lavapiatti e camerieri. Con i giovani senza avvenire e senza progetti. Senza più un orizzonte né un destino comune. Senza sapere dove andare né chi siamo. Girando in un tondo senza un centro: come pecore matte.

Una Sardegna ancor più colonizzata e dipendente. Una Sardegna degli speculatori, dei predoni e degli avventurieri economici e finanziari di mezzo mondo, di ogni risma e zenia. Buona solo per ricchi e annoiati vacanzieri, da dilettare e divertire con qualche ballo sardo e bimborimbò da parte di qualche “riserva indiana”, peraltro in via di sparizione.

Si ridurrebbe a un territorio anonimo: senza storia e senza radici, senza cultura e senza lingua. Disincarnata e sradicata. Ancor più globalizzata e omologata. Senza identità. Senza popolo. Senza più alcun codice genetico e dunque organismi geneticamente modificati (OGM). Ovvero con individui apolidi. Cloroformizzati e conformisti. Sarebbe un etnocidio: una sciagura e una disfatta etno-culturale e civile,prima ancora che  economica e sociale.

Apocalittico e catastrofista? Vorrei sperarlo.

Normativa

UTILITA’

LINKARE GLI ATTI PUBBLICATI IN NORMATTIVA USANDO GLI URN

Le norme contenute in ‘Normattiva’ sono raggiungibili sia attraverso le pagine di ricerca, che forniscono come risultato i link alle singole norme, sia attraverso il meccanismo dei link URN (Uniform Resource Name).

 

 

Gli URN identificano in modo univoco e persistente le risorse disponibili nelle reti informatiche. Sono nomi logici e non contengono riferimenti diretti all’indirizzo fisico delle risorse.

 

 

Creare un link a una specifica norma presente in ‘Normattiva’ è molto semplice. In pratica è sufficiente copiare i seguenti link:

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legge:AAAA-MM-GG;NNN (per i decreti legge)

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:AAAA-MM-GG;NNN (per le leggi)

http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:costituzione:1947-12-27 (per la Costituzione)

 

dove AAAA-MM-GG rappresenta (in formato anno, mese, giorno) la data della norma da richiamare e NNNil numero della norma stessa.

 

Il testo degli atti di ‘Normattiva’, raggiunti attraverso il meccanismo dei link URN, può essere visualizzato in una qualsiasi delle seguenti versioni:

originale

vigente alla data di consultazione

vigente ad una data specifica

multivigente

Per maggiori dettagli v. le FAQ “Come si fa a linkare gli atti di “Normattiva”?TORNA SU

 

ATTIVARE I RIFERIMENTI NORMATIVI IN UN TESTO: IL PARSER NORMATIVO

Il Parser normativo è un software che analizza i testi giuridici ed evidenzia i riferimenti normativi ivi contenuti trasformandoli in link ipertestuali ai testi della banca dati.

 

I link generati sono basati sullo standard italiano URN:NIR dei nomi uniformi giuridici.

 

Normattiva utilizza il Parser Normativo nella funzionalità “Attiva riferimenti normativi” per trasformare il testo semplice contenente il riferimento ad un atto in un link all’atto stesso (pulsante “Attiva riferimenti normativi”, in alto a destra nel testo del singolo articolo).

 

Anche nel sito del Senato il Parser è disponibile per i testi dei disegni di legge, dei resoconti, degli emendamenti e degli atti di sindacato ispettivo (funzione “Trova riferimenti normativi”). 

Scarica il parser per Windows

Scarica il parser per Linux

TORNA SU

 

GLI STANDARD DI RIFERIMENTO PER NORMATTIVA

Lo standard URN:NIR dei nomi uniformi giuridici è stato pubblicato nella GU Serie generale n. 262 del 10/11/2001 (Circolare AIPA/CR/35 del 06/11/2001).

 

Lo standard XML:NIR dei formati elettronici di rappresentazione delle norme è stato pubblicato nella GU Serie generale n. 102 del 03/05/2002 (Circolare AIPA/CR/40 del 22/04/2002). il progetto Normattiva prevede – entro l’anno 2011 – la possibilità di scaricare i testi presenti nella banca dati anche nel formato XML.

 

Sito di riferimento

 

Tutela del patrimonio culturale e rilancio del turismo: arriva il Decreto cultura

Tutela del patrimonio culturale e rilancio del turismo: arriva il Decreto cultura

Presentazione

Con l’approvazione da parte del Senato della relativa legge di conversione, il 28 luglio 2014 il Decreto cultura è diventato legge.

La misura (decreto-legge 31 maggio 2014 n. 83, recante disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo), approvata dal Consiglio dei Ministri del 22 maggio, su proposta del Presidente del Consiglio e del Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, introduce importanti novità in materia di tutela del patrimonio culturale, sviluppo della cultura e rilancio del turismo.

Tra queste l’Artbonus, cioè un credito d’imposta del 65% per le donazioni a favore di:

  • interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici;
  • musei, siti archeologici, biblioteche e archivi pubblici;
  • spese di investimento per Teatri pubblici e Fondazioni lirico sinfoniche.

