Archivi giornalieri: 20 dicembre 2009

INPS: NewsLetter Hermes del 20/12/2009

>>> Titolo: Messaggio numero 29362 del 16-12-2009
Contenuto: Gestioni governative esercenti pubblici servizi di trasporto. Contribuzione DS. Codifica aziende – Modalità operative.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Messaggio numero 28736 del 10-12-2009
Contenuto: Comunicazione unica per la nascita dell’impresa. Rilascio in produzione delle richieste di variazione dei dati anagrafici e di cessazione delle imprese che operano con il sistema DM. Implementazione delle procedure di “Iscrizione e Variazione Azienda” operanti su web INTERNET, con nuovi servizi telematici resi disponibili per aziende ed intermediari istituzionali. Adempimenti a cura delle sedi.
Tipologia: MESSAGGIO

>>> Titolo: Circolare numero 128 del 17-12-2009
Contenuto: CONVENZIONE FRA L’INPS E LE RAPPRESENTANZE SINDACALI DI BASE (RdB) PER LA RISCOSSIONE DEI CONTRIBUTI ASSOCIATIVI DEI PENSIONATI, AI SENSI DELL’ART. 23 OCTIES DELLA LEGGE 11 AGOSTO 1972, N. 485. ISTRUZIONI CONTABILI. VARIAZIONI AL PIANO DEI CONTI.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 127 del 17-12-2009
Contenuto: CONVENZIONE FRA L’INPS E L’ASSOCIAZIONE PENSIONATI ITALIANI (A.P.I.) PER LA RISCOSSIONE DEI CONTRIBUTI ASSOCIATIVI DEI PENSIONATI, AI SENSI DELL’ART. 23 OCTIES DELLA LEGGE 11 AGOSTO 1972, N. 485. ISTRUZIONI CONTABILI. VARIAZIONI AL PIANO DEI CONTI.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 126 del 16-12-2009
Contenuto: Attività di vigilanza in agricoltura per il contrasto del fenomeno dei falsi rapporti di lavoro e del lavoro nero ‘ linee di indirizzo e indicazioni operative.
Tipologia: CIRCOLARE

>>> Titolo: Circolare numero 125 del 16-12-2009
Contenuto: Convenzione 5 agosto 2009 fra INPS, MIUR e Ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche sociali. Per il personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA).
Tipologia: CIRCOLARE

NEWS

 

Rapporto CIES – Poco efficaci le misure del Governo per sradicare la povertà assoluta

Con le misure governative solo 91mila famiglie su 1 milione escono dalla povertà assoluta

Sono circa 91 mila su un milione le famiglie che escono dalla povertà assoluta grazie alle quattro principali misure varate dal governo italiano in favore delle famiglie con maggiori difficoltà economiche: carta acquisti, bonus famiglia, abolizione dell’Ici sulla prima casa e bonus elettrico.

Sono queste le stime presentate dal “Rapporto sulle politiche contro la povertà e l’esclusione sociale 2008-2009”, realizzato dalla Commissione di indagine sull’esclusione sociale (Cies).

Nel loro complesso – precisa il Rapporto – le quattro innovazioni del sistema di tax benefit determinano una riduzione dal 4,27% al 3,89% della quota di famiglie assolutamente povere (meno di 0,4 punti percentuali). E non arrivano buone notizie neppure sul fronte della povertà relativa, la cui diffusione si abbassa meno di mezzo punto percentuale.

Ammontano, invece, a 192 milioni di euro le risorse messe in campo dal governo a favore delle famiglie “assolutamente povere”: un supporto “nel complesso esiguo” – commenta la Commissione – rispetto ai 3,86 miliardi di euro necessari “a portare l’insieme di queste famiglie al di sopra della soglia di povertà assoluta”. L’impatto della carta acquisti – si legge nel Rapporto – è significativo “ma forse inferiore alle attese”: buona parte dei poveri assoluti non ottiene questo trasferimento.

