Archivi giornalieri: 8 luglio 2014

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Prepensionamento per il personale PA: circolare del ministro Madia

Presentazione

In caso di soprannumero o di eccedenze di personale, nella pubblica amministrazione è possibile utilizzare il prepensionamento, per coloro che hanno maturato i requisiti di accesso al trattamento pensionistico e alle decorrenze di tale trattamento previgenti rispetto alla riforma Fornero (ultrattività prevista fino al 31 dicembre 2016); in subordine, “l’amministrazione verifica la ricollocazione totale o parziale del personale” anche mediante il ricorso a forme flessibili di gestione del tempo di lavoro o a contratti di solidarieta.

I limiti entro cui è ammesso il ricorso a questo strumento e le modalità applicative sono stati definiti con la circolare n. 4 del 28 aprile 2014 dal ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Rientra nel quadro degli interventi di riduzione della spesa pubblica e migliore allocazione del personale delle amministrazioni pubbliche, e in nessun caso può essere utilizzato per eludere il regime pensionistico introdotto dalla stessa legge Fornero (decreto legge n.201/2011, convertito dalla legge n.214/2011).

La circolare precisa che il prepensionamento (risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro) è consentito solo nei casi di soprannumero ed eccedenza del personale, nel limite massimo delle posizioni individuate in esubero.

L’esubero è l’individuazione nominativa del personale in soprannumero o in eccedenza: la soprannumerarietà  si riscontra quando il personale in servizio supera la dotazione organica in tutte le qualifiche, per cui l’amministrazione non ha più posti vacanti utili per un’eventuale riconversione del personale. L’eccedenza, invece, è la situazione in cui il personale in servizio supera la dotazione organica in una o più qualifiche, categorie o profili professionali di riferimento. Si differenzia dalla soprannumerarietà perché la disponibilità di posti in altri profili potrebbe consentire la riconversione del personale. Per i pensionamenti in caso di soprannumero viene anche richiamata la circolare n.3 del 29 luglio 2013 del ministro per la Pubblica amministrazione e la semplificazione.

Le situazioni di soprannumerarietà o di eccedenza di personale possono derivare da:

  • riduzione delle dotazioni organiche delle amministrazioni centrali (in base al decreto legge n.95/2012 convertito dalla L. 135/2012);
  • ragioni funzionali, per revisione del fabbisogno di personale, che è una misura straordinaria;
  • ragioni finanziarie;
  • piani di ristrutturazione decisi dalle amministrazioni pubbliche.

La normativa di riferimento per tali situazioni è posta dai decreti n. 165/2001 e n.95/2012. 
Il prepensionamento può essere utilizzato da tutte le amministrazioni pubbliche (decreto legislativo n.165/2001) ma non da altri organismi di diritto pubblico o dalle società partecipate da amministrazioni pubbliche.

Una volta individuate le posizioni soprannumerarie in base a quanto disciplinato dalla circolare, l’Amministrazione deve chiedere alla sede Inps, territorialmente competente in base alla sede di servizio degli interessati, la certificazione del diritto a pensione e la relativa decorrenza. Questa e altre istruzioni procedurali sono state precisate dall’Inps stesso con messaggio del 21 maggio 2014. Allegato al messaggio, il modello per la certificazione del diritto e ladomanda di pensione diretta.

In caso di ricorso al prepensionamento le amministrazioni sono tenute a rispettare una serie di vincoli per la salvaguardia degli equilibri di finanzia pubblica. Viene precisato che:

  • le amministrazioni che dichiarano eccedenza di personale non possono ripristinare i posti soppressi nella dotazione organica. Dalla riduzione di quest’ultima deve scaturire una diminuzione strutturale della spesa di personale;
  • i prepensionamenti non possono essere conteggiati nell’immediato come risparmi utili ai fini del calcolo del budget da destinare a eventuali assunzioni;
  • non sono consentite assunzioni né di vincitori di concorso né di idonei finchè non è riassorbito il personale in eccedenza nelle aree/categorie nelle quali è dichiarata l’eccedenza e non si sono create ulteriori vacanze in relazione al pensionamento ordinario.

Fonte: circolare n.4 del 28 aprile 2014 del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione

Garanzia Giovani

ultimo aggiornamento 3 giugno 2014

 

Garanzia Giovani

 

Ha preso avvio il 1° maggio, in tutta Italia, il Piano Nazionale Garanzia Giovani. Oltre 1,5 Miliardi di Euro per garantire a tutti i giovani tra i 15 ed i 29 anni, disoccupati o Neet (né occupati, né studenti, né coinvolti in attività di formazione) un’offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato, tirocinio, altra misura di formazione o inserimento nel servizio civile.

Sino al 31 dicembre 2015, i giovani interessati potranno aderire all’iniziativa attraverso il sito web nazionale www.garanziagiovani.gov.it o i siti attivati dalle Regioni, comunque collegati in rete fra loro. Con l’adesione i giovani potranno scegliere la Regione in cui vogliono lavorare (non necessariamente quella di residenza). La Regione scelta “prenderà in carico” la persona attraverso i  Servizi per l’Impiego, o le Agenzie private accreditate, per effettuare la profilazione, la registrazione al programma (è necessario infatti verificare i requisiti di età e di condizione occupazionale) e le fasi successive di orientamento. In base al profilo e alle disponibilità territoriali, i giovani stipuleranno con gli operatori competenti un “Patto di servizio” e, entro i quattro mesi successivi, riceveranno una o più opportunità tra:

  • Inserimento al lavoro;
  • Apprendistato;
  • Tirocinio;
  • Istruzione e Formazione;
  • Autoimprenditorialità;
  • Servizio civile.

