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L’ineditopubblicato il 13 February 2013| di carlo felice casulaSono note le disposizioni lasciate da Pacelli in caso di arresto da parte dei tedeschi. Non invece i suoi dubbi, nel 1954, per la malattia allo
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Militante antifascista già al liceopubblicato nella sezione Cultura il 21 July 2003| di Carlo Felice Casula…lui frequenta, di cui era preside Felice Piersanti, era, nel cuore di Roma…il loro non solo un matrimonio felice con cinque figli, ma anche un…anche Adriano Ossicini, Fedele D’Amico, FeliceBalbo, Marisa Cinciari, Giglia
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dalla guerra giusta alla pacem in terrispubblicato nella sezione Religioni il 10 April 2003| di Carlo Felice CasulaL’enciclica Pacem in terris di Giovanni XXIII costituisce il punto d’arrivo di una lunga e intensa riflessione della Chiesa Cattolica sui temi della guerra e della pace nel Novecento. Le conquiste della rivoluzione industriale, piegate alle
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Ernesto Balducci e l’«uomo planetario»La lezione di modernità del padre scolopio profeta della «globalizzazione solidale»pubblicato nella sezione Cultura il 14 November 2002| di Carlo Felice Casula…riformismo religioso e della Chiesa fiorentina, responsabile dell’archivio della Fondazione Balducci, ha di recente pubblicato la…partire da una lunga e meticolosa ricerca d’archivio e dalla rilettura e interpretazione della
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Archivi giornalieri: 13 settembre 2014
Coro Ospitone di Ollolai
pastori sardi
La truffa del debito pubblico
La truffa del debito pubblico
Paolo Ferrero
Come finanziare gli speculatori con i soldi dei cittadini facendoli anche sentire in colpa
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ISBN978-88-6548-97-7
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PAGINE120
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ANNO2014
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COLLANA
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TEMA
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TAGS
Il libro spiega in modo semplice e chiaro come il debito pubblico italiano non abbia nulla a che vedere con la spesa pubblica, e men che meno con la spesa sociale. Come il debito pubblico italiano sia gonfiato artificialmente a causa degli interessi da usura volutamente pagati dallo Stato agli speculatori. Il debito pubblico, infatti, è aumentato repentinamente a partire dal 1991, quando il ministro del Tesoro Andreatta decise, con l’allora governatore della Banca d’Italia Ciampi, di rendere autonoma la Banca d’Italia, obbligando così lo Stato a finanziare il proprio debito pubblico attraverso i mercati finanziari. A partire da quella data gli interessi pagati dallo Stato sono schizzati alle stelle e con essi il debito, che dal 60% è passato al 120% in pochi anni. L’esplosione del debito pubblico è diventata l’argomento per giustificare politiche di tagli e rigore. Così, dal 1992 la spesa pubblica è stata continuamente tagliata producendo un risultato straordinario: da quell’anno lo Stato registra un avanzo primario, cioè la spesa è regolarmente minore delle entrate, fatte salve le spese per interessi. In questo modo lo Stato è diventato in questi trent’anni una gigantesca idrovora che prende i soldi dalle tasche dei cittadini e li sposta nelle tasche degli speculatori e della rendita finanziaria. Il tutto è giustificato da un enorme debito pubblico che nulla ha che vedere con la spesa, perché è tutto integralmente dovuto agli interessi da usura che lo Stato paga agli speculatori. Il libro chiarisce i termini di questa gigantesca truffa e avanza proposte su come uscirne.
Comunicati aran
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11/09/2014 Aggiornamento alle elaborazioni statistiche sulle retribuzioni medie nella Pubblica Amministrazione e nel settore privato -
08/09/2014 Pubblicata la Raccolta sistematica delle disposizioni contrattuali per il personale del comparto Sanità -
08/09/2014 Pubblicato un nuovo numero della collana “Aran Occasional Paper” dal titolo “Lavoro pubblico e titolo V della Costituzione. L’orientamento della Corte Costituzionale” -
29/08/2014 RETRIBUZIONI CONTRATTUALI: aggiornamento al comunicato stampa Istat del 28/08/2014 (luglio 2014) -
07/08/2014 Sottoscritto il CCNL relativo al personale ATA del comparto Scuola
Speciale Elezioni 2014
D’Alema a Firenze sull’Unità:
colpito dal silenzio di Renzi
Massimo D’Alema condivide la preoccupazione dei giornalisti dell’Unità sul futuro del giornale fondato da Gramsci. “Condivido il loro stato d’animo”, dice durante la festa dell’Unità di Firenze prima di un dibattito sull’Europa. L’ex premier spiega di essere “rimasto colpito” dal fatto che del giornale non “si è fatto cenno nella conclusione della festa nazionale a Bologna quando molti si aspettavano che si potessero essere delle notizie”. D’Alema si è detto convinto che “il gruppo dirigente del Pd sia impegnato per una soluzione, e anche io cerco di dare una mano in questa direzione”. L’obiettivo è trovare una “soluzione imprenditoriale convincente” che sia in grado di “rilanciare la testata”.
