Archivi giornalieri: 21 luglio 2014

Circolari e messaggi inps

CIRCOLARI PIU’ RECENTI

Circolare n. 94 del 17-07-2014

Oggetto: Accentramento presso la direzione centrale previdenza delle attività di conferimento ai fondi pensione delle posizioni di previdenza complementare connesse agli accantonamenti figurativi dei Tfr e dei Tfs dei dipendenti pubblici iscritti alle gestioni del fine servizio (ex Enpas ed ex Inadel)

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Categoria: Circolari

Circolare n. 93 del 17-07-2014

Oggetto: Gestione diretta delle attività relative alla riscossione dei contributi e all’erogazione delle prestazioni per malattia e altre prestazioni per i lavoratori assicurati ex IPSEMA. Nuovi criteri di attribuzione della competenza territoriale.

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Categoria: Circolari

Circolare n. 92 del 11-07-2014

Oggetto: Convenzione fra l’INPS e la CONF.I.L. – Confederazione Italiana Lavoratori per la riscossione dei contributi associativi degli imprenditori agricoli e dei coltivatori diretti, ai sensi dell’art.11 della legge 12 marzo 1968, n.334. Istruzioni operative e contabili. Variazioni al piano dei conti.

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Categoria: Circolari 
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Circolare n. 91 del 11-07-2014

Oggetto: Convenzione per adesione tra l’Istituto Nazionale Previdenza Sociale e l’Ente Bilaterale E.Bi.N. – Ente Bilaterale Nazionale (in breve E.Bi.N.) avente ad oggetto la riscossione dei contributi da destinare al finanziamento dell’Ente Bilaterale.

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Categoria: Circolari 
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Circolare n. 90 del 11-07-2014

Oggetto: Legge n. 92 del 28 giugno 2012 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”, e successive modifiche ed integrazioni. Articolo 4, commi da 1 a 7-ter, “Ulteriori disposizioni in materia di mercato del lavoro”. Prestazione a favore di lavoratori iscritti alla gestione ex Enpals prossimi alla pensione al fine di incentivarne l’esodo.

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Categoria: Circolari

MESSAGGI PIU’ RECENTI

Messaggio n. 6137 del 18-07-2014

Oggetto: Fondi interprofessionali per la formazione continua. Chiusura delle adesioni a FO.IN.COOP.

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 6135 del 18-07-2014

Oggetto: Circolari nn.88 del 07/06/2013 e 74 del 06/06/2014. Errata corrige.

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 6134 del 18-07-2014

Oggetto: Gestione Artigiani e Commercianti – Avvisi Bonari rata con scadenza Maggio 2014.

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 6058 del 16-07-2014

Oggetto: Gestione Ex Enpals. Estensione dei servizi telematizzati. Presentazione telematica delle domande di estratto conto certificativo.

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Categoria: Messaggi

Messaggio n. 5969 del 11-07-2014

Oggetto: Fondo di solidarietà per il sostegno del reddito, dell’occupazione e della riconversione e riqualificazione professionale del personale del Credito D.M. 158/2000. Proroga della sospensione del contributo ordinario al finanziamento per l’anno 2014.

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Categoria: Messaggi

ULTIMISSIME LAVORO – FISCALE21/07/2014

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 09 giugno 2014, n. 12873LAVORO

Lavoro – Dipendente sottoposto a procedimento penale – Spesa di assistenza legale – Credito all’anticipazione delle spese – Diritto al rimborso – Condizioni

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 giugno 2014, n. 13807FISCALE

Tributi – IRPEF – Redditi di impresa – Determinazione del reddito – Detrazioni – Ammortamenti – Deducibilità delle quote di ammortamento del costo dei beni – Condizioni – Inerenza all’attività d’impresa – Effettiva utilizzazione nell’esercizio dell’impresa

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16452FISCALE

Tributi – Accertamento – Studi di settore – Accertamento indiretto – Limiti

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16453FISCALE

Tributi – IRPEF – Redditi d’impresa – Detassazione – Società informatica – Noleggio attrezzatura hardware – Accesso al beneficio – Deducibilità dei costi – Sussiste