Il credito d’imposta è riconosciuto alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 15 per cento del reddito imponibile e ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 5 per mille dei ricavi annui. Il credito è riconosciuto anche alle donazioni a favore dei concessionari e affidatari di beni culturali pubblici per la realizzazione di interventi di manutenzione, protezione e restauro.

 

Altre novità:

Grande Progetto Pompei

Semplificazione e maggiore trasparenza nelle procedure di gara per gli appalti del Grande progetto Pompei. Viene rafforzata la normativa anticorruzione, con innalzamento delle garanzie a corredo delle offerte delle imprese (dal 2% al 5% del prezzo base del bando), e adozione di un piano di gestione dei rischi e di prevenzione della corruzione. 

Tax credit cinema

Con l’obiettivo di attrarre investimenti esteri in Italia nel settore della produzione cinematografica, è innalzato da 5 a 10 milioni di euro il limite massimo del credito d’imposta per le imprese di produzione esecutiva e le industrie tecniche che realizzano in Italia, utilizzando mano d’opera italiana, film o parti di film stranieri. 

Reggia di Caserta

Entro il 31 dicembre 2014 dovrà essere predisposto il Progetto di riassegnazione degli spazi dell’intero complesso della Reggia di Caserta, comprendente la Reggia, il Parco reale, il Giardino “all’inglese”, l’Oasi di San Silvestro e l’Acquedotto Carolino, con l’obiettivo di restituirlo alla sua destinazione culturale, educativa e museale. A tal fine verrà nominato un commissario straordinario, consegnatario unico dell’intero complesso, che dovrà coordinare tutti i soggetti pubblici e privati operanti negli spazi del complesso della Reggia per garantire la realizzazione del Progetto.

Fonte: Atto Senato n.1563 / Mibact

Gli accordi per la crescita e il rilancio dell’economia

Ti trovi in: Home : Il Governo Informa : Dossier :

Gli accordi per la crescita e il rilancio dell’economia

Presentazione

Un messaggio concreto di investimento sul Paese l’ha definito il Presidente del Consiglio Matteo Renzi. La firma dei contratti – che siano di programma, di sviluppo, di riconversione – firmati a Palazzo Chigi in questi mesi hanno un comune denominatore: investimenti per la crescita e nuovi posti di lavoro. In questa sezione li abbiamo raggruppati e – per ognuno – è disponibile una breve scheda di presentazione.

Accordo tra Cassa depositi e prestiti e China State Grid (31 luglio 2014)
Cessione del 35% di CDP Reti al colosso energetico cinese
Accordi di sviluppo tra Invitalia e 24 imprese (22 luglio 2014)
Sostegno a progetti strategici di investimento in Italia e soprattutto nel Mezzogiorno
Accordo tra Fincantieri-MSC Crociere (22 maggio 2014)
Commessa per la costruzione di 2 nuove navi da crociera, più un’ulteriore unità in opzione
Protocollo tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Regione Autonoma della Sardegna, la Qatar Foundation Endowment (21 maggio 2014)
Completamento e rilancio dell’Ospedale Bambino Gesù di Olbia come Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico
Accordo tra Governo ed Electrolux (15 maggio 2014)
Vertenza Elettrolux
Accordo di Programma tra Governo, Agenzia del Demanio, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Piombino, Autorità Portuale di Piombino e Invitalia (24 aprile 2014)
Accordo interistituzionale che disciplina gli interventi per la riqualificazione e la riconversione del polo industriale di Piombino

Corsi di formazione INAIL

 
 
 
 

Offerta formativa

L’Inail organizza corsi di formazione e di aggiornamento in materia di sicurezza e salute nei luoghi di lavoro (ai sensi del decreto legislativo 81/2008 e s.m.i.) per le seguenti figure:

  • Responsabili e Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione (Rspp, Aspp)
  • Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls)
  • Lavoratori
  • Coordinatori per la progettazione ed esecuzione dei lavori     
  • Dirigenti
  • Preposti
  • Addetti alla prevenzione incendi e lotta antincendio
  • Addetti al primo soccorso

 L’offerta formativa Inail comprende inoltre:

  • Corsi di formazione per specifiche mansioni e addetti all’utilizzo di particolari strumenti, attrezzature e macchine, previsti dal d.lgs. 81/2008 e s.m.i. alcuni dei quali regolati da specifici Accordi Stato Regioni
  • Corsi di qualificazione nell’ambito dei sistemi di gestione della sicurezza per Consulenti/progettisti e Auditor di Sgsl.

 

Le modalità di erogazione dei corsi di formazione sono tipicamente:

  • corsi a calendario, aperti a tutti gli utenti che sono in possesso dei previsti requisiti di accesso per ciascuna tipologia di corso
  • corsi riservati a monocommittenti (su richiesta), previa stipula di contratto o convenzione. Tale modalità riguarda tutte le tipologie di corsi ed è rivolta a utenti, sia pubblici che privati, che necessitano di un’erogazione riservata e spesso personalizzata.

I corsi a calendario sono attivati al raggiungimento di un numero d’iscritti non inferiore a 10. Il calendario dei corsi a livello centrale e territoriale è visualizzabile nell’area “Offerta corsi”.

