Archivi giornalieri: 9 febbraio 2012

Handicap, legge 104/92: modalità di fruizione dei permessi

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Il Ministero dellavoro ha  risposto ad un interpello promosso dalla Federimorchiatori , riguardante chiarimenti sulla sussistenza di un preavviso per fruire dei permessi per assistenza disabili, sull’individuazione di chi (datore di lavoro o dipendente) stabilisce le date di fruizione e sulla facoltà, per il lavoratore dipendente, di modificare unilateralmente la giornata programmata di permesso.

Già nel 2010 il dicastero del lavoro ha riconosciuto, al datore di lavoro, la  possibilità di richiedere una programmazione dei permessi, a cadenza settimanale o mensile, laddove “il lavoratore che assiste il disabile sia in grado d’individuare preventivamente le giornate di assenza, purché la programmazione non sia tale da compromettere il diritto del disabile a un’effettiva assistenza e segua criteri il più possibile condivisi con i lavoratori o con le loro rappresentanze”.

Con quest’ultimo interpello il Ministero ribadisce la necessità di far coincidere l’assistenza della persona disabile con il buon andamento dell’attività imprenditoriale, tanto più se tale attività si esplica, come nel caso specifico, in regime di concessione esclusiva e a tutela di beni costituzionalmente protetti quali la salvaguardia della vita e della sicurezza in mare.

Ritiene quindi opportuno stabilire accordi tesi a rafforzare la volontà di tutelare il diritto all’assistenza ed il diritto alla sicurezza in mare e quindi la fruizione dei permessi per assistenza deve essere regolata con accordi preventivi con i lavoratori o con le loro rappresentanze sindacali.

La soluzione più conveniente, conclude il Ministero, è quella di rinviare ad accordi, anche mensili, di programmazione della gestione dei permessi da definirsi in sede aziendale e con l’ausilio delle rappresentanze medesime,  fatto salvo il diritto prevalente del disabile all’effettiva assistenza. Una soluzione che ci pare condivisibile.

Variazione importi indennità antitubercolari

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L’Inps, con circolare n° 15/12, ha reso noto i nuovi importi per l’anno in corso (in via provvisoria) relativi alle indennità antitubercolari e aumentata dall’1,4% all’1,6% (definitivi) quelli relativi all’anno 2011. Detti aumenti sono strettamente collegati all’adeguamento delle pensioni del fondo dei lavoratori dipendenti.

Il decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, ripreso dalla circolare Inps in oggetto, incrementa, dunque, la percentuale per il 2011 portandola all’ 1,6%.  Per il 2012  l’aumento previsto (in via provvisoria) è del 2,6%.

Ricordiamo che le prestazioni antitubercolari sono indennità integrative e sostitutive della retribuzione erogate dall’Inps al lavoratore dipendente e ai suoi familiari (anche se non iscritti all’Inps) che possano far valere almeno 52 settimane di contribuzione nell’intera vita lavorativa.

E’ bene ricordare che in base alla legge 88/1987 il datore di lavoro è tenuto ad anticipare, per conto dell’Inps, le indennità tubercolari ai propri dipendenti, così come avviene per le prestazioni economiche di malattia “comune”.
 
Gli eventuali adeguamenti delle indennità antitubercolari verranno effettuati d’ufficio dall’Inps. L’Istituto provvederà, inoltre, automaticamente all’accredito dei contributi figurativi spettanti.

Prolungamento mobilità per i non salvaguardati

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Il ministero del lavoro ha emanato il decreto con cui ha stanziato le risorse destinate al “prolungamento dell’intervento a tutela del reddito”, ovvero l’indennità sostitutiva della mobilità destinata a coloro che non sono rientrati nella platea dei salvaguardati, i famosi “10.000”.

Ricordiamo che sono state stanziate risorse sufficienti a coprire esclusivamente l’esigenza di tutelare quanti avrebbero dovuto accedere al pensionamento con decorrenza 2011.

Per le decorrenze 2012 sarà necessario attendere un successivo decreto; a questo proposito, la Direzione centrale dell’Inps, che abbiamo sollecitato nell’interesse dei lavoratori “scoperti” in questi primi mesi dell’anno, non é in grado di fornire nessuna informazione sui tempi di emanazione del decreto per il 2012.

Possono accedere all’indennità  che coprirà i mesi intercorrenti tra la vecchia e la nuova decorrenza della pensione  tutti coloro che, potenzialmente salvaguardati dal prolungamento della c.d. finestra, non sono rientrati nella platea dei “10.000”e che nel 2011 sono in possesso dei seguenti requisiti:

– Lavoratori in mobilità ordinaria sulla base di accordi stipulati al 30/04/2010 con data di licenziamento successiva al 30 ottobre 2008; con perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o di anzianità all’interno del periodo di fruizione dell’indennità di mobilità ordinaria;con data di decorrenza della pensione, con i requisiti ante DL 78/10, entro il 2011; con presentazione della domanda di pensione ai sensi della salvaguardia.

– Lavoratori ultracinquantenni con data di licenziamento successiva al 30 ottobre 2008; perfezionamento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o di anzianità nell’anno 2011; con data di decorrenza della pensione, coi requisiti ante DL 78/10, entro il 2011; con presentazione della domanda di pensione ai sensi della salvaguardia.

– Lavoratori in godimento di prestazione straordinaria a carico dei fondi di solidarietà al 31/5/2010 con titolarità di assegno straordinario dal novembre 2008; con data di decorrenza della pensione, coi requisiti ante DL 78/10, entro il 2011; con presentazione della domanda di pensione ai sensi della salvaguardia; non avere intrapreso attività di lavoro.