Nella stessa serata D’Alema ha parlato anche della situazione del Pd e del governo. Per lui la segreteria unitaria del Pd “è un’ipotesi positiva, se si realizzerà sarà sicuramente un passo in avanti”. Ritiene che alla festa di Bologna Renzi abbia “detto alcune cose positive, che non può andare avanti da solo e che serve un partito”. Bene che si sia rivolto “a tutte le anime, a tutte le componenti del partito chiedendo collaborazione”. “Speriamo – ha aggiunto D’Alema – che tutto questo si traduca in fatti concreti che valuteremo nelle prossime ore”. Sul governo l’ex premier ha invitato Renzi a “non deludere le aspettative dei cittadini, questo è il punto fondamentale”. L’esecutivo infatti può contare su “un’ampia maggioranza parlamentare e quindi è in una condizione fortunata”.
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Disposizioni in materia di concessioni demaniali ai fini di pesca e acquacoltura e modifiche alla legge regionale 12 ottobre 2012, n. 19
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Bilancio di previsione per l’anno 2014 e bilancio pluriennale per gli anni 2014-2016.
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Proroga del termine di cui all’articolo 1, comma 1, della legge regionale n. 3 del 2013, e successive modifiche.
NEWS GIURIDICHE
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10.09.2014 – CGIA Mestre, in 2 capoluoghi su 3 la Tasi è più leggera dell’Imu -
10.09.2014 – Avvocati degli enti pubblici, revisionata la disciplina degli onorari -
09.09.2014 – La Corte di Giustizia si pronuncia sul calcolo del ritardo aereo ai fini del risarcimento -
09.09.2014 – Renzi-Padoan, focus tagli: obiettivo -3% sulle spese dei ministeri -
09.09.2014 – Giustizia: pubblicato l’atto di indirizzo politico-istituzionale per il 2015
Newsletter del 13/09/2014
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il manifesto
IL SECOLOXIX
San Giovanni Crisostomo
San Giovanni Crisostomo
Giovanni soprannominato Crisostomo, o bocca d’oro, per la sua meravigliosa eloquenza, nacque in Antiochia.
In giovanissima età fu privato del padre. Gli rimase la santa genitrice che ad altro non pensò se non ad adempiere fedelmente tutti gli obblighi di una madre cristiana verso i suoi figliuoli.
Il Crisostomo studiò retorica e filosofia sotto la scorta dei migliori maestri del suo tempo e fece progressi tali che lo stesso suo insegnante ne rimase meravigliato, e, interrogato una volta dai suoi amici quale dei suoi discepoli avrebbe preferito gli succedesse nella cattedra : Io nominerei, rispose, a mio successore Giovanni; se i Cristiani non ce l’avessero già involato.
Il vescovo di Antiochia, Melezio, conoscendo le rare qualità del Crisostomo, lo ordinò lettore. Flaviano, successore di S. Melezio, lo innalzò al sacerdozio, con l’incarico di predicar la parola di Dio, ufficio che Giovanni compì con zelo infaticabile e con grandissimo frutto. Egli spiegava Ie Scritture con molta chiarezza e proprietà; le sue istruzioni erano sode, le esortazioni vive e penetranti. Riprendeva con forza, esortava con carità e sapeva adattarsi alla mentalità di ciascuno.
Dodici anni continuò nel suo ufficio, quando venne a morire il vescovo di Costantinopoli, Nettario. Nell’elezione il pensiero corse subito a Giovanni, che a voce di popolo fu eletto successore il 26 febbraio dell’anno 398. Lo zelo per riformare i costumi gli attirò molti nemici.
Avendo pubblicamente ripreso dal pulpito alcune colpe dell’imperatrice, questa se ne volle vendicare. Lo fece quindi arrestare, e radunò il consiglio per escogitare cosa fare al Crisostomo. Chi proponeva l’esilio, chi la morte, chi la prigione perpetua, e chi altro. Finalmente uno che conosceva l’animo del Santo disse: « Ouanto avete proposto, altro non serve che a rallegrare il Vescovo. Con una cosa sola voi potete fargli del male, cioè facendogli commettere anche un solo peccato; ma fare questo non è in vostro potere ».
Si decise di esiliarlo in Bitinia. La notte appresso vi fu in Costantinopoli un terribile terremoto che tutti riguardarono come un effetto della collera divina. L’imperatrice medesima si spaventò e scongiurò l’imperatore a richiamare il santo Vescovo.
Tornò Giovanni in mezzo al suo popolo plaudente, ma per poco tempo, perché i suoi nemici non desistettero, e tanto fecero che l’imperatore fu costretto a esiliarlo nuovamente. Giovanni, per l’avanzata età e per gli strapazzi del viaggio, a stento poté arrivare alla città destinata; il giorno dopo il Signore lo chiamò a sè: era il 14 settembre del 407. Varie e pregevolissime sono le opere scritte da lui, e la Chiesa lo dichiarò Dottore.
PRATICA Non temete i mali di coloro che vi vogliono spaventare, ma temete il peccato che vi può mandare eternamente all’inferno.
PREGHIERA. La grazia celeste, deh! Signore, amplifichi la tua Chiesa, la quale hai voluto illustrare con i meriti gloriosi e la dottrina del tuo beato Giovanni, vescovo e confessore.