  

Corsi a calendario 

RESPONSABILI E ADDETTI AL SERVIZIO DI PREVENZIONE E PROTEZIONE 
(ai sensi dell’art. 32 del d.lgs. 81/2008 e s.m.i. e Accordo Stato Regioni del 26.01.2006)

L’intero percorso formativo per Responsabili e Addetti al servizio di prevenzione e protezione, si articola in corsi modulari (mod. A e mod. B per Rspp/Aspp, mod. C per Rspp) :

  • Modulo A: “Formazione generale di base”
  • Modulo B: “Formazione specialistica sulla natura dei rischi correlati alle specifiche attività lavorative (macrosettori di riferimento)”
  • Modulo C: “Formazione specialistica Gestionale-Relazionale”  (destinato  esclusivamente ai Responsabili)

 

Modulo A

 

Modulo B

 

Modulo C

 

 

Agevolazioni – Cicli formativi completi per Rspp

In caso di iscrizione a corsi a calendario per il ciclo completo di formazione per Rspp, sono previste le seguenti agevolazioni:

Corsi per Rspp Giornate   Quota singola
 A + C + B9 10 € 1.200,00
 A + C + B8 12 € 1.500,00
 A + C + B4 15 € 1.800,00
 A + C + B3 16,5 € 1.900,00

 per il

RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (Rls)
Settore Pubblica amministrazione (ai sensi dell’art. 37 del d.lgs. 81/2008 e s.m.i.)

  • La durata del corso è di 32 ore comprensivo del test di verifica finale, suddiviso in 4 giornate. Alla fine del corso viene rilasciato un attestato di frequenza.
  • La quota di partecipazione è di € 600,00 (esente Iva) cui si aggiunge il pagamento dell’imposta di bollo (euro 16,00) per il rilascio dell’attestato, da versare unitamente alla quota di iscrizione.

 

COORDINATORI PER LA PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE DEI LAVORI
(ai sensi dell’art. 98, comma 2 del d.lgs. 81/2008 e s.m.i. e Allegato XIV)

  • Il corso, rivolto a coloro che sono in possesso dei titoli riportati nell’art. 98 comma 1 del d.lgs. 81/2008, ha la durata complessiva di 120 ore suddivise in due parti, una teorica di 96 ore e una pratica di 24 ore. E’ prevista una verifica finale di apprendimento. Al termine del corso e dell’esame finale viene rilasciato un attestato di frequenza e superamento degli esami finali.
  • La quota di partecipazione è di € 1.900,00 (esente Iva) cui si aggiunge il pagamento dell’imposta di bollo (€ 16,00), per il rilascio dell’attestato, da versare unitamente alla quota di iscrizione.

 

DIRIGENTI
(ai sensi dell’art. 37 comma 2 del d.lgs. 81/2008 e s.m.i e Accordo Stato Regioni del 21.12.2011)

  • Il corso ha la durata di 16 ore suddivise in 2 giornate,comprensive di verifica finale, con obbligo di frequenza di almeno il 90% del totale delle ore d’aula. Al termine del corso e dell’esame finale viene rilasciato un attestato di frequenza e superamento della verifica finale.
  • La quota di partecipazione è di € 300,00 (esente Iva) cui si aggiunge il pagamento dell’imposta di bollo (€ 16,00), per il rilascio dell’attestato, da versare unitamente alla quota di iscrizione.

 

ADDETTI ALLA PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO
(ai sensi dell’art. 37, comma 9 del d.lgs. 81/2008 e s.m.i)

  • La durata del corso per addetti antincendio è variabile in base alla classificazione delle attività lavorative riportata nel D.M. del 10 marzo 1998:La quota di partecipazione è di € 75,00 (esente Iva) per la frequenza del Corso A e € 150,00 (esente Iva) per la frequenza del Corso B, cui si aggiunge il pagamento dell’imposta di bollo (€ 16,00), per il rilascio dell’attestato, da versare unitamente alla quota di iscrizione.
    • CORSO A – Addetti antincendio in attività a rischio basso – Durata 4 ore
    • CORSO B – Addetti antincendio in attività a rischio medio – Durata 8 ore

    Al termine del corso viene rilasciato un attestato di frequenza.

 

ADDETTI AL PRIMO SOCCORSO
(ai sensi dell’art. 45, comma 2 del d.lgs. 81/2008 e s.m.i)

  • La durata del corso per addetti antincendio è variabile in base alla classificazione delle attività lavorative riportata nel d.m. n. 388 del 15 luglio 2003:La quota di partecipazione è di € 300,00 (esente Iva) per la frequenza del Corso di durata di 16 ore A e € 225,00 (esente Iva) per la frequenza del corso di durata di 12 ore, cui si aggiunge il pagamento dell’imposta di bollo (€ 16,00), per il rilascio dell’attestato, da versare unitamente alla quota di iscrizione.
    • CORSO PER AZIENDE DI GRUPPO A – Durata 16 ore
    • CORSO PER AZIENDE DI GRUPPO B e C – Durata 12 ore

    Al termine del corso viene rilasciato un attestato di frequenza.

 

CORSI DI AGGIORNAMENTO

I corsi di aggiornamento obbligatori sono rivolti a tutte le figure previste dal d.lgs. 81/2008 e s.m.i. e regolati dagli specifici Accordi Stato Regioni.
La quota di partecipazione è variabile da corso a corso e/o secondo le modalità di erogazione (a calendario o edizione riservata).