L’allocazione delle risorse tra le diverse misure del Programma è stabilita dalle singole Regioni, che definiscono anche le modalità organizzative e di attuazione degli interventi sul proprio territorio a partire da linee guida condivise a livello nazionale.

I costi sostenuti per i servizi per l’impiego e per le misure saranno riconosciuti in base ai risultati e ai percorsi attivati, non per le “prese in carico”.

 

Cosa è il Piano Nazionale Garanzia Giovani

Il Piano Nazionale Garanzia Giovani, approvato dal Governo italiano in attuazione della raccomandazione del Consiglio UE del 22 aprile 2013, ha una dotazione finanziaria complessiva di 1.513 milioni di Euro, dei quali 567 dalla Youth Employment Initiative, 567 dal Fondo Sociale Europeo e 379 di cofinanziamento nazionale. Utilizzando una facoltà prevista dal Programma europeo, il Governo italiano ha deciso di estendere la Garanzia ai giovani fino ai 29 anni. Il Piano, articolato su due annualità (2014 e 2015) riguarderà tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Provincia di Bolzano (l’unica che presenta un tasso di disoccupazione giovanile inferiore al 25%). 

 

Il coinvolgimento attivo del sistema imprenditoriale; un piano di comunicazione per le imprese e per i giovani

È la prima volta che si attiva in Italia (e in Europa) un’azione sistematica per offrire ad una platea così ampia di giovani un ventaglio di opportunità che li aiuteranno a entrare nel mondo del lavoro.

Accanto alle azioni di comunicazione ed orientamento loro rivolte, è essenziale coinvolgere nel Programma il mondo delle imprese, sollecitandone la responsabilità verso una delle maggiori emergenze del momento, e attraendo anche il loro interesse per le misure che le Regioni dispongono a favore di chi offre occupazione, apprendistato, tirocini, etc.

Per questo è in preparazione una campagna di comunicazione sulle misure contenute nel Programma “Garanzia Giovani”, specificamente rivolta alle imprese, che partirà nelle prossime settimane. Più avanti verrà invece realizzata una campagna di comunicazione rivolta ai giovani. Inoltre, sul portale web è prevista una specifica area dove le imprese potranno “aderire” al Programma e “pubblicare” le opportunità che intendono offrire ai giovani.

Contemporaneamente, il Ministero del Lavoro sta promuovendo specifici Protocolli di collaborazione con le principali Associazioni imprenditoriali, ed anche con alcune grandi imprese, finalizzati ad incrementare e rendere facilmente disponibili sulla piattaforma della “Garanzia Giovani” le offerte delle imprese.

Il primo è stato siglato il 26 marzo a Bari tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, Confindustria e Finmeccanica. Il secondo è stato firmato il 22 aprile dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con CIA e AGIA. Altri, già in preparazione, saranno firmati nelle prossime settimane.

 

 

Per ulteriori informazioni sulle iniziative finalizzate all’occupazione giovanile vai alla sezione dedicata di questo sito

Santi Aquila e Priscilla

Santi Aquila e Priscilla


Santi Aquila e Priscilla

Nome: Santi Aquila e Priscilla
Titolo: Sposi e martiri, discepoli di San Paolo
Ricorrenza: 08 luglio

Questi due sposi (Aquila era giudeo originario del Ponto trapiantato a Roma, mentre Prisca detta anche Priscilla era romana) convertiti al cristianesimo, erano molto legati a San Paolo apostolo e furono suoi collaboratori nella diffusione del Vangelo. Erano stati scacciati da Roma da un editto dell’imperatore Claudio che espelleva i giudei, ed erano venuti a stabilirsi a Corinto. Qui Paolo li incontrò al suo arrivo nella città, nel 50: “si stabilì nella loro casa e lavorava”; di mestiere facevano i tessitori di tende. Quando Paolo andò a Efeso, verso l’anno 54, tutti e due lo accompagnarono. Nella loro casa si riunivano i cristiano, come precisa l’Apostolo stesso: “Vi salutano molto nel Signore Aquila e Prisca, con le comunità che si raduna nella loro casa”. E sempre loro, a Efeso, completarono l’istruzione cristiana di Apollo . Verso il 57 tornarono a Roma, come attesta ancora Paolo: “Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù”. Egli aggiunge, alludendo ad avvenimenti per altro sconosciuti “per salvarmi la vita, essi hanno rischiato la loro testa, ed ad essi non io soltanto sono grato, ma tutte le chiese dei gentili”. Verso la fine della sua vita Paolo prega Timoteo di salutare “Prisca e Aquila”, i quali si erano recati evidentemente di nuova a Efeso, dove risiedeva Timoteo. Le reliquie di Aquila sono a Roma, dove la tradizione sostiene sia morto; lo hanno rivendicato come patrono i fabbricanti di tele per tende, naturalmente, ma anche gli architetti.