Archivio mensile:agosto 2011

n. 476 del 4 agosto 2011

Direzione Provinciale del Lavoro di Modena  

 

www.dplmodena.it  

                                                                                                                                                                                            

NEWSLETTER LAVORO

n. 476 del 4 agosto 2011

 

 newsletter settimanale per gli operatori del mercato del lavoro

 

   Le Novità in materia di Lavoro                                           

 >    Min.Lavoro: pubblicato il D.M. sul nuovo praticantato per l’abilitazione alla professione di consulente del lavoro

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato il Decreto Ministeriale del 20 giugno 2011 con le nuove modalità sulla disciplina del praticantato necessario per l’ammissione all’esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione di consulente del lavoro.

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  >    Governo: misure per la tutela della salute e sicurezza nei c.d. “ambienti confinati”

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto del Presidente della Repubblica che introduce misure di maggior tutela della salute e sicurezza dei lavoratori operanti in luoghi di lavoro nei quali vi siano rischi di sviluppo di sostanze altamente nocive o di gas, quali silos, cisterne, pozzi e simili (c.d. ambienti confinati).

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 >    INPS: voucher per lavoro occasionale disponibili attraverso il canale bancario

L’INPS ha siglato una convenzione con l’ICBPI (Istituto Centrale delle Banche Popolari) per l’erogazione dei voucher di lavoro occasionale attraverso il canale bancario.

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 >    Min.Lavoro: applicazione delle nuove modalità di calcolo della sanzione in misura ridotta ai procedimenti

Il Ministero del Lavoro, in data 26 luglio 2011, ha risposto ad un quesito della DRL del Piemonte in merito all’applicazione delle nuove modalità di calcolo della sanzione in misura ridotta ai procedimenti sanzionatori che hanno già formato oggetto di rapporto al direttore.

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 >    INPDAP: attività ispettiva in congiunta con il Ministero del Lavoro

Il Ministero del Lavoro e l’INPDAP hanno siglato, in data 26 luglio 2011, un protocollo operativo in materia ispettiva previdenziale e assicurativa, diretta ad assicurare la corretta osservanza delle norme in materia di lavoro e di legislazione sociale.

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>    Funzione Pubblica: controllo sulle assenze dal servizio per malattia dei pubblici dipendenti

Il Dipartimento della Funzione Pubblica fornisce alcuni chiarimenti in merito al controllo delle assenze dal servizio per malattia dei pubblici dipendenti; in particolare il regime di reperibilità e le assenze per visite, terapie e prestazioni specialistiche ed esami diagnostici.

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>    Min.Lavoro: attività di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro

Il Ministero del Lavoro ha emanato la circolare n. 20-2011, con i chiarimenti in merito all’attività di formazione in materia di salute e sicurezza sul lavoro svolta dagli enti bilaterali e dagli organismi paritetici o realizzata dal datore di lavoro collaborazione con essi.

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 >    ENPALS: nuova misura degli interessi di mora per il raggiungimento del tetto massimo delle sanzioni civili

L’ENPALS, in base al provvedimento 22 giugno 2011 del Direttore dell’Agenzia delle Entrate, con circolare n. 10 del 29 luglio 2011, ha dettato le disposizioni in ordine agli effetti della predetta decisione con specifico riguardo alla nuova misura dell’interesse di mora da applicare sul debito contributivo dopo il raggiungimento del tetto massimo delle sanzioni civili.

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 >    Agenzia Entrate: imposta sostitutiva sugli emolumenti della produttività – differimento del termine per la regolarizzazione

L’Agenzia delle Entrate ha emanato la circolare n. 36/E del 28 luglio 2011, con la quale informa che, considerate le difficoltà manifestate da parte dei sostituti d’imposta, d’intesa con il Ministero del lavoro, il termine per il versamento dell’importo dovuto per rimediare, senza applicazioni di sanzioni, alla non corretta applicazione della detassazione degli emolumenti relativi alla produttività aziendale è differito dal 1 agosto al 16 dicembre 2011, anche con riferimento ad eventuali rapporti di lavoro nel frattempo cessati.

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>    Governo: approvato il testo unico sull’apprendistato

Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella seduta del 28 luglio 2011, in via definitiva, il nuovo testo unico sull’apprendistato, in attuazione della delega conferita al  Governo dalla legge in materia di previdenza, lavoro e competitività per favorire la crescita.

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>    Governo: riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi

Il Consiglio dei Ministri ha pubblicato il Decreto Legislativo n. 119/2011, con il riordino della normativa in materia di congedi, aspettative e permessi.

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 >    Min.Lavoro: verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro 

Il Ministero del Lavoro, di concerto con il Ministero della Salute e con il Ministero dello Sviluppo Economico, ha pubblicato il Decreto Interministeriale del 22 luglio 2011, concernente la “Proroga dell’entrata in vigore del Decreto 11 aprile 2011 recante disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’All. VII del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, nonché criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’articolo 71, comma 13, del medesimo decreto legislativo”.

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 >    Legge n. 111/2011: modifiche ai trattamenti di sostegno al reddito

Con una disposizione contenuta nell’art. 18, comma 2, della legge n. 111/2011 che ha convertito, con modificazioni, il D.L. n. 98/2011, il Legislatore ha abrogato, a partire dal 6 luglio u.s., il comma 10-bis dell’art. 19 del D.L. n. 185/2008, convertito, con modificazioni, nella legge n. 2/2009, con la quale ai lavoratori non destinatari del trattamento di mobilità previsto dall’art. 7 della legge n. 223/1991 poteva essere erogato, in caso di licenziamento o cessazione del rapporto di lavoro, un trattamento di ammontare equivalente all’indennità di mobilità.

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   Le Sentenze della Corte di Cassazione in materia di lavoro  

 >    Onere del datore di lavoro la verifica della compatibilità dei dispositivi di sicurezza

 >    Litigio verbale e proporzionalità del provvedimento disciplinare

 >    Soggetto deputato al licenziamento disciplinare nella PA

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   Gli approfondimenti della DPL di Modena                              

 >     La contrattazione aziendale dopo l’accordo del 28 giugno (Scacco)

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   Comunicazioni                                                                      

 >     Il sito dplmodena.it non sarà aggiornato dal 7 al 21 agosto 2011

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Newsletter inviata a 38.229 abbonati

INPS: circolari e messaggi

Gentile Cliente,
Le inviamo gli ultimi Messaggi Hermes pubblicati sul sito www.INPS.it > Informazioni > INPS comunica > normativa INPS: circolari e messaggi

 