 

CORSI PER AUDITORS E PROGETTISTI/CONSULENTI DI SGSL

I corsi di formazione sui Sistemi di gestione della sicurezza proposti dall’Inail sono rivolti a consulenti/progettisti e auditors.

  • Corso per Progettisti e Consulenti di Sistemi di gestione della Sicurezza (Sgsl)

    • Il Corso è rivolto a coloro che intendono progettare e sviluppare Sgsl aziendali o all’interno della propria organizzazione. La durata del corso è di 88 ore (80 ore d’aula + 8 ore di esami finali), suddiviso in 11 giornate distribuite in un arco temporale di due mesi.
    • La quota di partecipazione è di € 1.400,00 (esente Iva).
    • Il corso è qualificato CEPAS e permette di intraprendere il percorso per la certificazione di progettista/consulente di Sgsl.
  • Corso per Auditor di Sistemi di gestione della Sicurezza (Sgsl)

    • Il corso è rivolto a coloro che, in possesso delle conoscenze di base sulle norme e gli standard sui Sgsl, intendono svolgere l’attività di auditors di Sgsl. La durata del corso è di 40 ore comprensive di esame finale, articolate in 5 giornate di formazione e suddivise in due moduli didattici.
    • La quota di partecipazione è di € 750,00 (esente Iva)
    • Il corso è riconosciuto da AICQ SICEV come corso qualificato per la figura di Auditor Sgsl.

 

Quote singole di iscrizione ai corsi a calendario

TARIFFE FORMAZIONE ex d.lgs. 81/2008 e s.m.i. – Corsi a calendario

Tipo di corso Giornate formative   Quota di iscrizione singola
Rspp – Modulo A 4 € 600,00
Rspp – Modulo B3 8,5 € 1.150,00
Rspp – Modulo B4 7 € 1.000,00
Rspp – Modulo B8 4 € 600,00
Rspp – Modulo B9 2 € 300,00
Rspp – Modulo C 4 € 600,00
Dirigenti 2 € 300,00
Rls 4 € 600,00
Coordinatori Progettazione Esecuzione Lavori 16 € 1.900,00
Addetti prevenzione incendi Corso A – Rischio basso 0,5 € 75,00
Corso B – Rischio medio 1 € 150,00
Addetti al primo soccorso Aziende Gruppo A 2 € 300,00
Aziende Gruppi B e C 1,5 € 225,00
Corso Progettisti/Consulenti Sgsl 11 € 1.400,00
Corso Auditor Sgsl 5 € 750,00
 

Corsi di aggiornamento

Corsi per specifiche mansioni

Costo per ora di formazione Costo per giornata formativa (8 ore)
€ 18,75 € 150,00

 

Vai a:

 

CONTATTI ED INFORMAZIONI

Direzione Centrale Prevenzione – Polo di Formazione Inail per la Prevenzione 
e-mail: poloformativoprevenzione@inail.it 
Segreteria organizzativa: Tel. 06 5487 3185/3856

pubblicato il 22-luglio-2014

Progetti di legge approvati non promulgati o pubblicati

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Progetti di legge approvati non promulgati o pubblicati

  • Modifiche alla disciplina dei requisiti per la fruizione delle deroghe riguardanti l’accesso al trattamento pensionistico

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 1 Ottobre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.224 T. U. con C.387C.727C.946C.1014C.1045C.1336 3 luglio 2014:
    approvato in testo unificato
    S.1558 assorbe S.217S.1169 1 ottobre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 1° agosto 2014, n. 109, recante proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni per il rinnovo dei Comitati degli italiani all’estero

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 1 Ottobre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2598 17 settembre 2014:
    approvato
    S.1613 1 ottobre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2013

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 24 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2541 7 agosto 2014:
    approvato
    S.1594 24 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l’anno finanziario 2014

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 24 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2542 7 agosto 2014:
    approvato
    S.1595 24 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di San Marino in materia di collaborazione finanziaria, fatto a San Marino il 26 novembre 2009

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 23 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1301 2 aprile 2014:
    approvato
    C.2278 23 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo alla Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica di Corea per evitare le doppie imposizioni e per prevenire le evasioni fiscali in materia di imposte sul reddito, e relativo Protocollo, del 10 gennaio 1989, fatto a Seoul il 3 aprile 2012

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 18 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1302 27 maggio 2014:
    approvato
    C.2419 18 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo delle Isole Cook sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Wellington il 17 maggio 2011

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 18 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1217 2 aprile 2014:
    approvato
    C.2274 18 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Congresso di Stato della Repubblica di San Marino sulla cooperazione per la prevenzione e la repressione della criminalità, fatto a Roma il 29 febbraio 2012

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 18 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1166 2 aprile 2014:
    approvato
    C.2271 18 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell’Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Jersey sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 13 marzo 2012

    Testo definitivamente approvato dalla Camera il 18 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    S.1216 2 aprile 2014:
    approvato
    C.2273 18 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti dell’Unione europea – Legge di delegazione europea 2013 – secondo semestre