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16457FISCALE

Tributi – Accertamento – Studi di settore – Obbligatorietà del contraddittorio – Motivazioni dell’atto – Nullità

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16462LAVORO, FISCALE

Tributi – Contenzioso tributario – Processo – Omesse ritenute su compensi per lavoro dipendente – Dichiarazioni dipendenti – Guardia di finanza – Imprenditore – Sostituto d’imposta

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16464FISCALE

Tributi – Redditometro – Coefficienti di redditività – Elenco dei beni nella disponibilità del contribuente – Prova contraria a carico del contribuente

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16477FISCALE

Tributi – Accertamento – Redditi d’impresa – Valutazione delle rimanenze – Consistenza dei beni rappgruppati per categorie omogenee, per natura e valore – Assenza dell’inventario – Legittimo l’accertamento induttivo

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16480FISCALE

Tributi – Elusione – Servizi forniti dalla società capogruppo – Cost sharing agreements

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16487LAVORO, FISCALE

Contratti di agenzia – Lungo periodo di malattia – Risoluzione – Preavviso – Indennità sostitutiva – Metodo di calcolo

CORTE DI GIUSTIZIA CE – UE

SENTENZA

CORTE DI GIUSTIZIA CE-UE – Sentenza 17 luglio 2014, n. C-272/13FISCALE

Tributi – IVA – Sesta direttiva 77/388/CEE – Direttiva 2006/112/CE – Esenzione delle importazioni di beni destinati ad essere immessi in un regime di deposito diverso da quello doganale – Obbligo di introdurre fisicamente le merci nel deposito – Inosservanza – Obbligo di versare l’IVA nonostante il fatto che essa sia già stata assolta mediante il meccanismo dell’inversione contabile

TRIBUNALE

SENTENZA

TRIBUNALE MILANO – Sentenza 11 luglio 2014, n. 1613LAVORO

Previdenza – Sistema del pro rata – Casse previdenziali private – Articolo 1, comma 488, della legge 147/2013 – Portata interpretativa – Applicabilità dello ius superveniens al giudizio in corso

PRASSI

INAIL

COMUNICATO STAMPA

INAIL – Comunicato 18 luglio 2014LAVORO

Avviso di estratto di bando per il sostegno al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alla innovazione tecnologica.

INPS

MESSAGGIO

INPS – Messaggio 18 luglio 2014, n. 6137LAVORO

Fondi interprofessionali per la formazione continua. Chiusura delle adesioni a FO.IN.COOP.

ULTIMISSIME EDILIZIA – COOPERATIVE21/07/2014

 

GIURISPRUDENZA

CORTE DI CASSAZIONE

SENTENZA

CORTE DI CASSAZIONE – Sentenza 18 luglio 2014, n. 16462COOPERATIVE, EDILIZIA

Tributi – Contenzioso tributario – Processo – Omesse ritenute su compensi per lavoro dipendente – Dichiarazioni dipendenti – Guardia di finanza – Imprenditore – Sostituto d’imposta

PRASSI

INAIL

COMUNICATO STAMPA

INAIL – Comunicato 18 luglio 2014COOPERATIVE, EDILIZIA

Avviso di estratto di bando per il sostegno al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con particolare riferimento alla innovazione tecnologica.

Alessandra Mulas recensisce “Letteratura e civiltà della Sardegna” di Francesco Casula

Alessandra Mulas recensisce “Letteratura e civiltà della Sardegna” di Francesco Casula

Posted on 21 luglio 2014

Sabato 19 luglio/domenica 20  luglio

Su Conquiste del lavoro – Quotidiano della CISL fondato nel 1948 da Giulio Pastore, la giornalista sarda Alessandra Mulas ha recensito la mia “Letteratura e civiltà della Sardegna” (2 volumi, Edizioni Grafica del Parteolla-Dolianova). Ecco il testo.