>>> Titolo:  Circolare numero numero 109 del 05-08-2011
  Contenuto:  Contributo di perequazione sui trattamenti pensionistici: articolo 18, comma 22-bis, del decreto-legge 6 luglio 2011, n.98, come modificato dalla legge di conversione n. 111 del 15 luglio (Gazzetta Ufficiale, serie generale, n. 164 del 16 luglio 2011). Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 107 del 05-08-2011
  Contenuto:  Convenzione tra l?INPS e la CESAC (Confederazione Europea dei Sindacati Autonomi del Commercio) ai sensi dell?art. 18 della legge 23 luglio 1991 n. 223, per la riscossione dei contributi associativi dovuti dai propri iscritti sulle prestazioni temporanee. Istruzioni procedurali e contabili. Variazioni al piano dei conti.
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 106 del 05-08-2011
  Contenuto:  Decreto Legge n. 78 del 31 maggio 2010, convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 122 del 30 luglio 2010. Determinazioni presidenziali n. 75 del 30 luglio 2010. ?Estensione e potenziamento dei servizi telematici offerti dall?INPS ai cittadini? e n. 277 del 24 giugno 2011 ?Istanze e servizi ? Presentazione telematica in via esclusiva ? decorrenze. Modalità di presentazione telematica delle domande di congedo di maternità/paternità e congedo
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 16032 del 05-08-2011
  Contenuto:  novità legislative in materia previdenziale, introdotte dalla legge 15 luglio 2011, n. 111 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto legge 6 luglio 2011, n. 98, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale serie generale n. 164 del 16 luglio 2011, recante disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 15941 del 04-08-2011
  Contenuto:  Invio degli elenchi delle persone sottoposte ad accertamenti sanitari nell?ambito del procedimento di riconoscimento delle minorazioni civili all’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi, all’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e all’Associazione nazionale dei mutilati e
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Circolare numero numero 103 del 04-08-2011
  Contenuto:  D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Determinazioni presidenziali n. 75 del 30 luglio 2010 ?Estensione e potenziamento dei servizi telematici offerti dall?INPS ai cittadini? e n. 277 del 24 giugno 2011 ?Istanze e servizi ? Presentazione
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 102 del 04-08-2011
  Contenuto:  D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Determinazione presidenziale n. 75 del 30 luglio 2010 ?E Estensione e potenziamento dei servizi telematici offerti dall?INPS ai cittadini? e n. 277 del 24 giugno 2011 ?Istanze e servizi ? Presentazione
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Circolare numero numero 101 del 04-08-2011
  Contenuto:  D.L. n. 78 del 31 maggio 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122. Determinazione presidenziale n. 75 del 30 luglio 2010 ?Estensione e potenziamento dei servizi telematici offerti dall?INPS ai cittadini? e n. 277 del 24 giugno 2011 ?Istanze e servizi ? Presentazione
Tipologia:  CIRCOLARE

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 15831 del 03-08-2011
  Contenuto:  Anticipazione CIG in deroga – Settore Appalti di pulizie nelle scuole ? Verbale di Accordo in Sede Governativa del 12 luglio 2011
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 15812 del 03-08-2011
  Contenuto:  Invalidità civile – Verifiche straordinarie ? provvedimenti di sospensione con decorrenza settembre 2011 – ricostituzione centrale.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 15735 del 02-08-2011
  Contenuto:  ulteriore proroga del termine di trasmissione delle dichiarazioni di responsabilità dei titolari di prestazioni assistenziali.
Tipologia:  MESSAGGIO

>>> Titolo:  Messaggio numero numero 15657 del 02-08-2011
  Contenuto:  Si trasmette il comunicato stampa diramato in data odierna dall?Ufficio Stampa dell?Istituto alle agenzie di stampa e ai quotidiani a diffusione nazionale.
Tipologia:  MESSAGGIO

Lo staff di NewsLetter Hermes

Notizie dal Ministero

Programma triennale per la trasparenza e l’integrità e Piano della performance 2011-2013. Consultazione pubblica 
Dal 30 giugno al 30 settembre 2011 è aperta una consultazione pubblica sul Programma triennale per la trasparenza e l’integrità e sul Piano della performance 2011-2013 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali


Anno europeo del volontariato

Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva 
Il 2011 è stato proclamato “Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva”. Fra i principali obiettivi, la costruzione di percorsi e azioni condivisi e partecipati fra tutti gli attori coinvolti e la sensibilizzazione alla cultura del volontariato, fondamentale espressione di partecipazione civica


Logo cliclavoro

Cliclavoro 
Nuovo portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali realizzato per favorire e migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro e il raccordo tra i sistemi delle imprese, dell’istruzione, della formazione e delle politiche sociali


Logo People first

Piano triennale per il lavoro e Piani di azione per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, per l’occupabilità dei giovani e per l’integrazione delle persone immigrate 
Nell’ambito della cornice proposta dal Libro Bianco sul futuro del modello sociale, i Piani d’azione presentati dal Ministro Sacconi nel corso del biennio 2009-2010 individuano i punti cardine degli interventi promossi per rispondere ad alcuni dei bisogni più importanti della persona


immagine notizia statuto dei lavori

Statuto dei Lavori 
Inviata l’11 novembre 2010 alle Parti Sociali una bozza del disegno di legge delega sullo Statuto dei lavori, che apre la strada alla stesura di un nuovo Testo Unico in materia di lavoro. Sul documento si auspica la definizione di un avviso comune tra le parti che il Governo si impegna a recepire


 
Notizie
 
 

05/08/2011

Programma Obiettivo per l’incremento e la qualificazione dell’occupazione femminile 
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 178 del 2 agosto 2011

04/08/2011

Praticantato per l’abilitazione alla professione di consulente del lavoro 
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale con le novità per la sua disciplina

04/08/2011

Prestazioni di lavoro occasionale accessorio 
Possibilità di acquistare e riscuotere i buoni lavoro attraverso il canale bancario

28/07/2011

Accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato 
Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri

28/07/2011

Riforma dell’apprendistato 
Approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il nuovo Testo Unico

21/07/2011

Albo Informatico delle Agenzie per il Lavoro 
Temporaneamente sospese le iscrizioni per i soggetti autorizzati all’intermediazione dall’art. 6 del Decreto Legislativo 276/03

20/07/2011

Incontro tra il Ministro Sacconi e il Ministro della Repubblica di Albania Spiro Ksera 
Firmato un accordo in materia di migrazione per motivi di lavoro

20/07/2011

Contratto integrativo di amministrazione del 4 agosto 2009 
Al via le procedure per il passaggio degli ex Accertatori del lavoro dal profilo di Ispettore del lavoro a quello di Ispettore tecnico

20/07/2011

Comunicazioni per i lavori usuranti 
Modello lavoro notturno

18/07/2011

Incentivi al reimpiego di personale con qualifica dirigenziale e sostegno alla piccola impresa 
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Direttoriale del 4 maggio 2011

Notizie dal Ministero

Programma triennale per la trasparenza e l’integrità e Piano della performance 2011-2013. Consultazione pubblica 
Dal 30 giugno al 30 settembre 2011 è aperta una consultazione pubblica sul Programma triennale per la trasparenza e l’integrità e sul Piano della performance 2011-2013 del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali


Anno europeo del volontariato

Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva 
Il 2011 è stato proclamato “Anno europeo delle attività di volontariato che promuovono la cittadinanza attiva”. Fra i principali obiettivi, la costruzione di percorsi e azioni condivisi e partecipati fra tutti gli attori coinvolti e la sensibilizzazione alla cultura del volontariato, fondamentale espressione di partecipazione civica


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Nuovo portale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali realizzato per favorire e migliorare l’intermediazione tra domanda e offerta di lavoro e il raccordo tra i sistemi delle imprese, dell’istruzione, della formazione e delle politiche sociali


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Piano triennale per il lavoro e Piani di azione per l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro, per l’occupabilità dei giovani e per l’integrazione delle persone immigrate 
Nell’ambito della cornice proposta dal Libro Bianco sul futuro del modello sociale, i Piani d’azione presentati dal Ministro Sacconi nel corso del biennio 2009-2010 individuano i punti cardine degli interventi promossi per rispondere ad alcuni dei bisogni più importanti della persona


immagine notizia statuto dei lavori

Statuto dei Lavori 
Inviata l’11 novembre 2010 alle Parti Sociali una bozza del disegno di legge delega sullo Statuto dei lavori, che apre la strada alla stesura di un nuovo Testo Unico in materia di lavoro. Sul documento si auspica la definizione di un avviso comune tra le parti che il Governo si impegna a recepire