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 17 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.1836 10 giugno 2014:
    approvato
    S.1519 17 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dell’Accordo fra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Sud Africa in materia di cooperazione di polizia, fatto a Cape Town il 17 aprile 2012

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2081 4 giugno 2014:
    approvato
    S.1513 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione dello scambio di Note tra la Repubblica italiana e l’Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato (UNIDROIT) modificativo dell’articolo 1 dell’Accordo di sede tra l’Italia e l’UNIDROIT del 20 luglio 1967, come emendato con scambio di Note del 5-9 giugno 1995, fatto a Roma il 21 dicembre 2012

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2099 4 giugno 2014:
    approvato
    S.1511 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione del Protocollo facoltativo relativo al Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali, fatto a New York il 10 dicembre 2008

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2085 4 giugno 2014:
    approvato
    S.1510 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione del Protocollo concernente le preoccupazioni del popolo irlandese relative al Trattato di Lisbona, fatto a Bruxelles il 13 giugno 2012

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.1619 15 aprile 2014:
    approvato
    S.1455 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato
  • Ratifica ed esecuzione del Protocollo aggiuntivo e dello Scambio di Lettere recanti modifiche alla Convenzione tra Italia e Lussemburgo intesa ad evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio ed a prevenire la frode e l’evasione fiscale, con Protocollo, del 3 giugno 1981, fatti a Lussemburgo il 21 giugno 2012

    Testo definitivamente approvato dal Senato il 3 Settembre 2014

    Iter e lavori preparatori
    C.2082 4 giugno 2014:
    approvato
    S.1512 3 settembre 2014:
    approvato definitivamente, non ancora pubblicato

San Francesco d’Assisi

San Francesco d’Assisi


San Francesco d'Assisi

Nome: San Francesco d’Assisi
Titolo: Patrono d’Italia
Ricorrenza: 04 ottobre

  S. Francesco nacque ad Assisi l’anno 1182 da Pietro Bernardone e da madonna Pica, ricchi commercianti. La sua nascita fu circondata da avvenimenti misteriosi: un mendicante, presentatosi a madonna Giovanna Pica, pochi giorni prima della nascita di Francesco, le disse: « Fra queste mura spunterà presto un sole… »; il giorno stesso della nascita, essendo la madre oltremodo accasciata per i dolori del parto, un altro pellegrino le disse: « Tutto andrà bene, purchè la madre sia condotta nella stalla », e così avvenne. Un altro giorno fu udito pér le vie di Assisi un romito che gridava: « Pace e bene, pace e bene! » il futuro motto di Francesco. La dolce madonna Pica taceva e pregava, pensando: cosa mai sarà di questo fanciullo così prediletto da Dio? 

  Intanto Francesco cresceva vivace, allegro, amante delle spensierate brigate, delle laute cene, dei suoni e dei canti. Siccome gli affari andavano bene, il padre lo avviò alla mercatura. Di ingegno vivace, riusciva a meraviglia; combattè anche contro Perugia e sostenne lunga prigionia. 

  La grazia di Dio intanto lavorava. Un giorno gli amici, vedendolo assorto, gli domandarono: « Pensi a prendere moglie? ». « Sì, rispose Francesco, e sposerò la donna più bella e più amabile del mondo ». Si riferiva a « madonna povertà »! Una mattina, è colpito, in una chiesetta di campagna, da un brano del Vangelo, che dice: “Non tenere né oro né argento né altra moneta; non borse, non sacchi, non due vesti, non scarpe, non bastone”. Si spogliò di tutto, diede quanto aveva in elemosina, e a suo padre che l’aveva citato davanti al Vescovo, diceva rendendogli anche i vestiti: « Finora ho chiamato Pietro di Bernardone mio padre, d’ora in poi a maggior ragione dirò: Padre mio che sei nei cieli ». Esce all’aperto e, immediatamente. mette in pratica il consiglio evangelico. Si scalza, s’infila una tunica contadinesca, getta la cintura di cuoio e al suo posto s’annoda sui fianchi una corda. (La cintura di cuoio era nel medioevo la parte più importante dell’abito, tanto importante che Dante. quando vorrà lodare la rude semplicità dei vecchi fiorentini, li dirà “cinti di cuoio e d’osso”)

  Da quel giorno l’eroismo di Francesco non ebbe più limiti: i poveri, i lebbrosi, gli ammalati di ogni specie furono la sua parte életta. Fu trattato da pazzo, percosso, vilipeso, maledetto, ed egli ricambiava tutto con preghiere, carità, amore. Ai suoi seguaci che volle chiamare « Frati Minori » insegnava il lavoro, l’elemosina, la preghiera e la povertà più assoluta. 

  Dove passò portò la benedizione di Dio: la pace fra le fazioni e l’amore fra i nemici: convertì peccatori, salvò miserabili, protesse oppressi. 

San Francesco

I tre voti francescani, obbedienza, povertà e castità, non erano pesi che il figlio di Pietro Bernardone prendeva sulle sue grame spalle e che imponeva ai compagni d’avventura. Al contrario, quei voti rendevano lui e i suoi seguaci più presti e leggeri. L’obbedienza scioglieva da ogni dubbio; la povertà liberava da ogni cupidigia; la castità sollevava da ogni impegno carnale. I vizi contrari a quei voti, cioè la superbia, l’avarizia e la lussuria, erano tre mostruose fibbie, che imbrigliavano l’uomo mondano. 