 

Viaggio storico- letterario in Sardegna

Un saggio di Francesco Casula sulla peculiarità e autonomia di una cultura

 

di Alessandra Mulas

Francesco Casula intellettuale e studioso di storia, lingua e cultura sarda già autore di numerosi volumi riguardanti queste tematiche ha voluto regalare una ricostruzione storica della letteratura sarda. Il secondo volume, il primo pubblicato nel 2011, prosegue il tracciato dando nuova linfa a grandi scrittori e letterati dimenticati che non trovano spazio nei programmi scolastici e di studio. Parliamo di romanzieri come Grazia Deledda, Salvatore Satta e Giuseppe Dessi; ma anche di Sigismondo Arquer, Peppino Mereu, Antonio Gramsci, Emilio Lussu, Nereide Rudas, Salvatore Niffoi e di tanti altri nomi meno noti ma la cui produzione è di grande importanza per inoltrarsi in una terra antica che si inserisce in un panorama geopolitico importantissimo per la sua posizione strategica, al centro del Mediterraneo.

Nella sua opera, Letteratura e civiltà della Sardegna, Edizioni Grafiche Parteolla, presentata nella sua interezza anche nella sala Protomoteca del Campidoglio, l’autore propone  un viaggio storico-letterario partendo dalla nascita della lingua sarda e dai primi docu­menti in volgare sardo per giungere fino ai nostri giorni. Siamo in presenza di una cultura letteraria autonoma, con caratteri e segni peculiari che non possono essere inseriti in un contesto dialettale, perché il suo è un percorso di  letteratura nazionale sarda. Dalle parole dell’autore si comprende che si parla di un popolo che si porta dietro sempre le proprie radici ovunque si trovi “Una Letteratura sarda esiste se, come ogni letteratura, ha i tratti universali della qualità estetica e se, in più è specifica, non tanto per questioni grammaticali e sintattiche, quanto per una questione di Identità”  e dunque “che gli autori sappiano andare per il mondo con pistoccu in bertula, perché proprio in questo andare per il mondo, mostrano le stimmate dei sardi e, quale che sia lo scenario delle loro opere, vedono la vita alla sarda”.

I due volumi sono strutturati con una caratteristica prettamente didattica attraverso un modello di analisi, valutazione e comprensione dei testi, dando al lettore la possibilità di inoltrarsi all’interno di una cultura identitaria fortissima che traspare in tutta l’opera perché nella “complessa e difficile tematica dell’autoconsapevolezza e dell’individuazione personale e collettiva l’Identità è andata assumendo grande rilievo …”. Un’identità che pone degli interrogativi alla psichiatra, intellettuale e studiosa Nereide Rudas sui vari significati che questo termine e modello di rappresentazione sociale voglia esprimere. Argomento che ritroviamo in Grazia Deledda, Emilio Lussu, Giuseppe Dessì, Salvatore Satta i quali sottolineano che la Sardegna non è solo “uno scenario, uno sfondo, ma la vera protagonista, non un luogo ma il luogo, non l’oggetto ma il soggetto”.

Presi dalla foga eurocentrica molti studiosi hanno volutamente dimenticato che la civiltà nuragica è stata la più grande della storia di tutto il Mediterraneo centro-occidentale del secondo millennio avanti Cristo. Terra aperta al mondo, che combatte, alleata con i Popoli del mare contro i potenti eserciti dei Faraoni e dei re di Atti che tiranneggiano e opprimono i popoli. La Sardegna, l’Isola sacra in fondo al mare di Esiodo, l’Isola dalle vene d’argento di Platone poi Ichnusa Sandalia ecc. oltre che Isola felice è infatti Isola libera, indipendente e senza stato, organizzata in una confederazione di comunità nuragiche mentre altrove dominano monarchi e faraoni, tiranni e oligarchi. Non a caso le comunità nuragiche costruiscono nuraghi, monumenti alla libertà, all’egualitarismo e all’autonomia.

Finchè i Cartaginesi non invasero la Sardegna, per depredare e dominare l’Isola. Con il dominio romano fu ancora peggio, un etnocidio spaventoso. La comunità etnica fu inghiottita dal baratro, almeno metà della popolazione fu annientata, ammazzata e ridotta in schiavitù. Chi scampò al massacro fuggì e si rinchiuse nelle montagne, diventando dunque “barbara” e barbaricina, perché rifiutava la civiltà romana: ovvero arrendersi e sottomettersi.