 
Notizie
 
 

05/08/2011

Programma Obiettivo per l’incremento e la qualificazione dell’occupazione femminile 
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 178 del 2 agosto 2011

04/08/2011

Praticantato per l’abilitazione alla professione di consulente del lavoro 
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Ministeriale con le novità per la sua disciplina

04/08/2011

Prestazioni di lavoro occasionale accessorio 
Possibilità di acquistare e riscuotere i buoni lavoro attraverso il canale bancario

28/07/2011

Accordo di integrazione tra lo straniero e lo Stato 
Approvato in via definitiva dal Consiglio dei Ministri

28/07/2011

Riforma dell’apprendistato 
Approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri il nuovo Testo Unico

21/07/2011

Albo Informatico delle Agenzie per il Lavoro 
Temporaneamente sospese le iscrizioni per i soggetti autorizzati all’intermediazione dall’art. 6 del Decreto Legislativo 276/03

20/07/2011

Incontro tra il Ministro Sacconi e il Ministro della Repubblica di Albania Spiro Ksera 
Firmato un accordo in materia di migrazione per motivi di lavoro

20/07/2011

Contratto integrativo di amministrazione del 4 agosto 2009 
Al via le procedure per il passaggio degli ex Accertatori del lavoro dal profilo di Ispettore del lavoro a quello di Ispettore tecnico

20/07/2011

Comunicazioni per i lavori usuranti 
Modello lavoro notturno

18/07/2011

Incentivi al reimpiego di personale con qualifica dirigenziale e sostegno alla piccola impresa 
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto Direttoriale del 4 maggio 2011

Analisi tendenziale della Cassa Integrazione Guadagni nel Lazio Giugno 2011

 

 

cig_giugno 2011.pdf

 

 

 

 


 

  

A cura del Centro Studi di Confindustria Lazio[1]

 

 

In Italia, nel periodo gennaio-giugno 2011 si rileva un decremento della cassa integrazione totale del 19,3% (da 633,6 a 511,1 milioni) rispetto al 2010. Rispetto allo stesso periodo  dello scorso anno, per la CIG ordinaria si osserva un calo delle ore totali (-44,3%), di quelle autorizzate nell’Industria (-52,3%) e di quelle autorizzate nell’Edilizia (-7,0%).

In aggiunta, la cassa integrazione straordinaria diminuisce del 9,4% in totale (da 246,3 a 223 milioni), dell’11,1% nell’Industria, del 78,3% nell’Artigianato e del 14,8% nel Commercio, mentre aumenta del 142,9% nell’Edilizia.

Da segnalare, infine, il calo del 2,8% (da 174,4 a 169,5 milioni) della cassa integrazione guadagni in deroga.

Con riferimento alla media nazionale è disponibile anche il dato, aggiornato a marzo 2011, relativo al rapporto tra ore autorizzate ed ore utilizzate di CIG. Per la cassa integrazione totale il tiraggio è pari al 38,8%; per quella ordinaria è del 44,8% e per la cassa integrazione straordinaria e in deroga è del 36,7%.

Nel Lazio si osserva una diminuzione della CIG totale (-13,7%, da 38,9 a 33,6 milioni) meno ampia di quella nazionale.Nel dettaglio, le ore di cassa integrazione ordinaria diminuiscono del 5,8% (da 7,4 a 7 milioni), quelle autorizzate nell’Industria scendono del 15,3% (da 5,1 a 4,3 milioni), mentre si assiste ad una crescita del 15,6% (da 2,3 a 2,6 milioni) nell’Edilizia.

Per la cassa integrazione straordinaria si rileva, invece, una contrazione superiore a quella nazionale; la variazione osservata è infatti pari a –28,1% (da 24,4 a 17,6 milioni).

 

Le ore autorizzate di CIGS calano del 29,8% (da 23,3 a 16,4 milioni) nell’Industria, del 20,8% (da 726 a 575 mila) nel Commercio ma aumentano del 59,5% (da 398 a 635 mila) nell’Edilizia.

Infine la CIG in deroga risulta in controtendenza con il dato nazionale: la variazione rilevata è pari a +27,4% (da 7,1 a 9 milioni).

In provincia di Roma, diversamente dall’andamento laziale, si osserva un incremento delle ore autorizzate in totale pari a +46,3% (da 15,2 a 22,2 milioni). Nel dettaglio, la CIG ordinaria fa registrare un +17,2% per il totale (da 2,8 a 3,3 milioni), un +7,2% per l’Industria (da 1,4 a 1,5 milioni) e un +27,5% per l’Edilizia (da 1,4 a 1,7 milioni). Per la cassa integrazione straordinaria totale si rileva una crescita pari a 38,7%, (da 9,4 a 13 milioni); un incremento particolarmente significativo emerge anche per l’Industria (+43%, da 8,3 a 11,9 milioni) e per l’Edilizia (+45,2%, da 364 a 529 mila). Invece si assiste ad una riduzione del 18,4% delle ore di CIGS autorizzate nel Commercio (da 656 a 535 mila).

Si segnala l’incremento della CIG in deroga (da 3 a 5,9 milioni), la cui variazione risulta pari a +96,7%.

Anche in provincia di Latinasi registra una aumento delle ore totali di cassa integrazione, pari a +15,5% (da 2,5 a 2,9 milioni), al contrario di quanto osservato per il Lazio. Tuttavia, diminuiscono la CIG ordinaria totale (-14,6%, da 611 a 522 mila) e la CIGO nell’Industria (-22,4%, da 475 a 369 mila), mentre si osserva un incremento nell’Edilizia (+12,8% da 136 a 153 mila).

In linea con quanto rilevato per la regione, a Latina la cassa integrazione straordinaria totale si contrae del 21,9% (da 1,5 a 1,2 milioni); tale risultato è imputabile sia all’Industria, che fa registrare una variazione pari a  -20,3% (da 1,5 a quasi 1,2 milioni), che al Commercio, per cui si rileva un calo delle ore autorizzate del 72,7% (da 47 a 13 mila).

Infine, per le ore di cassa integrazione in deroga, si osserva un incremento del 259,3% (da 313 mila a 1,1 milioni).

Le ore di cassa integrazione totali della provincia di Frosinonediminuiscono in misura maggiore rispetto alla regione; nello specifico la variazione rilevata è pari a  –68,7% (da 17,4 a 5,4 milioni). Allo stesso modo, la CIGO provinciale fa registrare contrazioni più ampie di quelle laziali: -38,7% il totale (da 3,1 a 1,9 milioni), -41,8% l’Industria (da 2,6 a 1,5 milioni) e –22,1% l’Edilizia (da 484 a 378 mila).

Diminuisce anche la cassa integrazione straordinaria: -79,9% (da 11,9 a 2,4 milioni) in totale, -80,5% (da 11,9 a 2,3 milioni) per l’Industria. Al contrario, aumentano le ore di CIGS autorizzate nel Commercio e nell’Edilizia che crescono rispettivamente del 17% (da 17 a 19 mila) e del 187% (da 19 a 55 mila).

Le ore di CIG in deroga in provincia di Frosinone, diversamente da quanto registrato a livello regionale, scendono da 2,3 a 1,1 milioni, facendo rilevare una variazione negativa pari a –51,3%.