  Benedetto dal papa, estese ovunque ed a tutti la sua opera; istituì le Clarisse; fondò e diffuse il Terz’Ordine. Andò fra i Turchi: mandò apostoli dappertutto a portare «pace e bene ». Alla Verna, Dio impresse sul suo servo fedele il segno del suo amore: le sacre stimmate. 

  Compose laudi in onore del suo Dio perchè esclamava: « L’amore non è amato, l’amore non è amato! ». Morì, benedicendo i suoi figliuoli e la sua cara città di Assisi, il 4 ottobre 1226. 

  Fu chiamato il più santo degli Italiani, e il più Italiano dei santi; assieme a S. Caterina da Siena è il grande protettore della nostra amata patria. 

PRATICA. Ad onore di S. Francesco facciamo oggi una mortificazione ed una elemosina. 

PREGHIERA. O Dio, che per i meriti di S. Francesco accrescesti la tua Chiesa di una nuova famiglia, concedici di disprezzare a suo esempio le cose terrene, e di poter partecipare alla gioia dei doni celesti.

San Francesco e il Natale

  La natura fantastica del “giullare di Dio” e insieme la sua intuizione didattica si manifestarono specialmente nella più poetica rappresentazione ideata in un bosco, cioè nel Presepio di Greccio. 

  Per Francesco il Natale era la festa delle feste, appunto perché Dio stesso, con la sua adorabile incarnazione, scendeva in terra, e si faceva fratello degli uomini. Frate, non monaco. L’eterno entrava nel tempo; l’immobile diventava viandante. Dal Natale in poi, tutte le strade sarebbero state come quella d’Emmaus. 

  Il santo dell’umiltà si commuoveva all’idea dell’infinita umiliazione di Dio che si fa uomo. Il santo della povertà piangeva al pensiero dell’estrema indigenza di Gesù, nato in una stalla. E finalmente, il santo della perfetta letizia si rallegrava al ricordo dell’Alleluia celeste. 

  Il Natale era dunque la festa più francescana dell’anno liturgico. Vi si celebrava l’umiltà, la povertà e l’innocenza. I tre voti francescani brillavano, con meraviglioso fulgore, nel cielo natalizio. 

  “Se io potessi parlare all’imperatore,” diceva Francesco “vorrei pregarlo di emanare un comando generale, perché tutti coloro che lo possono, spargano per le vie frumento e granaglie nel giorno di Natale, sicché in quel giorno di tanta solennità gli uccelli abbiano cibo in abbondanza”. Anche questo sarebbe stato un modo di rendere evidente la gioia natalizia, comunicandola, attraverso il cibo, anche agli abitanti dell’aria. 

  Un anno, il Natale cadeva di venerdì e fra’ Monco, il cuciniere, fu in dubbio se fare, in quel giorno, di grasso o di magro. “Faresti peccato, o fratello” gli gridò Francesco “chiamando venerdì il giorno in cui è nato Gesù. Vorrei che in un giorno come questo mangiassero carne anche le pareti e, non potendo, ne fossero almeno unte di fuori!” 

  Soltanto la fantasia d’un uomo sobrio e continente come lui poteva immaginare qualcosa di simile. 

  Nell’inverno del 1223 ebbe finalmente l’idea della prima sacra rappresentazione. Mandò a chiamare il signore di Greccio, Giovanni Velita, e gli disse: “È mio pensiero rievocare al vivo la memoria di quel Bambino celeste che è nato laggiù in Betlem, e suscitare davanti al suo sguardo e al mio cuore gl’incomodi delle sue infantili necessità: vederlo proprio giacere su poca paglia, reclinato in un presepio, riscaldato dal fiato di un bue e di un asinello”. 

  Così, la notte di Natale del 1223, nel bosco di Greccio, avvenne la prima rappresentazione natalizia inventata da San Francesco: il Presepio. 

  Un sacerdote celebrò la Messa di mezzanotte sopra una mangiatoia. San Francesco, non essendo sacerdote, ma soltanto diacono, cantò il Vangelo della Nascita, e lo spiegò al popolo, accorso nel bosco di Greccio con fiaccole accese. 

  Chiamava Gesù ” il bambino di Betlem “, e nel pronunziare queste parole — narra il suo primo biografo — sembrava una pecora che belasse “talmente la sua bocca era ripiena, non tanto di voce, quanto di dolce affetto”. “E nominando il Bambino di Betlem, oppure dicendo Gesù, lambivasi con la lingua le labbra, quasi a gustare e deglutire la dolcezza di quel nome.” 

San Francesco Presepe

San Francesco e gli animali

San Francesco chiamava gli animali «i nostri fratelli più piccoli». Per loro aveva le attenzioni più delicate. Voleva scrivere a Federico II perché con un editto stabilisse che a Natale le strade fossero cosparse di granaglie e di grano per gli uccelli: anch’essi dovevano gioire per la nascita del Redentore. Perché non fossero calpestati, scansava dai sentieri i vermi. A Sant’Angelo in Pantanelli, presso Orvieto, viene mostrato tuttora uno scoglio sul Tevere, dal quale avrebbe gettato nel fiume dei pesci che gli erano stati regalati.