Tutti i lavoratori, quindi, per accedere all’indennità devono avere richiesto la salvaguardia presentando domanda di pensione secondo le norme vigenti antecedentemente alla legge 122/2010.

Quanti si sono visti rifiutare l’accoglimento della prestazione potranno avere diritto all’indennità per la durata intercorrente tra la vecchia decorrenza e la nuova. Non saranno quindi indennizzati periodi che, già in fase di “accordo”, erano stati preventivati come non coperti da indennità di mobilità né da pensione.Sono cause ostative all’erogazione del prolungamento dell’ammortizzatore anche l’attività lavorativa o la titolarità di una pensione diretta.

Un decreto che, a parere dell’Inca, appare insufficiente a fornire risposte alla gran parte dei lavoratori che si presentano negli  uffici del patronato, anche se l’Inps, in un incontro con i patronati, ha sostenuto che sarebbero solo 677 (come previsto nel decreto) le situazioni da sanare. Allo stesso modo, l’Istituto ritiene che con decorrenza 2012 sono previsti solo 2.806 destinatari dell’indennità, lavoratori e lavoratrici che, in alcuni casi, in questi mesi non hanno più l’indennità (o l’assegno straordinario) e in attesa del decreto per il 2012 sono privi di reddito.

Per eventuali, ulteriori e più approfondite informazioni le sedi dell’Inca dislocate su tutto il territorio sono a disposizone delle lavoratrici e dei lavoratori.

Presidio Cgil contro la tassa sui permessi di soggiorno

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Venerdì 10 febbraio 2012 ore 17.00
di fronte la  Prefettura di Genova

 

La CGIL invita i/le cittadini/e italiani/e ed immigrati/e a manifestare la loro contrarietà all’ingiusto aumento dei costi per il rilascio dei permessi di soggiorno, deciso dal precedente governo ed entrato in vigore a partire dal 30 gennaio 2012.

Una tassa ulteriore, da 80 a 200 euro,  che si aggiunge a quanto già pagano gli immigrati a copertura dei costi amministrativi (73 euro)  e destinata a finanziare la lotta alla immigrazione irregolare, addebitandone i costi agli immigrati regolari.

Un provvedimento del genere, deciso poco prima della caduta del governo Berlusconi, dagli ex ministri Maroni e Tremonti, aumenta in maniera inaccettabile i costi che sostengono i lavoratori e le lavoratrici  stranieri/e e le loro famiglie che già contribuiscono con il loro lavoro, le imposte e i contributi, al fabbisogno economico del paese. 

Il governo Monti deve semplicemente cancellare questa odiosa tassa e aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali e le altre associazioni per affrontare con serietà la questione immigrazione.   

 

LA SEGRETERIA CDLM GENOVA   E  IL COORDINAMENTO CGIL IMMIGRATI di GENOVA

La Cgil e l’Inca sulla tutela dei connazionali all’estero

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La Cgil e l’Inca prendono atto dell’interesse che il Ministro Terzi ha mostrato nell’incontro con il Presidente dell’Inps Mastrapasqua sul tema dei servizi ai nostri connazionali all’estero.

Sicuramente il Signor Ministro, anche grazie alla sua precedente esperienza nel campo della diplomazia, è informato che da oltre 50 anni i Sindacati ed i Patronati dei quali sono emanazione,  hanno scelto di seguire le popolazioni migrate per assisterle, tutelarle e favorire la loro integrazione nei paesi ospitanti attraverso insediamenti propri.

I successi che l’Inps in questi anni ha avuto, in questa attività, sono dovuti allo spirito di “collaborazione”, spesso anche di “abnegazione”, dei Patronati  e dei rappresentanti dei lavoratori del settore che hanno messo, prima dell’interesse proprio, l’interesse dei nostri connazionali all’estero.

Spesso, i meccanismi farraginosi messi in campo dalla burocrazia italiana ed anche, a volte, dall’Istituto, hanno messo a dura prova la vocazione dei Patronati e dei Sindacati ad essere soggetti della tutela di parte.

Sicuramente molta strada è stata percorsa in questi anni ma molto ancora c’è da fare e sembra che su questo il Ministro ed il Presidente Inps abbiano le idee ben chiare quando affermano che tra le priorità da mettere in campo ci sono la “semplificazione” delle procedure e “l’informatizzazione” intesa, a nostro parere, come scambio telematico oltre che delle informazioni, anche delle richieste di prestazione.

Anche sul piano delle attività relative ai servizi Consolari bisognerà intervenire al più presto, non solo per poter rispondere in tempi più brevi e con maggiore qualità alle richieste di prestazioni che assumono nuovo interesse in modo direttamente proporzionale alla crescita ed al prevalere delle discendenze dei nostri connazionali originariamente migrati.

Il rinnovo delle Convenzioni bilaterali in atto, la sottoscrizione di quelle che attendono da tempo la ratifica e l’esplorazione di possibili nuove Convenzioni con i paesi nei quali si recano le nuove generazioni di migranti o dai quali provengono la maggioranza delle immigrazioni è tra gli altri, un tema al quale va dedicato ampio spazio.

Ci auguriamo che la determinazione dei tempi nei quali  intervenire e la scelta di coinvolgimento di tutti i soggetti interessati siano essi stessi una priorità per il signor Ministro al quale ci permettiamo di suggerire di guardare agli atti del suo Ministero quanto in precedenza era stato fatto in tema di una possibile Convenzione, non onerosa, che utilizzando la professionalità e la propensione alla tutela dei Patronati, di concerto con i Sindacati di categoria, rendesse più semplici e più esigibili i diritti in tema di assistenza consolare.