Anche per  la provincia di Rietisi osserva un calo del totale delle ore di cassa integrazione pari a –18,8% (da 444 a 360 mila). Inoltre, si rilevano incrementi delle ore di CIG ordinaria in totale (+24,8%, da 189 a 236 mila) e nell’Industria (+46,9%, da 104 a 152 mila), ma anche un decremento per l’Edilizia (-1,8%, da 86 a 84 mila). Anche per la CIGS la variazione (-85,8%) risulta negativa ed è principalmente spiegata dalla riduzione delle ore autorizzate nell’Industria (-85,1%) che passano da 124 a 18 mila. Infine, al contrario del trend regionale, in provincia di Rieti si osserva una diminuzione della CIG in deroga del 15,1% (da 124 a 105 mila).

In provincia di Viterbosi registra una diminuzione della cassa integrazione pari a –21,2% (da 3,5 a 2,7 milioni), da  attribuire al decremento delle ore autorizzate di CIGS. Nel dettaglio, la riduzione del 34,2% di cassa integrazione straordinaria è imputabile all’Industria, per cui si assiste ad un –37,5% (da 1,4 milioni a 906 mila).

Per quanto riguarda la CIGO, invece, si assiste ad una crescita del totale pari a +48,1% (da 705 mila a un milione) a cui concorrono sia il +55% rilevato nell’Industria (da 488 a 757 mila) che l’aumento del 32,6% fatto registrare dall’Edilizia (da 217 a 287 mila). Infine, nel periodo osservato, la CIG in deroga risulta in calo (-44%) e le ore autorizzate passano da 1,3 milioni a 738 mila.

 

 

 

 

Centro Studi Confindustria Lazio

centrostudi@confindustrialazio.it

06.5852141 – 06.585214210




[1] Elaborazioni su dati INPS

Morena Piccinini ricorda l’anniversario della tragedia di Marcinelle

 

NEWS

L’8 agosto l’Inca  ricorda le vittime

L’8 agosto del 1956 alle 8 e 10 del mattino, una gabbia parte dal punto d’invio 975 del pozzo d’estrazione con un vagoncino male agganciato. Ha inizio la tragedia che vedrà la morte di 136 lavoratori italiani, 95 belgi, 8 polacchi, 6 greci, 5 tedeschi, 5 francesi, 3 ungheresi, un inglese, un olandese, un russo e un ucraino.

Soltanto 13 superstiti saranno tirati fuori il primo giorno. L’interminabile attesa dei familiari continua in ogni modo fino al 22 agosto quando i soccorritori pronunciano le fatidiche parole “Tutti cadaveri”.

La tragedia di Marcinelle rievoca gli anni più bui della storia. Dopo la Liberazione, la necessità di una ricostruzione industriale porta il governo belga a lanciare la “battaglia del carbone”. La prima volontà delle autorità  era quella di evitare di ricorrere alla manodopera straniera, ma ben presto si rendono conto che l’obiettivo non potrà mai essere raggiunto contando unicamente sulla manodopera belga. Si rende obbligatorio il ricorso all’immigrazione massiccia degli stranieri e poiché l’Europa dell’est e, più in particolare, la Polonia non sembrava più una potenziale riserva di manodopera, il Belgio si rivolgerà all’Italia che usciva, esangue dalla II guerra mondiale dopo 20 anni di fascismo.

Il protocollo di intesa italo-belga del 23 giugno 1946 prevedeva l’invio di 50.000 lavoratori italiani in cambio della fornitura annuale di un quantitativo di carbone, a prezzo preferenziale, compreso tra le due e le tre milioni di tonnellate. Per convincere questi uomini a lavorare nelle miniere belghe, si affiggono in tutta Italia manifesti che presentano unicamente gli aspetti allettanti di questo lavoro (salari elevati, carbone e viaggi in ferrovia gratuiti, assegni familiari, ferie pagate, pensionamento anticipato …). In realtà le condizioni di vita e di lavoro erano veramente dure. All’arrivo a Bruxelles cominciava lo smistamento verso le differenti miniere dopodiché i lavoratori venivano accompagnati nei loro “alloggi”: le famose “cantines”: baracche, insomma, o “hangar”, gelidi d’inverno e cocenti d’estate, veri e propri campi di concentramento dove pochi anni prima erano stati sistemati i prigionieri di guerra.

La mancanza di alloggi convenienti, previsti peraltro dall’accordo italo-belga, impediva alla maggior parte dei minatori il ricongiungimento con la propria famiglia, Trovare un alloggio in affitto era infatti quasi impossibile all’epoca. Senza contare la discriminazione. Spesso sulle porte delle case da affittare, i proprietari scrivevano a chiare lettere “ni animaux, ni etranger”: né animali, né stranieri. Un’integrazione difficile, dunque, a cui si sommavano le condizioni di lavoro particolarmente dure e insalubri nonchè le scarse misure di igiene e sicurezza. Tra il 1946 e il 1955, quasi 500 operai italiani trovarono così la morte nelle miniere belghe, senza contare il lento flagello delle malattie d’origine professionale. La più pericolosa di queste era la silicosi, causata dalle polveri della miniera che depositandosi nei polmoni, creava insufficienze respiratorie.

“Marcinelle oltre a rievocare una grave sciagura sul lavoro ci ricorda anche – dice Morena Piccinini, presidente dell’Inca – il contributo di qualità, di solidarietà, di umanità espresso dall’Inca in quel terribile frangente. Il patronato della Cgil in quel lontano 1956 ha assistito i singoli lavoratori, le loro famiglie, ha messo in campo i suoi legali per ottenere il riconoscimento dei diritti e l’accertamento delle responsabilità; oltre a dare un fondamentale contributo affinché in Belgio si desse luogo al riconoscimento della silicosi, (cosiddetta malattia dei “musi neri”), malattia di origine professionale per la quale l’Inca si era tanto battuto in Italia”.

“Marcinelle – prosegue la Piccinini – è stata una grande tragedia che vogliamo ricordare insieme a tanti altri disastri che continuano a colpire i lavoratori nel mondo. Ci inchiniamo a tutte le vittime, ma guardiamo a noi stessi impegnandoci a garantire maggiori tutele ai tanti, troppi morti per il lavoro, ai quali ancor oggi non viene assicurato il diritto a lavorare in sicurezza”.

Indebiti su pensioni Inps …

NEWS

…. e problemi tecnici Inps

In queste ultime settimane molti pensionati stanno ricevendo lettere di indebito da parte dell’Inps con la  motivazione che nel 2008 avrebbero percepito la somma aggiuntiva prevista dalla legge n. 127/2007 (la “quattordicesima” ) senza averne diritto.

Per le vie brevi abbiamo appreso dall’Istituto che ci sono stati problemi tecnici nelle sue procedure; la grande maggioranza dei pensionati a cui é contestato l’indebito, quindi, in realtà aveva pienamente diritto a percepire la prestazione.

Abbiamo richiesto alla Direzione centrale pensioni dell’Istituto di porre riparo nel più breve tempo possibile e, insieme allo Spi, siamo intervenuti  affinché l’Istituto blocchi le trattenute sul rateo di settembre per rimediare agli errori causati dalle sue procedure e dare tempo ai pensionati, attraverso il patronato, di presentare domanda di ricostituzione.

Le sedi dell’Inca dislocate su tutto il territorio nazionale sono comunque a disposizione per fornire ulteriori approfondimenti.

Riordino delle regole in materia di permessi, congedi e aspettative

 

NEWS

 

Il decreto legislativo n. 119/11, che entrerà in vigore il prossimo 11 agosto,  attua la delega prevista all’articolo 23 della legge n. 183/2010 che aveva disposto l’emanazione da parte del governo di “uno o più decreti legislativi finalizzati al riordino della normativa vigente in materia di congedi, aspettative e permessi, comunque denominati, fruibili dai lavoratori dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati”. 
Le nuove norme, che valgono per i lavoratori del settore pubblico e del settore privato, per la loro attuazione devono attendere l’emanazione delle circolari applicative dell’ Inps e del Dipartimento della Funzione Pubblica.