La lingua nuragica, la primigenia lingua sarda del ceppo basco-caucasico, fu sostanzialmente cancellata: di essa a noi oggi sono pervenuti qualche migliaio di toponimi: nomi di fiumi e di monti, di paesi, di animali e di piante. Le esuberanti creatività e ingegnosità popolari furono represse, la gestione comunitaria delle risorse, terre foreste e acque, fu disfatta e sostituita dal latifondo, dalle piantagioni di grano lavorate da schiere di schiavi incatenati, dalle acque privatizzate, dai boschi inceneriti. La Sardegna fu reclusa entro la cinta confinaria dell’impero romano e isolata dal mondo. E’ da qui che nascono l’isolamento e la divisione dei sardi, non dall’insularità o da una presunta asocialità. A questo flagello i Sardi opposero seicento anni di guerriglie e insurrezioni, rivolte e bardane.

Un’altra spaventosa ondata di “malasorte” si abbattè sull’Isola, soprattutto nell’800 ma anche nel ‘900, e si snoderà attraverso una serie di eventi devastanti: socio-culturali prima ancora che politico-economici. Fino ad arrivare ai nostri giorni: allo stato centralizzato

La storia dei Sardi, come nel passato, continua infatti ad essere caratterizzata da quella che il già citato Giovanni Lilliu chiama la costante resistenziale che ha loro permesso di conservare il senso d’appartenenza ovvero “quell’umore esistenziale del proprio essere sardo … costantemente resistenti, antagonisti e ribelli, non nel senso di voler fermare, con l’attaccamento spasmodico alla tradizione, il movimento della vita e della loro storia, ma di sprigionarlo il movimento, attivandolo dinamicamente dalle catene imposte dal dominio esterno”.

I Sardi infatti, nonostante le tormentate vicende storiche costellate di invasioni, dominazioni e spoliazioni, hanno avuto la capacità di metabolizzare gli influssi esterni producendo una cultura viva e articolata che ha poche similitudini nel resto del Mediterraneo.

 

Antonio Simon Mossa,

 l’Indipendenza e la lingua sarda di Francesco Casula

Posted on 19 luglio 2014

Antonio Simon Mossa, l’Indipendenza e la lingua sarda

di Francesco Casula.

Simon Mossa è un architetto di talento, arredatore, urbanista e artista di genio, insegnante dell’istituto d’arte e scenografo, intellettuale dagli interessi pressoché enciclopedici e dalla forte sensibilità artistica, viaggiatore colto e curioso del nuovo e del diverso tanto da spaziare con gusto e competenza nell’ambito di una pluralità vastissima di arti: dalla letteratura alla pittura e alle arti popolari. Ma è anche brillante ideologo indipendentista e di un nuovo Sardismo, giornalista e polemista ironico e versatile, viaggiatore colto e aperto alle problematiche delle minoranze etniche mondiali, ma soprattutto europee. Conoscendole direttamente, si rende conto della drammatica minaccia di estinzione che pesa su di loro: oramai sul bilico della scomparsa. Contro di esse è in atto infatti un pericolosissimo processo di “genocidio”, soprattutto culturale ma anche politico e sociale. Si tratta di “minoranze” che “l’mperiale geometria delle capitali europee vorrebbe ammutolire”.

Simon Mossa aveva infatti verificato la tendenza del genocidio culturale e non solo, dei popoli senza stato, delle piccole patrie, incorporate e chiuse coattivamente nei grandi leviatani europei e mondiali, “entro un sistema artificioso di frontiere statali, sottoposti a controllo permanente, con evidenti fini di spersonalizzazione, ridotti all’impotenza e di continuo minacciati delle più feroci rappresaglie, se mai tentassero di rompere o indebolire la sacra unità della Patria”.

All’interno di tali minoranze colloca la Sardegna che considera una “unità o comunità etnica ben distinta dalle altre componenti dello Stato Italiano” Per annichilire l’identità etno-nazionale dei Sardi è in atto –secondo Simon Mossa– “un processo forzato di integrazione che minaccia l’identità culturale, linguistica ed etnica”, anche con la complicità di molti sardi che “si lasciano comprare”.