Un giorno S.Francesco andò alla elemosina assieme a frate Massèo e i due si imbatterono in un uomo che portava al mercato due agnelli da vendere, legati, belanti e penzolanti dalla spalle.

All’udire quei belati, il servo di Dio, vivamente commosso, si accostò, accarezzandoli, come suol fare una madre con i figlioletti che piangono, con tanta compassione e disse al padrone: “Perché tormenti i miei fratelli agnelli, tenendoli così legati e penzolanti?”. Rispose: “Li porto al mercato e li vendo: ho bisogno di denaro”.

E Francesco: “Che ne avverrà?”. E quello: “I compratori li uccideranno e li mangeranno».

Nell’udire questo il santo esclamò: «Non sia mai! Prendi come compenso il mio mantello e dammi gli agnelli». Quell’uomo fu ben felice di un simile baratto, perché il mantello, che Francesco aveva ricevuto a prestito da un uomo proprio quel giorno per ripararsi dal freddo, valeva molto di più delle bestiole.

Infatti ogni creatura dice: Dio mi ha creato per te, o uomo! Noi che siamo vissuti con lui, lo vedevamo rallegrarsi interiormente ed esteriormente di quasi tutte le creature, così che, toccandole o mirandole, il suo spirito sembrava essere in cielo, non in terra. E per le grandi gioie che aveva ricevuto e riceveva dalle creature, egli compose, poco prima della sua morte, alcune Lodi del Signore per le sue creature, per incitare alla lode di Dio i cuori di coloro che le udissero, e così il Signore fosse lodato dagli uomini nelle sue creature»

San Francesco e gli animali

Dai “Fioretti” di San Francesco 
  Come Santo Francesco convertì tre ladroni micidiali, e fecionsi frati; e della nobilissima visione che vide l’uno di loro,il quale fu santissimo frate.

  Santo Francesco andò una volta per lo distretto del Borgo a Santo Sipolcro, e passando per uno castello che si chiama Monte Casale, venne a lui uno giovane nobile e molto dilicato, e dissegli: “Padre, io vorrei molto volentieri essere de’ vostri frati”. Rispuose Santo Francesco: “Figliuolo, tu se’ giovane, dilicato e nobile: forse che tu non potresti sostenere la povertà e l’asprezza nostra”. Ed egli: “Padre, non sete voi uomini come io? dunque, come la sostenete voi, così potrò io colla grazia di Cristo”. Piacque molto a Santo Francesco quella risposta; di che benedicendolo, immantanente Io ricevette all’ordine e puosegli nome frate Agnolo. E portassi questo giovane sì graziosamente che ivi a poco tempo santo Francesco il fece guardiano nel luogo detto di Monte Casale. continua >> 

Cantico delle creature

San Francesco Giotto

Altissimu; onnipotente bon Signore, 
  tue so’ le laude, la gloria e l’onore et orme benediczione. 
  Ad te solo, Altissimo, se confano et nullu omu ène dignu te mentovare. 

Laudato si, mi Signore, curo tucte le tue creature, 
  spezialmente messor lo frate sole, 
  lo quale jorna, et allumini per lui; 
  et ellu è bellu e radiante rum grande splendore; 
  de te, Altissimo, porta significazione. 

Laudato si, mi Signore, per sora luna e le stelle; 
  in celo l’hai formate clarite et preziose et belle. 

Laudato si, mi Signore, per frate vento 
  et per aere et nubilo et sereno et orme tempo, 
  per le quale a le tue creature dai sustentamento. 

Laudato si, mi Signore, per sor’acqua, 
  la quale è multo utile, et umele, et preziosa et casta. 

Laudato si, mi Signore, per frate focu, 
  per lo quale ennallumini la nocte, 
  et elio è bellu, et jucundo. et robustoso et forte. 

Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre terra, 
  la quale ne sustenta e governa, 
  e produce diversi fructi, con coloriti fiori et erba. 

Laudato si, mi Signore, per quilli che perdonano per lo tuo amore 
  e sostengo infirmitate et tribulazione. 
  Beati quilli che sosterranno in pace, 
  ca de te, Altissimo, sirano incoronati. 

Laudato si, mi Signore, per sona nostra morte corporale, 
  da la quale nullu orno vivente pò scappare. 
  Guai a quilli che morrano ne le peccata mortali. 
  Beati quilli che se trovarà ne le tue sanctissime voluntati; 
  ca la morte secunda no ‘1 farrà male. 

Laudate et benedicete mi Signore, e rengraziate. 
  e serviteli cum grande umilitate.

TESTAMENTO DI SAN FRANCESCO (1226)

Il Signore dette a me, frate Francesco, d’incominciare a fare penitenza cosi: quando ero nei peccati, mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi; e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d’animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo. 

E il Signore mi dette tale fede nelle chiese, che io così semplicemente pregavo e dicevo: Ti adoriamo, Signore Gesù Cristo, anche in tutte le tue chiese che sono nel mondo intero e ti benediciamo, perché con la tua santa croce hai redento il mondo.