Cosa cambia per i genitori che assistono un figlio disabile

Permessi orari

Non sono stati oggetto di modifiche e pertanto continuano ad essere un diritto dei genitori di figli disabili dal 1° anno di vita e sino al compimento del 3° anno (nel 1° anno di vita vige la possibilità di usufruire dei permessi (2 ore) per allattamento). Sono pari a due ore per ogni giorno lavorativo con orario di lavoro pari o superiore a 6 ore (un’ora se l’orario di lavoro é inferiore alle 6 ore giornaliere).

Prolungamento del congedo parentale

Le novità vanno individuate nella durata – 36 mesi complessivi – e nella possibilità di fruirne entro i primi 8 anni di vita del figlio.  Il termine di 36 mesi vale per ogni figlio disabile ed é il massimo fruibile complessivamente non solo dal padre e dalla madre ma anche fra congedo parentale e prolungamento dello stesso.

Vengono concessi per riconoscimento dello stato di grave handicap del figlio; età del bambino: entro il compimento dell’ottavo anno; non ricovero a tempo pieno in istituto specializzato salvo il caso in cui la presenza del genitore sia richiesta dagli stessi sanitari.

Possono essere fruiti in maniera continuativa o frazionata, a giorni, a settimane o a  mesi. I genitori si possono alternare nella fruizione sia del congedo parentale sia del prolungamento del congedo parentale.

Va sottolineata l’introduzione di una novità importante quale quella di non essere più obbligati a fruire (anche solo in linea teorica) del congedo parentale prima di poter beneficiare del prolungamento. Una pre-condizione incomprensibile e inutile, giustamente archiviata in un’ottica di semplificazione delle procedure.
In altre parole, i genitori di un figlio disabile sanno di poter contare su 36 mesi di congedo parentale, un congedo prolungato rispetto a quello “normale”, che potranno decidere come e quando utilizzare, sapendo che i 36 mesi sono complessivi anche fra i due genitori, se ne fruiscono alternandosi. La possibilità di “spalmare” il prolungamento del parentale sino al compimento degli 8 anni del figlio, permette ai genitori di un bambino disabile di decidere, in base alle esigenze proprie e del bambino, come avvalersi di tale diritto utilizzandone anche la maggiore flessibilità. Il diritto riguarda entrambi i genitori poiché, in linea con la legge sui congedi parentali (legge 53/2000) ad ambedue viene riconosciuto il diritto di accudire il figlio.

La retribuzione è quella riconosciuta durante il congedo parentale: il 30% dell’ultima retribuzione percepita, sia nel settore pubblico sia nel settore privato. Laddove la contrattazione collettiva avesse stabilito norme di maggior favore, valgono queste ultime.

L’accredito contributivo è figurativo, nel pubblico e nel privato, e il valore retributivo della contribuzione figurativa é pari al 100%.

Permessi mensili (tre giorni al mese)

I requisiti per ottenerli sono: il figlio disabile non deve essere ricoverato a tempo pieno  salvo il caso in cui la presenza del genitore sia richiesta dai sanitari della struttura;  età del bambino: dalla nascita.

I beneficiari dei permessi mensili sono i genitori (anche adottivi o affidatari), oppure un parente o affine entro il 2° grado (ad es. nonni, fratelli) del bambino.

I permessi possono essere fruiti da un solo genitore oppure da entrambi in maniera alternativa. Naturalmente, qualora la contrattazione collettiva abbia stabilito condizioni di miglior favore, valgono queste ultime.

Il congedo biennale retribuito (due anni retribuiti)

Ne hanno diritto i  genitori del figlio disabile.
Può essere accordato ad ogni età del figlio che però non deve essere ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati, salvo che la presenza del genitore sia richiesta dai sanitari.

Può essere fruito alternativamente dal padre o dalla madre, per un massimo complessivo di 2 anni. Il lavoratore richiedente ha diritto ad usufruire del congedo entro 60 giorni dalla richiesta. La durata del congedo si intende per ogni figlio disabile e nell’arco della vita lavorativa di ogni genitore.
La legge così modificata nel confermare il diritto all’alternatività nella fruizione del congedo da parte dei due genitori, conferma anche l’impossibilità del padre (o viceversa), mentre la madre (o viceversa) sta usufruendo del congedo, di beneficiare negli stessi giorni dei permessi mensili o del prolungamento del congedo parentale o dei permessi orari.
Il padre, invece può beneficiare di un periodo di congedo retribuito anche quando la madre del bambino disabile é in congedo di maternità o in congedo parentale.

Il periodo di congedo é coperto da contribuzione figurativa. Non è chiaro se questa disposizione vale solo per il settore privato o anche per quello pubblico.

Ferie

Nel decreto viene riportata una norma della Finanziaria 2007 che prevede, nel caso in cui il lavoratore fruisca di un periodo di congedo retribuito non superiore a 6 mesi, il diritto ad assentarsi dal lavoro per un numero di giorni di permesso non retribuito pari al numero dei giorni di ferie che avrebbe maturato in costanza di rapporto di lavoro. Questi giorni di congedo non retribuito non sono coperti da alcuna contribuzione.
Infine, il decreto dispone esplicitamente che durante il periodo di congedo non maturano le fiere, la 13sima mensilità e il trattamento di fine rapporto. Per quanto non espressamente previsto dai commi 5, 5-bis, 5-ter e 5 quater si applicano le disposizioni dell’articolo 4, comma 2, della legge 8 marzo 2000, n. 53.”.

Il passo indietro é notevole. Le nuove disposizioni fanno compiere ai diritti dei lavoratori un drastico passo indietro e non considerano la norma antidiscriminatoria di cui al dlgs 216/2003. Se la maturazione delle ferie è un aspetto controverso, così non é per la 13ma e 14ma mensilità.

Cosa cambia per i lavoratori che assistono un familiare disabile

Permessi mensili ( tre giorni al mese)

Per ottenerli il familiare disabile  non deve essere ricoverato a tempo pieno, deve essere il coniuge, o un parente o affine entro il 2° grado (genitori, figli, suoceri, nuore, generi, nonni, nipoti, fratelli, sorelle, cognati);  oppure, entro il 3° grado se i genitori o il coniuge del disabile hanno compiuto i 65 anni oppure sono affetti da patologie invalidanti oppure  sono deceduti o mancanti.

Quando più lavoratori assistono lo stesso familiare disabile, resta ferma la regola che non é possibile riconoscere i permessi a più di un lavoratore per assistere la stessa persona disabile.

Tuttavia il lavoratore può assistere più familiari, a condizione che si tratti del coniuge o di un parente/affine entro il 1° grado (figli, genitori). La possibilità di assistere più familiari disabili entro il 2° grado invece é concessa nel caso in cui i genitori o il coniuge della persona disabile hanno compiuto i 65 anni oppure sono affetti da patologie invalidanti oppure sono deceduti oppure sono mancanti.

Viene introdotta una novità che riguarda l’assistenza a familiari residenti lontano dal lavoratore richiedente i permessi. Infatti, se il familiare disabile é residente in un comune situato ad una distanza stradale superiore a 150 km da quello del lavoratore richiedente i permessi, quest’ultimo  deve attestare con titolo di viaggio o altra documentazione idonea, il raggiungimento del luogo di residenza dell’assistito (biglietto del treno, biglietto aereo, ticket autostrada, telepass, ….).