Uno degli elementi che per Simon Mossa devasta maggiormente l’Identità di un popolo è l’attacco alla cultura e alla lingua locale: in Sardegna dunque il divieto e la proibizione della cultura e della lingua sarda, segnatamente dell’uso pubblico del Sardo.

L’ideologo nazionalitario e indipendentista sa bene che un popolo senza Identità, in specie culturale e linguistica, è destinato a “morire”: “Se saremmo assorbiti e inglobati nell’etnia dominante e non potremmo salvare la nostra lingua, usi costumi e tradizioni e con essi la nostra civiltà, saremmo inesorabilmente assorbiti e integrati nella cultura italiana e non esisteremo più come popolo sardo. Non avremmo più nulla da dare, più niente da ricevere. Né come individui né tanto meno come comunità sentiremo il legame struggente e profondo con la nostra origine ed allora veramente per la nostra terra non vi sarà più salvezza. Senza Sardi non si fa la Sardegna. I fenomeni di lacerazione del tessuto sociale sardo potranno così continuare, senza resistenza da parte dei Sardi, che come tali, più non esisteranno e così si continuerà con l’alienazione etnica, lo spopolamento, l’emarginazioneeconomica. Ma questo discorso è valido nella misura in cui lo fanno proprio tutti i popoli parlanti una propria originale lingua e stanzianti in un territorio omogeneo, costituenti insomma una nazione che sia assoggettata e inglobata in uno Stato nel quale l’etnia dominante parli una lingua diversa”.

      Poliglotta e appassionato studioso di lingua e di linguistica – fra l’altro traduce in Sardo il Vangelo e scrive ottave deliziose – ritiene che “Il sardo lungi dall’essere un dialetto ridicolo è già, ma in ogni modo può e deve essere una lingua nella misura in cui sia parlato e scritto da un popolo libero e capace di riaffermare la propria identità”. A questo proposito pone questo interrogativo “Hai mai meditato su ciò che significa l’esclusione della nostra lingua madre dalle materie di insegnamento delle scuole pubbliche e il divieto di farne uso negli atti “ufficiali”? Ci regalano insegnanti di un italiano spesso approssimativo e zeppo di provincialismo e noi non abbiamo il diritto di esprimerci adeguatamente nella nostra lingua! Ci hanno privato del primordiale e più autenticamente <autonomista> strumento di comunicazione fra gli uomini!”.

   Sostiene ciò nel Luglio del 1967, molto prima che in Sardegna la questione del “Bilinguismo perfetto” diventasse oggetto di discussione prima e di iniziativa politica poi: a buona ragione possiamo perciò considerare Simon Mossa, il vero profeta e anticipatore delle proposte prima e della Legge regionale 26 sul Bilinguismo poi. Con acume e perspicacia aveva capito che il problema della Lingua sarda non era tanto o soltanto parlarla, magari nell’ambito familiare, ma scriverla e soprattutto insegnarla nelle Scuole e usarla nella Pubblica Amministrazione: il problema era cioè la sua ufficializzazione.

Oggi noi nel 2014 sappiamo bene che la Lingua sarda, al di fuori di questa prospettiva è destinata a morire o, al massimo, a vivacchiare e languire, marginalizzata e ghettizzata. Simon Mossa questo lo aveva capito ben più di 45 anni fa.

malattie professionali

Le malattie professionali nell’anno 2013 nelle statistiche INAIL

L’Inail ha presentato i dati degli infortuni e delle malattie professionali relativi all’anno 2013. Nell’anno preso in esame sono state costituite circa 13.500 nuove rendite per inabilità  e 3.173 rendite ai superstiti (nel 2012 erano state 3.479). Ad oggi le rendite in essere sono : 799.099, per inabilità permanente e ai superstiti (il 2,34% in meno rispetto al 2012). Il numero dei beneficiari delle prestazioni aggiuntive erogate dal Fondo per le vittime dell’amianto è stato di oltre 16.400 unità, in crescita rispetto all’anno precedente.