E allora – afferma la Commissione – “se si vuole raggiungere un risultato apprezzabile, appare inevitabile un’ulteriore revisione dei criteri di accesso”. Diventa anzi urgente “uniformare l’Italia agli altri paesi europei nell’adozione di un trasferimento universale e selettivo in funzione di contrasto alla povertà, aperto a tutti i soggetti in difficoltà economica e condizionato al rispetto di precise regole di comportamento”.


Ma qual è l’impatto che le quattro misure di contrasto alla povertà (carta acquisti, bonus famiglia, abolizione dell’Ici sulla prima casa e bonus elettrico) hanno avuto sulla diffusione della povertà assoluta e relativa in Italia? 

Carta acquisti – Sono circa 40mila le famiglie che grazie alla social card escono dall’area della povertà assoluta. Ciò vuol dire che le famiglie in questa condizione sono passate dal 4,27% al 4,1% del totale. Secondo le stime della Commissione, sarebbero circa 851mila, a regime, i beneficiari della social card, pari all’1,48% della popolazione italiana. Secondo i dati ufficiali disponibili sul sito Internet del governo, al 20 maggio 2009 erano state attivate 567.120 carte, il 60% delle quali è stato attribuito a persone residenti in queste quattro regioni: Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. La probabilità di ricevere la carta acquisti è, dunque, decisamente più elevata nelle regioni meridionali: al Nord va il 28% del numero totale di carte, al Centro il 15%, al Sud e alle isole il 56%.

Bonus famiglia – Il bonus straordinario per famiglie, lavoratori, pensionati e non autosufficienti è stato introdotto dalla legge 29 novembre 2008 n. 185 allo scopo di sostenere i redditi dei nuclei familiari formati da lavoratori dipendenti e da pensionati. Circa il 48% dei percettori – mette in luce il Rapporto – è formato da nuclei familiari costituiti da un solo componente pensionato, mentre le famiglie costituite da uno o due elementi rappresentano più del 50% delle famiglie beneficiarie e a loro va il 55% circa della spesa. Inoltre, più del 50% delle famiglie beneficiarie hanno un capofamiglia pensionato, mentre solo il 28,6% ha un capofamiglia lavoratore dipendente.
Grazie a questa misura, che ha un’incidenza maggiore rispetto alla social card, l’indice di diffusione della povertà si riduce dello 0,32%, con circa 76.800 famiglie che escono dalla povertà. Tuttavia, fa notare la Commissione, l’indice di intensità della povertà si riduce di un valore poco significativo.

Bonus elettrico – È stato introdotto nel 2009 allo scopo di ridurre la spesa per tariffe elettriche delle famiglie con maggior disagio economico. Il 90% circa della spesa è diretto alle famiglie appartenenti ai tre decili più poveri della popolazione. Nonostante la “significativa efficienza” nel raggiungere le famiglie con maggiore bisogno economico – nota la Commissione – la sua incidenza rimane piuttosto limitata, in virtù del basso ammontare previsto. Di conseguenza – si legge nel Rapporto – sono “poco significativi” gli effetti di riduzione della povertà e “quasi nulli” quelli sulla disuguaglianza. Quanto alle differenze territoriali, infine, oltre il 50% delle famiglie a cui spetta la riduzione della tariffa elettrica è residente nel Sud Italia o nelle Isole.

Abolizione dell’Ici sulla prima casa – Questo provvedimento, già assunto dal governo Prodi e reiterato con estensioni dall’attuale governo, incide solo in misura minima sul fenomeno della povertà. Durante entrambe le legislature, infatti, buona parte del beneficio totale va a vantaggio dei cinque decili più ricchi (64% del totale nel caso Prodi, 70% nel caso Berlusconi). Mentre al 10% più povero del campione è andato il 4% dello sgravio totale deciso dal governo Prodi e ancora meno nel caso del provvedimento successivo. (ap