Congedo biennale retribuito – Cosa cambia per i lavoratori che assistono un familiare

E’ quello maggiormente modificato poiché é stato aggiornato sulla base delle sentenze della Corte Costituzionale.  Il giudice delle leggi ha stabilito un ordine di priorità fra gli aventi diritto a richiedere il congedo, sulla base del grado di parentela con la persona disabile e cioè il coniuge; i genitori; i figli; i fratelli o le sorelle.
 
In caso di mancanza, decesso o in presenza di patologie invalidanti del coniuge, il diritto a fruire del congedo passa alla madre o al padre (anche adottivi) del disabile, i quali, a loro volta, se mancanti o deceduti o affetti da patologie invalidanti, passano il diritto ai figli, e così via.
Il diritto a fruire del congedo si concretizza entro 60 giorni dalla richiesta. La persona da assistere non deve essere ricoverata salvo che la presenza del familiare sia richiesta dai sanitari. Non può superare la durata complessiva di due anni per ogni familiare disabile e nell’arco della vita lavorativa di ognuno. Nel caso in cui il lavoratore fruisce di un periodo di congedo retribuito non superiore a 6 mesi, ha diritto ad assentarsi dal lavoro per un numero di giorni di permesso non retribuito pari al numero dei giorni di ferie che avrebbe maturato in costanza di rapporto di lavoro. Questi giorni di congedo non retribuito non sono coperti da alcuna contribuzione.

La  norma precisa che “il richiedente ha diritto a percepire un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione” facendo riferimento alle voci fisse e continuative.
Il periodo é coperto da contribuzione figurativa; la contribuzione é già figurativa nel caso dei dipendenti privati e sembrerebbe diventarlo anche per i pubblici.
Il periodi di congedo biennale retribuito non incide sulla maturazione delle ferie né  della 13ma né del TFR.

Il congedo per cure per gli invalidi

Si tratta della possibilità di assentarsi legittimamente dal posto di lavoro e interessa quelle  lavoratrici e quei lavoratori affetti da patologie (comportanti una riduzione della capacità lavorativa superiore al 50%) che richiedono lunghi periodi di cura  (non superiori a 30 giorni) non rinviabili e utili ad un suo recupero fisico.
La conservazione del posto di lavoro durante il periodo di malattia é stabilita dai CCNL che determinano e regolano il cosiddetto “periodo di comporto”, superato il quale il lavoratore rischia il licenziamento. Relativamente a questo aspetto, la maggior parte dei CCNL prevede per i lavoratori affetti da patologie che comportano, fra l’altro, anche la necessità di trattamenti salvavita, un comporto più elastico rispetto a quello della malattia comune. 
Si conferma che non si tratta di congedo per cure termali per i dipendenti pubblici, il quale continua ad essere regolato dalla normativa vigente.

Per accedere al congedo per cure è necessario oltre all’accertamento di un’invalidità civile superiore al 50% anche la richiesta del medico convenzionato con il SSN o appartenente ad una struttura sanitaria pubblica dalla quale risulti la necessità della cura in relazione all’infermità invalidante riconosciuta

La domanda va presentata al datore di lavoro con allegato il verbale Asl di accertamento e la richiesta del medico.

Il lavoratore deve documentare in maniera idonea l’avvenuta sottoposizione alle cure e, in caso di trattamenti terapeutici continuativi, la documentazione che giustifica l’assenza può essere cumulativa.

I giorni di assenza per “congedo per cure” vengono retribuiti dal datore di lavoro  con le  regole delle assenze per malattia. Pertanto, nel settore pubblico, durante i primi 10 giorni di assenza per congedo per cure, la retribuzione del dipendente potrebbe subire la decurtazione stipendiale stabilita con legge 133/08.

Ricordiamo che vigono alcune deroghe al regime della decurtazione che  riguardano le assenze dovute a trattamenti terapeutici conseguenti a infortunio sul lavoro o causa di servizio e a patologie gravi che richiedono terapie salvavita

Nel settore privato, il CCNL normalmente prevede che il datore di lavoro retribuisca i primi 3 giorni di malattia (cosiddetta carenza) ed integri l’indennità di malattia erogata all’Inps nei giorni successivi al 3°. Pertanto, sembra di capire che i giorni di assenza relativi al congedo per cure saranno retribuiti con il solo importo a carico del datore di lavoro così come previsto dal CCNL di riferimento, cioè quello che va ad integrare l’indennità dell’Inps. Se così fosse, il danno retributivo per i lavoratori privati potrebbe essere maggiore che per i dipendenti pubblici.
Per quanto riguarda il comporto, la norma stabilisce chiaramente che i giorni di congedo non rientrano nel periodo di comporto.

Presso le sedi dell’Inca, dislocate su tutto il territorio nazionale, gli operatori di patronato sono a disposizione di coloro che vogliono avere informazioni più approfondite sulla materia.

Modifiche ai congedi di maternità e paternità

 

NEWS

 

Dopo numerose e reiterate affermazioni sull’urgenza di armonizzare, razionalizzare ed implementare la normativa in materia di congedi, aspettative e permessi, per conciliare lavoro e vita familiare è stato approvato il Decreto legislativo n.119/11 in attuazione della L.183/2010, cosiddetto “ collegato lavoro”.

Nel  testo dei lavori preparatori del decreto in oggetto, contrariamente alle aspettative create, viene affermato che “ non si è proceduto al riordino dell’intera normativa in materia in quanto, considerati anche i tempi ridotti ed il complesso iter di approvazione, si è preferito optare per  un’ impostazione minimale e settoriale”.

Ciononostante, all’art. 1 del Decreto leggiamo che la finalità è quella “ di ridefinire i presupposti oggettivi e precisare i requisiti soggettivi, i criteri e le modalità per la fruizione dei congedi, dei permessi e delle aspettative comunque denominati , nonché di razionalizzare e semplificare i documenti da presentare ai fini della loro fruizione.” Nulla di tutto ciò si ritrova poi nei 9  articoli che compongono il citato decreto.

Rientro al lavoro

Per quel che concerne la tutela della maternità e paternità, all’art. 2 del decreto in oggetto  riscontriamo un’acquisizione significativa. Infatti, nel caso di interruzione spontanea o terapeutica della gravidanza successiva al 180° giorno dall’inizio della gestazione, come anche in caso di morte del bimbo alla nascita o durante il congedo di maternità , le lavoratrici possono tornare a lavorare.

Per interrompere il congedo obbligatorio di maternità, la lavoratrice deve avvisare il datore di lavoro con un preavviso di dieci giorni. Inoltre, il medico specialista del SSN o con esso convenzionato ed il medico competente per la prevenzione e la salute sui luoghi di lavoro devono attestare che il rientro non provoca danno alla salute.

Riposi in caso di adozioni ed affidamenti

L’art.8 del Dlgs recepisce la sentenza di Corte Costituzionale 104/2003 che permette di usufruire dei riposi orari ex allattamento, in caso di adozione e di affidamento, non entro il primo anno di vita del bambino, ma entro il primo anno dall’ingresso del minore nella famiglia.

Un’ inclusione normativa corretta e doverosa,  ma tardiva, dato che questo diritto era stato riconosciuto ed applicato già  fin dall’ emanazione della sentenza.

Avvicinamento di genitori dipendenti da amministrazioni pubbliche.

Sempre all’art.8 del  Dlgs, viene esteso il diritto, per i dipendenti di amministrazioni pubbliche, ad essere assegnati ad una sede di servizio nella stessa provincia o regione  nella quale l’altro genitore lavora, in caso di adozione ed affidamento,  entro i primi tre anni dall’ingresso del minore nella famiglia, indipendentemente dall’età’ del minore.