Poi il Signore mi dette e mi da una cosi grande fede nei sacerdoti che vivono secondo la forma della santa Chiesa Romana, a motivo del loro ordine, che anche se mi facessero persecuzione, voglio ricorrere proprio a loro. E se io avessi tanta sapienza, quanta ne ebbe Salomone, e mi incontrassi in sacerdoti poverelli di questo mondo, nelle parrocchie in cui dimorano, non voglio predicare contro la loro volontà.

E questi e tutti gli altri voglio temere, amare e onorare come i miei signori. E non voglio considerare in loro il peccato, poiché in essi io riconosco il Figlio di Dio e sono miei signori. E faccio questo perché, dello stesso altissimo Figlio di Dio nient’altro vedo corporalmente, in questo mondo, se non il santissimo corpo e il santissimo sangue che essi ricevono ad essi soli amministrano agli altri.

E voglio che questi santissimi misteri sopra tutte le altre cose siano onorati, venerati e collocati in luoghi preziosi.

E dovunque troverò manoscritti con i nomi santissimi e le parole di lui in luoghi indecenti, voglio raccoglierli, e prego che siano raccolti e collocati in luogo decoroso.

E dobbiamo onorare e venerare tutti i teologi e coloro che amministrano le santissime parole divine, cosi come coloro che ci amministrano lo spirito e la vita.

E dopo che il Signore mi diede dei frati, nessuno mi mostrava che cosa dovessi fare, ma lo stesso Altissimo mi rivelo che dovevo vivere secondo la forma del santo Vangelo. Ed io la feci scrivere con poche parole e con semplicità, e il signor Papa me la confermò.

E quelli che venivano per abbracciare questa vita, distribuivano ai poveri tutto quello che potevano avere, ed erano contenti di una sola tonaca, rappezzata dentro e fuori, del cingolo e delle brache. E non volevano avere di più.

Noi chierici dicevano l’ufficio, conforme agli altri chierici; i laici dicevano i Pater noster; e assai volentieri ci fermavamo nelle chiese. Ed eravamo illetterati e sottomessi a tutti.

Ed io lavoravo con le mie mani e voglio lavorare; e voglio fermamente che tutti gli altri frati lavorino di un lavoro quale si conviene all’onesta. Coloro che non sanno, imparino, non per la cupidigia di ricevere la ricompensa del lavoro, ma per dare l’esempio e tener lontano l’ozio.

Quando poi non ci fosse data la ricompensa del lavoro, ricorriamo alla mensa del Signore, chiedendo l’elemosina di porta in porta.

Il Signore mi rivelo che dicessimo questo saluto:”Il Signore ti dia la pace! “.

Si guardino bene i frati di non accettare assolutamente chiese, povere abitazioni e quanto altro viene costruito per loro, se non fossero come si addice alla santa povertà, che abbiamo promesso nella Regola, sempre ospitandovi come forestieri e pellegrini.

Comando fermamente per obbedienza a tutti i frati che, dovunque si trovino, non osino chiedere lettera alcuna (di privilegio) nella curia romana, ne personalmente ne per interposta persona, ne per una chiesa ne per altro luogo, ne per motivo della predicazione, ne per la persecuzione

dei loro corpi; ma, dovunque non saranno accolti, fuggano in altra terra a fare penitenza con la benedizione di Dio.

E fermamente voglio obbedire al ministro generale di questa fraternità e a quel guardiano che gli piacerà di assegnarmi. E cosi voglio essere prigioniero nelle sue mani, che io non possa andare o fare oltre l’obbedienza e la sua volontà, perché egli e mio signore.

E sebbene sia semplice e infermo, tuttavia voglio sempre avere un chierico, che mi reciti l’ufficio, così come e prescritto nella Regola.

E non dicano i frati: Questa e un’altra Regola, perché questa e un ricordo, un’ammonizione, un’esortazione e il mio testamento, che io, frate Francesco piccolino, faccio a voi, miei fratelli benedetti, perché osserviamo più cattolicamente la Regola che abbiamo promesso al Signore.

E il ministro generale e tutti gli altri ministri custodi siano tenuti, per obbedienza, a non aggiungere e a non togliere niente da queste parole.

E sempre tengano con se questo scritto assieme alla Regola. E in tutti i capitoli che fanno, quando leggono la Regola, leggano anche queste parole.

E a tutti i miei frati, chierici e laici, comando fermamente, per obbedienza, che non inseriscano spiegazioni nella Regola e in queste parole dicendo: “Cosi si devono intendere” ma, come il Signore mi ha dato di dire e di scrivere con semplicità e purezza la Regola e queste parole, così cercate di comprenderle con semplicità e senza commento e di osservarle con sante opere sino alla fine.

E chiunque osserverà queste cose, sia ricolmo in cielo della benedizione dell’altissimo Padre, e in terra sia ricolmato della benedizione del suo Figlio diletto col santissimo Spirito Paraclito e con tutte le potenze dei cieli e con tutti i Santi. Ed io frate Francesco piccolino, vostro servo, per quel poco che io posso, confermo a voi dentro e fuori questa santissima benedizione. (Amen).