Nel 2013 sono state effettuate dall’Inail circa 7 milioni e mezzo di “prestazioni sanitarie”. Le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 131 ambulatori dell’Istituto sono state circa 683 mila (70mila in più rispetto allo scorso anno), il 95% delle quali richieste a seguito di infortuni e le rimanenti per malattia professionale.

Negli 11 centri di fisioterapia attivi in 5 Regioni, sono state fornite circa 95.000 prestazioni riabilitative e 7.040 visite fisiatriche a 2.800 pazienti. Il Centro protesi di Vigorso di Budrio ha assistito 11.000 pazienti.

n 28° 2014 numero newsletter.doc

Stabilità

IN EVIDENZA

18 LUGLIO 2014 – “DECRETO ILVA”

 

La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 16 luglio 2014, n. 100.

 

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18 LUGLIO 2014 – “INFORMAZIONE NEI PROCEDIMENTI PENALI”

 

La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto Legislativo 01 luglio 2014, n. 101

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3 LUGLIO 2014 – INTEGRATA LA BANCA DATI CON GLI ATTI PUBBLICATI NEL 1940 E NEL 1941

In aggiunta a quelli già presenti sono ora disponibili, aggiornati in “multivigenza”, gli atti normativi pubblicati nel 1940 e nel 1941.

 

1 LUGLIO 2014 – “DECRETO PUBBLICA AMMINISTRAZIONE”

 

La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dalla Decreto-Legge 24 giugno 2014, n. 90.

 

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1 LUGLIO 2014 – “DECRETO CRESCITA”

 

La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 24 giugno 2014, n. 91.

 

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1 LUGLIO 2014 – “RISARCIMENTO AI DETENUTI E MODIFICHE AL C.P.P.”

 

La Banca Dati è aggiornata in multivigenza con le modifiche apportate dal Decreto-Legge 26 giugno 2014, n. 92.

 

 

San Lorenzo da Brindisi

San Lorenzo da Brindisi


San Lorenzo da Brindisi

Nome: San Lorenzo da Brindisi
Titolo: Sacerdote e dottore della Chiesa
Ricorrenza: 21 luglio

San Lorenzo da Brindisi fu religioso francescano. Uomo singolare per intelligenza, seppe compiere le più belle opere per la gloria di Dio ed il bene delle anime. Compì i suoi studi nel convento di Verona, dove si distinse per pietà e scienza; in breve tempo riuscì riuscì ad apprendere la lingua greca, ebraica, francese, spagnola e tedesca così bene da saper predicare in tutte queste lingue. 

Sebbene godesse dell’universale stima il nostro Santo praticò sempre l’umiltà, aiutato in ciò dalle frequenti mortificazioni. Digiunava molto spesso, camminava a piedi nudi ed a capo scoperto: meditava continuamente, pregava e predicava ai poveri la Buona Novella. A Vienna ed a Praga aprì conventi del suo ordine. 

Vide in spirito l’assalto dei musulmani a Vienna, per la cui difesa osservò il digiuno di un giorno e celebrò la S. Messa. Dopo, montato a cavallo e tenendo il Crocifisso in mano, levò alto il grido: “Avanti! Dio lo vuole, Dio è con noi!” E la vittoria fu dei Cristiani. Nel convento francescano della città di Innsbruck si conserva ancora oggi il Crocifisso che ostentava S. Lorenzo. 

Esemplare in tutto, fu eletto Ministro Generale. Oltre alla buona riputazione che godeva presso i re, godeva pure il favore e la fiducia del Papa, che lo volle inviare quale legato in Spagna, presso il re Filippo III. Ma appena giunto, S. Lorenzo fu colto da una grave malattia, per cui morì nel Signore il 22 luglio 1619. 

PRATICA. Siamo ubbidienti a tutte le leggi della Chiesa. 

PREGHIERA. Fa, te ne preghiamo, o Dio onnipotente, che questa solennità del tuo beato Lorenzo accresca la nostra devozione e ci assicuri la salvezza.