Anche in questo caso, ci si allinea alla normativa, in particolare alla legge 244/2007 ed alla  giurisprudenza, quasi sempre  della Corte Costituzionale, che hanno completamente equiparato, sotto l’influenza ulteriore delle Direttive europee, le nascite biologiche, ed i conseguenti diritti, a quelle adottive, in un’ottica totalmente condivisibile di miglioramento della tutela.

Cgil – Super ticket da abolire

 

NEWS

Un atto irresponsabile

In un comunicato stampa la Cgil denuncia che “il decreto del governo per applicare i super ticket nelle singole regioni è un atto irresponsabile, che aggrava ulteriormente una situazione già difficile. Ormai, come ha denunciato il Presidente della Conferenza delle regioni, “questa è una situazione di emergenza”.

I superticket – continua il comunicato del sindacato di Corso d’Italia – vanno aboliti perchè sono una vergognosa tassa sui malati e un vero regalo al mercato privato della sanità, a danno del serviziopubblico.

La miscela esplosiva ticket più tagli (otto miliardi in due anni) mette a rischio i Livelli Essenziali di Assistenza sanitaria e spinge al disavanzo tutte le regioni, stroncando il risanamento di quelle impegnate nei piani di rientro.

Bisogna rovesciare – conclude il comunicato – questa impostazione recessiva, che penalizza ogni investimento per la salute invece che considerarlo un bene prezioso per garantire i diritti delle persone e per dare più forza allo stesso sviluppo economico.

dm ticket.pdf

Ricongiungimenti familiari: una nuova sentenza a favore dei lavoratori stranieri

Grazie ad una azione legale dell’Inca, il Tribunale di Biella impone il rilascio del visto di ingresso ad un giovane marocchino di vent’anni 

Un’altra vittoria dell’Inca per il riconoscimento del visto di ingresso ad un giovane marocchino di vent’anni. Questa volta a chiudere la controversia è stato il Tribunale di Biella che, con un decreto ingiuntivo (emesso il primo luglio), ha ordinato il rilascio del visto di ingresso a favore di un marocchino al quale il Consolato Generale d’Italia ha negato la possibilità di ricongiungimento con il fratello, già con cittadinanza italiana.

Secondo il ministero degli esteri, che si è costituito in giudizio contro il ricorso presentato dal familiare del giovane marocchino, per autorizzare il ricongiungimento, il ricorrente avrebbe dovuto presentare una documentazione che attestasse la presa in carico del familiare, considerando non sufficiente l’istituto di diritto islamico della Kafala (basato su una dichiarazione giurata di dodici testimoni che dichiarano l’effettiva presa in carico di un soggetto da parte di un altro, sotto il profilo del suo materiale mantenimento) a testimoniare la condizione di dipendenza economica e materiale del giovane marocchino al fratello.

L’amministrazione, che avrebbe dovuto provvedere al rilascio del visto di ingresso ha negato il titolo una prima volta nel 2009, quando l’attuale ventenne marocchino era minorenne, motivando il rifiuto sia con il fatto che a chiederlo non fosse stato uno dei due genitori esercitanti la patria potestà, ma un altro familiare; sia perché, a suo giudizio, l’istituto della Kafala è incompatibile con il diritto italiano; perciò, secondo il ministero degli esteri mancava il presupposto legislativo della adottabilità del minore, nonostante il ricorrente avesse effettivamente a carico il fratello minore.

Ma il visto è stato negato una seconda volta, nel 2010, nonostante il giovane avesse raggiunto la maggiore età. Da qui il pronunciamento favorevole del Tribunale di Biella che, richiamando il rispetto dell’articolo 30 del Testo unico sull’immigrazione, ha ordinato all’autorità consolare competente l’emissione del visto di ingresso per il fratello del ricorrente; sottolineando, peraltro, che “la lentezza complessiva dei procedimenti amministrativi che si sono succeduti (oltre due anni)  e la rilevanza del diritto sotteso al ricorso, giustificano la declaratoria di immediata efficacia del provvedimento “.

“Per l’ennesima volta – spiega Enrico Moroni, coordinatore degli uffici immigrazione dell’Inca – è dovuta intervenire la magistratura per ripristinare il rispetto delle legittime istanze dei lavoratori stranieri che contribuiscono in modo significativo alla crescita della ricchezza del nostro paese. Dopo tante sentenze favorevoli ad una interpretazione estensiva dei diritti degli immigrati, sarebbe auspicabile una cambiamento radicale dell’orientamento, finora espresso da questo governo e dalla dai partiti che lo sostengono, per cambiare il quadro normativo del tutto incongruente rispetto alla domanda di tutela di tante lavoratrici e lavoratori stranieri”.

LA PENISOLA DEL LAVORO, UNA LUNGA LINEA DI SANGUE E INDIFFERENZA

Cari compagni e care compagne,
di seguito la lettera mandata ai giornali, ma non pubblicata, che invitiamo a diffondere. In allegato poesia sugli omicidi del lavoro alla Thyssen. 
 
Collettivo Comunisti Resistenti (CO.CO.RE.) Roma
 
LA PENISOLA DEL LAVORO, UNA LUNGA LINEA DI SANGUE E
INDIFFERENZA
 
Chi Vi scrive è un gruppo di persone: Rls, operai, liberi
professionisti, tecnici prevenzione Asl, familiari vittime del
lavoro, che ha cercato e cerca in tutti i modi e con un impegno
quotidiano, di tenere viva l’attenzione sulla carenza di prevenzione,
protezione e sul dramma delle morti sul lavoro, chiamate ancora ed
 inaccettabilmente “morti bianche”.
 
L’uso dell’aggettivo “bianco” è fuorviante e sbagliato, perché
sono sporche, di calcinaccio, di nerofumo, di terra e di sangue,
inaccettabile perché allude all’assenza di una responsabilità per
l’accaduto: NESSUN RESPONSABILE, NESSUN COLPEVOLE, NESSUNA
GIUSTIZIA!!!.
 
Quello che non si dice in modo chiaro e netto e non si scrive mai
abbastanza è che i morti sul lavoro quasi mai sono
dovuti alla fatalità o alla “leggerezza” delle vittime (quasi che per
una leggerezza fosse plausibile una sorta di ‘pena di morte’ immediata,
sul campo e senza processo), ma il più delle volte sono causati dalla
decisione dei responsabili di “tagliare”, sia nelle risorse sia nei
tempi di lavorazione, imponendo prestazioni sempre più elevate e veloci,
consapevoli del rischio conseguente sulla prevenzione, formazione e
sicurezza
 
Andrebbero quindi chiamati col loro nome e molti sarebbe giusto
definirli omicidi, di cui questo governo è corresponsabile, con la sua politica
di risparmi e tagli fatta sulla pelle delle persone.
 
Quello che non si dice e non si scrive è che esistono da anni leggi,
norme tecniche, procedure, che se applicate correttamente
porterebbero il rischio di infortunio e di malattia professionale a livelli
enormemente più bassi rispetto agli attuali, ma che da parte degli
imprenditori non c’è la volontà di farlo, così come da parte del governo
non c’è la volontà di intensificare le misure di promozione e controllo,
aumentando le risorse delle ASL, affinché queste norme siano rispettate
(sia in termini economici che di persone, in specie di tecnici della
prevenzione, in barba agli impegni assunti solennemente in Parlamento
OdG della legge 123/2007, reinvestimento somme delle sanzioni ex 758/94).
 
C’è bisogno di più risorse, per maggiori verifiche e migliori  programmi di ricerca.
La sicurezza sul lavoro è importante, purtroppo non viene presa molto
in considerazione: molti datori di lavoro la considerano un costo per
l’azienda insopportabile da tagliare, non un valore su cui investire,
i mezzi d’informazione ne parlano raramente e solo quando accadono
gravi infortuni mortali; non c’è ( e non viene favorita) cultura della
sicurezza nei luoghi di lavoro e la politica, il governo in
particolare, ne parlano solo quando costretti dagli eventi, con un insopportabile
atteggiamento ipocrita che fa pensare alle “lacrime di coccodrillo”.
 
Partiamo da qui e quando parliamo e scriviamo di sicurezza è bene
chiarire dove stanno i meriti e le colpe di ciascuno, sapendo ( e
sottolineando) che il calo nelle morti registrato dall’Inail negli
ultimi
due anni è certamente un risultato importante, ma non è certo merito
del ministro Sacconi, che in questi tre anni di intenso e silenzioso
lavoro ha smantellato a colpi di decreti il Testo Unico e da ultimo ha
banalizzato la sicurezza con la campagna in cui il suo ministero dice
che “la sicurezza la pretende chi si vuole bene” (come se fosse un
problema di mancanza di amor proprio, ed anzi sottendendo che la
responsabilità della sicurezza è spostata dal datore di lavoro al lavoratore).
 
E l’Inail ci fornisce dei dati sugli infortuni e le morti sul lavoro
molto ottimistici, ma fortemente sottostimati, perché tengono conto
solo degli infortuni denunciati, come è stato sottolineato anche del
Presidente dell’Inail, visto che gli infortuni che appartengono al
sommerso, ammontano a circa 200 mila ogni anno: un enormità, ed i
morti??? Bho?Sfuggono ad ogni statistica ufficiale!!!
 
Oltre a questo, occorre considerare che il calo degli infortuni è in
gran parte dovuto anche alla contrazione del numero di occupati e delle
ore lavorate derivanti dalla crisi economica, alla delocalizzazione dei
siti produttivi, allo spostamento dei lavoratori “regolari” verso settori
meno a richio.
 
Peccato che di queste cose l’INAIL non ne tenga conto, anche se
standard tecnici richiedano di analizzare il fenomeno infortunistico non in
termini assoluti, ma proprio in funzione dei parametri di cui sopra.
 
Se analizziamo tali dati (fonte Carmine Tomeo su Articolo 21)
scopriamo che considerando i dati dell’ISTAT su ore lavorate e numero di
lavoratori dipendenti, la fredda statistica racconta che il 2010 ha fatto
registrare 25,6 infortuni ogni milione di ore lavorate, praticamente come il
2009 (quando erano stati 25,9) e che i dati infortunistici non migliorano
se messi in rapporto con il numero di lavoratori, per cui, ogni 100.000
dipendenti si sono infortunati in 41 nel 2010, come nel 2009. E per
ogni 100.000 dipendenti, nel 2010 sono morte sul lavoro poco più di 5
persone (5,5 è il rapporto nel 2009).
 
L’Inail ha un “tesoretto”, derivante dagli avanzi di bilancio
annuale, che ammonta a circa 15 miliardi di euro, con avanzi di bilancio, che
arrivano alla considerevole cifra di circa 2 miliardi di euro
l’anno.
 
Purtroppo questi soldi, non vengono spesi per aumentare le rendite
da fame agli invalidi del lavoro, alle famiglie dei morti sul lavoro,
ma sono depositati in un conto infruttifero della Tesoreria dello Stato,  e
possono essere spesi, solo per ripianare i debiti dello Stato:
VERGOGNA!!!
 
Inoltre, c’è un dramma molto spesso sottovalutato, cioè quello
delle malattie professionali, che ogni anno fanno migliaia di morti.
 
Per l’anno 2010, c’è un nuovo record delle malattie professionali:
+22%, pari a 42.347 denunce, 7.500 circa in più rispetto al 2009 e oltre
15 mila rispetto al 2006, +58%”.
 
Crediamo che sia fondamentale investire in “cultura”, in
educazione del lavoro: in questo Paese manca quel minimo di
consapevolezza, di forza, che permetta a chi lavora di alzare la
testa e dire a chi sta in ufficio “NO! Questo non lo faccio perché è
pericoloso!”. Abbiamo trascorso troppo tempo con la testa bassa,
piangendo in silenzio le morti dei colleghi e abbracciando i loro
cari, senza reagire. Investire in cultura significa poter un giorno
arrivare a rompere il ricatto di chi ci dice “O lo fai o te ne vai!”.
 
Come cittadini e “addetti ai lavori” ci auguriamo che almeno in
materia di sicurezza, formazione e prevenzione sul lavoro ci sia il coraggio,
la volontà e il senso di responsabilità da parte di tutti (partiti,
parti sociali, media, associazioni, movimenti), di mettere da parte le
discussioni spesso stucchevoli di questi mesi, perché il continuare
a tacere in modo omertoso su questo argomento in “una Repubblica
democratica fondata sul lavoro” , che però in concreto non tutela
proprio i cittadini che con il loro lavoro ne rappresentano le fondamenta,
significa di fatto divenire complici di questi omicidi, in attesa
della prossima Thyssen…….e noi questa responsabilità morale non la
vogliamo.
 
FIRMATARI:
 
Bazzoni Marco, Rls,
Coppini Andrea, Rls
De Angelis Dante, Rls
Di Nucci VIncenzo, Tecnico Prevenzione Asl 
Gandolfi Claudio, RlsT
Spezia Marco, Ingegnere libero professionista Tecnico della
sicurezza   
Pratelli Massimo, figlio di Carlo Pratelli morto sul lavoro
il 26 Giugno 2006 alla Saint-Gobain di Pisa
Serranti Patrizia, Consulente RSPP Tecnico della sicurezza
Giuseppe Grillo, Rls
Luca Cardellini, RLS/RLST
Daniela Cortese, Rls
Filippo Cufari, Rls
Leopoldo Pileggi, operaio
Marco Crociati, Presidente Cassa di Solidarietà Ferrovieri
Renato Pompei “cittadino per la sicurezza sul lavoro e del lavoro”
Leo Morisi ex Responsabile SIRS-RER
Corrado Cirio Tecnico della prevenzione Asl
Federica Barbieri Associazione Famiglie Esposti Amianto (AFEA)
Gino Carpentiero Medicina Democratica, Luigi Ciulli RLS Camera
dei deputati e Ingegnere della sicurezza
Raffaele Raimondo libero professionista,
Antonio Boccuzzi ex operaio Thyssenkrupp
Anna Vitale moglie di Giovanni Di Lorenzo morto sul lavoro il 26
luglio del 2007
Lorena Coletti sorella di Giuseppe Coletti morto sul lavoro il 25
Novembre 2006 alla Umbria Olii
Antonella Federzoni mamma di un ragazzo che “non si è voluto
bene”
Valeria Parrini Associazione Ruggero Toffolutti per la Sicurezza
sul Lavoro
Graziella Marota mamma di Andrea Gagliardoni morto sul lavoro il
20 Giugno del 2006 all’Asoplast di Ortezzano
Samanta di Persio, autrice del libro “Morti Bianche”.
Rosario D’amico, figlio di Antonio D’amico, morto sul lavoro alla
Fiat di Pomigliano D’Arco il 06/03/2002
Emanuela De Vincenzi, sorella di Celestino De Vincenzi,
morto sul lavoro il 09/09/09.
Maria Antonietta, vedova di Acampora Nicola, operaio morto sul
lavoro ad Atrani (SA) il 28/10/2010
Esther Benvenuti, Croce Rossa Italiana